Mattia Binotto non si è lasciato trarre in inganno dalla prima posizione con cui Sebastian Vettel ha chiuso il Day 2 della seconda sessione di test pre-stagionali della F1 a Barcellona. Il team principal della Ferrari, nonostante nessuno nel pomeriggio abbia scalzato il tedesco dalla vetta della classifica, ai microfoni di SkySports UK si è detto convinto di non essere in possesso del miglior pacchetto sulla griglia.
Il #5 di Maranello – che non ha migliorato quell’1’16″841 messo a segno stamane con un set di Pirelli C5 – dopo la pausa pranzo si è dedicato con una certa intensità alle simulazioni di gara: dei tre long run completati dal 4 volte Campione del Mondo solamente il terzo ha messo in mostra un buon ritmo, mentre i primi due (cronometro alla mano e dunque sempre prendendo i riferimenti con le pinze) non sono stati particolarmente esaltanti. “Credo che lo si capisse anche dai giorni precedenti che non siamo i più veloci“ – ha dichiarato Binotto una volta terminata la sessione – “Lo si è visto anche oggi: nelle simulazioni di gara non siamo stati i più rapidi. Ovviamente sappiamo cosa stiamo facendo, sappiamo se abbiamo ancora del margine o meno, ma al netto del problema accusato il primo stint di Hamilton è stato davvero molto veloce. La stagione si preannuncia molto lunga, dunque cercheremo di completare il test domani con Charles nel migliore dei modi per capire meglio l’auto ed individuare le aree in cui sia ancora necessario lavorare“.
Alle spalle di un Vettel comunque capace di mettere assieme 144 giri senza accusare problemi di sorta si è messo un positivo Pierre Gasly. Il francese, a parità di mescola con il tedesco, in uno dei suoi 138 passaggi odierni ha portato l’AlphaTauri AT01 a 225 millesimi di ritardo dalla SF1000, riuscendo così a precedere una Racing Point che di motivi per sorridere continua ad averne parecchi. Lance Stroll infatti, oltre ad aver inanellato 130 tornate, conserva la 3^ posizione grazie ad un 1’17″118 fatto registrare con una ben meno performante Pirelli C3 e dimostra – semmai ce ne fosse ancora bisogno – come la RP20 sia una monoposto parecchio veloce a prescindere dalla mescola utilizzata. Scala 4° Nicholas Latifi, che completa ben 158 passaggi chiudendo la propria giornata in 1’17″313 (crono messo a segno con un set di C5), mentre in 5^ piazza si mette Norris: il #4 ha portato a 112 il computo totale dei giri, con un 1’17″573 come miglior prestazione.
Max Verstappen – sceso dalla RB16 per far spazio ad Albon – chiude ovviamente con i riferimenti di questa mattina, e lo stesso capita anche a Valtteri Bottas ed Esteban Ocon che lo seguono a ruota in classifica. 9°, con 110 giri sul groppone ed un 1’18″225 come miglior prestazione è poi Kevin Magnussen, mentre al confine della top ten di giornata approda Alexander Albon: il #23 ha messo assieme 60 passaggi – il più rapido dei quali in 1’18″393 -, ed ha quindi dato modo agli ingegneri di Milton Keynes di raccogliere più dati sul nuovo pacchetto aerodinamico che stamane ha esordito sulla RB16. Alle spalle del pilota britannico si è piazzato Daniel Ricciardo – 59 tornate per lui ed best lap in 1’18″395 -, mentre Antonio Giovinazzi dopo l’errore commesso in mattinata porta a 91 il numero totale di giri accontentandosi però di un ben poco indicativo 1’19″670. Stranamente, l’ultimo della fila è Lewis Hamilton: l’inglese, salito a bordo della Mercedes W11 nel solo pomeriggio prendendo il posto di Valtteri Bottas, ha visto la propria Freccia d’Argento ammutolirsi nel corso di una simulazione di gara a causa di un problema di pressione dell’olio della PU. Per il #44 sono dunque solamente 14 i giri completati quest’oggi, mentre forse a Brackley un campanello d’allarme inizia a farsi sentire: è il quarto motore che, tra Mercedes e team clienti, ha fatto le bizze nel corso di questi test pre-stagionali…
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Lewis Hamilton's Mercedes grinds to a halt during #F1Testing #F1 pic.twitter.com/fX5o6jU5ma
— Formula 1 (@F1) February 27, 2020
Ecco la classifica completa al termine del Day 2: