Va in archivio nel segno della Scuderia Ferrari il Day 2 dei test del Bahrain di Formula 1. Dopo una prima giornata all’insegna della Red Bull, il Cavallino Rampante ha dato segnali positivi soprattutto sul fronte long run e in particolare con Carlos Sainz, protagonista nel pomeriggio dopo avere preso il posto di Charles Leclerc. Perez ha fatto comunque capire che la RB20 sarà protagonista della stagione, mentre Norris ha mandato in archivio la sessione pomeridiana mostrando una buona velocità ma non una totale soddisfazione.
Così come non avrebbero dovuto gridare alla disfatta totale al termine della giornata di apertura della sessione di test pre-stagionali della F1, i ferraristi oggi non dovrebbero lasciarsi trasportare da troppo facili entusiasmi. L’esito del Day 2 dei test del Bahrain sorride indubbiamente al Cavallino Rampante, ma è ancora troppo presto per fare qualsiasi tipo di valutazione concreta.
Al netto di questa affermazione che è bene ribadire durante ogni sessione di test, tuttavia, è innegabile che la Ferrari SF-24 sembri essere nata in modo decisamente migliore rispetto alla SF-23 che tanto ha fatto tribolare lo scorso anno gli uomini di Maranello. Dopo avere chiuso davanti a tutti la sessione mattutina grazie a Charles Leclerc, la monoposto del Cavallino Rampante nel corso del pomeriggio non solo ha ribadito la propria prima posizione con Carlos Sainz, ma sempre grazie al #55 ha dimostrato i passi avanti apparentemente compiuti sul fronte della gestione degli pneumatici. Lo spagnolo, che ha messo assieme 84 passaggi fermando il cronometro sull’1’29”921 sfruttando un set di Pirelli C4, ha infatti effettuato un’ottima simulazione di gara che lo ha visto prima viaggiare sul passo dell’1’38” con le Medium e poi girare con costanza sul passo dell’1’34”alto – 1’35”basso sfruttando un set di gomme Hard.
Il madrileno non ha dato l’impressione di patire un’usura anomale dei propri pneumatici, risultando anzi molto costante soprattutto con la mescola più dura tra le due utilizzate nei suoi long run. Se è quindi evidente che la SF-24 non sembri mostrare le stesse debolezze della monoposto che l’ha preceduta, paragonare i crono dello spagnolo con quelli di altri piloti che hanno svolto il suo stesso lavoro in altri momenti della giornata è però ancora poco indicativo: in Bahrain la temperatura di aria e asfalto cambia tremendamente tra giorno, tramonto e notte, andando dunque a rappresentare una variabile troppo importante per essere ignorata in questo genere di valutazioni.
Mentre un occhio era posato sul cronometro che indicava i tempi di Carlos Sainz, infatti, l’altro era ben concentrato su quello che mostrava i riferimenti di Sergio Perez. Se è vero che il #11 – che anche nel pomeriggio ha subito un piccolo intoppo sulla sua RB20 – è uno dei piloti che ha svolto un lavoro simile a quello di Sainz in un momento in cui le temperature erano completamente diverse e dunque non è stato al livello del #55 nei long run, è altrettanto vero che il messicano ha tentato una simulazione di qualifica nel momento più adatto facendo intravedere la velocità della Red Bull. Mentre le ombre iniziavano ad allungarsi sul circuito di Sakhir, Perez (che ha completato 129 giri in totale) con un set di Medium ha siglato un 1’30”679 come miglior prestazione: la pole position del GP del Bahrain sarebbe stata sua, a conferma del fatto che non saranno i risultati maturati nel Day 2 dei test del Bahrain a dare la misura del valore effettivo di una Red Bull che, oltretutto, anche quest’anno sembra funzionare meglio tra le mani di Max Verstappen.
In 3ª posizione si è invece messo Lewis Hamilton, che ha completato 123 giri – il migliore dei quali in 1’31”066 – e che si è forse visto negare il piacere di un’ultima simulazione di qualifica dall’inizio delle procedure di VSC, SC e bandiera rossa programmate dalla Federazione al termine di questa seconda giornata. Il #44, così come fatto da Russell ieri, nel corso del pomeriggio si è dedicato a lunghe simulazioni di gara che hanno indotto a pensare che anche la Mercedes W15 goda di uno stato di forma migliore rispetto alla complicata W14. Anche Hamilton è stato costante tanto con le Medium quanto con le Hard, confermando dunque le buone sensazioni che la Freccia semi-d’Argento aveva trasmesso al termine della giornata di ieri.
Ai piedi del podio si è fermato Lando Norris, 4° grazie all’1’31”256 fatto segnare in uno dei 52 giri percorsi oggi dopo avere preso il posto di Oscar Piastri. Il #4, che ha finito con diversi minuti di anticipo la propria sessione per via di un problema tecnico occorso alla sua McLaren, è stato un altro dei piloti autori di un long run tutt’altro che malvagio. Norris è infatti riuscito a tenere agilmente il passo dell’1’38”basso con gomme Medium in una simulazione della prima parte di gara, ma nonostante questo riscontro tutto sommato positivo l’inglese non è parso del tutto soddisfatto del comportamento della sua monoposto: inquadrato dalle telecamere mentre era nel proprio garage, il #4 è sembrato lamentarsi con i suoi ingegneri di un eccessivo sottosterzo accusato dalla sua McLaren.
Ha chiuso invece al 5° posto il Day 2 dei test del Bahrain di Formula 1 Daniel Ricciardo, che si candida al ruolo di sorridente protagonista in questa stagione 2024. Le prestazioni della VCARB 01, in effetti, sembrano poter far ben sperare l’australiano: se l’1’31”361 con cui il #3 ha chiuso la propria giornata non fa troppo testo dato che è stato messo a segno con gomme Soft, il long run effettuato sul passo dell’1’36”basso – 1’36”5 con gomme Medium ha evidenziato un degrado gomme contenuto da parte della Visa CashApp RB. Chiude 6° e con i riferimenti del mattino Charles Leclerc, mentre Lance Stroll entra in classifica occupando la 7ª posizione grazie all’1’32”029 fatto segnare in uno dei 96 giri completati oggi. Il canadese anche oggi ha svolto un lavoro che sembra avere palesato qualche difficoltà di troppo nella gestione delle gomme da parte della AMR24, finora mostratasi poco costante nel corso dei long run. 8ª piazza in 1’32”061 per Esteban Ocon e la sua Alpine, ancora alla ricerca di un primo acuto in questa sessione di test, mentre Valtteri Bottas chiude il Day 2 dei test del Bahrain di F1 in 1’32”227 con 97 giri all’attivo.
A chiudere la top ten con i riferimenti di questa mattina è Oscar Piastri, mentre Logan Sargeant e la Williams FW46 si accontentano quest’oggi di non avere accusato problemi tecnici e di una 11ª posizione in classifica, arrivata grazie all’1’32”578 fatto segnare con gomme Soft in uno dei 127 giri completati. Restano con i dati della sessione mattutina Fernando Alonso, Guanyu Zhou e Pierre Gasly, mentre Kevin Magnussen si porta al 15° posto davanti al compagno di squadra con un 1’36”611 siglato in uno dei 93 passaggi complessivamente percorsi oggi. L’ultima fila virtuale di questo Day 2 dei test del Bahrain di F1 è infine occupata da Nico Hulkenberg e Yuki Tsunoda: i due, sostituiti al volante delle rispettive monoposto dall’appena citato Magnussen e da Ricciardo, chiudono la classifica con i giri e i tempi fatti registrare stamattina.