Non mi risulta, a memoria, che esistano aggettivi in grado di definire il dominio imposto da Ott Tanak in questo sabato del Rally di Sardegna. Il #8 di casa Toyota, reduce da 2 vittorie consecutive, ha disputato una giornata letteralmente perfetta, riuscendo nell’incredibile impresa di vincere 6 prove su 6, grazie ad una guida senza errori che gli ha consentito di demolire ogni avversario.
L’estone ha guadagnato la bellezza di 36 secondi su colui che comandava ieri notte, issandosi così in una posizione in cui la sua leadership sembra ormai piuttosto al sicuro. Si immagina dunque, a meno di scossoni, che Tanak sarà in grado di passare in testa alla graduatoria Mondiale domani pomeriggio, probabilmente con un discreto vantaggio sugli inseguitori, qui decisamente meno fortunati.
In seconda posizione troviamo infatti un pilota che non ha ambizioni di Mondiale, ovvero Dani Sordo (+25.9), che, nonostante la giornata apparentemente deludente, è stato regolarmente il secondo pilota più veloce in strada. Purtroppo per lui, il primo classificato sta tenendo un’andatura sovrumana ed insostenibile per chiunque, ma questo non deve offuscare la grande prova dello spagnolo, che sta riscattando alcune gare disputate al di sotto del suo livello ad inizio stagione.
Chiude il podio provvisorio Teemu Suninen (+42.9), nome pressoché impronosticabile alla vigilia, che ha trovato un ottimo feeling con la terra sarda in questi giorni e sta mettendo in cascina quanto serve per poter acciuffare il secondo podio in carriera, dopo il Portogallo 2017. Il finlandese ha perso qualche secondo anche da Sordo e sembra aver rinunciato all’idea della rimonta, ma si sta trasformando in un corridore molto costante nel portare punti, qualcosa che certamente farà molto utile alla difficile causa M-Sport per quanto riguarda il prossimo futuro.
Elfyn Evans (+1:25.4) conclude in quarta posizione un sabato dolce-amaro. Il lato positivo è certamente rappresentato dalla posizione che, congiuntamente all’ottimo piazzamento di Suninen, promette un buon bottino di punti per il team privato di Malcolm Wilson. Quello negativo è certamente dato dal passo, quasi mai all’altezza della top 3, che rende la rincorsa allo champagne un inseguimento ormai impossibile, a meno di un errore da parte di chi lo precede.
Il quinto posto è appannaggio di Andreas Mikkelsen (+1:33.3), il quale forse è sufficientemente vicino al gallese da poter tentare un attacco domattina. Il norvegese è stato piuttosto vicino al ritiro nel corso della PS 12 odierna, quando è andato a sbattere contro un muro, arrecando fortunatamente solo qualche danno cosmetico alla sua Hyundai i20 WRC. Dopodiché, nel pomeriggio, un eccessivo consumo gomme ne ha limitato le prestazioni.
Molto male invece Thierry Neuville (+2:32.4), che ha perso un’enormità in mattinata dopo aver sbagliato, a suo avviso, la scelta delle gomme, optando per il compound più duro. Nel pomeriggio, in realtà, le cose non sono poi troppo migliorate, con il belga che, per dire la verità forse ha rinunciato alla possibilità di recuperare posizioni, essendosi ben presto trovato ad oltre 2 minuti dalla testa della corsa.
Esapekka Lappi (+2:58.3) ha compiuto lo stesso errore di Neuville, presentandosi alla partenza delle prove mattutine con delle gomme dure che, alla lunga, si sono rivelate molto deludenti. Il finlandese, che pagava già più di un minuto venerdì sera, ha così patito lungo tutta la giornata, ulteriormente penalizzato dalla posizione tra i primi nell’ordine di partenza.
Un gran peccato per Kris Meeke (+3:53.3), incappato in una foratura nell’ultima prova di giornata, mentre in classifica si trovava a soli 7 secondi dal quarto posto. Il nordirlandese ha finito per perdere oltre 2 minuti nella sola PS 15 per via del cambio gomma, e si ritrova così in fondo alla graduatoria dei piloti ufficiali WRC a punti.
Completano la top 10 Juho Hanninen (+7:23.2), su Toyota Yaris WRC privata, e Kalle Rovanpera (+7:24.5), leader della graduatoria WRC-2 Pro con un buon margine su Jan Kopecky (+7:50.6).
Molto più lontani Jari-Matti Latvala (+20:23.0) e Sebastien Ogier (+1h19:20.6), con il francese che, come se non bastasse il ritiro di ieri, ha danneggiato una sospensione lungo la PS 12, aggiungendo ulteriore ritardo ad un distacco ormai più che incolmabile.