Poco grip, moltissima velocità: questo è stato il venerdì cileno, descritto in sole 4 parole, di Ott Tanak, il quale ha impiegato giusto un paio di speciali per portarsi davanti a tutti ed iniziare a fare il vuoto. L’estone della Toyota ha infatti trovato una confidenza sempre crescente nei confronti delle scivolose strade sudamericane, arrivando così a pennellare il proprio capolavoro nella PS 4, in cui si è permesso di rifilare 10 secondi ed oltre a tutti i rivali.
Grazie a quella speciale condotta in modo fenomenale, ed ad una giornata in cui è costantemente stato tra i migliori, il #8 è così in grado di rifilare un distacco di 22.4 secondi a Sebastien Ogier dopo sole 6 prove. Il francese, in intervista, ha rimarcato una difficoltà peculiare, ovvero il sole perennemente in faccia che impedisce ai piloti di vedere correttamente le ombre, diminuendo così la possibilità di vedere con anticipo determinate insidie.
Terza posizione provvisoria per il sorprendente Jari-Matti Latvala (+28.8), tanto poco convincente nelle prime gare quanto efficace nel venerdì del Cile. Il finnico, pur essendo come al solito molto critico con se stesso in intervista, ha vinto una PS ed ha ben figurato nelle altre, dimostrando così che la classe che gli ha consentito di vincere gare Mondiali per 10 anni consecutivi non è sparita.
Segue uno sfortunato Thierry Neuville (+29.5), legittimamente arrabbiato per il problema di sicurezza che lo ha costretto a fermare la sua PS 2: quando gli è stato dato il via, i delegati FIA non erano ancora usciti dalla sede della speciale! Di conseguenza gli è stato assegnato un tempo imposto di 6.6 secondi peggiore rispetto al vincitore della prova (Tanak): un’ingiustizia secondo il belga, che, secondo i parziali che stava segnando agli intermedi, riteneva di meritare un tempo migliore.
Questo incidente di percorso va peraltro a fare il bis con un altro episodio, avvenuto durante lo Shakedown, in cui una moto è entrata in prova mentre sopraggiungevano le auto, andando ad arrecare pericolo per sé e per gli altri. È chiaro che, dal punto di vista della sicurezza, il Cile deve ancora fare marcati passi in avanti.
La quinta posizione è riservata ad un Kris Meeke (+46.5) che, insieme a Sebastien Loeb (+48.7), si trova in un duello particolare: i due non sono stati per ora all’altezza della zona podio, ma il distacco di soli 20 secondi significa che, al primo problema di uno davanti, uno dei due potrebbe poter agguantare lo Champagne.
Le possibilità maggiori, al momento, sono per il francese: se, infatti, il pilota Toyota è stato costantemente più lento di diversi secondi rispetto ai leader, il Cannibale di casa Hyundai ha preso una batosta da 40 secondi nelle prime 3 speciali, per poi aggiustare il tiro nel pomeriggio e diventare il pilota più veloce in strada (dopo Tanak, si intende).
Giornata mediocre per Elfyn Evans (+1:01.4) che, scegliendo di non rischiare eccessivamente lungo le PS più ostiche, ha lasciato per strada diverse decine di secondi. Ora per lui la rimonta si fa dura, ma quantomeno non ha da pensare alla difesa nei confronti di chi lo segue.
Infatti, i 3 piloti che chiudono la top 10, formano un gruppetto ben distante dal centro classifica: si tratta di Andreas Mikkelsen (+2:08.1), Teemu Suninen (+2:09.1) ed Esapekka Lappi (+2:18.3). Tra questi vi sono peraltro coloro che, in una giornata priva di ritiri, sono andati più vicini alla necessità di chiamare un carro attrezzi: dapprima il norvegese è rimasto su 2 ruote andando molto vicino al cappottamento, poi Suninen ha colpito una barriera, pur senza subire gravi danni.