Il Rally di Germania, la corsa interamente su asfalto più veloce del WRC, sa essere difficile anche in condizioni normali per più ragioni: massi nascosti all’interno delle curve, strade che si restringono all’improvviso, asfalto che cambia modificando il tipo di aderenza… se poi si aggiunge anche la pioggia la situazione peggiora ulteriormente, mettendo tutti a rischio in ogni speciale. Questo è quello che è successo nella prima tappa disputata venerdì in condizioni estremamente bagnate che hanno reclamato, sportivamente parlando, alcune vittime ed alcuni feriti.
La prima, in realtà, è arrivata già giovedì sera durante la Prova Spettacolo iniziale, quando Kris Meeke ha giudicato male una curva a destra finendo ad impattare contro un muretto di delimitazione e venendo costretto a rientrare con 10 minuti di penalità. Il secondo ritiro è giunto all’inizio della PS 4: Dani Sordo, tra i favoriti in questo tipo di eventi, ha fatto un dritto a causa della superficie scivolosa immergendosi per quasi 40 metri nei tipici vigneti tedeschi. È giunto poi il turno di Esapekka Lappi, già vicino ad uscire di scena nella PS 3, che ha sottosterzato contro un muro in una curva a destra distruggendo la sospensione anteriore sinistra.
Sono stati messi in seria difficoltà anche gli uomini di classifica, con Thierry Neuville che ha dovuto correre buona parte del primo giro di prove con lo spoiler anteriore danneggiato in un lungo avvenuto nella PS 3, fattore che gli ha fatto perdere il treno dei migliori; un ramo incastrato nello spoiler posteriore durante la prova finale non ha certamente aiutato nella rimonta verso il vertice. Tuttavia Sebastien Ogier è arrivato appena dietro al belga a causa di un testacoda lungo l’ultima speciale che l’ha costretto a perdere all’incirca 20 secondi, riequilibrando così la situazione. Difficoltà, infine, anche per Jari-Matti Latvala, il quale ha perso oltre 1 minuto durante la PS 5 per… noie al motore, evidentemente il problema principale di questa Yaris WRC.
A comandare la classifica, con 3 prove vinte su 8 disputate, si trova così Ott Tanak che ha costruito la sua leadership grazie ad un pomeriggio sostanzialmente perfetto confermando ulteriormente la qualità della Fiesta WRC su asfalto. L’estone non ha però un gran margine di sicurezza sull’inseguitore più vicino, perché il sorprendente Andreas Mikkelsen (+5.7) è appena dietro la sua coda: una grandissima prova di forza da parte del norvegese, coronata anche da una prova vinta, che ha distaccato il compagno di squadra più vicino di oltre 1 minuto e che mette seriamente a rischio la posizione di Meeke in squadra.
La terza posizione è appannaggio di Thierry Neuville (+28.2), bravo a limitare i danni in una giornata per lui veramente difficile, anche se il treno per la vittoria potrebbe essere già partito. Poco importa a questo punto, perché se l’obbiettivo è tenere dietro Sebastien Ogier (+30.6) per ora ci sta riuscendo, anche se di poco. Il francese era a soli 5 secondi da Mikkelsen prima dell’ultima prova in cui un testacoda gli ha fatto perdere un po’ di tempo nonché la posizione sul diretto rivale.
Elfyn Evans (+52.1) si aggiudica la quinta piazza provvisoria, contribuendo a mettere tutte le Ford ufficiali tra le prime 5; non sappiamo tuttavia quanto possa essere stato avvantaggiato o penalizzato dalla sua gommatura DMACK, forse ancora leggermente indietro sulla concorrenza per quanto riguarda le superfici asfaltate. Juho Hanninen (+1:14.7) conferma il trend positivo iniziato con il podio in Finlandia andando a chiudere sesto una tappa in cui non ha commesso nessun errore grave, fatta eccezione per l’impatto contro un palo di legno lungo la PS 3 che avrebbe potuto costargli la gara.
Solo settimo Craig Breen (+1:24.5), il quale ha perso circa 15 secondi a causa di un testacoda nella prova conclusiva. Il confronto con Mikkelsen è abbastanza impietoso, ma è anche vero che il norvegese ha una predisposizione innata per le gare su asfalto. Jari-Matti Latvala (+1:54.7) stava disputando una buona gara intorno alla quarta posizione, finché non è sopraggiunto l’ormai abituale problema al propulsore: ci sarà tanto da lavorare su questo fronte per costruire una macchina competitiva per il 2018.
Chiude la lista delle WRC Plus in top 10 Hayden Paddon (+2:29.5) che ancora una volta non trova la quadratura del cerchio sull’odiato asfalto, offrendo però una prestazione ben peggiore di quella mostrata in Corsica. Posizioni fuori dalla zona punti per Armin Kremer (sedicesimo, +4:41.8), al quale mancano sia le capacità che l’esperienza per condurre questo genere di vetture, e per Kris Meeke (trentunesimo, +11:11.3) che senza la penalità di 10 minuti ricevuta giovedì sarebbe intorno alla sesta/settima posizione: ma, come dice il proverbio, con i se e con i ma la storia non si fa.
Nel WRC-2 a comandare è l’esperto Jan Kopecky (+3:36.2), il quale occupa anche la decima posizione in classifica generale, in grado di togliersi una grande soddisfazione andando a vincere la classifica Overall della PS 1! Tuttavia la sfida per la vittoria è più accesa che mai, con Pontus Tidemand (+3:42.0) ancora molto vicino al compagno di squadra su Skoda Fabia R5. Chiude il podio Eric Camilli (+3:55.8), primo tra i piloti dotati di una Fiesta R5, piazzatosi davanti all’auto gemella guidata da Teemu Suninen (+4:05.0), ritornato al WRC-2 per fare esperienza sull’asfalto.