“Pronto Gilles? Senti qui abbiamo bisogno di te subito, cerca di arrivare a Maranello nel minor tempo possibile, c’è da provare un’auto nuova”
Probabilmente non ci fu nessun “Obbedisco” nella sua risposta ma solo un “Oui”. Nessun GP, nessuna strada chiusa, solo un tragitto casa-lavoro come quello che percorre ogni mortale, con la differenza che casa si trovava a Montecarlo ed il lavoro a Maranello. Pochi sanno che Gilles alla guida si annoiava – e quindi era solito fare peripezie varie -, fatto sta che a Maranello, appena due ore e 25 minuti dopo quella telefonata, videro arrivare Gilles, tutti sbalorditi. Più di 430 km tra percorsi cittadini extraurbani e autostradali, coperti ad una velocità media di 180 km/h. L’Aviatore era così, puro in ogni suo gesto, in perenne gara con tutto, soprattutto con se stesso. Basti pensare che spesso tirava staccate ai limiti del pensabile durante le sue guide in autostrada, da 220 a 80 Km/h calcolate al millimetro, e leggenda vuole che per questo la sua 308 presentasse delle piccole sbeccate sulla vernice del muso. Ma non sempre fu alla guida della sua 308. Una volta, mentre gareggiava per strada con Pironi, per poco non venne arrestato dalla polizia. Il Commendatore andò su tutte le furie e punì i due obbligandoli a guidare una Fiat 131 diesel. Gilles in un mese che la ebbe, fuse il motore. Per ben due volte.
La storia della sua 308 GTS nasce da un diktat aziendale ben preciso: il Drake non amava che i suoi piloti guidassero auto che non avessero il marchio del Cavallino forgiato nella carrozzeria. Così, dato che nel 1977 era stata da poco presentata la versione spyder della 308 GTB, il buon Ferrari decise di regalare a colui che con il tempo considerò come un figlio il nuovo gioiellino partorito dalla casa di Maranello. La ferrari stradale di Gilles aveva varie particolarità rispetto ad una “normale 308”, tra cui una frizione diversa, montata dalla 512 BB poichè più robusta e resistente per lo stile di guida del pilota canadese.
La 308 montava un motore da 3 litri 8 cilindri a V capace di erogare 255 Cv per uno 0-100 coperto in 6″5 ed una velocità massima di 252 km/h. Color Rosso Dino, una tinta rara e poco utilizzata, telaio 21371 e targata MO 439235, l’auto ha percorso 36.600 Km ed è stata guidata da Gilles fino alla sua morte. Poi la ferrari la tenne sino al 1984, vendendola ad un’appassionato di Modena ove rimase fino al 2010 prima di essere venduta in Danimarca. Il 12 maggio 2018 è stata battuta all’asta a Monaco, con il fortunato compratore che se l’è aggiudicata per 269.000 €. Come dite? Vi sembra poco? Beh, contando che il valore medio di un’auto simile si aggira attorno ai 50.000 € direi che forse, in fondo in fondo, così poco non è…