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WEC: Porsche domina il Test Day della 24 Ore di Le Mans 2024





Al mattino davanti a tutti c’è la Toyota #7, nel pomeriggio comandano le Porsche. Tra le LMP2 svetta United Autosports, mentre in GT3 è Corvette in testa. Diverse bandiere rosse e Safety Car hanno rovinato entrambe le sessioni.

© Tommaso Costa / Fuori Traiettoria

La 963 #6 fa segnare un gran tempo all’inizio del turno pomeridiano, precedendo la gemella #4, mentre Toyota e Ferrari inseguono a 7 e 11 decimi. Lontani da 1.2 a 3.5 secondi tutti gli avversari, tranne Isotta Fraschini (+6.1″) che precede di 1.7″ la migliore LMP2, United Autosports #22. Davanti a tutti in GT3 la Corvette #82, l’unica insieme a Heart of Racing e WRT (con identico crono) a scendere sotto i 4 minuti.

La sessione mattutina, dal meteo perfetto, inizia alle 10:00. I primi giri degni di nota vengono fatti segnare da Toyota e Peugeot. Anche Lamborghini, con Bortolotti e Caldarelli, è tra i primi del gruppo in queste tornate iniziali. Dopo venti minuti si registra un gran giro di Porsche, con i tedeschi che attentano subito al tempo di Ferrari del Test Day 2023, cioè 3’29″504. Per la 963 #6, con Vanthoor alla guida, c’è un ottimo 3’29″666. Dopo Nielsen e Cool Racing è la #23 di United Autosports a salire in cima alla classifica LMP2. Cadillac e Ferrari, con la #2 e #51, entrano nella parte alta dei tempi in 6a e 8a posizione, mentre in GT3, dopo i primi giri introduttivi, Masson si issa in testa con la Lexus RC F #87 (4’00″668). Lo seguono in questo momento le due McLaren di Inception e United. La Cadillac #3, che aveva avuto un problema ai freni prima della partenza, si ferma tra le due chicane dell’Hunaudieres. L’iniziale bandiera gialla viene tramutata in rossa dopo alcuni minuti. A 39′ dal via c’è quindi il primo stop alla giornata di test. L’interruzione dura fino alle 10:53, quando la bandiera verde riporta in pista gran parte delle auto: in Hypercar manca solo la Lamborghini #19 (oltre ovviamente alla Cadillac #3, vittima di un problema all’impianto di alimentazione).
Dopo un paio di giri di riscaldamento Kobayashi sale in cima alla lista dei tempi, con un 3’29″033 che fa capire che quest’anno a Le Mans si andrà ben più forte dell’anno scorso. Sicuramente complice il nuovo BoP, che da quando la Peugeot ha presentato una macchina normale ha permesso di scaricare e potenziare tutti gli altri competitors. Ottimi tempi anche per Porsche, con Vanthoor che scende fino a 3’29″270 in questa prima ora, mentre Isotta riesce a superare anche le migliori LMP2 e piazzarsi finalmente ultima tra le Hypercar.

© Tommaso Costa / Fuori Traiettoria

Migliorano entrambe le Toyota quando stiamo arrivando a metà sessione. Bene Buemi, con la GR010 #8 in 3’29″823, benissimo Kobayashi in 3’28″467 sulla #7. Dunque nel primo quarto di giornata siamo già oltre un secondo sotto il miglior tempo del test day 2023!
Superata da poco la metà della sessione mattutina, vengono mandate in pista le 3 Safety Car: non è successo niente, è solo un test per riprovare le procedure, che quest’anno non vedranno il riordino delle 3 classi ma solo le altre due fasi, raggruppamento e pass-around. Perciò, dopo la fase a tripla SC, ci sarà il via libera per accodarsi a un’unica auto di servizio, quindi chi si trova il proprio leader alle spalle potrà evitare il doppiaggio superando la SC e recuperando il giro. Non verranno più riordinate le classi, non sarà presente quest’anno la procedura che vedeva GT e LMP2 spostarsi sulla destra per far scorrere il gruppo.
Si riparte con appena meno di 50 minuti alla fine. In BMW iniziano a registrare tempi interessanti, in particolare con la M Hybrid #20, guidata da Frijns, che segna un ottimo 3’29″433, terzo miglior tempo della mattinata! Segue la Lamborghini #63, quarta in 3’29″639 (fatto segnare al giro 11 di 35). Migliora anche Ferrari, con la 499P gialla: Kubica scende sotto il muro dei tre minuti e mezzo, con un 3’29″732 che è l’ultimo acuto della mattinata, visto che poco dopo la Oreca LMP2 di Cool Racing #37 esce di pista e provoca una bandiera rossa, che fa concludere con un paio di minuti d’anticipo la sessione. Davanti a tutti quindi c’è Toyota, mentre IDEC Sport nella prima mattinata aveva trovato il best lap di categoria. Ugualmente Lexus mantiene la testa col giro di cui avevamo raccontato.

Anche al pomeriggio il Test Day propone un turno da tre ore, che scatta alle 15:30, nuovamente con un meteo ottimo per Le Mans, sereno e con temperature intorno ai 25 °C. Nonostante i chiari problemi con gomme fredde mostrati da tutte le Hypercar in uscita dai box e nelle prima variante, al secondo giro di sessione, quindi il primo lanciato, uno scatenato Brendon Hartley piazza un 3’27″921 che toglie un altro mezzo secondo al record della mattina. Non si fa neanche in tempo a dire che l’avevamo detto che quest’anno si va forte, perché al passaggio successivo Kevin Estre sulla 963 #6 fa segnare un grandioso (per i test) 3’26″907! È un momento magico per la pista, visto che in LMP2 Oliver Jarvis sulla United #22 chiude il giro in 3’34″704, ampiamente il miglior crono della giornata. Significa 2.3″ sotto il best della mattina, e 1.2″ di margine sul successivo giro di Algarve Pro Racing, che riesce quindi solo ad avvicinarsi. Dieci minuti dopo ecco il best delle LMGT3, con Riberas sulla Aston di Heart of Racing che chiude il primo giro sotto i 4′ per la categoria: 3’59″920. Questo tempo sarà poi superato (di poco), mentre gli altri due record resisteranno fino a fine giornata. Il perché è presto detto: casini. Inizia le danze dei danni la Isotta Fraschini, che esce ad Arnage provocando una bandiera gialla, che per poco tempo diventa un FCY. Si torna alla banidera verde solo per due minuti, visto che a un’ora e 16 dall’inizio della sessione viene sventolata su tutto il tracciato la bandiera rossa: la Oreca di Vector Sport è ferma sul tracciato. Durante questa red flag finisce in testacoda la SC63 #19, con Matteo Cairoli che perde il controllo della Hypercar durante la sospensione della sessione. Grave errore, che provoca anche un’investigazione.
Si riparte dopo circa un quarto d’ora, e in questa fase intorno all’ora dall’inizio turno vediamo molta attività da parte di BMW (con la sola #20) e Peugeot, con tanti giri messi a referto. Migliorano poi verso crono più interessanti i tedeschi, non i francesi, mentre gli italiani di Lamborghini Hypercar si avvicinano alla vetta. BMW e Lambo (Kvyat) troveranno infatti il 6° e 7° best lap del pomeriggio, a +1.16″ e +1.31″ dalla Porsche leader. BMW convincente solo con la #20, visto che la numero 15 è ancora ferma i box, a causa di un precauzionale cambio di motore, per motivi sconosciuti. Scenderà in pista, con Marciello alla guida, solo negli ultimi 40 minuti di sessione.

© Tommaso Costa / Fuori Traiettoria

In LMGT3 si avvicina al muro dei 4 minuti Sean Gelael, che alla fine sfonda in 3’59″922 con la sua BMW M4 #31 schierata da WRT. Solo due millesimi di ritardo dalla vetta, che dopo il pit e il rientro in pista la #31 riuscirà a far sparire: Farfus, appena salito al volante, pareggia il tempo della Aston! Cinque minuti dopo mette tutti d’accordo Sebastien Baud sulla Corvette GT3.R, che risolve la disputa segnando con la #82 il nuovo record di classe in 3’59″883. 37 millesimi ai due litiganti, da due decimi a salire a tutti gli altri.
Si entra nell’ultima ora e mezza di test con diversi problemi che non provocano particolari agitazioni: la LMP2 AF Corse #183 rientra con uno pneumatico delaminato, che distrugge parzialmente il blocco anteriore. Poi si pianta per un attimo la McLaren #70 di Inception, alla prima variante (ponte Dunlop), dove poco dopo si gira Spirit of Race #155, con Laursen al volante. Sempre in zona si ferma la Inter Europol #34, con Novalak che accosta dopo aver rallentato sull’arrivo.
Scatena invece una slow zone AO by TF, con PJ Hyett che provoca una neutralizzazione del tratto fra Mulsanne e Indianapolis. Nella prima di queste curve poi si blocca Makowiecki con la Porsche #5, che si scoprirà poi avere una foratura alla posteriore destra.
Finiti i disastri? Figurarsi, a meno di mezz’ora dalla fine scende in pista la SC, ci sono detriti sulla pista. Si riparte alle 18:10, a venti minuti dal termine. Neanche tempo di vedere la verde che Vergne sulla 9X8 si trova a procedere lentamente. Ma l’auto non si ferma e la sessione procede. Fino a 7 minuti dal termine, quando con grande stupore è l’esperto Kobayashi a sbagliare, piantando non violentemente la GR 010 sulle barriere all’esterno di Indianapolis. Bandiera rossa, sessione finita, Test Day in archivio.

Nella mattina ha girato poco la Cadillac #3, complici i problemi avuti. Nel pomeriggio difficoltà per Proton, sia con la 963 #99 che con la Mustang #44. Quest’ultima poi si è fatta vedere in pista con un buon numero di tempi cronometrati, come COOL Racing con la #37 incidentata al mattino. Per la Hypercar dei fratelli Ried invece pochi giri al pomeriggio, solo 13, e fa peggio BMW dopo il cambio di motore P66/3 V8 sulla #15 (12 tornate a referto). Peggio di tutti Vector Sport, che ne conclude solo 9.
Tranne limitati casi, tutte le Hypercar hanno messo a referto un gran numero di giri, oltre 70 tra mattina e pomeriggio. Le Porsche sono risultate ampiamente le più veloci, non solo per le tre 963 ufficiali nei primi 4 posti e il gran lavoro di Jota, ma anche per il passo e la costanza dimostrati. I problemi all’albero motore di un anno fa sono talmente lontani che il big boss Urs Kuratle ha rivelato ai colleghi di Sportscar365 che, a meno di problemi inaspettati in questa settimana di Le Mans, la casa tedesca abbandonerà il progetto di modifica al motore.
Toyota è sempre la solita garanzia, e ha dimostrato ancora una volta di poter colpire quando vuole, si veda il giro veloce al primo passaggio lanciato del pomeriggio. Particolare l’errore di Kobayashi, capace a Imola di gestire l’auto in condizioni davvero sfidanti e qui vittima di un errore da principianti in una bellissima giornata di sole, certo non in una curva semplicissima.
Bene Ferrari sul passo, ma sempre con un secondo abbondante di distanza dalla vetta sul giro veloce. Che sia davanti Toyota la mattina o Porsche nel pomeriggio, il distacco rimane. Molto bene Kubica sulla 499P gialla, che potrebbe essere un’arma in più per la 24 Ore.
Nella mischia tutti gli altri, con 21 Hypercar schiacciate in meno di 3″, con Proton leggermente attardata (+3.516″) e Isotta Fraschini lontanissima, a +6.1″ nonostante la velocità massima di 345.6 km/h. Molto veloci anche le Peugeot, mentre le Cadillac sono tra le più lente. Non spicca neanche Ferrari, probabilmente a casa del power gain negativo ad alte velocità. Qui i rilevamenti di velocità del pomeriggio e della mattina.
Ecco la somma dei tempi delle due sessioni, col pomeriggio che ha quasi sempre garantito un best lap migliore del mattino. Dopo la prova del nuovo BoP, che sembra essere andato molto bene, vedremo ora come ACO vorrà proseguire con il power gain, che potrebbe essere ritoccato o cancellato. Personalmente, viste le caratteristiche delle varie auto, può essere un ottimo supporto al normale BoP che tratta solo di potenza e peso, allineando maggiormente le prestazioni alle specifiche aerodinamiche delle diverse Hypercar.





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Tommaso Costa

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