Grande qualifica per le Hypercar ufficiali di Ferrari, che nell’Hyperpole della 1812 km del Qatar si sono giocate la prima fila con BMW e Cadillac, che completano in ordine sparso le prime 6 posizioni. In LMGT3 assolo delle McLaren, con Gelael in testa in entrambe le sessioni.

Sessioni da 12 e 10 minuti rispettivamente per Qualifiche e Hyperpole, con turni separati dedicati a LMGT3 e Hypercar. Per una modifica della norma 6.5.4 del Regolamento Sportivo le 4 gomme per la Hyperpole, di mescola definita dall’organizzatore, saranno utilizzate unicamente per la seconda sessione di qualifiche, quella che determina la top10. Per la “pre-qualifica” invece si possono iniziare ad utilizzare le gomme allocate per la gara, 32 in totale per gli eventi da 10 ore.
Inizia la prima qualifica per le LMGT3, con le Porsche e le Aston Martin ad aprire la strada. Tutti piloti Bronze al volante, come previsto dal regolamento aggiornato (art. 10.1.2).
Dopo due giri di riscaldamento i primi tempi interessanti vengono fatti segnare da Van Rompuy, sulla Corvette #81 di TF Sport, e Al Harthy, BMW WRT #46. I due vengono poi superati da Heriau, AF Corse #21, quindi dalle due Lexus di Umbrarescu e Robin. Davanti a tutti, al terzo giro, il primo cronometrato, chiude Darren Leung, sulla McLaren #95, con un buon 1’55″508.
Il britannico si supera nella tornata successiva, scendendo a 1’55″061, ma viene battuto da Arnold Robin, che con la Lexus di Akkodis si porta in prima posizione a 2 minuti dal termine, in 1’54″924. Non si migliora Ben Keating, ancora fuori dai 10, mentre Leung rilancia nuovamente: 1’54″851, prima posizione per United Autosports. Pittano le due Lexus, comunque qualificate ta i primi 4, divise dalla seconda McLaren, quella di Cottingham. Entra a pelo in Hyperpole Stefano Gattuso, che all’ultimo tentativo trova appena prima della bandiera a scacchi la qualificazione per la Mustang di Proton Competition. Male invece Hardwick, con Manthey 1ST Phorm che rimane esclusa dalla Hyperpole. Fuori anche Ben Keating su Corvette.
Superano il primo turno le due McLaren, le due Lexus e le due Ferrari, quindi una macchina a testa per BMW (#46), Aston (#27), Corvette (#81) e Ford (#88).
Ultimissime le due Mercedes-AMG di Iron Lynx, con Ried e Schiavoni a +3.7″ e +4.3″ dalla testa.
Qualche piccolo problema tecnico con le luci di uscita dalla pitlane, con Eduardo Freitas, direttore di gara, che chiama con countdown l’avvio della sessione. Il semaforo in realtà scatta verde senza problemi, e tutti i protagonisti della Hyperpole scendono in pista debitamente intervallati. Ora ci sono in macchina tutti i Silver, come dicevamo prima per un aggiornamento della norma 10.1.2 del Regolamento Sportivo. Sulla #46 quindi c’è Valentino Rossi, mentre va tenuto d’occhio Sean Gelael. Gomme nuove Medium per tutti (unica mescola in Qatar per le LMGT3), da spremere al massimo esclusivamente in questa sessione.
Primo giro lanciato niente male per Rossi, che si issa in testa in 1’55″186, tempo da top3 di tutta la prima qualifica riservata ai Bronze. Il giro viene però cancellato per track limits, e si capisce perché fosse così buono così presto.
Valentino si rifà nel giro successivo, 1’54″989 per prendere momentaneamente la testa, superato poi da Gelael in 1’54″338. Nel mezzo si infilano poi Gehrsitz (Lexus #78), Baud (McLaren #59), Mann (Ferrari #21) e Robichon (AMR #27).
Rilancia ancora Sean Gelael, 1’54″239 per l’indonesiano, seguito ora da Baud che ha migliorato il proprio crono e chiudere una prima fila provvisoria tutta McLaren. In terza posizione Gehrsitz, che a un paio di minuti dal termine si esibisce in un testa coda senza conseguenze.
Bandiera a scacchi che sventola, le due Ferrari sono sotto il record di Gelael, a sua volta con settore record. Sbaglia però l’indonesiano, che imposta troppo largo e distrugge un cartello di polistirolo che indica(va) i metri di distanza dalla curva.
Migliorano le Ferrari, con Castellacci e Mann quarto e quinto, difficoltà invece per Rossi, che a tempo scaduto non migliora la sua ottava posizione.
Dominio McLaren in qualifica, ottimo 1-2 con Gelael a comandare, con le Lexus che inseguono in terza e sesta posizione. Nel mezzo le due Ferrari 296 di Vista AF Corse.
Passiamo alla qualifica per le Hypercar, nella quale saranno applicate: zavorra per i piloti che prendono parte alla qualifica e zavorra di correzione delle caratteristiche dei powertrains. Per approfondire rinviamo al nostro articolo di preview della stagione.
Si mettono in coda in pitlane le Hypercar, con un rinvio di un minuto chiamato dal direttore di corsa Eduardo Freitas. Team radio di Toyota per De Vries “parti con 22 gradi [sulle gomme], obbiettivo 40° nella anteriore destra”, riferito alle temperature per la qualifica. Si inizia, Peugeot, Aston e Ferrari a guidare il gruppo, 12 minuti anche per le Hypercar in questa qualifica. La Peugeot #93 rientra dopo neanche un giro, ripartendo un minuto e mezzo dopo. Comportamento simile anche per la Aston 007, non sappiamo se sia per trasmettere calore alle coperture montate (come si è visto fare in GT3 a Daytona) o se per cambiarle proprio. La 9X8 #94 fa segnare uno dei primi giri lanciati, insieme alle Ferrari e Porsche, ma a 8 minuti dal termine stanno ancora tutti scaldando le gomme sul rettilineo principale, zigzagando. Al terzo giro siamo ancora a oltre 6″ dalla pole dell’anno scorso.
Quarto giro chiuso, il terzo lanciato, 4 minuti e 30 alla fine ed ecco i tempi, 1’40″476 per Vandoorne e 1’40” 363 per Estre, superati da Andlauer su Porsche #5 e Vanthoor su BMW #15. Arrivano poi le Ferrari, prima va in testa Fuoco in 1’39″401, quindi Giovinazzi al comando con 84 millesimi di margine, 1’39″317. Tra i due si piazza Robert Kubica, a soli 9 millesimi dall’ex F1. Chiudono il giro anche gli altri, Lynn primo con la Cadillac #12 con un discreto 1’39″247, quindi Frijns con la BMW #20 in 1’39″236. L’altra bavarese, la M Hybrid V8 #15, si issa in terza posizione.
Un minuto e mezzo al termine, rinuncia a ogni altro tentativo De Vries che riporta ai box la GR010 #7 in ottava posizione provvisoria, a rischio.
Di nuovo in cima alla lista dei tempi Antonio Giovinazzi, in 1’38″587 con la 499P #51, seguito subito dopo dalla gemella ufficiale #50, con record dell’ultimo settore. Sesto Kubica con la privata. Migliora Lynn che supera le BMW (quarta e quinta), mentre l’altra Cadillac è settima in questo momento.
Molto bene Milesi, che riesce a portare la Alpine A424 in ottava posizione, mentre Vergne ha ottenuto un buon decimo posto con la 9X8 #93.
Disastro per la Toyota #8, ultimissima a +7.702″. Probabilmente tutto è stato causato da una spinnata di Brendon Hartley, proprio nel giro buono in cui ci si doveva lanciare (non fuori, per il time attack!) Altri errori del neozelandese nei giri successivi (per qualche problema o causati dai flatspots) hanno impedito una normale qualifica alla seconda Toyota. Out anche le due Aston, penultima e quartultima, con la Porsche Proton #99 nel mezzo (deludente). A sorpresa escluse entrambe le 963 ufficiali, appena fuori dai dieci. Saltano la Hyperpole anche Schumacher su Alpine e Vandoorne su 9X8 #94.
Siamo alla Hyperpole dei prototipi, 10 minuti anche per loro come visto in LMGT3, con tutte le auto che prendono la via della pista, davanti a tutti Milesi sulla Alpine #35. Leggermente più distanziate la Cadillac #12 con Lynn e la Toyota #7 con Conway. Rientra ancora Peugeot, che procede a un cambio gomme, stavolta inquadrato. Probabile che sia stato fatto lo stesso in precedenza, durante la qualifica.
A metà sessione, 5 minuti dal termine, stanno ancora scaldando le gomme sostanzialmente tutti, tranne Antonio Fuoco che al secondo giro lanciato prova a spingere. Enorme fuori pista per l’italiano, disturbato dalla Cadillac, e tentativo annullato.
1’39″506 per Milesi, subito superato da Giovinazzi in 1’38″988 sulla 499P #51, quindi Vanthoor passa in testa con la BMW #15 in 1’38″495. La BMW e la Ferrari sono seguite dalle auto gemelle #20 e #83.
Arriva sul traguardo anche Lynn, su Cadillac #12, che porta Hertz Team Jota in 2ª piazza con un bel 1’38″723. Molto bene la rumorosa V8 americana, che dimostra l’ottimo stato di forma con la quarta piazza che conquista poco dopo Bourdais, con l’altra V-Series.R in 1’39″142.
Supera entrambi Fuoco, precedentemente attardato in classifica, che chiude il quinto giro in 1’38″692 prendendosi provvisoriamente la seconda piazza.
Bandiera a scacchi, tutti in pista per chiudere l’ultimo tentativo, tranne Peugeot #94 che rinuncia e pittando chiude decima a oltre un secondo. Settima Toyota, che rientra anch’essa anticipatamente con De Vries, qualificato a +0.784″.
Non migliorano le Cadillac nell’ultimo tentativo, mentre lo fa Giovinazzi, che prende la testa con un grandioso 1’38″359, togliendola a Vanthoor che pitta senza passare sul traguardo. Terza posizione per Antonio Fuoco, col precedente passaggio sul via. Quarta e quinta le due Cadillac, quindi l’altra BMW, la #20. Più lontana la 499P privata, ottava a quasi un secondo dalla 499P ufficiale.
Questa la classifica finale, con cui si partirà domani alle 12:00 per la 1812 KM del Qatar (limite 10 ore)