Poche interruzioni e tante sfide in questa prima gara della Season 11 del WEC. Toyota gestisce la gara già dopo la prima ora, gran esordio di Ferrari in Hypercar, dopo la pole position di ieri. Bene anche Cadillac, deludono un po’ le Porsche. Disastro Peugeot, male anche Glickenhaus. Discreta prestazione all’esordio per Vanwall. Rompe la United #23 in testa, vince Hertz Team Jota la LMP2, con una ottima conduzione di gara. Sbagliano le Iron Dames, gran lavoro per Corvette Racing, che conquista la sfida tra le GTE Am con una gestione esemplare.
Classico schieramento Le Mans per la presentazione della gara, con le auto che poi una alla volta si avviano dietro la Safety Car. Ben due giri di formazione, visto il divieto da quest’anno di qualsiasi sistema di riscaldamento delle gomme. Ultime curve dietro SC, rientra subito ai box la Peugeot #94, già problemi prima di partire! Il resto dello schieramento si prepara, sventolata la bandiera americana, si parte! Partenza perfetta per Ferrari, la seconda rossa da dietro prova l’attacco sulla Toyota #7, Pierguidi sulla 51 ci prova all’esterno ma Conway risponde. Cadillac viene attaccata dalla Porsche #6, mentre nelle retrovie si gira Schiavoni sulla Porsche #60 di Iron Lynx. Parte finalmente dai box la Peugeot, che si blocca poco dopo. Riparte, completa il giro, rientra in pitlane e poi nel paddock per essere alzata e smontata. Disastro. Compatti i primi nei minuti iniziali, Ferrari davanti alle Toyota, poi l’altra rossa, quindi Vanthoor sulla Porsche #6, impensierito da Lynn su Cadillac. Improvvisamente brutto incidente di Companc, terzo in GTE Am con la Richard Mille AF Corse, che perde l’auto in ingresso di curva 1 nel quarto giro, finisce sulle gomme di protezione e si ribalta! L’argentino stava inseguendo Keating e Bovy, con la pilotessa che si era appena ripresa la testa della corsa dopo il sorpasso dell’americano nei primissimi giri. Safety Car immediatamente inviata in pista, tutto il gruppo viene compattato, mentre i soccorsi intervengono. Pilota ok, barriere da ripristinare. A 23 minuti dall’inizio della gara le Ferrari rientrano per pittare sotto SC, subito un cambio di strategia. Rientrano United Autosports e Alpine, poi poche altre LMP2. Praticamente tutte le GTE Am si fermano, tranne D’Station Racing. Restano fuori in LMP2 le WRT, le Jota, Vector, Prema #9 e Alpine #35. SI fa spazio la Peugeot #94 tra le tende dei garage, dopo 27 minuti dalla partenza rientra in pitlane, cambio gomme e torna in gara, ripassando sul traguardo dopo quasi 25 minuti di intervento nei paddock. Fortunata per la SC, non ha perso troppo, ci sono comunque 8 giri di ritardo sul groppone, gara già finita. La Alpine #35 cambia strategia e segue la gemella, rientra ai box al 33° minuto, poco prima che si riparta con la SC rimossa. La green flag viene data dopo 35′ dallo start, ci sono stati 23’56” di neutralizzazione. Toyota davanti a tutti, seguono la Porsche #6, la Cadillac e l’altra Porsche. Glickenhaus appena prima della ripartenza si pianta nel rettilineo posteriore, ma poi riprende subito senza fermarsi, crollando però in classifica. Problema al cambio segnalano in radio, probabilmente temperature, viene chiesto di cancellare il warning sul volante e proseguire. Cadillac si avvicina a Porsche, con Vanthoor che cerca di proteggersi scegliendo linee difensive. Lynn poi rinuncia all’attacco, rimanendo a un secondo di distacco circa. Possibile doccia fredda, viene richiamato dal direttore di corsa il pilota della #50, cioè Fuoco della Ferrari, per spiegazioni su un “overtaking under SC”. Intanto davanti Toyota sta spingendo fortissimo in questa fase, creando del distacco sugli inseguitori, Porsche e Cadillac sono a 6 e 7 secondi rispettivamente. Stanno risalendo le Ferrari LMH, che in base ai doppiati riescono o meno a rispettare a distanza il passo dei giapponesi. Pier Guidi sulla #51 è una decina di secondi più indietro, a causa di una difficoltà a uscire dalla propria piazzola, che ha obbligato i meccanici a spingere indietro l’auto per evitare l’incrocio con una GTE.
In LMP2 si giocano la prima posizione Kubica e Gelael sulle WRT contro Fittipaldi e Stevens sulle Jota, sono in quattro auto in 2″ secondi per la testa della categoria. A oltre 8 secondi dalle Toyota c’è il gruppetto della Cadillac schiacciata in mezzo alle due Porsche, sono tre auto in un secondo e mezzo. Christensen sulla 963 #5 poi si stacca leggermente, mentre Cadillac è in pressing sulla #6. Fuoco sulla Ferrari #50 ha recuperato la Peugeot #93 che non aveva pittato, dimostrazione di un gran passo in confronto ai francesi. Perde leggermente nella sfida a distanza però, 24 secondi da Toyota. Rientrano tutte le LMP2 che non si erano fermate in precedenza, sono Jota, Prema e Vector, dentro a 55 minuti dalla partenza, stint allungato ovviamente dal tanto tempo passato dietro SC. Si gira da sola all’ultima curva la Project 1, perde il posteriore sulle sconnessioni, alla guida Hyett, il pilota Bronze della Porsche #56. D’Station, letteralmente l’unica auto a non essersi fermata in precedenza, guida la classifica GTE Am quando siamo all’ora di gara, seguono Keating su Corvette e la Bovy di Iron Dames, a 8 decimi dall’americano. In LMP2, pareggiato il conto dei pit, ci sono davanti le United Autosports, con Kvyat su Prema a inseguire. Hypercar con le Toyota davanti, a distanza di sicurezza Porsche, Ferrari in riavvicinamento da lontano. Appena dopo l’ora viene chiamato un FCY, per sistemare le barriere in uscita dall’ultima curva, spostate dalla Project 1. A Vanthoor in questa fase di attesa segnalano che la Cadillac che insegue dovrebbe essere su una strategia di doppio stint di gomme. Bandiera verde dopo una manciata di minuti, Toyota dopo un’ora sta per avvicinarsi a Glickenhaus per il doppiaggio. Trascorsa un’ora e 6 minuti, la Peugeot #93 avanza lentamente in pista, “no gears” si apre in radio Di Resta. Torna ai box l’auto, si ferma in pitlane per provare a ripristinare l’auto. Christensen intanto è tornato in pressing sulla Cadillac, che forse non vuole strafare con le gomme, dovesse usarle anche nel prosieguo di gara. Vanthoor si è preso del margine visto il passo degli americani, oltre 3″ di distacco. Ecco la prevista doccia gelata, drive through comminato alla Ferrari #50: Fuoco ha superato la Aston di D’Station, quella rimasta in pista senza pitstop e che era in gara, alla ripartenza dopo SC. Sorpasso avvenuto a dieci metri dalla linea dello start, gran peccato, errore di misura ma che si paga caro. Al giro successivo rientra Fuoco per scontare la penalità, all’uscita si ritrova oltre il minuto di distacco dalla testa della corsa. Secondo valzer di pit per le LMP2, a giri differenziati in base alla strategia utilizzata o meno durante la SC. United Autosports di Pierson, la #23, è davanti di poco su WRT e Jota, nonostante il pit in più degli inseguitori. Al giro 33, dopo un’ora e un quarto, rientra la Toyota #7, Conway ai box. Prosegue la #8. Si ferma anche la Cadillac, al giro successivo pit stop per Glickenhaus e Porsche #6. Si ritrova sul podio provvisorio Pier Guidi, che con alcune LMP2 da doppiare aveva avuto una incomprensione poco fa. Rientra anche la Toyota #8, Buemi ex leader lascia la testa della gara a Pier Guidi, visti anche i rientri di Christensen sulla 963 #5 e di Vanwall.
Le Ferrari sono al comando, 18 secondi dietro Pier Guidi c’è Fuoco, salito in seconda posizione nonostante la penalità ricevuta. Vedremo ora a cosa porterà la sfida a distanza con le Toyota, le auto giapponesi sono a 24 e 29 secondi di distacco. Inquadrata la Peugeot #93, ferma al box, sembra la fotocopia dell’intervento di un’ora fa sulla 94. Lavorano sotto l’auto i meccanici, con tutte le carenature posteriori e inferiori rimosse. Un’ora e 23′ dalla partenza, è già secondo turno ai box per le Ferrari, si fermano 5 giri dopo gli altri, grazie ai pit fatti sotto SC a 5 giri dal via. Va lunga in staccata la Aston Martin di Ort by TF, una puncture. La squadra campionessa in carica vedrà la sua gara rovinata. Full Course Yellow chiamata per detriti, sia a causa della Aston che dello specchietto perso dalla Porsche di Project 1, caduto negli scorsi giri, conseguenza del bacio alle gomme all’ultima curva di una mezz’ora fa. La Peugeot #93 si rivede in pitlane, rientra dopo un lungo intervento, 24 minuti, simile a quello precedente sulla gemella. Ripartenza da FCY dopo alcuni minuti, le Porsche, che si sono sbarazzate della Cadillac, sono attaccate tra loro adesso. Non molla però Lynn, che dopo aver preso del distacco in ripartenza è nuovamente addosso ai tedeschi. Addirittura lampeggia il pilota inglese, vuole passare. In frenata si fa sotto vicinissimo, non entra. Un solo giro dopo il pit la Peugeot #94 ritorna nuovamente in pitlane, è il quarto ingresso in corsia box in un’ora e mezza! 1h 35′ dallo start, rientra Vector Sport #10, si ferma, viene spinta nei garage dai meccanici, potrebbe essere finita qua la sua gara. Altro problema per la Ferrari #50, malfunzionamento del sistema di rifornimento, dovrà rientrare anticipatamente, non è stata caricata la quantità di carburante corretta. Sfida bellissima tra Lynn e Christensen, con l’uomo della Cadillac che riesce a superare la Porsche e prendersi la quarta piazza. Pittano le LMP2 rimanenti, la situazione dopo 100 minuti di gara vede sempre la United al comando, davanti a Prema e Alpine #36. Già al terzo ingresso in corsia box l’altra francese LMP2, con Caldwell. Al giro dopo rientra anche Europol. Tra le GTE Am tutti su due pit tranne D’Station, comandano le Iron Dames, mentre si va verso le 2 ore di gara. Toyota in controllo in Hypercar, 40 secondi di margine sulla Porsche, che ha la Cadillac a 1″, sta rimontando di nuovo Lynn. Ferrari a un minuto circa, in recupero quasi nullo. A Pier Guidi viene richiesto di lasciar passare Fuoco sulla #50, probabilmente si vuole cambiare nuovamente strategia visto il problema tecnico. Intanto un po’ più avanti è arrivato Lynn su Vanthoor, prepara l’attacco, prova ad affiancarsi e viene costretto a passare sull’erba. Allarga anche la 963, che passando sullo sporco derapa scenograficamente. Lynn e Vanthoor veramente al limite in questa fase, l’auto tedesca sembra in difficoltà con le gomme, più volte portata a scivolare molto con le posteriori. Le Toyota nel frattempo hanno guadagnato, in meno di 15 minuti di stint, 20 secondi di vantaggio su Porsche. Christensen, quinto sulla 963 #5, viene superato dalle due Ferrari. Finalmente riesce a passare la Cadillac sulla Porsche, Lynn forza l’ingresso in curva 4 dopo avere tentato di affiancarsi per diverse curve, sfida bellissima vinta dagli americani. In tutta risposta, a gomme cotte, rientra la Porsche #6 per cambiare strategia, pneumatici finiti. Rimane ferma nuovamente la Peugeot #94, che stava giusto uscendo dalla pitlane. “Auto non sicura” dicono dai box, chiedendo al pilota di restare in macchina. Appena rientrato verso i paddock viene chiesto a Duval di saltare dall’auto, per non fare ponte col terreno e prendersi una scarica.
Due ore, situazione immutata in LMP2, United con una sosta in più è davanti a Hertz Team Jota e WRT. In GTE Am le Iron Dames comandano su Corvette e Dempsey Proton Racing. Rientra la #50, a causa del problema al rifornimento annunciato prima, complicazione per la gara. Sale Molina sulla 499P, come Makowiecki sulla Porsche #5. Briscoe lascia la Glickenhaus a Dumas. Doccia fredda anche per Cadillac, per infrazione della procedura di FCY viene comminato un drive through, a loro come alla Peugeot #94 che è ormai fuori gara. Altro errore per la Ferrari #50, per aver infranto una regola al pit stop vengono dati 5″ di penalità. Tom Dillmann su Vanwall viene risuperato da Estre sulla 963 #6, nonostante la Porsche abbia effettuato un pit in più. Hoshino su D’Station per il quarto posto attacca Costantini su AF Corse, sportellando in ingresso. Sfida maschia tra i due piloti Bronze. Il giapponese viene poi attaccato da Northwest AMR, con Jeffries che alla guida di un’altra Vantage si mette davanti. Rischia Costantini, che non vede Di Resta sulla Peugeot #93, che viene chiusa in fase di doppiaggio. Contatto senza conseguenze, la Hypercar ha dovuto stringere sull’erba per evitare un impatto peggiore. Drive through per Vector Sport #10, che comunque ha la gara già distrutta. Ugran (Prema) fa un bellissimo sorpasso porfuera sulla WRT di Andrade, mentre rientra ai box l’altra Prema di Doriane Pin. Pit stop per la Toyota #7, un attimo dopo rientra anche la Ferrari #51. Dentro al giro successivo la GR010 numero 8, che di un paio di metri, non molto di più, rimane davanti alla gemella quando poi riaffronta il tracciato. Si fa vedere negli specchietti Kobayashi, pilota e manager, ma non attacca Hartley. Glickenhaus all’improvviso si ferma in pista, all’ultima curva, e sembra non riuscire proprio a ripartire, causando un Full Course Yellow. Quasi si tuonano le Toyota per una incomprensione al momento dell’entrata in vigore della neutralizzazione. Si riparte dopo alcuni minuti e dopo aver rimosso la Glickenhaus, che si ritira. Le Toyota riprendono la sfida fratricida, libere di giocare avendo quasi un minuto di vantaggio su Porsche e Ferrari. In LMP2 United #23 comanda con margine di 40″ circa su Prema (Doriane Pin), in GTE c’è Keating su Corvette con un vantaggio di un minuto sulle Iron Dames, dopo che queste sono andate al pit quasi sulle 2 ore e mezza. La Pin rientra per il quarto pit stop, lasciando la seconda piazza a Hertz Team Jota, seguita dalla WRT. I due inseguitori di United Autosports #23 si avvicinano molto con il quarto pit degli inglesi, ma Pierson rimane al comando. Rientra solo ora la Corvette di Keating, che molla il volante dopo 2 ore e 40′ in solitaria per cederlo a Varrone. Strategia molto più a lungo raggio in confronto alle Iron Dames, che per il momento ripassano davanti con la Frey. Andrade di WRT e Hansson di Jota si stanno ancora inseguendo e sfidando, dopo gli incroci di un’ora fa. Grossissimo problema per le Iron Dames a quasi tre ore dall’inizio, un largo su una via di fuga in sabbia strappa tutto il paraurti posteriore e forse parte del fondo della Porsche, che si è agganciata nella terra. Pit obbligatorio, sperando che non ci siano danni su parti non facilmente sostituibili. Nel dubbio non sapendo che fare si ferma per l’ennesima volta una Peugeot, la #93 è piantata in pista. Anche ByKolles viene inquadrata, con il retrotreno danneggiato, non se ne capisce il motivo. Il replay poi spiega il perché della Peugeot ferma in via di fuga e della Vanwall, nella chiamata del FCY l’auto francese ha frenato in ritardo e colpito la tedesco-austriaca! Danni alle sovrastrutture per entrambi, sosta obbligata ai box per cambiare i componenti. Per la #93 addirittura non ci sono parti di ricambio pronte e viene “rubato” un muso col numero 94, che viene strappato per essere sostituito dall’adesivo giusto. Casino francese.
Penalità per la Porsche #5, drive trough per Makowiecki per infrazione della procedura di FCY, mentre si ferma Molina per il quinto ingresso in pitlane. Arriva la seconda 499P, la #51 con Calado, sull’altra Porsche (#5), che però torna ai box. Cadillac supera entrambe le Porsche, una ferma e una penalizzata, con Earl Bamber che gira su un ottimo 1’49″0 e si trova a 7 secondi dalla Ferrari. Iron Dames è da diversi minuti ferma ai box, i meccanici risolvono il problema con tanto nastro americano. Perse moltissime posizioni, rientrano decime. Passate le tre ore, stabile la classe LMP2 che sta per affrontare il quinto valzer di pitstop. United #23 ha 45 e 65 secondi di vantaggio su Prema e sull’altra United. Corvette in GTE Am comanda su Dempsey Proton e D’Station, mentre le Toyota si dirigono verso i due minuti di vantaggio su Ferrari e Cadillac. Terzo giro di pit stop iniziato, 3 ore e 17, dentro Ferrari #50 e Cadillac #2, quindi la GR010 #7 e le Porsche. Poi incredibile colpo di scena, si ferma la leader di classe LMP2, la United Autosports #23, che stava dominando la corsa. Batosta assolutamente immeritata per gli inglesi, che stavano gestendo alla grandissima. FCY chiamato poco dopo, con Toyota che con la #8 è costretta a rientrare per fare solo uno splash and go, 5″ di rifornimento, visto il nuovo regolamento che bandisce i pit sotto FCY. Green flag e dentro di nuovo la GR010, che con meno rifornimento alla fine riesce a tenersi il suo posto. Grazie al pit della Porsche invece Ferrari è tornata sul podio provvisorio, con la #50 che ha avuto la gara più incasinata tra le rosse, ma nonostante tutto sta marciando fortissimo. Dechappata la posteriore destra per la Northwest AMR, per un contatto con la GR Racing, la Aston precipita in classifica all’ultimo posto. Tele della gomma che son finite ovunque, mozzo, sospensione, pit lunghissimo per pulire tutto, gara andata. In grande difficoltà di gomme la 499P #50 di Molina, viene raggiunta dalla Porsche di Estre (#6) a 3 ore e 45 dallo start, e superata molto rapidamente, quasi infastidendo poi le LMP2, come Doriane Pin leader di classe LMP2 che gira a un paio di decimi dalla Ferrari, pazzesco. In difficoltà con le gomme anche Calado sulla #51, in ingresso curva perde il posteriore e finisce sull’erba, nessun problema tecnico ma sono molto sotto stress le coperture sulle Ferrari in questa fase. Mancano pochi minuti alla metà gara quando rientra la Porsche #6, cambio pilota, dentro Lotterer ed esce Estre. I tedeschi inseguono le Ferrari, che sono un minuto avanti con Calado, mentre il terzo posto è di Cadillac al momento, un giro dietro alle Toyota. Nielsel alla guida della 499P #50 passa su Lotterer appena entrato, prende il quinto posto. Salgono poi entrambi di una posizione, per la Ferrari #51 che entra ai box per un servizio completo, passa Giovinazzi al volante. Ritirata la United, è Hertz Team Jota al comando della LMP2, inseguita da Alpine #36 e WRT #31. Sempre Corvette al comando in GTE Am, davanti alla 911 RSR di Dempsey-Proton e alla Aston Martin di D’Station. Impossibile arrivare ai 268 giri necessari per completare le mille miglia, da metà gara il contatore è passato al conto alla rovescia, visto che il limite della durata dell’evento è di 8 ore.
3 ore e 47′ alla fine, si ferma la GR010 #7, Jose Maria Lopez al volante. Dentro anche la Cadillac inseguitrice. Due giri dopo la #7, come si è visto per tutta la gara, rientra anche la Toyota #8, sulla quale passa Hirakawa al volante, scende Hartley. La numero 7 riesce a rimettersi davanti alla gemella. Bortolotti della Prema #63 passa Gelael sulla WRT #31, è secondo in classifica l’italiano. Sale Kessel in GTE Am, Huffaker passa Stevenson di D’Station e conquista il secondo posto, a quasi un giro di ritardo da Varrone, leader su Corvette. L’Alpine #36 di Vaxiviere è costretta a un intervento sul motore in pitlane, si lavora su entrambe le bancate, precipita in classifica. Nel frattempo Mann sulla AF Corse #21 si gira in solitaria e perde alcuni secondi. Tre ore e mezza alla fine, le Toyota sempre in cima da sole, le Ferrari, la Porsche #6 e la Cadillac seguono un giro indietro. Un altro giro di ritardo per la Porsche #5 anche a causa delle penalità, poi Vanwall staccata di 3 ulteriori tornate. Peugeot #93 ha 9 giri ancora di ritardo sulla Vandervell 680, Glickenhaus e Peugeot #94 ferme ai box. Sempre al comando della LMP2 la Hertz Jota #48 con Ye alla guida, seguono Bortolotti su Prema #63 e Deletraz sulla WRT #41. GTE Am con la perenne presenza in cima alla classifica per la Corvette Racing, dominio incontrastato: un giro di ritardo per le Porsche di GR e Dempey-Proton, doppiate poco fa. Poco più di tre ore alla fine, proseguono i pit di tutte le classi con la stessa durata degli stint vista fino ad adesso. Rientrano insieme Giovinazzi e Lotterer, che sono inseguiti da Cadillac per la terza posizione. Gli americani si fermeranno tra qualche giro, strategia leggermente diversa. Hirakawa dalla GR010 #8 chiede al muretto come poter cucire il gap dalla gemella che precede di 6-7 secondi, ma riceve una non-risposta, visto che gli viene chiesto di proseguire nel lavoro così come sta già facendo. È ripartita la Peugeot #94, che è talmente indietro da non essere ancora riuscita a superare in classifica la Glickenhaus ritirata da ore. 3 ore alla fine, si ferma in pista la Alpine #35. Dopo un paio di minuti, visto l’impossibilità di ripartire dei francesi, viene chiamata una FCY per recuperare la LMP2. Rimossa la Oreca 07 si riparte poco dopo, entrambe le Jota rientrano in pitlane, mentre vanno un po’ più lunghe la Prema e la United, che vanno al pit un paio di giri più tardi. Nuovamente ai box per prima tra le Toyota la #7, quando mancano 2 ore e 48 alla fine della gara. Segue al giro successivo la Cadillac, che torna dietro a Ferrari #50 e Porsche #6. Tra queste ultime due Nielsen sta dando mezzo minuto a Lotterer in poco più di uno stint, sorprendente. Rientra anche la #8, ecco che di nuovo la GR010 numero 7 si riprende la testa, sempre sui 6 secondi circa il vantaggio. Hanson e Scherer, di United e Inter Europol, si sportellano a due ore e mezza dal termine, per giocarsi la quinta posizione delle LMP2. I due hanno raggiunto Frijns di WRT #31, mentre Hanson continua a sfanalare praticamente da tre giri consecutivi, ma non riesce a trovare lo spazio per provare a superare. Inizia ad innervosirsi l’inglese di United, che passa sullo sporco e cerca qualsiasi linea per superare. Ancora sfanalate, quasi si affianca in certe curve ma non riesce ad affondare. Frijns allunga ora davanti a loro due, che stanno perdendo tempo. I due inseguitori raggiungono un doppiato, Cressoni di Iron Lynx, e Hanson quasi lo colpisce forzando il sorpasso per inseguire la Inter Europol. Pit nel frattempo per la Porsche #6, che all’uscita si trova a gomme fredde a fare da tappo ai due pazzi scatenati. Ci provano all’esterno della prima curva su Lotterer, che ha l’auto che scivola da tutte le parti. Hanson e Scherer sfiorano altri doppiati mentre cercano di attaccare e difendersi rispettivamente, ormai sono diversi giri che si inseguono. Finalmente passa Hanson, con un attacco all’ultimo curva, sono stati dei giri incredibili per la lotta serratissima e i rischi presi.
Ai box la Ferrari #50, ottavo ingresso complessivo in pitlane. Passa subito Cadillac che si prende la quarta posizione, mentre le Porsche sono in ritardo di circa due minuti, stanno faticando tantissimo in questa fase. Giovinazzi è terzo con l’altra Ferrari, la #51, con un giro di ritardo dalle Toyota, che sono appiccicate tra loro: la #8 sta recuperando sulla #7, che deve provare ad allungare leggermente gli stint per evitare uno splash and go negli ultimissimi giri. Ai box anche Giovinazzi, la Cadillac si posiziona sul podio provvisorio. Attimi di preoccupazione per Ferrari, con una comunicazione tra Fuoco e il muretto che parla di strani valori del cambio. Ma l’italiano conferma ai suoi che è tutto ok, non ci sono problemi. Triplo stint di Ye Yifei con la Hertz Jota leader di classe LMP2, a 2 ore e 14′ dal termine lascia il volante a Stevens. Pit stop a freni fumanti per Porsche #5, settima dietro alle Ferrari che precedono e hanno la 963 gemella in mezzo a loro. Davanti a tutti questi la Cadillac, terza. Torna al volante di Vanwall Jacques Villeneuve, 51 anni , che non ha fatto male oggi dopo le difficoltà del Prologo e delle prove libere. 130 minuti alla fine della gara, rientrano man mano tutte le LMP2, alla fine di tutti gli interventi è sempre Hertz Jota al comando, davanti alla #63 di Prema e la WRT #41. Due ore alla fine, sempre Toyota, Hertz Jota e Corvette al comando delle tre categorie. Proprio sull’auto americana sale finalmente al volante Nicky Catsburg, che non aveva ancora guidato e sicuramente farà tutte le due ore finali. Due ore e 20 secondi alla fine, sbatte la Ferrari #51, che in fase di doppiaggio nelle ultime curve del giro si tocca con la AF Corse #54 di Castellacci. La 499P finisce con una gomma stallonata a sbattere addosso alla povera Porsche di Project 1. Full Course Yellow, per recuperare tutti i pezzettini che la Ferrari sta seminando per l’intera pista, mentre Pier Guidi è costretto a fare un intero giro con l’auto sfasciata perché il botto è avvenuto appena dopo l’ingresso pitlane. Intervengono subito i meccanici per smontare tutto il blocco del retrotreno, controllano le sospensioni e il fondo. Il cofano nonostante sia leggermente strappato viene lasciato su, il blocco posteriore con l’alettone viene montato nuovo. Pierguidi riparte dalla pitlane, ma in realtà non per rientrare, si reca verso i tendoni nel paddock, l’auto va portata nel garage per riparazioni, i sogni di gloria sono finiti. Per gli altri in pista ripartenza dopo un quarto d’ora di FCY, la Cadillac che sta per essere doppiata la seconda volta si trova davanti alle Toyota, non oppone resistenza e lascia sfilare le due giapponesi una alla volta. La #7 cerca di scappare ma ha un gran bloccaggio, la #8 insegue a pochi metri. Quest’ultima sceglie poi di rientrare, per mettere Buemi al volante. Procede lentamente Vanwall, che si è girata all’ultima curva ed è stata sfiorata da diverse auto che sopraggiungevano. Non si capisce se ci sia stato un problema meccanico, o se è stato proprio il testacoda a provocarlo. Intanto si ferma la GR010 #7, che questa volta inverte ed entra ai box dopo la gemella. Kobayashi sale a bordo, con tutte e quattro le gomme nuove. Inizia ad abbassarsi il sole, visibilità che diventerà complessa in alcuni punti del circuito d’ora in avanti.
Nel frattempo Ferrari è ancora dentro i garage, siamo a oltre venti minuti. Riparte la 499P a 1 ora e 37′ dalla fine, 10 giri di ritardo ora per la #51, superata anche da Vanwall. Neanche detto, Vanwall rientra nuovamente ai box dopo il pit di poco fa per il testacoda, c’è qualche altro problema. Poi Pier Guidi prende 10 secondi di stop and go per l’incidente di mezz’ora fa, sembra che Ferrari e Vanwall stiano facendo a gara per non arrivare settimi. Gli uomini di ByKolles comunque hanno ricoverato l’auto, c’è un problema sulle sospensioni, ci vorrà molto tempo. Le due Toyota leader iniziano a prepararsi per la sfida finale, Buemi chiede info sui compagni di marca che lo precedono di 1.1″. Kobayashi viene probabilmente avvisato del “mal di pancia” del francese, e nei giri successivi aggiunge due secondi al margine, andando a 3″ di vantaggio sull’altra GR010. Un’ora e mezza al termine, la Ferrari dopo aver scontato la penalità riprende la via della pista sempre con Pier Guidi, che ha problemi alla pinza freno della posteriore destra, caldissima. Chiedono lift and coast dal muretto, per evitare di usare pesantemente i freni, appigliandosi all’ibrido. Ha allungato tantissimo Kobayashi, oltre 5″ di margine sull’altra GR010, le giapponesi sono seguite con un giro di ritardo da Ferrari. Cadillac segue a una tornata di distanza, quindi Porsche dietro ancora. Pier Guidi sta girando con tempi decenti, ma ormai Ferrari sarà settima. Hertz Team Jota rientra per il penultimo stop tra le LMP2, lasciando per un attimo la testa della corsa a Prema #63, che rientra alcuni giri dopo. Va lunga invece la United #22, che si prende la testa della corsa per un paio di giri. Un’ora e 19 minuti alla fine, ai box Fuoco con la Ferrari #50, mantiene la posizione su Cadillac che ora è a soli 6 secondi, con un pit in più da fare. Scaldate le gomme la Ferrari prova a ripristinare un certo margine, Cadillac rimane molto vicina. Torna finalmente in pista la Vanwall. Rientra nel giro successivo la United Autosports #22, che viene superata da Hertz, Prema e le due WRT. La #41 tra queste ultime due viene poi richiamata in pitlane. Un’ora e 9 alla fine, Cadillac a 5 secondi dalla Ferrari #50 terza, mentre l’altra rossa viene doppiata nuovamente da Toyota, 11 giri di ritardo ora. Ai box la Porsche #5, ormai condannata al sesto posto. Ultima ora di gara, Kobayashi con più di 10″ su Buemi, bene Hertz Jota che gestisce mezzo minuto di margine sulle altre LMP2, Corvette oltre 40″ di vantaggio in GTE Am. Forse ultima sosta per Kevin Estre sulla 963 #6, ma il pit stop non è regolare. I meccanici lavorano sull’auto, l’uomo col lollipop dà il via, ma l’auto non si muove. Dopo quasi un minuto e probabilmente un power cycle la 963 riesce finalmente ad avviarsi, rabbioso il pilota che continua a parlare col muretto. 52′ alla fine, si ferma la WRT #31, non riuscirà ad arrivare in fondo probabilmente. Due minuti dopo è il turno della Cadillac LMDh, che cambia le gomme. Per loro è sicuramente l’ultimo pit. Viene richiesto a Fuoco un triplo stint per mantenere la posizione in pista, al momento la 499P #50 ha 48 giri all’anteriore destra, 43 sulla posteriore, e 14 sulle gomme sinistre. Il pilota conferma la fattibilità della cosa ma Ferrari alla fine sceglie di andare su gomme nuove. L’auto di Fuoco e compagni rimane comunque davanti, con 6″ di vantaggio.
Scende Buemi e sale Hartley sulla Toyota #8, ultimo pit a 48 dalla fine. Sulla 7 c’è ora Conway alla guida, col pit eseguito pochi minuti dopo la gemella. Tramonto sempre più vicino, 45′ alla fine, Hertz Team Jota #48 leader di classe LMP2 rientra, potrebbero farcela a chiudere con l’ultimo pit adesso e poi fare uno stint prolungato, va evitato assolutamente lo splash and go. Rientra anche l’altra Jota, la #28. Bortolotti su Prema #63 è al momento leader, ma dovrà fermarsi insieme a United ed Europol che seguono. 41′ alla fine, dentro Prema #63 e Inter Europol, resta ancora fuori United #22 che, come si è visto l’anno scorso, è sempre tra i più abili ad allungare gli stints. Ottimo lavoro, forse perfino migliore, da parte di Hertz Jota, che però ha dovuto pittare un po’ in anticipo per starci dentro, potrebbe non farcela senza splash and go. 38 minuti alla fine, ai box la United #22, quindi torna in testa Hertz Jota. Rientra a 34′ dalla fine la WRT #41, è finito il valzer dei pit stop per le LMP2, ma sarà da vedere se i leader riusciranno ad arrivare in fondo. Ultima mezz’ora, Toyota prima facilmente, la #8 è a 16 secondi dalla leader, non ci proverà, anche se Hartley sta spingendo. Ferrari sul podio al momento, Cadillac è a 8 secondi di distanza. Sembrano controllare gli italiani, Fuoco è in confidenza. Anche Stevens su Hertz Jota gestisce, ha 36″ di vantaggio su Bortolotti, mentre dietro Albuquerque segue sulla United #22. Sempre Corvette al comando in GTE Am, con Catsburg che ha un giro di vantaggio su Kessel Racing, con Serra al volante. Terza Dempsey-Proton #77. 24 minuti alla fine, è quasi sera, Ferrari perde qualcosa durante i doppiaggi, Cadillac ora è a 6.6″, anche la Toyota leader regala qualcosa all’altra GR010 inseguitrice, margine a 11 secondi a pochi giri dal termine. Un quarto d’ora alla conclusione della 1000 Miles, ormai è quasi buio. Continuano ordinatamente tutte le auto, non ci dovrebbero essere grosse sorprese ormai. Neanche detto, la Hertz Jota #48 a soli 12 minuti dalla fine è costretta a uno splash and go, deve rientrare. La Prema è davanti, passa al comando per pochi secondi, Bortolotti è leader in questo momento, 2.3″ di margine sulla Hertz Jota che è velocemente uscita dalla piazzola dopo aver imbarcato il minimo di carburante necessario. Sale a 2.6″ il vantaggio di Prema, 2.9 nel settore successivo, forse Hertz Jota ha raffreddato un po’ le gomme nel pit stop, ormai è buio, è sera, le temperature stanno un po’ scendendo. 9 minuti alla fine, non si ferma Prema, 3.1 secondi di margine ora, considerando gli stint precedenti sembra tiratissima la gara per i veneti, mancano un giro o due, qualche minuto di troppo sul cronometro ancora. Bortolotti gira molto forte, 3.3 secondi a 7 minuti dal termine, non sembra proprio stia risparmiando nulla. Intanto in GTE Am costretta a uno splash and go la Kessel #57 che era seconda, lascia la piazza d’onore alla Porsche di Dempsey-Proton. Solo 5.9 secondi di margine per Conway su Hartley, potrebbe esserci una sfida tra le Toyota nell’ultimo giro. 4 minuti e mezzo alla fine, 5.3 secondi tra le due GR010, Bortolotti non molla e tiene a 3.7 secondi Hertz Jota. Niente da fare, 3’50” al termine, costretta allo splash and go la Prema, che lascia il primo posto a Hertz Jota e la seconda piazza a United Autosports #22. Gli italiani conservano con 20″ di margine il podio, tenendo a distanza Inter Europol. Tra le Hypercar regge Ferrari, 9″ di margine su Cadillac, mentre scade il tempo, Toyota in piena notte sta conducendo la GR010 #7 nell’ultimo giro, 3 secondi di vantaggio sulla #8 di Hartley. Passano sul traguardo le giapponesi, vittoria di Conway, Kobayashi e Lopez, a 2″ la seconda Toyota. Ferrari a podio con due giri di ritardo, arriva davanti a Cadillac e Porsche. Hertz Team Jota vince la LMP2, gestendo United #22, Prema terza dopo il pit a un paio di minuti dal termine. Dominio di Corvette Racing in GTE Am, Dempsey-Proton e Kessel sul podio.
Gara lunga ma che è scorsa velocemente, con tante battaglie, soprattutto nelle classi LMP2 e GTE Am, o per meglio dire per qualsiasi posizione della gara tranne le prime due, affare di Toyota già dopo il primo stint. Grandioso passo mostrato dai giapponesi, che si sono presentati quest’anno con un’auto rinnovata. Tanta esperienza per la casa del Sol Levante, unita a un background di dati degli anni precedenti a disposizione e la grande conoscenza delle gomme, nonostante l’aggiunta della nuova mescola Michelin medium high temperature. Esordio eccellente per Ferrari, che nessuno si aspettava così competitiva da subito. In più nessun problema tecnico per gli italiani, solo un paio di errori in pista, mentre giovedì è arrivato anche l’onore della prima pole stagionale. Bene anche Cadillac, che avevamo già apprezzato in IMSA. Chip Ganassi sa fare motorsport, l’auto è nata bene, con una base simile a quella DPi che negli anni ha registrato ottime prestazioni. Malino Porsche, lontana, con i proclami dell’anno scorso, le aspettative dei tifosi e un enorme programma di test (oltre 30.000 km) ci si aspettava tutt’altri risultati, invece tra IMSA e WEC non è stata una grande partenza. Fa peggio Peugeot, fa un totale disastro. I francesi hanno lavorato tantissimo durante l’inverno, ad esempio facendo un triplo test da 30 ore senza grossi problemi di affidabilità, per poi buttare la gara, con una delle due 9X8, ancora prima di vedere la bandiera verde. Ripartita poi l’auto, insieme alla gemella ha avuto una serie di problemi allucinante. Aiuto. Rimandati Vanwall e Glickenhaus, con i tedesco-austriaci che oggi han fatto ben meglio degli americani. Vogliamo rivedere gli uomini di ByKolles su un’altra pista, magari senza bumps spaventosi, la prestazione non c’è tutta ma alla fine la Vandervell 680 è al traguardo davanti ad entrambe le Peugeot. Per il team di Jim invece non ci sono molte giustificazioni, weekend senza risultati di nessun tipo, la prestazione è peggiorata di alcuni secondi al giro dall’anno scorso, assolutamente inspiegabile vista l’auto praticamente uguale.
Gran lavoro di Hertz Team Jota in LMP2, una squadra a cui forse sta un po’ stretta la categoria, e che sta attendendo il passaggio in LMDh appena sarà disponibile la 963 clienti richiesta a Porsche. La gara però sarebbe forse andata in mano a United #23 se non si fosse piantata inesorabilmente in pista, tradita dalla solitamente affidabilissima Oreca 07 con motore Gibson.
Domina la GTE Am Corvette Racing, un team che, di fatto, è una squadra ufficiale scesa dalla non più esistente GTE Pro dell’anno scorso. L’aggiunta del più forte pilota Bronze del mondo, Ben Keating, permette a questi professionisti di schierarsi in mezzo alle GTE Am, andando a sfidare equipaggi meno forniti. Molto interessante la sfida lanciata dalle Iron Dames, rivedremo sicuramente questa battaglia.
Appuntamento quindi alle tappe europee, a Portimao il 16 aprile la prossima gara, seguita da Spa il 29 e dalla settimana santa della 24 Ore di Le Mans del Centenario a inizio giugno.