L’ultima spettacolare gara della stagione, l’ennesima di altissimo livello, che permette al WEC di salutare in grande stile LMP2 e GTE. In Hypercar domina Toyota, mentre Ferrari e Hertz Team Jota battagliano per ore e ore alla ricerca del podio. In LMP2 i campioni della stagione 2023 della WRT #41 trionfano anche in questa gara, mentre la GTE si chiude per sempre con lo storico successo per l’equipaggio tutto femminile delle Iron Dames.
Sventola la bandiera del Bahrain, per avviare l’artificiale partenza stile Le Mans, con le macchine che in realtà si accodano alla Safety Car. Anche in Bahrain, nonostante i 31.5°C di temperatura dell’aria e 41.6°C di asfalto, si decide di compiere due giri di allineamento, per scaldare a dovere le gomme e in generale tutta l’auto.
Partenza lanciata in perfetto orario, con Bamber sulla Cadillac che cerca l’aggressività ma esagerando, finendo per bloccare le ruote anteriori per decine di metri e centrando la Toyota #7, che tamponata si gira alla prima curva. Va larga la Porsche #6 per evitare di impattare sulla giapponese. Molto accorte invece le Ferrari, che girano strette alla corda ed evitano l’incidente, riuscendo ad accodarsi alla GR010 #8 che ha preso il largo non sbagliando nulla. Segue le rosse la Porsche ufficiale #5. Altro incidente nella seconda curva, con Vanwall che, dopo essere andata lunga seguendo il caos iniziale tra le Hypercar ibride, ha prima un leggerissimo contatto con la WRT #31 che è balzata in testa al via e poi un ben più duro scontro con la United #22, che resiste al contatto. Non è lo stesso per la gemella #23, che viene forse toccata da dietro e impatta sulla Hypercar privata austro-tedesca. Entrambi finiscono in testacoda. Secondo giro, spinge forte la GR010 #8, che ha già un paio di secondi di margine sulle due Ferrari. Rientra intanto ai box la Vanwall, dopo il contatto con le LMP2. Insegue i primi tre da molto vicino la Porsche #5, mentre più indietro per la quinta posizione se la stanno giocando la Peugeot #93 e la Porsche di Hertz Team Jota. Stevens sulla Porsche 963 completa l’attacco all’inizio del terzo giro, e inizia poi a creare un certo margine. A sette minuti dalla partenza completa il sorpasso di tutte le LMP2 la GR010 #7, che ora è in 11esima posizione. Vector Sport #10 ha preso la testa della LMP2 dopo l’incidente al via di United, mentre in GTE la Porsche RSR delle Iron Dames ha mantenuto la testa della corsa. Sale però alla grandissima Matteo Cressoni, che supera le colleghe di garage, trovandosi da 13esimo a primo. Compito facile per il pilota Silver, contro tutti i Bronze schierati come da regolamento. Cressoni è stato autorizzato a partire visti i problemi di salute di Schiavoni, che è appunto il pilota Bronze. Se l’italiano non dovesse riuscire poi a riprendersi e guidare per il tempo minimo richiesto sarà ritiro o squalifica per il team Porsche. Grande lotta tra Al Harthy e Kimura, con TF Sport che supera la Ferrari di Kessel dopo aver percorso praticamente un intero secondo settore affiancati, bellissima sfida. Poco dopo troviamo affiancati in tre sul rettilineo principale Flohr, Keating e Kimura, con Ben Keating su Corvette che ha la meglio di entrambe le Ferrari di AF Corse e Kessel. Al giro successivo l’americano attacca durissimo su Ian di Northwest, prendendosi la settima posizione.
Dopo un quarto d’ora la Toyota #7 è giunta in coda alle Hypercar che chiudono la classifica. Con un facile attacco sulla 963 di Proton i giapponesi si issano in decima posizione. Al giro successivo la GR010 completa con comodo anche il sorpasso su un’altra Porsche, la #6 del team ufficiale. 19° minuto, rientra in pitlane la Cadillac V-Series.R. Sconta un minuto di stop and go, gara buttata, terza piazza nel Costruttori pure. Scambio di posizioni tra le Hypercar Ferrari, con la #51 di Pier Guidi che viene fatta passare dalla #50 di Molina. Quest’ultimo poi compie una manovra allucinante ma ben riuscita: dopo essere stato toccato da Ried, sulla Porsche Dempsey Proton che è in lotta con Perez Companc di Richard Mille, scarta brutalmente uscendo quasi dal cordolo e superando le due GTE prima del tornantino che è curva 10. Continua la rincorsa di Toyota, che dopo dodici giri ha superato la Peugeot #94, col mirino puntato sull’altra 9X8 che precede di mezzo secondo. Sopravanza quest’ultima al tornantino, trovandosi quindi in sesta posizione a meno di mezz’ora dal via. La #94 nel frattempo viene superata anche da Vanthoor sulla 963 #6. Rientra ai box la United #23, con la squadra che procede anche a cambiare tutto il blocco posteriore, vittima del contatto nelle primissime fasi di gara. Inizia il valzer di pit stop per le LMP2, Inter Europol tra i primi a fermarsi. Per la quarta posizione Stevens di Hertz Jota attacca la 963 ufficiale, passando Christensen con agio. Allunga poi l’inglese, mentre il danese vede negli specchietti la Toyota #7 avvicinarsi. Alla tornata successiva Conway attacca, passando in curva 9.
Rientra Doriane Pin sulla Prema #63, a 35 minuti dallo start, questa è circa la durata dello stint per le LMP2. Dentro anche l’altra Prema, mentre allungano ancora i primi di classe. Ben Keating pitta con la Corvette a soli 36 minuti dallo start, probabile una slow puncture, mentre rientrano tutte le LMP2 rimanenti, ma nessuna ancora delle GTE. Esce ancora in testa al gruppo di LMP2 la Vector Sport #10, che il prossimo anno si dedicherà alla Hypercar di Isotta Fraschini. Sotto investigazione il contatto al via tra le Vanwall e la United, mentre la #99 di Proton attacca la 9X8 #93 per la 8ª posizione. Male le francesi anche oggi, al momento in 9ª e 10ª posizione. Prosegue la spinta della 963 privata, che al 24° giro, dopo 47 minuti dal via, attacca e completa il sorpasso sulla gemella #6 ufficiale per la settima piazza.
In LMP2 attacco di Gelael su Hanson, con la WRT #31 che passa la Jota #28 e conquista il terzo posto provvisorio.
Preparano i pit i ferraristi quando sentiamo il team radio tra Pier Guidi e il muretto, con questi ultimi che interrogano il pilota: “rimaniamo sul piano originale?”. Probabile riferimento al doppio stint con le dure, mentre le gomme medie al momento non le sta rischiando nessuno. La 963 di Hertz Jota attacca la 499P #50 per la terza posizione, portando lunga la Ferrari in curva 1. Ne approfitta la Toyota #7 che stava studiando le mosse di Stevens e Molina. Viene passata la Ferrari, non dura molto di più la Porsche che viene attaccata nel settore centrale guidato. È quindi terza la GR010 #7, poco prima dei pit stop, che infatti inaugura lei stessa, seguita dalla 499P #50 e dalle Porsche #5 e #99. Cambia tutte le gomme tranne la anteriore destra la GR010 #7, tutte gomme nuove, mentre la 499P #50 monta tre gomme leggermente usate. Solo gomme sinistre nuove per la #8 leader, copiata dalla Ferrari #51 di Pier Guidi, mentre la Porsche #6 come Ferrari #50 cambia tutte le gomme tranne l’anteriore destra, scelta molto particolare che hanno fatto in tanti. Tempo di pit stop anche per le GTE, dopo oltre un’ora dal via. Iron Lynx e Iron Dames rimangono in testa davanti a D’Station, con Talbot al volante. Ferri corti tra la Porsche ufficiale #6 e la Proton clienti, con il contatto al tornantino (curva 10) a 6 ore e 43′ dal termine. Resiste però Neel Jani agli attacchi di Vanthoor. Arriva la notifica di un minuto di stop and go per la United #22, per il contatto al via con la Vanwall. Il già difficile titolo è sicuramente perso ora. Nel frattempo inizia il secondo “turno” di pit stop per le LMP2, dentro per primi Alpine #35 e Vector #10.
Torna all’attacco la 963 ufficiale sulla Proton, con Neel Jani che all’ultima curva spinge praticamente fuori la ufficiale. Drag race poi sul rettilineo, i due arrivano affiancati alla curva 1, ma la Proton resiste e mantiene la posizione. Il secondo settore è tutto in lotta, poi Vanthoor aspetta il rettilineo e, complice una migliore uscita dall’ultima curva, completa il sorpasso chiudendo tutti gli spazi in curva 1. Bellissima sfida, molto dura ma regolare.
6 ore e 33 al termine, Inter Europol inseguitrice per il titolo perde praticamente ogni ambizione sullo stesso. Si ferma infatti la Oreca #34 in pista, nel rettilineo tra curva 10 e 11. Dopo un reset Costa riesce a ripartire, ma la gara è ormai andata, così come la risicata matematica che teneva in piedi le speranze.
Nonostante il rapidissimo avvicinamento è ancora in terza posizione la GR010 #7, che non ha ancora attaccato la 499P #51 che occupa la seconda posizione. Un secondo e mezzo di distacco, che a Conway viene chiesto di chiudere da parte del muretto.
Esattamente a 6 ore 19 minuti e 30 secondi dalla fine viene chiamato un Full Course Yellow per ripulire il tracciato, con i marshal in pista in curva 1. Dopo 75 secondi si riparte. 6 ore e 16 alla fine, rientra Corvette, ormai fuori fase in confronto a tutti gli avversari a causa di quel primo pit anticipato. Sempre in testa Cressoni su Iron Lynx, che ha un margine importante sulle colleghe di Iron Dames, mentre in terza posizione c’è ancora D’Station con Talbot al volante. Vector #10 stabilmente al comando in LMP2, mentre risale la Prema #9 con Correa al volante, solo 7 secondi di margine ora per i leader. Terza la WRT #31. Riceve però una bruttissima notizia la #10, ben 90 secondi di stop and go per una infrazione tecnica, cioè pressione gomme troppo bassa. Gara buttata per i primi della classe.
Neel Jani con la Proton #99 è il primo su Hypercar a pittare per la seconda volta. È poi la Toyota #7 la seguente a rientrare, cambio pilota, Conway out ed entra Kobayashi, mentre i meccanici cambiano tutte le coperture. Rientrano al giro successivo le Ferrari (con Fuoco che sale sulla #50), la Peugeot #94, le Porsche #5 e #38. Al giro successivo pittano anche gli altri, tranne Toyota #8 che ritarda di un ulteriore passaggio. Cambiano le sole gomme anteriori i giapponesi, con coperture quasi nuove. Queste seconde soste Hypercar si incrociano con il terzo pit delle LMP2, con Vector e Prema che al comando rientrano per primi. In verità in questa fase pagano penalità gli inglesi della #10, che pitteranno poi due giri dopo. Superate le due ore di gara, temperature scese a 30.7°C di aria e 36.4°C di asfalto. Auto #93, #5 e #31 sotto investigazione per non aver rispettato le procedure di FCY.
Subito aggressivo Kobayashi dopo i pit stop, pressa molto forte su Calado, che ha preso il volante della 499P #51 sostituendo Pier Guidi. Il giapponese su giapponese penetra forte in staccata di curva 1 all’inizio del secondo giro di stint, la GR010 #7 ora è in seconda posizione, a 31.4″ dalla gemella #8 leader assoluta. Grandissima sfida per il quarto posto tra Yifei Ye sulla Hertz Jota e Antonio Fuoco sulla 499P #50. Prima passa il ferrarista all’ultima curva, poi il cinese si lancia all’esterno in staccata di curva 1, resistendo riesce quindi a prendere l’interno in curva 2 conquistando la posizione. L’italiano più volte prova a controbattere, vanamente. Incredibilmente vicini in molte curve, senza mai arrivare al contatto. Mantiene per il momento la posizione il pilota della Porsche privata. Si ferma invece sul tracciato la Vanwall con Briscoe, che prova un reset con la macchina ferma in ingresso corsia box. Riparte mestamente, e raggiunge la piazzola di fronte al proprio garage.
5 ore e 32 al termine, dal muretto Ferrari viene chiesto a Calado sulla 499P #51 di provare ad aumentare il ritmo, per cercare di riprendere le Toyota.
Sono cresciute le WRT in LMP2, con Habsburg che è diventato leader di classe dopo la caduta di Vector, mentre la #41 con Kubica al volante è in terza posizione. Nel mezzo Correa sulla Prema #9. Si ferma per un attimo la #34 di Inter Europol in pista, altro problema elettronico subito risolto. Sempre al comando in GTE la RSR di Iron Lynx, con Picariello alla guida. Seguono le Iron Dames, con AF Corse #54 con Rigon al volante che ha preso nel frattempo la terza posizione, precedendo ORT by TF.
5 ore e 20 alla fine, inizia il quarto valzer di pit stop per le LMP2, con Jota e WRT che invece riescono ad allungare molto di più. Piove sul bagnato per Peugeot, la #93 ricevere un drive through per non aver rispettato le procedure di FCY. Cambia poco per i francesi, terzultimi di classe, davanti solo a Cadillac e Vanwall. Altre penalità, 5 secondi per la Porsche #5 e la WRT #31 da aggiungere al prossimo pit, per non aver anch’essi rispettato le procedure di FCY. Drive through per la AF Corse #21 guidata da Mann, per aver abusato dei track limits dopo aver già ricevuto un richiamo. Riceverà poco dopo un altro richiamo per track limits, pagato stavolta con uno stop and go. Allucinante.
A 5 ore e 10 dal termine scende Keating dalla Corvette GTE, lasciando il posto al giovane Nico Varrone (che proverà la Cadillac Hypercar domani nei rookie test). Salutiamo Keating che abbandona il WEC, visto che l’anno prossimo correrà con le LMP2 nell’IMSA, anche per non dover usare le GT3 con l’ABS che lui ha detto più volte di odiare.
5 ore e 5 minuti alla fine, la Porsche 963 di Hertz Team Jota ha raggiunto la Ferrari 499P, sarà Yifei Ye contro Calado per la terza posizione provvisoria. Nel frattempo rientra la Ferrari #50, con cambio gomme, nuove a sinistra e usata con pochi giri dietro a destra, invariata la anteriore destra, ancora Fuoco al volante.
Pit anche per la Toyota #7 e la Porsche #6, che si trova con il disco anteriore sinistro letteralmente a fuoco. Cambiano muso sulla tedesca gli uomini al box, cercando di far ripartire velocemente la 963 per far raffreddare il disco girando in pista.
Dentro anche Ferrari #50 e Jota #38, con il team privato Porsche che si trova in mezzo alle due Ferrari dopo i pit stop. Aperta di nuovo la sfida per il terzo posto contro la #51. Rientrano anche tutte le Hypercar nelle retrovie, mentre arriva in piazzola nel giro successivo la Toyota #8, che mantiene la testa sulla GR010 gemella.
Riaperta la sfida per la testa della LMP2, con un incredibile recupero della United #23 che si trova negli scarichi della WRT di Gelael. Al volante Pierson, giovanissima promessa (2006) del motorsport USA.
Terzo giro di pit stop per le GTE, Iron Lynx ai box, ancora senza Bronze al volante, stanno rischiando la squalifica. Per la stessa ragione di tempo minimo di guida torna la Bovy al volante della Porsche delle Iron Dames. Rientrano ai box anche gli inseguitori Ort by TF e Norhwest AMR. Ritarda di molto il pit Ried sulla “sua” Dempsey-Proton, che ovviamente poi si trova a cedere la terza posizione guadagnata solo grazie ai pit stop delle altre GTE. Sta per salutare la pista il co-proprietario del team, che appenderà il casco al chiodo dopo aver corso letteralmente tutte le gare del WEC dal 2012. Rientra anche Pierson su United #23, causa pit anticipato per l’incidente a inizio gara il team inglese sta correndo con una strategia incrociata in confronto a tutti gli altri.
La 963 #99 di Proton passa la ufficiale #5 per la settima posizione assoluta, mentre mezza pista più avanti l’altra Porsche clienti, quella di Hertz Jota, è tornata sotto al secondo di margine dalla Ferrari #51 di Calado che detiene la terza posizione. Yifei Ye, con 4 gomme nuove, sta cercando di avvicinarsi alla Ferrari 51, che ha solo una coppia di coperture nuove.
Mancano 4 ore e 34 minuti alla bandiera a scacchi, di nuovo ai box tutte le LMP2 per la quinta serie di interventi sulle auto. Scende dalla Prema #63 Doriane Pin, che lascia il volante a Bortolotti. 5 secondi aggiunti al pit stop della Alpine #36, per una infrazione al precedente pit stop.
Continua da diversi minuti l’inseguimento tra Ye e Calado per la terza posizione, con l’inglese che sta riuscendo a posizionare i doppiati tra sé e la 963 inseguitrice. Grande rischio per Estre sulla Porsche ufficiale, che per doppiare la Ferrari di Kessel finisce sulla ghiaia in via di fuga nel rettilineo posteriore che precede le ultime due curve. In LMP2, a 4 ore e 20 dal termine, sono già rientrati tutti tranne le WRT, che pittano ora. Il team tedesco sta riuscendo a gestire in maniera sorprendente i consumi delle Oreca quest’oggi. Si trova di nuovo in testa la United #23, con strategia però incrociata.
Sempre sotto il secondo di distacco, ormai da ben più di mezz’ora, la Porsche di Hertz Jota che continua a inseguire la 499P. Non intensifica il ritmo Yifei Ye, con James Calado che mantiene quindi l’ultimo gradino del podio. Ha meno Virtual Energy Tank il cinese, con 18% contro il 21% della 499P, che però viene autorizzato dal muretto a usare più energia per provare finalmente il sorpasso sulla Ferrari. Si apre in radio Hartley, solitario leader di classe, per lamentarsi di una bussata ricevuta da Wainwright sulla #86. “penso di essere stato colpito da dietro, credo di avergli lasciato lo spazio ma sono stato colpito”. Viene aperta una investigazione contro la Porsche GTE di GR Racing.
4 ore e 2 minuti alla fine, rientra ai box Fuoco che cede il volante della #50 a Nielsen. Full service per la 499P, tutte gomme nuove. Superata la metà gara, pit per la #51 a 3h 57m dalla fine, sulla quale piombano alla fine del rettilineo principale la 499P #50 e la 963 di Hertz Jota, che passano entrambe di gran carriera la Ferrari che ha gomme fredde, con Giovinazzi appena salito al volante che impotente non riesce a replicare a Da Costa e Nielsen. I due continuano a inseguirsi, poi un contatto con la Porsche GTE #86 di Wainwright (sempre lui!) rallenta leggermente la Ferrari in uscita sul rettilineo posteriore, portando la rossa a perdere la posizione alla staccata della penultima curva. Sul rettilineo però la 499P risponde, e torna davanti alla staccata di curva 1. Nel misto, dopo un giro di studio, ripassa la Jota a seguito di un errore in impostazione di Nielsen in ingresso di curva 4.
In GTE spinge forte Varrone, che sta cercando di risalire la classifica per arrivare almeno a podio nell’ultima gara di Pratt Miller con la Corvette. Tre ore e 35 alla fine, solito valzer di pit stop per le LMP2, con WRT che riesce ancora una volta a tenere un certo margine sugli stint, rientrando in contemporanea con le due auto, piazzate in fila una all’altra, che ripartono con pochi secondi di differenza. Passa in testa ancora una volta la United Autosports #23, che nuovamente però si dovrà fermare in anticipo. Ruba la terza piazza provvisoria la Prema #9, che si infila tra le due WRT. Viscaal riesce poi a superare Frijns e portare la sua LMP2 in seconda posizione provvisoria.
Continua il difficile momento per Giovinazzi sulla #51, che vede ormai negli specchietti la Porsche 963 #6 del team ufficiale, con Lotterer che ha al momento un altro passo, e sta cercando di rispondere a ogni doppiaggio dell’italiano per non perdere di vista la Ferrari. Tutte gomme nuove per il tedesco, mentre questa volta Ferrari ha mantenuto una gomma più vecchia sulla posteriore destra. Preoccupazioni sullo stesso angolo, dietro a destra, per la Toyota #7, con il muretto che chiede a Jose Maria Lopez di risparmiare gomma, perché temono di arrivare a fine stint con zero margine. Diventa quindi irraggiungibile la Toyota #8, che ormai conduce con 45″ di vantaggio. 15 secondi di ritardo per la Jota, stabilmente terza e che è riuscita a dare 15 secondi alla Ferrari #50, che continua a perdere terreno. Sempre leader GTE la Porsche di Iron Lynx, con ben un minuto e mezzo di margine sulle Iron Dames ma con ancora l’incognita sul minutaggio del pilota Bronze che non è ancora sceso in pista. Non sarà più leader della LMP2 la United Autosports #23, che si becca 90 secondi di stop and go per infrazione tecnica. Gara buttata un’altra volta, questa volta per la pressione delle gomme, dopo i problemi al via e la relativa penalità già scontata.
3 ore e 10 alla fine, pit per Proton Competition #99, tra le prime a rientrare per la quinta volta fra le Hypercar, insieme a Peugeot #93 e Porsche #5. Continua la rincorsa della 963 di Hertz Jota, che si trova ora a 12 secondi di ritardo dalla Toyota in seconda posizione. Benissimo anche i compagni della LMP2, che hanno superato la WRT #41 per la seconda piazza. Tre ore al termine, rientrano l’altra Peugeot, (#94), la Hertz Jota e la Ferrari #50, mentre allungano ancora le due Toyota, la Ferrari #51 e le Porsche ufficiali.
Toyota differenzia, prima dentro la 7 inseguitrice, mentre rientra anche la Porsche #6. Al giro successivo è tempo di pit anche per la GR010 #8, seguita dalla 499P #51 di Giovinazzi.
Alla fine del valzer di pit stop, dopo le 3 gomme nuove per Hirakawa che mostra qualche difficoltà nello stacco frizione per la ripartenza dai box, la situazione è la seguente: Al comando le due Toyota, #8 e #7, seguite dalla Hertz Jota, con le Ferrari 50 e 51 a inseguire. Dietro di loro le altre Porsche, rispettivamente #6, #99 e #5. Chiudono le due Peugeot 94 e 93, poi la Cadillac ancora più staccata. Vanwall rimane a tratti in pista nonostante i problemi, inframezzata dalle altre Hypercar dalle due WRT LMP2 che la precedono, con la #31 al comando. Terza in LMP2 la Prema #9, che precede la gemella #63. Stabile ma preoccupante la sitazuone in GTE, con Iron Lynx al comando senza ancora minuti per il pilota Bronze. In caso di squalifica al momento vincerebbe AF Corse #54 con Castellacci al volante, seguito dalle Iron Dames e da Northwest AMR. 2 ore e 50 minuti al termine, rientrano le WRT, che ormai hanno rubato quasi metà stint a tutti gli altri. Vedremo se riusciranno a far valere questo vantaggio nel finale. Nel frattempo le Prema vanno al comando, inseguite dalla Jota #28.
Incredibile penalità, a 2 ore e 39 dal termine, per Hertz Team Jota, che a causa di un rientro in pista pericoloso riceve un drive through che rimette in gioco le Ferrari per la lotta per il podio. Brutto errore di Da Costa, che ha mostrato un grande passo ma è inciampato in questa grave sbavatura.
Tamponamento di Mancinelli (Northwest AMR) che colpisce la Prema #9, leader di classe. Viscaal riparte in terza posizione, macchina apparentemente ok. Nel frattempo, a 2 ore e 32 dalla fine, Hertz Jota sconta la penalità, perdendo la terza e quarta posizione in favore delle Hypercar Ferrari.
Chiamato un FCY per detriti in pista, causati ovviamente dall’incidente tra Aston e Prema di poco fa, ma non solo visto, l’intervento dei commissari tra le curve 6 e 7 oltre che alla 1. La neutralizzazione arriva proprio nell’istante in cui Habsburg (WRT) sta per tentare l’attacco su Bortolotti (Prema). Scarta all’ultimo l’austriaco, per evitare il contatto con l’italiano che aveva frenato leggermente in anticipo. Dopo un minuto e mezzo è nuovamente bandiera verde, si riparte con le schermaglie.
Due ore e 26 al termine, la Jota è di nuovo dietro alle Ferrari, i tre sono compressi in meno di un secondo, mentre iniziano gli ottavi pit stop per le LMP2.
Da Costa preme tantissimo su Giovinazzi, cerca un attacco in curva 1, poi arriva un nuovo tentativo in curva 4, durissima risposta di Giovinazzi dall’esterno, che resiste ma deve poi lasciare strada nelle “esse” successive. È perciò quarta la 963 di Hertz Team Jota, con la 499P #50 di Nielsen lì davanti che ha preso qualche decimo di vantaggio ora.
Sono migliorate molto le Porsche con l’arrivo della sera, ora ci sono 28.5°C di aria e 31.9°C sull’asfalto, quando sono le 19:40 in Bahrain e mancano due ore e venti alla fine della gara.
Arriva purtroppo il ritiro per la leader di classe GTE, Iron Lynx deve abbandonare la gara a causa dell’impossibilità di Claudio Schiavoni, pilota Bronze, di guidare per il numero minimo di ore necessario a omologare il risultato dell’equipaggio. Penalità per la #98, Aston Martin autrice del tamponamento alla Prema che era leader di categoria: drive through.
2 ore e 10 minuti al termine, è arrivata sulla 499P #50 la Porsche privata di Jota, con Da Costa che è pronto all’attacco per il podio. Qualche centinaio di metri più indietro sta risalendo Lotterer, alla guida della 963 ufficiale #6 che sta ricucendo su Giovinazzi, quinto al momento con la Ferrari #51. Molto aggressivo sui doppiati Da Costa, che non vuole assolutamente far scappare la Ferrari, sulla quale l’esperto Nielsen sta cercando la fuga incastrando l’avversario dietro alle auto delle categorie inferiori. Dopo cinque minuti di studio inizia ad affondare i colpi Da Costa, che si affianca quasi nel settore centrale, durante il 183esimo giro della gara, a poco più di due ore al termine. Nel giro successivo ottimo incrocio del portoghese, con Nielsen che scoda in uscita dalle curve 2 e 3. Non riesce però a passare l’alfiere Jota, col danese che blocca tutte le traiettorie, resistendo nonostante le gomme più usurate. Bravo inoltre ancora una volta Nielsen a utilizzare i doppiati, senza neanche rischiare troppo nei sorpassi. Siamo sotto le due ore, pit per la Ferrari #50 che rientra prima di Hertz Jota. Dentro anche le Toyota, prima la #7 e nel giro successivo la #8 leader. Al giro successivo pittano anche l’altra 499P e la Hypercar di Jota. Sulla #38 sale in macchina Stevens, a cui il team dona gomme nuove, come per Pier Guidi sulla #51 ricevuta da Giovinazzi. Penalità intanto per la Porsche #5 per infrazione del FCY.
Fuoco sulla #50 piomba su Hertz Team Jota e si prende la quarta piazza, poi arriva subito sulla gemella #51. Ed è scontro! Entra cattivo Fuoco, che si trova a tagliare la pista alla curva 8, rischiando di impattare il collega e finendo fuori pista all’esterno. Di nuovo duro ingresso al tornantino, posizione ottenuta ma poi ceduta a Pier Guidi per rispetto del regolamento. Finisce l’opera Fuoco, questa volta correttamente, al nuovo passaggio sul rettilineo dei box. Stevens rimane a un secondo e mezzo di distanza dalla 499P terza in classifica, mostrando tra l’altro una certa difficoltà nel gestire l’auto con le gomme hard nuove e fredde. Spettri di ritiro per la Vanwall, che è ricoverata nel garage da molti minuti. Ma non accettano la loro sorte gli uomini di Colin Kolles, che rimandano in pista la Vandervell 680 dopo 19 minuti di intervento. Poco dopo inizia il nono valzer di pit stop per le LMP2, sempre con WRT che è la più abile ad allungare gli stint. Le Iron Dames continuano a comandare in GTE, inseguite dalle Aston Martin di D’Station e Northwest AMR.
Inizia a ricucire con calma Will Stevens su Hertz Jota, che torna ad avvicinarsi alle due Ferrari, complici anche un paio di doppiati che non cedono facilmente strada. Ma non riesce a farsi sotto veramente la Jota, con invece la 963 ufficiale #6 che sta arrivando negli scarichi della gemella privata! Di nuovo ai box Vanwall, che non ha pace. Ma ancora ripartono gli austro-tedeschi, che non mollano.
All’orizzonte, dietro le Ferrari e le Porsche, spunta la Toyota GR010 #8 leader di classe, che però non sembra impegnarsi particolarmente per procedere ai doppiaggi, forse anche un po’ intimorita dalla condotta di gara dei colleghi nelle Hypercar.
Un’ora e 21 al termine, si fermano le due Oreca di WRT per il nono pit stop della giornata, sempre in coppia in contemporanea in pitlane. Tornano al comando quindi le Prema, con la serie di pit stop che non si capisce ancora chi andrà a favorire. WRT deve cercare di allungare ancora, o sperare in una Safety Car. Nel frattempo, per il podio assoluto, ha preso margine Antonio Fuoco, che sulla 499P #50 ha 5 secondi di vantaggio sulla Hertz Jota, che sta cercando di superare la #51 di Pier Guidi, un po’ in difficoltà in questa fase. Non fa quasi più notizia nel frattempo il ricovero della Vanwall nel proprio garage. Rientra Prema per il decimo pit stop, solo pochi minuti dopo i pit delle WRT. Attacca nel frattempo Stevens, che riporta la Jota in mezzo alle Ferrari, a un’ora e 14 minuti dal termine. E sta arrivando anche Kevin Estre, con la Penske Porsche #6. Si apre in radio Pier Guidi, chiede cosa può fare, la risposta non fa piacere: “abbiamo avuto nel giro scorso un problema in uscita dalla curva 10”. Ecco spiegato il crollo della 499P #51. Intanto Buemi si è stufato di fare da spettatore dietro alle Porsche e Ferrari, e inizia a sfanalare per chiedere strada. Buemi supera Estre e Pier Guidi, mentre lì davanti Fuoco sta cercando di scappare dalla Jota per mantenere il terzo posto, ma Will Stevens in questo ultimo giro ha recuperato ben 1.3″.
Entrata coraggiosissima di Estre (#6) alla penultima curva, che annichilisce Pier Guidi per prendersi la quinta piazza.
Un’ora al termine, ultimi pit stop per le GTE, sempre le Iron Dames al comando, davanti alle Aston Martin di D’Station e Northwest AMR, tutte a una ventina di secondi l’una dall’altra. Situazione stabile che dovrebbe portare alle “dame” la prima vittoria stagionale.
58:30 alla fine, pit stop finale per la 499P #50, seguita nello stesso giro dalla #51. Avanti di quasi un giro rientra poi la GR010 #7, con Kobayashi che riceve l’auto da Conway. Nel frattempo, ancora fuori in pista, sta cercando un giro veloce la Hertz Team Jota, prima di rientrare ai box per l’ultima volta. Fumano i freni della Porsche clienti, una scena che abbiamo visto oggi su tutte le 963, messe veramente a dura prova dalle condizioni meteo. Riparte la Jota, mentre la Ferrari #50 sta affrontando il rettilineo principale, riuscendo a passare davanti alla 963 clienti che ancora si trova all’uscita della pitlane. Per entrambi gomme nuove hard su tutti gli angoli tranne per la gomma anteriore destra, sarà sfida ad armi pari per la terza posizione. Jota deve prima risolvere la grana chiamata Kevin Estre, che cona la Porsche ufficiale, a gomme usate ma calde, sta punzecchiando il team clienti. Ammonta a quasi 9 secondi il ritardo di Hertz Jota dalla Ferrari #50, gli inglesi hanno perso tempo in questa ultima fase di pit stop. Dopo tre giri il distacco è sceso a 7.2″, quando mancano 49 minuti al termine, l’inseguimento è iniziato un’altra volta. Nel frattempo in LMP2 stanno gestendo le WRT e la Jota #28 con 9 pit stop, mentre le Prema seguono a una cinquantina di secondi ma con un pit in più, da capire ancora se extra o no in confronto ai leader. Completamente fuori regime invece le United Autosports oggi, martoriate da incidenti e penalità. Continua la rincorsa di Will Stevens, 3.6″ di ritardo da Ferrari a 43 minuti dalla fine, sembra che ci sarà proprio verso la fine della gara una sfida per il podio assoluto. 41 minuti alla fine della corsa, rientra la Jota LMP2 seguita nel giro successivo dalla WRT #41, mentre stavolta allunga un pochino la #31, mentre purtroppo si ferma la Vector Sport #10, che ha un problema tecnico. Riparte dopo un reset, si ferma nuovamente nell’ultimo settore. Un nuovo riavvio permette poi all’auto numero 10 di riuscire solo a tornare in pitlane per ritirarsi nel garage. Rientra finalmente ai box anche la WRT #31 condotta da Robin Frijns, quando mancano solo 38 minuti al termine. Dovrebbero farcela fino alla fine le due auto del team belga, mentre Prema sarà quasi certamente costretta a uno splash and go. C’è un problema però per la WRT #31, la anteriore sinistra non si svita, provano molte volte i meccanici e finalmente riescono a intervenire con una serie di pugni e un cambio di pistola. Perde la testa della corsa l’auto condotta da Frijns, con l’auto gemella #41 condotta da Deletraz che si trova perciò in vantaggio in pista con 13 secondi di margine. 35 minuti alla fine, rientrano le Prema, che fanno il pieno e proveranno a giocarsela ad armi pari. Difficile ci possano essere alcuna possibilità per gli italiani, che sono molto distanti. Continua inesorabile la marcia di Hertz Jota, che si trova a 2.4 secondi da Ferrari quando mancano 32 minuti. Nei giri successivi però non è sufficientemente rapido o fortunato nei doppiaggi Stevenson, che comunque non molla e mantiene un distacco ridotto a un paio di secondi.
Si è riaperta la sfida in GTE, con la Gatting che è inseguita da Stevenson di D’Station, solo pochi secondi di margine per le “dame”. Si riduce giro dopo giro il vantaggio, da 2.7″ a 1.35″ in tre tornate. Perde invece la quarta posizione Al Harthy di ORT by TF, che accusa un problema a 26 minuti dal termine ed è costretto al ritiro, accostando in pista all’esterno dell’ultimo settore. Risponde la Gatting, che non accetta di perdere la vittoria e rinizia a guadagna sulla Aston #777. Sembra reggere anche Fuoco sulla 499P #50, che ha respinto il gran lavoro di Stevens su Jota, ora a 2.4″ quando mancano 22 minuti al termine di questa animatissima 8 Ore. Chiusa invece la questione in LMP2, dove le WRT #41 e #31 comandano su Jota e sulle Prema. 14 minuti alla fine, nuova fiammata di Stevenson, che si riporta sotto i 2″ dalla RSR delle Iron Dames. Il distacco scende addirittura a 1.5″ prima che la Gatting trovi un ultimo forcing per respingere il tentativo della Aston. 1.5″ anche tra 499P e Hertz Jota, con Fuoco che continua a mantenere un minimo vantaggio sulla Porsche privata che insegue, ma che sta perdendo terreno in questi ultimi dieci minuti di corsa. 7 minuti al termine, sotto il secondo il distacco tra Ferrari e Hertz Jota, anche a causa dei doppiaggi, che successivamente Fuoco gestisce di nuovo molto bene per riprendersi qualche decimo vitale. Dempsey Proton butta il quarto posto di classe, costretta a uno splash and go a 4 minuti dal termine, mentre la #56 di Project 1 – AO riceve un drive through per aver esagerato coi track limits. Si gira per l’ennesima volta la Ferrari #21, scusate abbiamo perso il conto.
Perde terreno D’Station, dovrebbe essere finito l’inseguimento, le Iron Dames hanno ora 5.5″ di vantaggio, mentre rimane aperta la sfida in Hypercar, con Fuoco che sta controllando Hertz a 1.5″ a due minuti dal termine. Temperature “basse” ora, 27.4°C nell’aria e 29.5°C di asfalto.
Toyota inizia l’ultimo giro, 48 secondi davanti alla gemella #7, con Ferrari che ha quasi due secondi di margine ora su Hertz Team Jota. Si chiudono tutte le sfide quando tagliano il traguardo i giapponesi, seguiti a breve distanza dai vincitori di LMP2 e GTE. È WRT a far segnare l’ultima vittoria della (in questo istante) ex categoria cadetta del WEC, mentre entrano nella storia le Iron Dames, che trionfano nell’ultima gara della storia della classe GTE, facendo inoltre segnare la prima vittoria nel WEC di un equipaggio tutto femminile!
Una serie di emozioni fortissime hanno accompagnato questi ultimi giri e minuti di due categorie fondamentali per lo sviluppo del WEC, che forse negli anni di più grande difficoltà della top class hanno proprio tenuto in piedi il palco, regalandoci sempre distacchi inesistenti dopo ore e ore di gara a ritmi serratissimi. L’apporto è stato vitale anche nei primi anni di Hypercar, quando solo una manciata di auto si giocava la vittoria assoluta. È ora giusto e necessario superare questa fase per completare l’ingresso nella nuova era del campionato, ma non potremo mai dimenticare cosa LMP2 e GTE hanno significato per il World Endurance Championship. Si chiude la prima stagione ad alto regime delle Hypercar, con i tanti ingressi delle LMDh che hanno sensibilmente ampliato il roster. Fondamentale poi l’ingresso di Ferrari, che ha portato nel WEC tantissimi Tifosi e una vera sfidante d’eccellenza per Toyota. I giapponesi ancora una volta vincono entrambi i titoli, Costruttori e Piloti, quest’ultimo con l’equipaggio della #8 composto da Buemi/Hartley/Hirakawa, al secondo successo consecutivo. Nel Costruttori segue ovviamente Ferrari, capace di entrare nella Leggenda delle corse con il trionfo alla 24H di Le Mans del Centenario, e in grado di segnare presenza in 6 podi su 7 gare quest’anno. Cadillac viene battuta da Porsche, forte di due auto, nella sfida per il terzo posto. In LMP2 l’equipaggio della WRT #41 ha vinto gara e titolo di categoria, con gli ottimi Deletraz/Kubica/Andrade che hanno mantenuto un’invidiabile costanza di rendimento. Ancora più eccezionale la stagione di Corvette, vincitrice in anticipo del titolo GTE Am con Keating/Varrone/Catsburg, con un dominio quasi incontrastato per tutta la stagione, e la ciliegina sulla torta della pole e vittoria di categoria a Le Mans, merito anche del Bronze più veloce del mondo, Ben Keating.
Non va ancora in vacanza il WEC, con i Rookie Test che nella giornata di domenica ci daranno un assaggio di 2024 e non solo. Vi ricordiamo inoltre che due dei commentatori del WEC su Sky, cioè il nostro Marco Nesi e il grande Matteo Pittaccio, saranno presenti nella nostra diretta Twitch lunedì alle 21:00. Vi aspettiamo!