Sessioni complicate in tutte le classi, a causa di una pista difficile da leggere. Bandiere rosse in GTE Am e Hypercar per incidenti al Radillon. Giovinazzi si gira alla ripartenza ma trova poi una grande pole provvisoria, davanti alla Toyota superstite e all’altra 499P. Molto bene anche le Cadillac oggi, vicine ai primi. A macchine rientrate e festeggiamenti fatti, dopo una revisione del passaggio in curva 7 dell’italiano, viene però cancellato il giro alla Ferrari #51, che si ritrova quindi terza cedendo la pole position a Kobayashi sulla GR010 #7.
La qualifica inizia dalle GTE Am con la solita tripla sessione, 15 minuti a testa per ogni categoria. Abbiamo imparato a conoscere ormai le procedure, causa ban delle termocoperte i primi giri sono percorsi lentamente per scaldare bene le gomme, in particolare oggi, con una giornata piovosa nella mattinata e che è andata poi ad asciugarsi. 25 gradi di asfalto ora, 53% di umidità, timido sole a tratti, pista asciutta ma poco gommata. Primo giro decente per Keating al terzo passaggio, dopo aver premuto un certo “bottone” come da richiesta del muretto. Probabilmente una qualche mappatura particolarmente spinta o una funzione che va a disattivare l’aria condizionata per il solo giro lanciato. 2’19″506 per l’americano su Corvette, superato subito da Al Harthy su Ort by TF in 2’18″127. Seguono Hyett su Project 1 AO a meno di 2 secondi. Oltre i 3″ tutti gli altri, con un terzo giro che non ha funzionato proprio per tutti, male ad esempio la Bovy su Porsche Iron Lynx. Si lanciano i migliori per il quarto giro, ma improvvisamente la #56 in cima al Radillon perde il controllo e piomba sulle barriere. Bandiera rossa, la Porsche di Project 1 è piuttosto distrutta sull’anteriore, l’errore è proprio dell’americano Hyett che un attimo prima aveva trovato un ottimo terzo posto provvisorio.
La ripartenza avviene una decina di minuti dopo, con 6′ al termine c’è giusto il tempo di fare i due giri di riscaldamento e provare un solo giro da qualifica. In realtà qualcuno, come Al Harthy, riesce a indovinare addirittura il settore record al primo intertempo, e si ripete pure al secondo! Record al T1 anche per la Bovy, che però ha leggermente tagliato e vede il proprio giro cancellato. Conclude il giro la Aston Martin Vantage di Ort by TF, che migliora la prima posizione 2’17″474, ben 653 millesimi di miglioramento su se stesso. Anche Perez Companc su Richard Mille AF Corse all’attacco, conquista la P3 in 2’19″723, superando la Proton #88. Sale davanti all’incidentato Hyett anche la Northwest AMR di Ian.
Tempo finito, ultimi giri in corso, record nel primo settore per Perez Companc su Richard Mille, ma meglio ancora fa Al Harthy su Ort by TF. Perde tutto la Ferrari #83, mentre il pilota dell’Oman migliora ancora la sua pole position, fantastico in 2’17″216, siamo a oltre due secondi di vantaggio su chiunque! Sta andando invece malissimo la qualifica delle Iron Dames, 13esime su 13 in pista (#21 AF Corse ancora incidentata dalla mattina), ma all’ultimissimo respiro la Bovy riesce a scalare quasi tutta la classifica, trovando la seconda piazza a 1″934 di ritardo. Terza la Proton #88 con Hardwick, che ha battuto Keating su Corvette.
Inizia con alcuni minuti di ritardo la qualifica delle LMP2, a causa di alcuni detriti da eliminare e cartelloni pubblicitari da sistemare. Primo giro di riscaldamento e studio per tutti, con la WRT #31 che rientra subito ai box, copiata da tutti tranne Vector e Jota. Questa tattica serve probabilmente a preparare un set di gomme per la partenza di domani. 24 gradi la temperatura, in diminuzione, col 63% di umidità. Le prime tornate non dicono assolutamente nulla, a 10’25” dalla fine il primo giro segnato da Aubry su Vector è un lentissimo 2’14″307. Jota, con al volante Fittipaldi, dopo 9 decimi di vantaggio al secondo intertempo rinuncia al giro, causa errore di guida.
Si inizia a fare sul serio a meno di 9′ dalla bandiera a scacchi, scende di 7 secondi Aubry, in 2’07″315. Per ora l’unico giro degno di nota, ma si stanno lanciando tutti gli altri. Fittipaldi, l’altro pilota che era rimasto in pista, si prende la testa in 2’06″556. Arrivano poi sul traguardo in successione, a circa 5′ dalla fine, la Prema #63, che porta Kvyat in testa per 50 millesimi, e Blomqvist su United, che con un gran bel 2’05″979 si prende la prima posizione provvisoria. Rientrano Jota e Vector che non avevano pittato a inizio sessione, rimangono ancora fuori per provarci tutti gli altri. Girano forte in questi ultimi minuti la United #23 e le due WRT #31 e #41, tutti con il record nel primo settore, se la stanno giocano sui millesimi. Chiude meglio di tutti Blomqvist, che non si migliora ma mantiene la pole, mentre Deletraz (#41) e Frijns (#31) con le WRT si issano in seconda e quarta piazza. Al momento rimane terzo Kvyat sulla Prema #63, che dopo un ottimo primo settore non riesce però a concretizzare l’attacco alla testa.
Bandiera a scacchi, Scherer su Inter Europol #34 transita con 81 millesimi di ritardo al primo settore, benissimo anche Viscaal (#9) e Kvyat sulle Prema in 127 e 192 millesimi rispettivamente, ma tutti e tre rinunciano dopo aver perso oltre un secondo nel settore centrale. Si chiude così, con Blomqvist di United #23 che mantiene la pole col suo 2’05″979, seguito a 339 e 527 millesimi da Deletraz su WRT #41 e Kvyat su Prema #63.
Eccoci alle Hypercar. Dieci subito fuori in pista, tutte tranne Cadillac #3, Vanwall e Glickenhaus. Due soli minuti passati, subito bandiera rossa a sorpresa, errore identico a Hyett per Brandon Hartley sulla Toyota #8, che lancia la GR010 sulle gomme. “Non stavo nemmeno spingendo” si apre in radio incredulo in neozelandese. Conferma tutto il replay dell’onboard, col pilota che stava transitando serenamente tra Eau Rouge e Radillon quando ha perso l’auto improvvisamente. Impossibile correggere la traiettoria o fermarsi prima, la giapponese va inevitabilmente sul muro di gomme.
Si riparte tutti molto attenti, nonostante ciò la Corvette #2 (quella blu) rischia di perde l’auto dove Toyota ha appena avuto l’incidente. Primo giro di riscaldamento, secondo giro con ancora tutte le auto che passeggiano e zigzagano, al momento 66% umidità e meno di 22°C, non è facile scaldare bene le coperture in questa fase. A Giovinazzi dicono che “le gomme stanno entrando in finestra di temperatura”, ma lui di tutta risposta va in testacoda all’uscita de La Source. Era appena transitato Makowiecki, che cercava di spingere sulla 963 #5 per chiudere il giro davanti, primo in 2’11″149 con tantissime correzioni nell’ultimo settore. Rimane per diverso tempo fuori la bandiera gialla per Giovinazzi, che costringe tutti gli avversari a rallentare leggermente per evitare il ferrarista fermo in traiettoria. Non trova la retro l’italiano, che rimane piantato lì per praticamente un minuto. Dall’altra parte della pista intanto Makowiecki è quasi 4 secondi in miglioramento su se stesso, addirittura 8 secondi di vantaggio per Molina, che perde qualcosa nel finale ma chiude il giro in 2’00″836, pole provvisoria!
Bene le Peugeot, #94 e #93 con Menezes e Vergne in seconda e terza posizione, comunque oltre i 3″ di distacco. Rischia Molina nell’ultimo settore, va sullo sporco mentre cerca di succhiare tutta la scia a Makowiecki. Si avvicina molto la 499P, che sta guadagnando, ma viene però impedita dalla 963 nell’ultima chicane. Arriva sul traguardo anche Estre sull’altra Porsche ufficiale, si prende la terza posizione. Quindi ecco gli americani, si issa secondo Bamber sulla Cadillac #2, seguito dalla #3 che si prende la terza posizione superando la Porsche.
Improvvisamente, dopo molti giri di riscaldamento, batte tutti Kobayashi, che ruba la prima posizione a Ferrari per soli 24 millesimi, 2’00″812 per il boss Toyota. Giovinazzi dopo il pasticcio iniziale riesce a prendersi la P3, 161 millesimi di ritardo dalla GR 0110 #8. Continua a spingere tantissimo Bamber sulla Cadillac #2, un bel po’ oltre il limite nella chicane finale. Quarto posto a soli 231 millesimi di ritardo. Meno di un minuto alla fine, sta chiudendo un altro gran giro Giovinazzi, che addirittura va in testa per soli 35 millesimi! 2’00″777 per l’italiano, mentre rientrano ai box Toyota e l’altra Ferrari. Potrebbe essere finita qua, ci sono solo le Cadillac a provarci ancora, molto veloci nel primo settore sia Bamber che Bourdais, ma i due non riescono a finalizzare, perdono tutto nel settore centrale e rinunciano. Bandiera a scacchi, nessuno riesce a migliorare, anzi quasi tutti rientrano prima del tempo dopo aver ormai bruciato le coperture. Esultano i ferraristi, partono i titoli di coda, poi la doccia gelata. Viene revisionato il passaggio di Giovinazzi sul cordolo esterno a Malmedy, dalle prime immagini l’esito è già chiaro a tutti, perché l’auto è completamente fuori dalla linea bianca, addirittura a metà cordolo e con le ruote sinistre sulla ghiaia. Giro cancellato ed esultanza dei giapponesi. È comunque una grande qualifica per Ferrari, oltre che per la solita Toyota. Le due case si sono anche giocate tutte le sessioni di prove in questi primi due giorni. Ruolo da outsider probabilmente per Cadillac, un po’ più indietro Porsche e Peugeot, Glickenhaus ottava e Vanwall ultima. Appuntamento domani alle 12:45 per la gara!