Grande gara a Spa-Francorchamps, con lotte serrate in tutte le categorie. Vince di nuovo Toyota, ma senza giri di vantaggio. Calado con un incredibile ultimo stint riesce a strappare il podio alla Porsche di Makowiecki. Trionfo per WRT #41 in LMP2, mentre è storica la vittoria della Wadoux e di Richard Mille AF Corse in GTE Am.
La gara inizia alle 12:45 con i due soliti giri di riscaldamento, assolutamente necessari visti gli 8°C di aria e 11 di asfalto al via, con 86% di umidità. Pista abbastanza bagnata, c’è una leggera pioggia a tratti. Per eliminare ogni rischio viene dichiarata WET RACE, quindi c’è la possibilità di partire anche con le gomme da bagnato. Le auto senza giri in qualifica, cioè le Ferrari di Iron Lynx e AF Corse #21, oltre alla Toyota #8, sono costrette a partire dal fondo della griglia. Si parte col primo giro di allineamento, immediatamente perde il controllo la United Autosports #22, che impatta a bassa velocità sulle barriere all’esterno del Radillon. Poco dopo va in ghiaia la Porsche #60. Entrambe le auto ripartono entrambi, mentre sbaglia anche la Proton #77. Al secondo giro di allineamento si gira pure la #83 di Perez Companc. Che fatica senza termocoperte, c’è davvero troppo freddo per scaldare le gomme. Incredibile, un altro errore per la #77, si gira di nuovo Ried! Le Toyota e la Cadillac #3 sono sulle slick, vedremo alla partenza cosa succederà, la situazione appare complessa. Viene intanto annunciato dal direttore di gara Freitas un terzo giro di allineamento, ma alla chiusura del secondo il tempo di gara parte. Assurdo, si gira ancora la #77 di Ried, che situazione surreale, chi ha scelto le slick è davvero in difficoltà.
Si parte finalmente, le Ferrari attaccano la Toyota, va all’interno a La Source la #51 che passa in testa, avanza anche l’altra 499P che prima ci prova all’esterno sulla giapponese e poi incrocia, mostrando tanta superiorità in trazione con le rain contro le slick. Sopravanza i giapponesi con cattiveria pure la Cadillac #2, mentre la Toyota viene passata pure dalla 963 di Hertz Team Jota. La GR010 è quinta, inizio shock. Prende un poco di margine sul Kemmel la Ferrari leader, mentre Cadillac prova a impensierire l’altra 499P, ma la #51 si difende in staccata. Dietro si aprono a ventaglio le altre Hypercar, è lentissima nel primo mezzo giro la Cadillac #3 che ha scelto le slick, viene passata un po’ da tutti. Le Peugeot prima della discesa verso Pouhon hanno già entrambe superato la Toyota, che è ora settima. La Porsche #6 si trova ottava davanti alla Cadillac sulle slick, mentre sono 10° e 11° Glickenhaus e Vanwall vicinissime tra loro. In recupero dal fondo l’altra GR010.
Si gira la Porsche GTE #88 di Proton Competition, mentre c’è Doriane Pin al comando delle LMP2 sulla Prema #63, è secondo Blomqvist di United Autosports #23. Keating ha preso la testa delle GTE Am, davanti a Fujii di D’Station e la Bovy sulla Porsche Iron Dames. Si chiude un incasinato primo giro, la Ferrari #50 è molto vicina alla leader, mentre Cadillac è appena dietro, a meno di 2 secondi dalla testa della corsa. Sono passati 9 minuti dallo start, inizia il secondo giro di gara vera, ma è subito Safety Car a causa dell’uscita in ghiaia della Porsche #60 di Schiavoni (Iron Lynx) a Les Combes.
Interviene la gru, mentre le auto vengono raggruppate dietro la SC, abbiamo Giovinazzi al comando sulla 499P #51, seguito da Nielsen sulla gemella, quindi Bamber sulla Cadillac blu col numero 2. Gran partenza di Da Costa sulla Porsche Jota #38, quarto, seguito da Di Resta su Peugeot #93, Conway sulla GR010 #7 e l’altra 9X8 #94 con Menezes al volante. Ottavo Vanthoor sulla 963 #6, seguito dalla Cadillac #3 che ha scelto le slick, mentre decimo e 11esimo sono l’espertissimo Dumas su Glickenhaus e Dillmann su Vanwall. Dodicesimo Christensen sulla 963 #5.
Si riparte dopo 13 minuti circa di SC, Giovinazzi lentissimo nell’avvicinamento al traguardo, poi scatta bene in uscita dalla bus stop: davanti facilmente le Ferrari, mentre Porsche #6 prova a superare la Peugeot #94. La United si è presa la testa della categoria LMP2, mentre tra le GTE D’Station ha attaccato Keating in fondo al Kemmel ed è passata al comando, con le slick contro le rain dell’americano, che viene poi superato anche dalla AF Corse #21 che si sdoppia (si era girata nei primi passaggi). Per il quinto posto spinge forte la Toyota #7 sulla Peugeot #93, che viene superata anche da tutti gli altri inseguitori. La Porsche ufficiale #6 passa sulla clienti Jota, mentre poco più avanti continua a risalire la Toyota #7, che supera Bamber sulla Cadillac, le slick stanno funzionando benissimo ora, avanti anche la Porsche #6 sulla Cadillac. La Toyota è già addosso alle Ferrari, incredibile, va il doppio! Dopo un solo giro la GR010 da sesta si trova ora agilmente prima. Rispondono con la strategia gli italiani, Ferrari #50 ai box, mentre la numero 51 di Giovinazzi rimane fuori. Pittano anche Cadillac #2, Hertz Jota e le due Peugeot. Non rientra nessuno tra LMP2 e GTE in questo giro. La Ferrari #51 viene attaccata dalla Cadillac #3 per il podio, la 499P è giù stata passata dalla Porsche #6 di Vanthoor, sta precipitando mentre là davanti Toyota si invola. Glickenhaus e Vanwall si trovano in quinta e sesta posizione al momento, ovviamente grazie ai pit stop delle altre Hypercar partite su gomme rain. Grossi problemi per Nielsen sulle nuove slick montate, viene addirittura superato dalle GTE, la mescola medium-hot è totalmente fuori finestra, ingestibile. Intanto rientra anche Giovinazzi, con un giro di ritardo sugli avversari, lo pagherà. Vengono assegnati 30 secondi di stop and go per la Ferrari #21 per un incidente nelle prove libere, mentre entra in pitlane Corvette al 10° giro per mettere le slick. Keating perderà molte posizioni, ma è la scelta giusta in questa fase di gara. Recuperati i “privati” delle Hypercar, a 35 minuti dallo start la Porsche #5 e la Toyota #8 in rimonta superano prima Vanwall e poi iniziano a pressare Glickenhaus per prendersi quarta e quinta posizione. Sul podio al momento Toyota #7, Porsche #6 e Cadillac #3, tutti su slick che hanno montato alla partenza.
Pit stop per United #22, che mostra i danni dell’impatto nel giro di allineamento, Cambiano il muso i meccanici, l’auto riparte ultima di classe, sprofondata in mezzo alle GTE. Primo di categoria è invece Blomqvist, che con le slick addirittura supera la Vanwall. Precipita invece la Ferrari #50, Nielsen non riesce in nessun modo a far funzionare le gomme, viene superato da tutti, crisi nera.
Dopo 40 minuti dal via si ferma la Vector #10 senza la gomma posteriore sinistra, che si trova poco più in là. Il pilota si apre in radio per indicare che ha “perso il motore”, senza rendersi conto che la mancanza di trazione è dovuta al semiasse che gira libero per aria. Dentro ai box tutte le LMP2 quasi in contemporanea, tranne le Alpine che rimangono in pista e vanno in testa da sole. Viene poi chiamato un Full Course Yellow per rimuovere la Vector #10 e recuperare la ruota. Passa la Porsche #5 su Glickenhaus alla ripartenza con bandiera verde, anche la Toyota #8 attacca alla fine del giro 16 alla bus stop, fallisce. Ci riprova poi Buemi sul Kemmel nel giro successivo, e completa il sorpasso a Dumas.
50 minuti dal via, la Ferrari #51 passa la Vanwall settima, ma non è mica per prendere la posizione, è per sdoppiarsi. Decisamente profondo rosso in questo momento, le mescole hard (specifica Michelin medium-hot) scelte dai ferraristi non stanno minimamente funzionando, le Ferrari sono ultime! La Cadillac #2 attacca la Peugeot #93 per il nono posto, entrambe si erano fermate per pittare e sono staccate dalla testa. Siamo quasi all’ora quando le Ferrari arrivano anche su Glickenhaus e superano, ma anche qua è solo per sdoppiarsi. Le due 499P sono ultime di classe e nella generale al momento sono dietro a tutte le LMP2, disastro.
Dopo il primo sesto di gara Conway sulla Toyota #7 guida la classifica con 13″ di margine sulla Porsche #6 di Vanthoor, mentre chiude il podio la Cadillac #3 con Van der Zande. In LMP2 comanda United #23 con Blomqvist, seguita da Prema #63 con Doriane Pin che ha appena superato Gelael sulla WRT #31. Tra le GTE Am passa al comando Sarah Bovy sulla Porsche delle Iron Dames, che ha attaccata a La Source la AMR di Ort by TF #25, con Dinan al volante. Chiude il podio Fujii di D’Station, che però rientra e lascia il posto a Perez Companc su Richard Mille AF Corse #83. Iniziano da questo momento i pit stop per tutte le GTE, dentro subito i primi due, quindi passa al comando per un giro Perez Companc. Iniziano a intervenire anche le Hypercar, Cadillac #3, Porsche #5, Glickenhaus e Vanwall. Solo rifornimento per la Cadillac, cambiano piloti i team minori, dentro Mailleux e Guerrieri, con nuove coperture. Difficoltà istantanee per le due Hypercar, si gira dopo qualche metro dall’uscita box la Vanwall, che fortunatamento non tcoca le barriere a Eau Rouge. Rientra anche la Toyota #7, e così va in testa la Porsche #6 che è riuscita ad allungare lo stint. Non cambiano gomme i giapponesi, che si riprendono la posizione al giro successivo quando pittano i tedeschi. 31 secondi di margine su Cadillac #3 seconda e oltre 40 sulla Porsche #6 terza. Quarta l’altra GR010 che ha appena pittato.
Dopo un’ora e venti le Ferrari sono in recupero, passano la Porsche di Jota e le due Hypercar non ibride dei “privati”. Al momento Nielsen è il pilota più veloce in pista, battuto poco dopo da Porsche con la #6 in quarta posizione. In ogni caso gran passo delle Ferrari in questa fase di fine stint per loro, che son rientrati per togliere le slick circa 50 minuti fa. La Cadillac #2 passa la Peugeot #94 per la quinta posizione, probabilmente i francesi sono su mescola soft-cold e stanno iniziando a soffrire molto. Secondo giro di pit stop per le LMP2 dopo 80 minuti dallo start, tutto molto lineare, United Autosports con Blomqvist rimane al comando, seguito questa volta da Scherer su Inter Europol e Kvyat sulla Prema 63. L’inglese sta facendo un lavoro mostruoso, 42 secondi di vantaggio sul primo inseguitore e oltre un minuto su Kvyat.
4 ore e 34 alla fine, pit stop per Cadillac #2, le Peugeot e la Ferrari #50, che sono sfasate in confronto ai primi a causa del pit extra per togliere le gomme rain, avvenuto dopo circa mezz’ora dallo start. Al giro successivo rientra anche Giovinazzi, che ugualmente aveva pittato in precedenza, sempre con una tornata di ritardo. Pista completamente asciutta ormai, ma sempre 8 gradi di aria e 12 di asfalto, con 85% di umidità. Molto difficile per tutti gestire le slick non riscaldate dalla termocoperte, soprattutto per le Hypercar che devono gestire molta potenza e una certa massa.
Sorpasso molto duro di Ort by TF sulla Iron Dames, con la Aston che sposta la Porsche portandola in erba nel rettilineo dietro ai box. Un po’ eccessivo Dinan in questa fase in cui conquista la seconda piazza. Nel frattempo poco più avanti Fujii su D’Station prende margine mantenendo la prima posizione. Buemi torna sotto a Vanthoor per la terza posizione, dopo gli attacchi falliti di qualche tornata fa. Non riesce comunque a finalizzare un attacco. Arrivano le Ferrari sulla Cadillac numero 3 a 4 ore e 23 dalla fine, Van der Zande è pressato, entra forte a Eau Rouge ma perde il controllo della V-Series.R, che si sfracella sulle barriere a sinistra. Immediatamente chiamata in pista la Safety Car, ci sono pezzi ovunque. L’auto comunque ha retto perfettamente, l’olandese scende subito e senza un graffio. Incidente strano, l’auto è praticamente andata dritta senza impostare, tra la comunicazione radio col pilota e l’intervista di Bourdais dal box degli americani si intuisce che forse c’è stato un problema al servosterzo, che si è indurito di colpo e ha impedito di curvare. Alpine #35 e Corvette #33 rientrano durante SC per fare lo splash and go. Si riparte dopo 18 minuti, scatta forte la Toyota #7, seguita dalla Porsche #6. Terza al momento l’altra GR010, che alla ripartenza attacca la 963 #6 che è appena stata leggermente tamponata da TF Sport a La Source, finendo fuori traiettoria. Segue in classifica nello stesso giro la Porsche #5, mentre con una tornata di ritardo troviamo l’unica Cadillac rimasta, la 2, e le Ferrari. Con loro anche Team Jota, Peugeot #94, Glickenhaus ,Peugoet #93 e Vanwall. Le auto #4 e #36, Vanwall e Alpine, ricevono un drive through per aver tagliato la linea d’uscita della corsia box, stessa cosa successa alla #25 poco fa, Ort by TF.
Raggiunte le due ore di gara, la 9X8 #94 attacca la 963 di Hertz Jota, mentre l’altra francese sta provando a prendersi la decima posizione assoluta occupata dalla SCG 007 di Glickenhaus. In LMP2 causa SC la United Autosports #23 ha perso l’enorme vantaggio acquisito, ma è comunque al comando davanti alle solite WRT #31 e Prema #63. Inizia dopo 2 ore 5′ il terzo valzer di pit stop, proprio con gli inglesi leader di categoria. Stranamente anticipano in confronto al solito, con gli avversari che attendono un paio di giri prima di rientrare. Stop and go penalty per D’Station per il contatto con le Iron Dames, gara buttata in maniera stupidissima. Comanda in GTE la Ort by TF, seguita da AF Corse #21 e Northwest AMR #98, che però pitta e in uscita dai box finisce per prati a gomme fredde. Passa terza virtuale Richard Mille AF Corse, visto che D’Station dovrà scontare penalità a brevissimo e possiamo considerarla già fuori dal podio. In realtà pure la regina di classe, Ort by TF, ha ricevuto una penalità per aver tagliato la uscita box, pochi minuti prima del megabotto della Cadillac LMDh. Di conseguenza anche il primo posto verrà perso dal team con bandiera dell’Oman.
3 ore e 46 alla fine, Giovinazzi in pressing sulla Porsche #5 per il quinto posto, le gomme H (medium-hot temperature) ora funzionano bene, dopo il dramma iniziale. A pari gomme Nielsen sull’altra 499P ha appena fatto segnare il primo settore record. Si blocca in rettilineo la Porsche #6 che era terza, completamente ferma a luci spente, mentre rientra ai box la Toyota #7 che lascia spazio all’auto gemella, che prende la testa della gara. Largo in via di fuga a Les Combes Giovinazzi, che deve restituire la posizione a Cameron sulla 5, mentre finisce in ghiaia nello stesso complesso di curve la Vanwall. A 3 e 43 dalla fine viene quindi chiamato un FCY per rimuovere la Porsche sul rettilineo e la Vanwall in ghiaia, mentre la Toyota #8 leader provvisoria è costretta a uno splash and go di 5 secondi durante FCY per non finire la benzina. Viene spinta fuori la Porsche, il power cycle per riavviarla non ha proprio funzionato, e viene recuperata anche la Vanwall che riesce invece a ripartire. Costretta a uno splash and go pure la Ferrari #51 che era quinta, superata quindi dall’altra 499P. Cambia un solo cerchione, cosa che si può fare sotto FCY, e si vede il perché, cerchio distrutto, da capire dov’è andato a spezzarlo in quella maniera durante una neutralizzazione. Si riparte e subito rientra la Toyota #8, che cambia pilota, al volante sale Hirakawa, mentre sulla #7 Lopez va a riprendersi la testa della corsa. Dentro anche Giovinazzi sulla #51, che lascia il volante a Pier Guidi. Problemi però sulla 499P, col sistema di sollevamento che inizialmente non funziona. Perde diversi secondi la Ferrari ai box, che nel giro di uscita viene doppiata dalla Porsche #5, che sta inseguendo l’altra 499P di Nielsen per il quarto posto. Le auto numero 35, 33, 98, 57 si vedono comminare 5 secondi aggiunti al pit per aver creato dei gap durante la SC precedente.
3 ore e 30 alla fine, provvisoria doppietta Toyota in questo momento, con la numero 7 leader che ha un minuto di vantaggio sulla Cadillac #2. Seguono Ferrari #50 e Porsche #5, poi la 963 Jota e le Peugeot. Comandano le WRT in LMP2 in questo frangente, prima e terza, con la Jota in seconda posizione. Non si è incastrato bene il pit di United #23, che al momento è quinta a 10 secondi, dietro alla Prema #63. Lilou Wadoux è in seconda posizione in GTE Am, e sta preparando l’attacco a Robichon sulla Proton #88. Li segue Al Harty su Ort by TF.
3 ore e 25 al termine, ferma la Peugeot 9X8 #94 in fondo alla corsia box, una situazione che abbiamo visto anche a Portimao. “Ho perso potenza” dice Duval, mentre rientrano la gemella francese, la Cadillac #2 e la Ferrari #50, con Molina che, appena salito al volante, in uscita dai box finisce largo e pesta la linea bianca. Rientra anche Hertz Jota, che mette il promettente Yifei Ye al volante. Intanto Pier Guidi sulla 499P #51 passa Glickenhaus, che aveva sopravanzato gli italiani causa pit stop. Ancora mischiate completamente le strategie tra chi si era fermato per togliere le rain e chi aveva rischiato la partenza con le slick, saranno eventuali altre neutralizzazioni della gara a decidere chi arriverà meglio a fine gara. Finalmente riparte dopo aver perso due giri la Peugeot #94.
3 ore e 13 alla fine, passa in testa in GTE Am la Richard Mille AF Corse, che ha un altro passo in questa fase a metà stint. Proton #88 viene anche pressata dalla Aston di Ort TF ora, sta precipitando la prestazione della Porsche dei fratelli Ried. Sta risalendo invece la RSR delle Iron Dames, con la Frey che vede i primi due del podio. Questa volta, quando siamo quasi a metà gara, entrano per primi ai box quelli di WRT tra le LMP2, seguiti da Prema con la #9, che si becca 5 secondi di penalità per infrazione delle procedure di pitstop. Allungano Jota #28 e WRT #41 stavolta, ancora non hanno pittato mentre son già rientrati tutti gli altri. Dentro la Jota insieme alla Alpine #36 che li seguiva, prosegue invece Deletraz sulla WRT. Rientrano anche loro alla fine, ritrovandosi secondi davanti alla compagna di squadra #31, che avvia una lotta intestina per prendersi la seconda piazza. Nel frattempo è passata in testa Inter Europol #34 con Scherer al volante, che rientra poco dopo, strategia diversa dagli altri a causa di due stint molto corti nelle scorse ore. Al comando quindi le WRT, con Jota #28 e United #23 che dopo i pit di tutti gli altri seguono terza e quarta a 4 secondi. Siamo quasi a metà gara, sorpasso facile in accelerazione per la 499P #51 di Pier Guidi, che brucia la 9X8 #93 nel rettilineo d’arrivo. Completamente di un altro livello la trazione della machina italiana. Rientrano in serie, a 2 ore e 56 dal termine, tutte le GTE Am, non cambia la classifica. Pitta la Porsche #5 che aveva il podio provvisorio, passano per il momento Cadillac #2 e Ferrari #50, che si incrocia alla bus stop con la Porsche di Iron Lynx #60 che aveva preso la via della corsia box. Incomprensione rischiosa, aperta una investigazione da parte della direzione gara.
Due ore e 47′ al termine, viene chiamato un breve FCY per ripulire la pista da diversi detriti presenti, si riparte dopo un paio di minuti. Terzo turno di pit stop per le Hypercar che non si erano fermate all’inizio, rimane al comando la GR010 #7 sulla Toyota gemella. Si blocca in uscita box la Vanwall, ma è solo per chiudere bene la portiera sinistra rimasta aperta. La Wadoux entra dura su Hoshino (D’Station) per la seconda posizione, l’Aston va in ghiaia a Malmedy. Jota taglia il Radillon e per un attimo prende spaventosamente il volo sullo scollino, Rasmussen ha raggiunto le WRT e vuole passare, magari con le quattro ruote a terra sarebbe l’ideale. Appena dietro di loro pitta già la United #23. Ferrari #50 e #54, Hypercar e GTE, ricevono un drive through per aver tagliato la linea bianca in uscita pitlane. Pit stop extra per la Vanwall, per sistemare lo sportello che Villeneuve ha dovuto tenere con una mano per tutto il giro scorso. Problemi al sistema di sollevamento anche per United #22 in pitlane, mentre rientrano le Hypercar che stanno correndo sfalsate dai primi. Al volante della Peugeot #94 sale Muller, mentre Lynn rimane sulla Cadillac #2, solo gomme sinistre nuove per lui. Lo superano momentaneamente Molina su Ferrari e Cameron su Porsche. Qualche problema per la Peugeot #93, con intervento dei meccanici nell’abitacolo di Jensen.
Continuano i pit stop per le LMP2, mentre viene chiamata immediatamente la Safety Car, brutto incrocio in velocità tra la Prema AF Corse #54 di Castellacci e Villeneuve sulla Vanwall, incomprensione sul tratto veloce prima di Blanchimont. Per fortuna l’impatto con le barriere non c’è quasi stato, tranne per una toccatina della Vandervell sul muretto a sinistra. La 488 GTE è finita in ghiaia, e viene rimessa su asfalto dai commissari. Niente da fare per la Hypercar di ByKolles, che viene messa sul carroattrezzi. Con una gomma bucata la Ferrari torna mestamente in pitlane e viene ricoverata nel garage per le riparazioni. Cambia la classifica per le LMP2, che erano entrate appena prima della chiamata della SC: Jota #28 prima davanti a WRT #41, seguono Inter Europol e l’altra WRT (#31).
Due ore e 20′ alla fine, le auto che si trovano dietro alla Safety Car ma davanti al race leader possono ora superare la SC e riaccordarsi recuperando un giro, ci si prepara a ripartire a breve. Richard Mille AF Corse è leader tra le GTE Am, con la Wadoux davanti a Robichon di Proton #88 e la Frey di Iron Dames.
2 ore e 10 alla fine, si riparte, neanche passano dal via e subito pittano tante LMP2, lasciando spazio alla Toyota #8 che insegue la gemella numero 7.
Attacca la Cadillac sulla Ferrari #50 per la quarta posizione, il podio per le due è appena più avanti, cioè la Porsche #5 che ha 3″ di vantaggio. La 499P riesce a respingere gli attacchi e si prende pochi metri di margine, mentre è stato dimezzato il distacco dalla 963 terza, ora è solo 1″4. Si lamenta di strani movimenti dell’auto Hirakawa sulla Toyota #8, di un giro e pochi metri in vantaggio sulle tre inseguitrici, che non riesce infatti a distaccare. Ce la fa invece nella sua missione la Ferrari #50 di Molina, che trova il sorpasso e il podio su Cameron che sbaglia in staccata a La Source. Nel giro successivo la Ferrari si sdoppia dalla Toyota #8 seconda.
La United #23 nel frattempo, a poco meno di due ore dal termine, è tornata nelle posizioni che le competono. È a un 1″ Jarvis dalla Prema #63 di Bortolotti per la seconda posizione, con Habsburg leader sulla WRT che è solo qualche metro più avanti. Perde però strada l’inglese, superato dall’altra United #22 per il podio.
Un’ora e 55 dalla fine, attacca Cadillac sulla Porsche, e si prende la quarta posizione. Arriva pure la 499P #51, che dopo un gran giro di avvicinamento di Pier Guidi passa anch’essa sulla 963 #5, che è passata da terza a sesta in un paio di minuti. V-Series.R e 499P cercano poi di andare a premere sulla Toyota #7, per sdoppiarsi e avere poi eventualmente a tiro la vittoria se dovesse esserci un’altra Safety Car. Rientra ai box la giapponese, Lynn e Pier Guidi sono nello stesso giro del leader in questo momento! E Pier Guidi ha superato Lynn, o forse è stato lasciato andare per diversa strategia. “Strategy 1 regen 100” è il messaggio dal muretto per Pier Guidi, che viene spinto a continuare il suo gran lavoro con una mappatura più spinta. Pitta la Porsche #5, su cui sale Makowiecki al volante. La GR010 #8 nel frattempo si è presa la provvisoria prima posizione, mentre la Toyota #7 all’inizio del secondo giro dopo il pit ha avuto un enorme bloccaggio a La Source, da vedere se questo errore di Kobayashi peserà sulle strategie. Riprende la testa la Toyota #7, che trova la gemella su gomme fredde dopo il pit col quale Hartley si è messo al volante. Sverniciata sul Kemmel, la GR010 di Kobayashi è di nuovo in testa alla gara.
Cento minuti alla fine della gara, sesta serie di pit stop per tutte le LMP2 quasi in contemporanea, in uscita abbiamo la WRT #31 al comando davanti alle due Prema (63 e 9) e alle due United Autosports (22 e 23). Rientra anche la Ferrari #50, che lascia il podio provvisorio all’altra 499P. Quarta la Cadillac #2. Queste prime 5 auto sono ancora nello stesso giro della Toyota leader. Tra le GTE davanti sempre Richard Mille AF, con Corvette e Proton #88 a 30 secondi.
Colpo di scena incredibile a 1 ora e 37 dal termine, Fuoco appena uscito dalla pitlane ha perso il controllo dell’auto entrando in pista a gomme fredde, la 499P ha colpito duramente i guard rail nel rettilineo dietro ai box. Il pilota, assolutamente illeso, è disperato per aver buttato la gara. La fiancata sinistra è compromessa, in particolare la zona del mozzo posteriore è palesemente irrecuperabile, è ritiro per gli italiani.
1h 26′ alla fine, viene concesso ai doppiati che si trovano davanti al leader di superare e riaccodarsi. Cadillac e Ferrari #51, inseguitrici delle Toyota, sono invece nello stesso giro di gara e saranno vicinissime per provare un attacco per la vittoria. A onor del vero entra in gioco nuovamente la precedente strategia differenziata causa gomme rain a inizio gara, che comporta per V-Series.R e 499P di dover fare a breve un altro pit stop, il virtual energy tank è quasi vuoto. Tutte le auto dovranno poi fermarsi un’altra volta nell’ultima ora.
Un’ora e 18 alla fine, si riparte, spingono le Toyota con la 7 davanti alla 8, insegue Cadillac a 1″, che però rientra immediatamente ai box insieme alle Peugeot e alla Ferrari. Rimane fuori la Porsche #5 che si prende il podio provvisorio. Sale Calado al volante della #51, full service per l’auto, idem per la Cadillac su cui c’è ora Westbrook al volante. Bortolotti su Prema #63 passa Habsburg (WRT #31) in fondo al Kemmel, per la prima posizione LMP2. Hanson di United #22 è lì con loro, appiccicato anche Viscaal sull’altra Prema. Rovera di Richard Mille è sempre davanti in GTE Am, con Corvette e Proton a inseguire. Gomme soft per Hartley sulla GR010 #8, a mezzo secondo dalla Toyota #7 di Kobayashi che monta le medium. La Jota LMP2 in uscita dalla pitlane divide poi i due, facendo da tappo al neozelandese.
68 minuti alla fine, pit stop per Hanson sulla United #22, che anticipa un po’ i tempi. Giro record della gara per Calado in 2’03″868, che con la #51 sta cercando di recuperare sui primi dalla quinta posizione, a 1.6″ dalla Cadillac di Westbrook.
Un’ora e 2′ alla fine, pitta la WRT #31, non sarà l’ultimo pit stop. Rientro lento in pista, viene superata da diverse auto. Passa in testa Bortolotti su Prema, che rientra diversi giri dopo, quando mancano 54 minuti alla fine, lasciando il volante a Kvyat. Il russo con licenza italiana fatica nel primo giro, e viene superato con un piccolo contatto dalla Alpine #35 e dalla WRT #31 che ne approfitta. Torna leader la United #23 con Jarvis alla guida, seguito da Kubica sulla WRT #41. Le varie SC hanno mischiato un po’ le carte per le LMP2, anche se alla fine dei conti non ci sarà nessuno che è riuscito a guadagnare un pit. Ecco a 50′ dalla fine il pit per la United #23, un po’ presto per arrivare in fondo, uno splash sarà probabilmente necessario.
49′ alla fine, viene chiamato Kobayashi per un pit stop con full service per la Toyota #7, mentre è ai box la Porsche #5 che si trova terza. Esce la tedesca, arriva ai box la GR010, mentre passa la gemella che diventa leader della gara, Hartley è primo e ha ancora il 21% di virtual energy tank, può scegliere di fare una strategia all’attacco. Rientra anche la Ferrari #51, mancano 45 minuti alla fine, la strategia si è parificata quindi con quella dei giapponesi, con un pit in più alla mezz’ora dalla partenza però, che pesa ora sulle posizioni in pista.
43′ allo scadere del tempo, si copre la Toyota con la #8, Hartley anticipa un po’ il pit stop e cambia anche le gomme, solo le sinistre però. Kobayashi nel frattempo ha fatto segnare il giro record di gara in 2’02″327, e incontra il compagno/avversario in cima al Radillon, passandolo completamente fuori pista. Posizione non restituita, parte l’investigazione per la GR010 #7 per aver “superato fuori dai limiti del tracciato”, incredibile leggerezza di Kobayashi. 36′ alla fine, rientra Inter Europol che si era trovata in testa alla LMP2, si ripristina la normale classifica con Prema #9 in vantaggio di 7″ sulle United, Caldarelli leader di categoria.
Batosta per l’altra Prema LMP2, la #63, che riceve ben tre minuti di stop and go per non aver rispettato la procedura di safety car, gara finita per loro.
Entriamo nell’ultima mezz’ora, le Toyota hanno un minuto di vantaggio sulla Porsche #5, e sono distaccate tra loro di 8 secondi. Ferrari è a circa un minuto e mezzo, con poche speranze di podio al momento. Al comando in LMP2 la solita United #23, che deve cercare di risparmiare carburante per evitare uno splash and go negli ultimi minuti. Seguono WRT #41 e Prema #9.
In GTE Am sempre al comando Rovera su Richard Mille AF Corse, seguito a 16 e 18 secondi da Corvette e Ort by TF.
25 minuti alla fine, finisce sotto investigazione l’ultimo pit della 963 ufficiale, dal muretto Ferrari chiedono a Calado di spingere per chiudere i 33 secondi di gap dai tedeschi.
18 minuti alla fine, 139 giri per la #7, la GR010 gemella viene tenuta sotto controllo a 12 secondi, è terza la Porsche a 53. Ferrari è sotto i 23″ di ritardo, sta mangiando terreno ai tedeschi, la Cadillac invece è quasi un minuto dietro agli italiani. Continua a spingere Calado sulla 499P, mentre non c’è ancora nessuna novità sulla investigazione per il pit della 963 ufficiale.
Esce addirittura il sole nell’ultimo quarto d’ora di gara, e si raggiungono gli 11 gradi, mentre sono costretti allo splash and go a 13′ dalla fine sia United #23 che WRT #41, che sono inseguiti dalla Prema #9 a 55 secondi di distanza. Escono prima i tedeschi dalla piazzola, la WRT è leader di classe, United ha perso quasi 4 secondi al pit stop, caricando un po’ più carburante. A Deletraz e Blomqvist sono rimasti 18″ di margine sulla Prema, i primi due posti sono assicurati.
Sta volando Calado sulla 499P #51, a dieci minuti dalla fine sono solo 12 i secondi di ritardo, la Ferrari sta distruggendo il vantaggio dei tedeschi.
Otto minuti alla fine, 9 secondi, continua a spingere il ferrarista, mentre in LMP2 la WRT aumenta a 6″ il vantaggio sulla United inseguitrice. Pressing di Costa di Inter Europol, che si è avvicinato tantissimo a Caldarelli di Prema. Staccata troppo lunga dell’italiano alla bus stop, che viene tagliata. Viene ridata la posizione, poi c’è il nuovo sorpasso, all’esterno, alla staccata in fondo al Kemmel, ma di nuovo c’è il taglio e la posizione restituita. Gestisce Rovera in GTE Am, 19″ di margine su Catsburg di Corvette. Quest’ultimo anzi è sotto l’attacco di Eastwood di Ort by TF, che sta iniziando a farsi sentire con leggere toccate sul posteriore dell’americana.
Scattano i tre minuti alla fine, Calado sugli scudi, esattamente 4″000 di distacco a Pouhon. Due minuti, 2.636 in fondo al Kemmel, nel frattempo Kobayashi è sull’arrivo, è partito quindi l’ultimo giro. Calado continua il grande lavoro per ricucire su Makowiecki, in particolare nell’ultimo settore. I due sfidanti sono vicinissimi all’arrivo, il ferrarista prepara l’attacco, che verrà fatto utilizzando la maggiore velocità della 499P. L’esperto inglese rimane vicinissimo in percorrenza di Eau Rouge Radillon e, dopo aver preso la scia, si affianca sul Kemmel, stacca all’esterno, con quasi tutta la macchina davanti alla 963, allunga l’inserimento e rimane saldamente davanti nel cambio di direzione. È passato Calado, è fatta! Il ferrarista riesce infatti a tenere dietro Makowiecki che non può rispondere, e procede poi a distanziarlo nella seconda metà di pista. Lo stesso attacco lo compie Eastwood per la seconda piazza in GTE, ma Catsburg su Corvette resiste all’interno in questo caso.
Taglia il traguardo la Toyota #7, che precede la GR010 gemella di 16.6″, ridotti poi a 11.6 per 5″ di penalità comminata per il sorpasso fuori dai limiti del tracciato. Non cambia niente, è una grande doppietta giapponese, oggi più difficile di altre volte. Terza una ottima Ferrari #51, che per varie ragioni ha dovuto entrare tre volte in più dei vincitori in corsia box. Bene anche Porsche oggi, finalmente al livello dei migliori, come Cadillac, leggermente più staccata. Ottimo esordio per Hertz Jota, pacifici in sesta posizione senza aver mai provato l’auto prima di questa settimana, questo è un grande team. Lontane le Peugeot, con Glickenhaus che ha trovato in mezzo alle francesi la ottava posizione. Ritirate Ferrari #50, Vanwall, Porsche #6 e Cadillac #3.
Ha chiuso in testa in LMP2 la WRT #41, che dopo lo splash and go ha staccato di 6″ la United #23, che stranamente non ha brillato in gestione nel finale. Terza una sorprendente Inter Europol, grande ultimo stint di Costa.
In GTE Am c’è la prima vittoria di una donna in una gara del WEC, Lilou Wadoux con i suoi compagni vince per Richard Mille AF Corse la categoria GTE. Seconda la Corvette che ha risposto agli attacchi di Ort by TF, meritatamente terza.
Una grandissima sfida in tutte le categorie, è stata veramente spettacolare questa 6 Ore di Spa-Francorchamps 2023. Il prossimo appuntamento è quasi inutile specificarlo, lo sapete già, a inizio giugno si va a Le Mans per la 24H del Centenario.