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WEC 2024: doppietta Ferrari nella Hyperpole della 6 Ore del COTA, davanti a Cadillac e Alpine





Una sessione di qualifica strana tra i prototipi, con molti protagonisti a sorpresa. Di conseguenza diversi esclusi eccellenti dalla Hyperpole, prime su tutti la Toyota #8 e la Porsche ufficiale #6. Nonostante gli outsider davanti a tutti però si piazza Ferrari, che è stata l’unica delle leader mondiali a trovare i tempi che effettivamente vale. Seguono la ufficiale #51 e la AF Corse privata la Cadillac e la sorprendente Alpine #35. In LMGT3 è Hyperpole per Ian James sull’Aston Martin di Heart of Racing, davanti a Iron Dames e Ferrari. Ecco la cronaca completa delle qualifiche della 6 Ore del COTA 2024.

qualifiche 6 ore cota
© Ferrari

Come al solito la qualifica si divide nel doppio turno da 12 e 10 minuti, con sessioni separate per GT3 e Hypercar. Si parte dalle derivate stradali, con mescole medium e medium plus a disposizione delle GT3 anche in questo appuntamento. Per l’attacco al tempo tutti i 18 equipaggi ovviamente scelgono le Goodyear medie (gialle), le gomme più morbide per Austin.
Semaforo verde, escono dalla pitlane davanti a tutti le Corvette di TF Sport, seguite da una delle Lexus e dalla Vantage di D’Station, In generale subito in pista ogni equipaggio, fanno eccezione Manthey PureRxcing e Proton Competition, che lasciano i box dopo un minuto e 50 dalla bandiera verde. Trenta secondi dopo passa sul traguardo Van Rompuy, che si lancia per il primo attacco al tempo. Il belga in verità si trova poi ancora impegnato a zigzagare pesantemente sul lungo rettilineo posteriore, sintomo che questi primi tempi registrati saranno altissimi per tutti. Possiamo ignorare quindi il primo giro di qualifica, con Cottingham su McLaren di United Autosports in testa in 2’08″511.
Chiude per primo il terzo giro cronometrato, secondo lanciato, Van Rompuy, con un 2’06″256. Viene subito superato di 110 millesimi da Ian James, protagonista sulla Aston di Heart of Racing in 2’06″146, mentre è terza Sarah Bovy a 0.139″ di distacco.
A 4 minuti dal termine i tempi sono ancora piuttosto alti, soprattutto in confronto a quanto si è visto nelle libere. E sembra che la miglior performance delle gomme sia già finita qua, visto che per quasi tutti si iniziano ad alzare i tempi. Qualcuno addirittura sta pensando al pit stop, per cambiare gomme. Non migliorano le Aston, né le Corvette e le Lambo.
Nessuno sta migliorando la propria prestazione nel penultimo giro, quando però arriva l’acuto di Al Harthy, che segna parziale record nel primo settore ma finisce per perdere 8 decimi nel secondo. Rinuncia quindi al giro il pilota della #46, che rientra ai box mentre si trova dodicesimo e fuori dalla Hyperpole. Out anche Caygill, che fallisce l’attacco al tempo con la McLaren #95.
Gran giro invece per le Iron Dames, con Sarah Bovy che proprio a pochi secondi dal termine trova la miglior prestazione, senza settori record ma complessivamente vincente, prendendo la testa della sessione in 2’06″009 e rifilando 137 millesimi di distacco a Ian James. Arriva dopo la bandiera a scacchi un ottimo tempo per Ben Keating, che poco fa era rientrato ai box per un pit volante ed è riuscito a trovare il record personale con un solo giro di lancio! 2’06″633 (sesto posto) per il fortissimo Bronze, aggiunto a sorpresa nell’equipaggio della Mustang #88 per questo casalingo weekend texano.
Questi i risultati della prima sessione, coi qualificati alla Hyperpole. Aston Martin e Ferrari le uniche ad accedere con due auto, a sorpresa fuori la BMW #46 e la Manthey EMA.

Dopo alcuni minuti di pausa inizia la Hyperpole dedicata alle LMGT3, sempre con la Corvette che scende in pista davanti a tutti. Van Rompuy è seguito da James su AMR Heart of Racing, poi da tutti gli altri, meno uno: come in precedenza rimane da solo in fondo al gruppo Malykhin, che lascia la pitlane un minuto e 47 secondi dopo la bandiera verde.
Anche in questo caso i primi giri sono solo di riscaldamento, con la pista che sembra non offrire il grip delle FP3, complice forse una leggera pioggerellina che è caduta sul COTA proprio durante le ultime libere. Il miglior tempo di qualifica della Bovy è circa un secondo più lento del miglior giro delle FP3, anche se quest’ultimo a onor del vero non è stato registrato da un Bronze.
Al secondo giro è proprio la pilota delle Iron Dames ad aprire la sessione col botto, con un eccellente (al primo lanciato) 2’05″756, con record nel secondo e terzo settore. Alti tutti gli altri, con Malykhin a +0.417″ e Cottingham terzo con 762 millesimi di ritardo, al volante della McLaren #59 di United Autosports.
Al terzo giro alza la posta in palio Ian James, che rilancia in 2’05″587 prendendosi la prima posizione, con un crono quasi due decimi migliore di quello della Bovy.
Mancano due soli minuti al termine, i principali protagonisti sono sul lungo rettilineo posteriore, di fatto avranno ancora un giro e mezzo per cercare la migliore posizione in Hyperpole. Rinunciano però all’attacco Ian James e Sarah Bovy, che quindi lasciano la pista anticipatamente, mantenendo per ora le prime due piazze. La belga in particolare ha commesso un errore nella tripla curva a destra che inaugura l’ultimo settore, perdendo per un attimo la traiettoria con la sua Huracan, ma evitando danni peggiori controllando l’auto nella via di fuga.
Arrivano sul traguardo tutti gli altri, con pochi secondi rimanenti sul tabellone,: si issa in terza posizione Van Rompuy, ma il giro gli viene cancellato per track limits. Chi è ancora in pista ha evitato la bandiera a scacchi, che viene ora sventolata mentre gli ultimi tentativi si stanno concludendo. Sbaglia Malynkhin, che finisce largo nelle curve finali e si deve accontentare del quarto posto. Non migliora Heriau, comunque ottimo terzo dopo il giro cancellato a Van Rompuy. Ques’ultimo trova il record personale a tempo finito, chiudendo sotto la bandiera a scacchi col 5° crono, risalendo parzialmente lo schieramento di partenza di domani.
Tutto invariato in cima alla classifica, con Ian James che conquista la Hyperpole delle LMGT3 precedendo Bovy e Heriau, rispettivamente su Lamborghini e Ferrari.

Si passa quindi alla qualifica dedicata alle Hypercar, anche qui con 18 auto in pista, visto il ritiro dal campionato di Isotta Fraschini. Gomme medie e dure per l’appuntamento del COTA, con le Michelin a banda gialla (medie) scelte da tutti per l’attacco al tempo. Dodici minuti per trovare i dieci migliori prototipi che saranno ammessi alla Hyperpole. Scatta il semaforo verde in fondo alla pitlane, e le Toyota sono subito in pista, a spingere piuttosto forte (almeno visivamente) già dal primo settore, mentre inseguono le giapponesi ben 4 Porsche (ufficiali e Jota), con Proton ancora ai box. Fuori subito dalla corsia box anche le tre Ferrari, mentre escono leggermente in ritardo le Peugeot e le BMW, con la 963 #99 di Proton nel mezzo delle bavaresi. In rapporto alle LMGT3 sembra che le Hypercar siano un pochino più aggressive già dal secondo giro, ma comunque su tempi alti per la categoria. Avanza piuttosto lentamente Giovinazzi sulla #51, col muretto che gli parla di settaggi da effettuare sul volante. In particolare il messaggio per l’italiano riporta “TC close loop 8, TC gain 6”, evidentemente parametri di ingresso e gestione del sistema di controllo di trazione.
A meno di 8 minuti dal termine c’è il terzo passaggio di lenti tempi cronometrati, con Estre in testa in 1’59″837, davanti a Kobayashi e Kubica. Poi a sorpresa si registra un bel giro di Jensen, che passa in testa in 1’56″927 sulla Peugeot 9X8 #93. In classifica, altra sorpresa, lo segue Kvyat sulla Lamborghini SC63. Sembra che le seconde linee siano più efficaci dei top team nei primi giri cronometrati, mentre i migliori della classe riescono a essere più incisivi solo dopo un importante lavoro di preparazione del best lap.
Secondo passaggio anche per Cadillac, con Lynn provvisoriamente secondo in 1’57″958, mentre sbaglia Kobayashi nel suo terzo giro, imitato da Kubica e Button che non migliorano. Tutti male in verità in questo passaggio, e quindi la classifica cambia di nuovo in maniera inaspettata, quando poco dopo si issa in testa Vanthoor sulla BMW #15, in 1’51″479, seguito da Milesi su Alpine #35 in 1’51″782 e dalle due Peugeot! E dietro di loro c’è Lamborghini! Ma cosa sta succedendo?

Sistema un po’ le cose Buemi, che sulla sua GR010 #8 si avvicina ai primi in 1’51″828, mentre Norman Nato prende la seconda posizione in 1’51″639 con la Hertz Jota #12. Ecco finalmente la risposta delle Ferrari, con Fuoco primo in 1’51″262, superato poi da Giovinazzi che trova un ottimo 1’50″734. La seconda piazza viene strappata a Fuoco da Lynn, veloce in 1’51″176 con la Cadillac. Problemi invece per Mick Schumacher (Alpine), ultimo, che viene bloccato dal malfunzionamento a una porta che non vuole chiudersi. Dal muretto gli chiedono di rientrare per una riparazione, come da obbligo regolamentare.
Bene le due Ferrari ufficiali, ma male Kubica, che è penultimo. Il polacco al quarto giro sistema le cose, trovando la terza piazza quando mancano solo un minuto e 15″ al termine della qualifica. In questo momento ci sono quindi tre Ferrari nelle prime 4 posizioni, con la Cadillac seconda e la Porsche #5 di Campbell quinta in 1’51″368. In particolare, Giovinazzi ha rifilato tre decimi abbondanti a tutti, poi il resto dello schieramento è chiuso in pochi decimi, con diverse sorprese che ancora mantengono uno spot per la Hyperpole. Se la Jota #12 al momento è ben piazzata, soffre invece la 963 dorata gemella, con Button che nel suo ultimo tentativo si esibisce in un testacoda nel settore finale. L’inglese non riuscirà sicuramente a risollevarsi, visto che sta per essere sventolata la bandiera a scacchi. Male anche Jensen, che si trovava primo a inizio sessione ma è crollato in terzultima posizione ora. Il danese sta ancora spingendo nell’ultimissimo tentativo a tempo esaurito, e con un giro davvero al limite sulla 9X8 #93 risale parzialmente la classifica, ma rimane escluso di pochissimo, chiudendo 11esimo a 20 millesimi dalla Hyperpole! Di quattro Hypercar francesi quindi è riuscito il passaggio del turno solo alla Alpine #35 dell’eccellente Milesi, quinta dietro alle Ferrari e alla Cadillac. Fuoco torna in seconda posizione, limando qualche millesimo.
Riescono a passare il turno anche una Porsche ufficiale e una clienti, cioè la #5 e la #12, e incredibilmente sono ammesse in Hyperpole entrambe le BMW, con Frijins che ha trovato il giro buono proprio alla fine, dopo essere rientrato ai box. Si qualifica una singola Toyota, la GR010 #7 di Kobayashi. Solo 12esimo Buemi sulla gemella #8, molto arrabbiato per il risultato della sessione.

Inizia l’ultimo turno di oggi, la Hyperpole delle Hypercar, della durata di 10 minuti. Anche stavolta pronta in pitlane davanti a tutti la Toyota, con le Porsche a seguire, quindi le tre Ferrari in fila indiana. Ferme in piazzola le BMW, la Cadillac e la Alpine, che usciranno infatti con circa un minuto di ritardo. In questo momento in pista ci sono 33°C, ben 55 sull’asfalto. Umidità al 55%, con 6 km/h di vento sul rettilineo principale.
Inizia il primo giro lanciato Toyota, con 7’50” residui nel conto alla rovescia. Siamo ancora alti coi tempi, con Kobayashi che chiude in 1 e 58, poi superato da Campbell in 1’57 basso. Terzo Kubica e poi le altre Ferrari, con le rosse che al secondo giro ancora scaldano le gomme sul rettilineo di partenza.
Al terzo passaggio ecco i primi tempi di valore, con Kobayashi che chiude un buon giro in 1’50″951, per prendersi la testa provvisoria. Qualche km più indietro Kubica segna record nel primo e secondo settore, sporcando un po’ la prestazione nel finale e trovando “solo” la seconda piazza, a 38 millesimi di distacco dal giapponese. Ancora grandiosa Alpine, con Milesi che timbra il record del secondo settore, e si va a prendere il primo tempo provvisorio in 1’50″751 all’arrivo, che roba! Come nella prima qualifica, a circa metà sessione molto bene anche Vanthoor, che con la BMW #15 si issa in seconda posizione, in 1’50″938, superato poi dal compagno Frjins sull’altra V8 Hybrid #20 (1’50″882). Ruba la piazza d’onore a entrambe le bavaresi Lynn sulla Cadillac, con un ottimo 1’50″836.
Meno di due minuti al termine, ecco che arrivano i top team: al terzo giro lanciato Giovinazzi si prende la pole provvisoria in 1’50″390, mentre non fa altrettanto bene Fuoco, che si ferma al terzo miglior tempo (1’50″818). Gran tempo per la 499P #51, con Giovinazzi che potrebbe aver trovato il giro record di giornata. Ancora molto efficaci nel finale le BMW, con Frjins e Vanthoor che però per pochi millesimi non riescono a migliorare il proprio tempo, rimanendo in quinta e sesta piazza. Sorprendentemente lontane le Porsche, con Campbell che è ottavo dopo il suo quarto tentativo, con un tempo che non migliora neanche nel quinto passaggio. Sono solo 581 i millesimi che lo separano dalla testa, ma che purtroppo per lui al momento significano ottava posizione. Difficoltà simili anche per Kubica (9°), che non sta trovando il tempo, e per Norman Nato sull’altra Porsche, quella di Jota, ultima a oltre 1 secondo di ritardo.
Sventola la bandiera a scacchi, e arriva finalmente il giro buono per Kubica, che chiude in seconda posizione sotto la chequered flag, a meno di 3 decimi da Giovinazzi. L’italiano nel frattempo si conferma leader, con quel tempo registrato al quarto giro. Terza piazza per Lynn, vicinissimo a Kubica, con la Cadillac a soli 13 millesimi dalla 499P gialla all’ultimo tentativo. In chiusura di turno migliora anche Campbell, che porta la sua 963 ufficiale #5 a un più dignitoso sesto posto, davanti alle due BMW e alla Toyota, che è solo nona!
Non hanno migliorato nel finale i bavaresi, dopo il pit stop tentato negli ultimi minuti, e similmente ha fatto la Alpine, con Milesi che comunque ha trovato un giro magico a meno di 4 decimi dalla Ferrari di Giovinazzi, per una inaspettata quarta posizione!
La 499P #51 quindi conquista il punto della pole, e scatterà davanti a tutti domani, affiancata dalla privata auto gemella gialla. Alle loro spalle Cadillac e Alpine #35, quindi Ferrari #50 e Porsche #5. In quarta fila la coppia BMW, quindi Toyota #7 e Jota #38 a chiudere la top 10.
Appuntamento domani alle ore 20 italiane, con la partenza delle 6 ore di gara della Lone Star Le Mans 2024.





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Tommaso Costa

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