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WEC 2024, 6 Ore di San Paolo: doppietta Toyota nelle qualifiche





Prima fila giapponese nella Hyperpole della 6 Ore di San Paolo, quinto appuntamento del WEC 2024. I giapponesi hanno avuto la meglio su un folto gruppo di inseguitori, con le prime sette posizioni che sono contenute in 499 millesimi. Bene anche Porsche e Cadillac, un po’ più lontane le Ferrari. In LMGT3 un giro grandioso di Sarah Bovy ha permesso alle Iron Dames di conquistare la prima posizione nelle qualifiche.

Il nuovo sistema di qualifica, che abbiamo imparato a conoscere in questi primi mesi di WEC 2024, ripete anche qua il solito schema: qualifica da 12 minuti seguita dalla Hyperpole (10′) riservata ai migliori dieci piloti. Si inizia coi turni dedicati alle LMGT3, con tutte le auto che scendono subito in pista. Manca all’appello solo la Lexus #78, che dopo l’incidente delle FP1 è stata ritirata dall’evento. Ricordiamo che per regolamento solo i piloti Bronze possono prendere parte a queste sessioni di qualifica.
Come al solito primi giri di puro riscaldamento gomme, con tempi che possiamo tranquillamente ignorare. Si inizia ad avvicinarsi a crono decenti col terzo giro, il secondo lanciato, quando Van Rompuy, primo a passare sul traguardo con la sua Corvette #81, registra un 1’36″953. Lo supera Leung sulla BMW #31, in 1’36″252, ribadito poi da Caygill in 1’35″977 sulla United #95 McLaren. Arrivano le Iron Dames, con la Bovy che si prende la seconda posizione sulla sua Huracan. Passa poi davanti a tutti Heriau, su AF Corse #55, in 1’35″620.
Mancano solo 5 minuti al termine, in cima alla classifica le United seguono la Ferrari #55. Torna alla carica Malykhin, che segna un ottimo 1’35″462 e torna in testa. TF Sport è proprio a cavallo dell’ammissione in Hyperpole, con le proprie auto decima e undicesima. Ma entrambe le Corvette vengono poi spinte fuori da Proton e Iron Dames, che scalano parte della classifica. Sono tutti vicini, sul filo del rasoio, la qualifica si deciderà con gli ultimi tentativi. Tre minuti alla fine, ci prova la WRT #46 con Al Harthy, copiato da Caygill sulla McLaren #95, mentre rientra ai box Heriau con un ottimo terzo posto provvisorio. Soprattutto per l’equipaggio di Rossi&Co questo giro è molto importante, visto il 14esimo posto in cui si trovano al momento. Ma sale solo 12esima la BMW M4, mentre Leung con la bavarese gemella non riesce a fare meglio del nono posto prima di rientrare in pitlane.
A qualche secondo dal termine la Bovy è a rischio, fuori dalla top 10. Ma la Iron Dame fa segnare il primo split record, seguito da un ottimo secondo settore (a millesimi dal best sector) e poi chiude il giro col miglior tempo di sessione, in 1’35″299! Primo posto con 163 millesimi di margine su Malykhin. Ammesse quindi in Hyperpole la Huracan delle Iron Dames, le due Manthey e Caygill su McLaren (con la gemella #59 settima e qualificata). Superano il turno anche le due Ferrari (4° e 8°) e la Corvette #81 di TF Sport.

Iniziano i dieci minuti di Hyperpole, con tutte le auto che prendono subito la via della pista, debitamente distanziate. Leggermente attardata la Manthey PureRxcing, con Malykhin alla guida. Nessuno fa in tempo a segnare un giro, a causa della sbinnata di Thomas Flohr, che a gomme fredde perde l’auto in uscita da curva 4. Impatto leggero con le barriere interne, ma l’auto rimane ferma, il Bronze svizzero sembra non riuscire a far ripartire la sua 296. Viene esposta la bandiera rossa, col tempo che si congela su 8 minuti e 1 secondo.
Qualche minuto dopo è di nuovo green flag. C’è ben poco tempo da perdere in questa Hyperpole, ancor meno del solito, visto che nessuno ha ancora segnato un tempo valido, quando le prime auto tornano sul rettilineo principale con poco più di 6 minuti rimanenti. Tutti su gomme medie nuove (montate a inizio Hyperpole). Esce nuovamente in ritardo Malykhin, che preferisce avere pista libera.
Forza subito Cottingham, che fa segnare i primi due settori record alla guida della 720S di United Autosports. Risponde a distanza il collega Caygill, al volante dell’altra McLaren. Discreto 1’35″470 per la #59, poi arriva appunto l’altra United a prendersi la testa in 1’34″860. Caygill in Hyperpole provvisoria, in classifica lo seguono WRT #31, Iron Dames e Vista #55, tutti entro il secondo di distacco dalla vetta. Arriva poi Malykhin, che piazza la sua 911 in seconda posizione a 152 millesimi di ritardo. Ma poco dopo torna nuovamente alla carica Cottingham, che si riprende la piazza d’onore.
Quarto giro, il primo veramente lanciato, per le Iron Dames, ed è subito Hyperpole provvisoria! 1’34″413 per Sarah Bovy sulla Lamborghini #85, che ha preferito spendere un giro in più per preparare l’attacco al tempo.
Un minuto e mezzo alla fine, Cottingham non migliora, e non lo fanno neppure Leung (WRT) ed Heriau (AF), mentre la Bovy segna il record nel primo settore. Torna ai box la BMW, mentre chiude il giro la 296, non trovando un tempo più veloce. Sbaglia poi la pilota Lamborghini, mentre Malykhin, che gira in controtempo rispetto agli altri, si avvicina alla vetta in 1’34″804 (P2). Mentre rientrano praticamente tutti viene sventolata la bandiera a scacchi, e la qualifica sostanzialmente finisce qui, con un ultimissimo giro che nessuno sfrutta. Hyperpole per Sarah Bovy, che con un grandissimo giro ha avuto la meglio su Malykhin per 4 decimi e sulle United #95 e #59 per circa mezzo secondo.

Tocca ora alle Hypercar, con la Toyota #7 che per prima esce dalla corsia box. In processione seguono le due 963 di Jota e l’altra giapponese. Poi tutti gli altri, con Proton a chiudere il gruppone di 19 prototipi. Primo giro letteralmente a passeggio, poi si inizia ad accelerare. Bisogna sprecare come minimo due giri “out” per il completo riscaldamento, se non quasi tre, visto il cielo grigio e le temperature non molto alte, 14 gradi di aria e 19°C di asfalto, con l’86% di umidità. Piuttosto a sorpresa rientrano subito in pitlane le BMW, mentre procedono a lanciarsi seriamente tutti gli altri. Al terzo passaggio non si è ancora vicini ai tempi giusti, poiché va in testa Kobayashi in 1’26″839 con la GR010 #7, quindi Andlauer in 1’25″437 sulla Proton #99.
Siamo su un altro pianeta nel giro successivo, 1’23″695 per Buemi sulla GR010 #8, seguito a 2 e 3 decimi dalle Hertz Jota #12 e #38 con Ilott e Button al volante.
Cinque minuti alla fine, si alza il ritmo, sono tutti belli carichi ora, in questo paio di giri ci si gioca l’ingresso in Hyperpole. Le Ferrari sono quinta, sesta e undicesima (AF gialla), mentre riprende la testa del turno Kobayashi in 1’23″426. Risponde Ilott in 1’23″357, con le Ferrari che seguono in 3° e 4° posizione a due decimi di distacco. Terzo posto delle rosse che viene però “rubato” da Campbell sulla Porsche #5, mentre Alpine sta cercando di entrare nei dieci con entrambe le auto (#36 dentro e #35 fuori, a 3 minuti dalla bandiera a scacchi). Lontanissime le BMW che erano rientrate in pitlane, mentre Lamborghini al momento chiude addirittura lo schieramento. Isotta quartultima, a 2″ dalla vetta.
Torna ai box il leader Ilott sulla Jota #12, proprio mentre Campbell sulla 963 ufficiale #5 gli strappa il primo posto. 1’23″263 per l’australiano, che come Kobayashi rientra in pitlane nel giro successivo. Vanthoor sulla BMW #15 non riesce a migliorare, rimanendo relegato all’ultima posizione nella quale è caduto nel frattempo. Il compagno di marca Frijns, invece, si piazza 10° con la M Hybrid #20, a 577 millesimi dalla vetta. Buon tempo per la LMDh tedesca! A proposito di Germania prova a rilanciarsi ancora Proton, con Andlauer che sulla 963 #99 passa sul rettilineo finale a pochi secondi dalla bandiera a scacchi: ultima chance anche per lui.
Per tutti sono i giri cronometrati finali, con la GR010 #8 che chiude settima, mentre Cadillac con Lynn è sesta, quindi quarta e quinta le due Ferrari ufficiali. La Porsche #6 riesce a mettersi dentro all’ultimo, col 1’23″739 trovato da Estre. Migliora un’altra volta Frijns, che trova un fondamentale 1’23″629 che vale alla BMW #20 l’ottava posizione e il passaggio al prossimo turno.
La top 10 è schiacciata in 476 millesimi! Entrano in Hyperpole ben quattro 963, cioè le ufficiali e le Jota. Superano il turno anche le due Toyota e le 499P ufficiali, non la AF Corse (15esima). Saranno della partita anche la Cadillac V-Series.R e la BMW #20.
Ultima la Isotta Fraschini, ma a soli 1″600 dal miglior tempo di classe, un bel miglioramento! Fuori, oltre alla 499P gialla, anche tutte le francesi, l’altra BMW (#15), la Porsche Proton e la Lamborghini (penultima a +1.291).

Eccoci all’ultima sessione della giornata, che ci darà le prime 5 file di domani. Semaforo verde, si parte: scivola rabbiosamente la GR010 #7, che anche stavolta comanda il plotone dei partecipanti alla Hyperpole. Sarà di nuovo necessario scaldare le gomme medie, nuove, che tutto lo schieramento ha montato nei pochi minuti di pausa. Come visto in precedenza subito tutti in pista, per preparare al meglio l’auto e le coperture. Alla fine della prima tornata, alla penultima curva, brutto errore per Campbell, che finisce per campi (stile Raikkonen negli anni che furono) con la 963 #5. Apparentemente nessun danno per l’auto dell’australiano, che rientra subito in pista dopo aver tagliato un po’ d’erba nella via di fuga.
Per tutti ci saranno come minimo due giri di riscaldamento anche questa volta, con Kobayashi che chiude un decente 1’26″015 al terzo giro, il secondo cronometrato e di preparazione, affrontato forse in maniera più intensa della sessione precedente. Interessante.
Quattro minuti alla fine, tutte le auto sono nel giro buono. La GR010 #7 col giapponese alla guida fa segnare il primo settore record, anche il secondo, pure il terzo, e chiude in 1’23″140 prendendosi la vetta! Kobayashi in pole provvisoria, con un gran tempo! Probabilmente il giro di lancio a maggiore velocità ha funzionato. Arriva il resto del gruppo e dopo i primi crono troviamo, a meno di tre decimi dalla vetta, Lynn su Cadillac in seconda posizione (1’23″396) ed Estre su Porsche a chiudere il “podio” (in 1’23″408). Conclude questo primo tentativo anche l’attardato Campbell, che si issa in seconda posizione in 1’23″331.
La Ferrari #50 è quinta a 4 decimi dalla vetta, con record del terzo settore, mentre le altre cinque auto, quelle in fondo alla classifica provvisoria di questa Hyperpole, hanno invece deciso di fare un ulteriore giro di riscaldamento, e perciò han fatto segnare tempi alti in questa fase.
Mancano solo due minuti alla fine, ci prova ancora ma non migliora Campbell, mentre segna record nel primo settore l’altra Porsche ufficiale con Estre. Sbaglia sul più bello Kobayashi, che si stava migliorando ancora, mente Buemi trova la P2 a 122 millesimi dal suo boss/compagno di squadra. Le giapponesi non riescono a migliorare i propri crono nel giro successivo, e decidono quindi di rientrare.
Torna ai box pure Lynn, che rinuncia all’ultimo giro, forse dopo un errore nell’ultimo settore. Invece insiste ancora Ilott, che ci prova per un ultimo attacco al tempo ma non migliora però il 7° posto.
Si chiude così la qualifica, con troppe difficoltà per tutti negli ultimi passaggi, probabilmente a causa delle gomme troppo usurate e/o fuori temperatura. È doppietta Toyota, con Porsche #5, Cadillac, 963 #6, Ferrari #50 e Jota #12 che seguono in questo ordine compattando in 499 millesimi le prime 7 posizioni! Dietro alla Porsche privata c’è l’altra 963 degli inglesi (#38), quindi la Ferrari #51 nona con Pier Guidi a +0.770. Decima la BMW #20.
Il prossimo appuntamento è domenica, dalle 16:30 italiane, per la 6 Ore di San Paolo (info dirette TV), quinto appuntamento del FIA WEC 2024.

Classifica completa:





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Tommaso Costa

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