La casa italiana sta negoziando i termini della propria partecipazione, dal 2024 in avanti, in entrambi i campionati endurance. Queste le informazioni che si apprendono, in una intervista rilasciata a Motorsport.com, da Giorgio Sanna, capo di Lamborghini Squadra Corse. Nel frattempo anche Bentley sta considerando il programma Endurance.
Il dipartimento racing della casa di Sant’Agata Bolognese ha da sempre individuato nella categoria LMDh la miglior formula per “il motorsport in generale e anche per Lamborghini”. Inizialmente l’idea di Sanna e del suo staff era una collaborazione con Dallara, dove è stata sviluppata l’aerodinamica della Huracan GT3, con Giampaolo Dallara che in passato era stato direttore tecnico di Lamborghini (diverse creazioni tra cui la leggendaria Miura). “Inizialmente abbiamo esplorato tutte le opportunità e Dallara è un partner storico di Lamborghini Squadra Corse nel GT” spiega Sanna, anche se successivamente il focus del gruppo di lavoro nostrano si è spostato sulla base LMDh di Audi e Porsche, che sono decisamente più avanti nel percorso verso le gare. Le due case tedesche vogliono l’esordio, sia coi team ufficiali che clienti, a inizio 2023 nella 24H di Daytona, e stanno elaborando una base comune con l’aiuto di Multimatic (uno dei 4 fornitori esclusivi per i telai della categoria). Gli italiani hanno già collaborato con i tedeschi nello sviluppo racing in questi ultimi anni, come ricorda il direttore di Lamborghini SC, riferendosi in particolare alla Huracan GT3 e alla seconda generazione di Audi R8, sviluppate fianco a fianco. Ed ecco che anche per la LMDh si prospetta uno futuro congiunto, visto che Sanna ha dichiarato che “chiaramente sul lato tecnico la miglior opportunità è la piattaforma comune del gruppo VW. Stiamo condividendo alcune idee e visioni all’interno del gruppo, e spero che potremo prende presto una decisione”. Ancora incertezza (poca) sulla base da usare per l’ingresso in Hypercar, mentre a livello sportivo Sanna ha già confermato lo stesso tipo di lavoro che c’è sulle GT3, con i team clienti protagonisti della gestione dei mezzi in pista.
Riguardo al motore che sarà utilizzato invece non c’è ad oggi un dato certo, visto che il sistema LMDh, oltre all’ibrido standard all’anteriore, permette di montare qualsiasi soluzione per la trazione posteriore. Audi e Porsche dovrebbero avere un motore condiviso, di cui al momento non si conosce nessun dettaglio, che forse anche Lamborghini potrebbe adottare, usando quindi l’intera base del duo tedesco. Una certezza invece l’abbiamo sulle tempistiche, poiché Sanna ha spiegato che “per noi sarà un grande salto, e abbiamo bisogno di tempo per prepararci“ e quindi l’obbiettivo è l’ingresso nel 2024, un anno dopo Audi e Porsche. La decisione per la base LMDh di Audi-Porsche è molto vicina, con Multimatic che potrebbe offrire anche diverse configurazioni aerodinamiche ed estetiche per ogni marchio del gruppo VAG, oltre ovviamente a un numero sufficiente di telai per ogni casa.
Infine attenzione a Bentley, che nonostante la svolta elettrica dell’ultimo periodo (che potrebbe invalidare l’ingresso nel WEC) sta meditando di utilizzare la stessa base Audi-Porsche, per un ingresso a Le Mans nel 2024, nell’anno del centenario della prima vittoria assoluta, con la 3 Litre Sport. “La LMDh ci interessa perché il gruppo è coinvolto e sarebbe un modo molto conveniente per sfidare i nostri competitors stradali” ha affermato Paul Williams, capo del Motorsport del marchio inglese di proprietà VAG. Ma, come dicevamo, “non si allinea con la nostra strategia di forte spinta per diventare un marchio completamente elettrico”. Nessuna decisione quindi è stata presa, con Williams che tiene aperta anche la porta della Le Mans Hypercar (“è sempre una opzione”) ma che ricorda come il costo di queste operazioni sia importante, ben definito certo ma che può portare il “messaggio tecnologico” della casa lontano da quello che si vorrebbe ottenere.