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Ghiotto e Drudi alla 12 Ore di Bathurst: “Sarà come andare nella gabbia dei leoni”





Luca Ghiotto e Mattia Drudi prenderanno il via da rookie alla prestigiosa Endurance australiana, rispettivamente tra le fila di R-Motorsport ed Audi Sport Team Valvoline. I due italiani ai microfoni di FuoriTraiettoria non nascondono l’emozione per una simile opportunità, ma nemmeno la consapevolezza delle sfide che li attenderanno tra i muretti i Bathurst.

@Audi Media Center
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Il season opener dell’Intercontinental GT Challenge si tinge di tricolore con la presenza in griglia di due giovani talenti dell’automobilismo italiano: il vicentino Luca Ghiotto, classe ’95, gareggerà a Mount Panorama a bordo dell’Aston Martin di R-Motorsport; Mattia Drudi, classe ’98 e pilota ufficiale Audi, sarà invece in pista con la vettura dei quattro anelli del team Valvoline.

L’equipaggio Aston Martin GT3, che annovera anche altri due piloti di alto rango come il giovanissimo Olli Caldwell e Marvin Kirchhöfer, scenderà in pista col numero #63, accanto alla ‘sorella maggiore’ #76. Quest’ultima dispone di una Line-up di enorme prestigio che vedrà alternarsi alla guida Scott Dixon, Rick Kelly e Jake Dennis. Drudi, dal canto suo, condividerà la vettura con Kelvin Van Der Linde e Marcus Winkelhock.

Entrambi al debutto assoluto a Bathurst (nonché ‘Pescatori’ DOC), i due piloti non nascondono l’emozione per la loro prima avventura tra le insidie e i muretti di Mount Panorama, ma alla felicità affiancano la consapevolezza che la 12 Ore australiana sia tutto tranne che facile: “Sono felicissimo di andare a Bathurst” – esordisce Luca Ghiotto  “Iniziare la mia nuova avventura in Aston Martin direttamente a Mount Panorama rende il tutto ancora più speciale. Tuttavia, esordire in GT3 in una delle piste più difficili del mondo è un po’ come andare dritto nella gabbia dei leoni.”
Gli fa eco Mattia Drudi, “molto contento per la fiducia del team” nei suoi confronti in vista della sua prima gara su una macchina factory: “La pista non è affatto facile. Nonostante il lavoro che si possa fare al simulatore, Bathurst è unica. Sarà quindi fondamentale durante le prove libere trovare velocemente la fiducia necessaria per spingere in mezzo ai muri. Oltre alla difficoltà della pista in sé, poi, si aggiungeranno anche le alte temperature a rendere ancora più faticosi gli stint.”

Sarà pertanto fondamentale appellarsi ai compagni di team maggiormente navigati: “Van Der Linde e Winkelhock mi aiuteranno sicuramente grazie alla loro esperienza” dichiara Drudi, mentre Ghiotto cercherà di “imparare il più possibile da chi, come Kirchhöfer, ha già corso in Australia.”
Il lavoro di squadra sarà più che mai fondamentale in una griglia di così alto livello: “Il livello dei piloti è molto alto” – sottolinea Drudi – “L‘Intercontinental, tra i campionati GT3, è sicuramente quello che presenta la griglia più competitiva. Dovremo dare il massimo per permettere ad Audi di riconfermarsi anche quest’anno.”

“Sognavo da sempre di correre in Australia e Bathurst è sempre stata in cima alla lista” – ha poi aggiunto Ghiotto – “Alla fine è una specie di Monaco in montagna ed ancora più veloce. Ora mi preparerò al meglio a casa perché penso che sia una di quelle gare in cui anche un 1% di preparazione in meno può costare parecchio. Mi sento carichissimo e non vedo l’ora di salire in macchina“.

La bandiera verde calerà sulla 12 Ore di Bathurst appena prima dell’alba locale il 2 febbraio, sancendo ufficialmente l’inizio della stagione 2020 dell’Intercontinental GT Challenge. In pista, ricordiamo, sono poi attesi anche altri portacolori nostrani: Mirko Bortolotti, Andrea Caldarelli, Marco Mapelli, Raffaele Marciello e Matteo Cairoli. 

@Audi Media Center
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Tags : 12 ore bathurstintercontinental gt challengeluca ghiottomattia drudi
Carlo Ferraro

The author Carlo Ferraro

Classe tanta e '96, comincio a seguire la Formula 1 all'età di sette anni. Da lì la passione per le corse non smette di crescere, fino a far diventare il motorsport parte integrante della mia quotidianità. Ad oggi, tramite FuoriTraiettoria, sono accreditato Formula 1 e Formula 2.