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WEC & Endurance

WEC, 8H Bahrain: Toyota vince tutto, Ferrari rompe il cambio ma trionfa!





Si conclude la Season 10 del World Endurance Championship, con la 8H del Bahrain che decide tutte le sfide mondiali. Toyota vince la gara e le classifiche iridate. Fa lo stesso Ferrari ma con due ore finali di ansia e paura a causa del cambio danneggiato della 488 GTE. Successo in gara per WRT tra le LMP2 e Project 1 in GTE Am, con i Trofei Endurance che vanno a Jota e TF Sport. AF Corse vince gara e Trofeo Pro/Am.

© Toyota Gazoo Racing

Sbandiera lo stendardo del Bahrain il presidente FIA Mohammed Ben Sulayem, con le auto che dietro Safety Car si avviano dalla classica posizione “Le Mans” sul rettilineo principale. La qualifica ha visto alternarsi nei risultati i contendenti ai titoli mondiali, con le Toyota e le Peugeot nei primi quattro posti, come Porsche e Ferrari incrociate in griglia in GTE Pro. Fanalini di coda Alpine e Corvette rispettivamente. Partenza regolare davanti, si aprono a ventaglio le Hypercar con entrambe le Peugeot che ci provano all’esterno sulla rispettiva Toyota affiancata all’interno, non riuscendo a guadagnare la posizione. Forse un contatto tra la francese #94 e la giapponese numero 7, entrambe rallentano nelle successive curve, temendo forse la foratura. Proseguono però senza problemi. Non si scambiano di posizione neanche le GTE, con Porsche al comando con Estre sulla #92, che reagisce benissimo allo start addirittura bruciando alcuni prototipi nei primi metri. Partiti regolari anche in LMP2, dove Realteam #41 ha ottenuto la pole di classe davanti a Jota #38 e United #22. Iron Dames che partono davanti e mantengono la testa in GTE Am, con la Ferrari rosa seguita da TF Sport e Dempsey-Proton Racing. Quest’ultima subito protagonista in negativo, con Ried che lascia il terzo posto a Northwest AMR esibendosi in un testacoda al tornantino, che causa immediatamente una Safety Car. Sembra più un problema tecnico, ma dopo molti secondi il tedesco riesce a ripartire. SC inutile quindi, rimossa dopo un solo giro, si riparte. Sempre davanti la GR 010 numero 8, seguita dalla Peugeot #93 e dalla Alpine. Seguono le altre due Hypercar dopo la strana incertezza in avvio. La United Autosports #22 va in testa in LMP2 superando Realteam. Toyota #7 si mette terza passando la Alpine all’inizio del terzo giro. Eccezionale equilibrio nel primo quarto d’ora tra le Hypercar, la Peugeot segue la Toyota leader a pochi decimi, appena dietro ci sono l’altra giapponese e la Alpine. Quinta la 9X8 #94 che ha una manciata di secondi di ritardo. Si perde un po’ la Alpine successivamente, sembra non dimostrare lo stresso passo dei primi tre. Qualche secondo di vantaggio per la Porsche #92 che comanda in GTE Pro, mentre spinge forte la gemella numero 91 di Bruni sulla Ferrari #52 di Fuoco, è Porsche vs Ferrari per l’ennesima volta. Si appoggia in curva l’italiano su Porsche, spinge fuori la rossa che decide di tagliare dritto le prime esse. Si ripropone poi la sfida al tornantino, con la RSR che si ributta dentro. Prova l’italiano di Ferrari a rispondere al connazionale, ma la #91 mantiene la seconda piazza. Dopo 18 minuti iniziano i doppiaggi, le prime tre Hypercar stanno veramente pestando forte sul gas in questa fase. Leggermente più timida la #93 nei doppiaggi, si era avvicinata molto nelle prime fasi di sorpasso e invece finisce per perdere terreno nel traffico. Riesce alla fine a divincolarsi, perdendo comunque un secondino dalla leader.

© FIA WEC

Già in corsia box la Richard Mille #1 LMP2 dopo 21′, anteriore destra sostituita, molto probabilmente una foratura. In GTE Am la Bovy su Iron Dames perde la testa della corsa dopo l’attacco di Ragues sulla #71 di Spirit of Race. Sbaglia invece in fase di doppiaggio il prototipo di Realteam #41, che all’ultima curva spinge fuori la #777 di D’Station, mentre la cugina WRT #31 condotta da Gelael si scatena in una prolungata lotta con la APR #45, con al volante Allen in questa fase iniziale. I due litiganti piombano sulla Jota #38, condotta da Gonzalez. Al 46enne, che non riesce a tenere il passo dei due avversari. viene comunicato che mancano 4 giri alla fine dello stint. Siamo a 37′ dalla partenza quando finalmente si riprende la seconda piazza la Ferrari #52 di Fuoco, che si butta all’interno nell’ultima curva e riesce a sopravanzare la Porsche #91 nel 18° giro. Perde leggermente terreno la Peugeot #93, un paio di secondi di ritardo dalla Toyota #8 leader. La precedente timidezza nei doppiaggi ha creato un piccolo gap, ora la francese deve guardarsi le spalle, perché ha l’altra giapponese a un solo secondo e mezzo di distacco. Sono la numero 22 di United e la #41 di Realteam le prime LMP2 a rientrare per i pit stop, appena prima dei 40 minuti di gara. Al giro successivo rientrano tutti gli altri prototipi della seconda classe, sempre le prime auto a fermarsi visto il nuovo serbatoio più piccolo introdotto a inizio stagione. Salgono le Ferrari verso fine stint, intorno al 50° minuto Calado sulla #51 vede là davanti la Porsche #91 terza, mentre è arrivato Fuoco su Estre, la #52 Ferrari attacca e si prende la prima posizione sulla #92 tedesca. Intanto rientra Alpine, Vaxiviere al volante al posto di Lapierre per la ex LMP1 francese, che corre oggi la sua ultima gara. Cambio gomme (medie) solo sul lato sinistro, rimontando quelle usate in qualifica. Un BoP abbastanza vantaggioso non è bastato per darle la possibilità di combattere oggi, anche a causa del solito famoso serbatoio piccolo con cui la LMP1 nasceva. È il turno ai box di Peugeot, rifornimento e cambio gomme sulla 9X8 #93, che rientra al trentesimo giro e cede la seconda piazza alla GR 010 #7. Convincente primo stint, anche se le possibilità di vittoria sembrano ridursi dopo quanto si era visto nei primissimi giri. Resta ancora fuori la Toyota #8, mentre la gemella #7 procede a rifornimento e cambio gomme solo sul lato sinistro. Dentro anche la Peugeot #94, manca il rientro in pitlane della sola Toyota leader, che pitta nel giro successivo.

© Peugeot Sport

Superata l’ora, passa la #51 sulla #91 all’ultima curva, con la tedesca guidata da Bruni che ci riprova su Calado a fine rettilineo. Niente da fare, grande difesa dell’inglese, che viene però nuovamente attaccato alla curva 4 e cede la posizione. I due poi percorrono alcune curve affiancati, si rimette davanti al tornantino la Porsche. Sfida stupenda, con Calado che alla penultima curva si lancia dentro allungando in staccata. Bruni rinuncia alla sfida per rientrare ai pit, dove la gemella #92 è già transitata nel giro precedente. Foratura per la #71 Ferrari nel frattempo, mentre Konopka si gira sulla ARC #44 e danneggia leggermente l’auto. Viene chiamato un Full Course Yellow per ripulire la pista, in ingresso curva 14 c’è quel che rimane della Michelin della Ferrari GTE Am. Entrano anche in pista i commissari per pulire il tracciato in alcune zone, debitamente avvisati i piloti dal direttore di gara. Calado pitta proprio nel momento perfetto, anche la Corvette dentro ai box. United #22, Realteam #41, APR tra le varie LMP2 a copiare le GTE e sfruttare questo FCY per guadagnare tempo prezioso. La United però non ha potuto scontare la penalità di 10″, per aver superato la #41 fuori dai limiti del tracciato, visto che durante il Full Course Yellow non è consentito scontare penalità. Tutte le LMP2 alla fine rientrano, visto che questo FCY si prolunga per parecchi minuti. Praticamente nessun vantaggio per chi è rientrato anticipatamente, visto che la strategia è stata copiata facilmente da chiunque fosse interessato. 1h e 15′ dallo start quando finalmente si riparte, bandiera verde. Vector #10, che stranamente non ha pittato, insegue le due United in LMP2, mentre AF Corse #54 si trova ora davanti alle Iron Dames. TF Sport #33, Project 1 #56 e GR Racing #86 sono compressi in un secondo e si giocano la terza piazza Am. Grazie al pit sotto FCY ha guadagnato moltissimo la Ferrari GTE Pro #51 sulle Porsche, ora 38 secondi di vantaggio addirittura, e perfino la Corvette (ora seconda!) ha 17″ di margine sulla Porsche #92 terza. Attacca l’altra rossa ufficiale sulla RSR #92, Fuoco si prende il gradino basso del podio su Estre. Curioso che entrambe le auto abbiano cambiato tutte le gomme tranne l’anteriore destra, che ha ben 40 giri quando siamo ancora nei primi giri di stint. Problemi per la Vector #10, che rallenta vistosamente in pista ma riesce almeno a rientrare in corsia box. Si scopre poi che Van der Zande ha involontariamente toccato il tasto del pit limiter, cercando forse la radio per confermare il previsto rientro ai box. Viene superata la Alpine, ora ultima delle Hypercar, dietro le due Peugeot 9X8.

© FIA WEC

Lilou Wadoux sulla Richard Mille #1 viene toccata e fatta girare dalla Porsche GTE Am #86, che a centro curva aveva una velocità maggiore ed era troppo concentrata nella lotta per la terza piazza con le due auto del Team Project 1, le numero 46 e 56. Si incastrano poi nei doppiaggi di queste auto la United numero 23 e la WRT #31, che si stanno giocando la seconda posizione in LMP2. Sorpassano sfiorando qualsiasi cosa ma sorprendentemente senza apportare nessun danno, nonostante un preoccupante ingresso a sei al tornantino. Arriva quindi il drive through per la GR Racing che ha danneggiato la Richard Mille. Quando ci si avvicina alle 2 ore di gara è sempre al comando la coppia Toyota, con la #8 che ha coperture nuove ed è inseguita dalla gemella GR 010 #7, con sole gomme sinistre nuove. Ci prova la GR Racing sulla prima delle Project 1, entra profonda al tornantino ma viene subito risuperata. Queste tre Porsche stanno girando in maniera identica da parecchi minuti, non riuscendo a trovare neppure un decimo nascosto per superare gli avversari. Rompe gli indugi la #56 che supera la GR e mette sotto scacco la compagna di team. Secondo pit per Alpine a 6h 7min alla fine della gara, solito stint corto che non gli permetterà di giocarsi la vittoria finale. Rientra anche la Jota #38 e rinizia il valzer per le LMP2, mentre si pianta a fine rettilineo la Peugeot #93, completamente bloccata sul prato della seconda curva, “gearbox”, problemi al cambio. Full Course Yellow chiamato pochi secondi prima che la macchina riprendesse lentamente a muoversi, rendendo inutile il congelamento della gara. Ne approfittano comunque alcune GTE Am per rientrare, visto che non sarebbe mancato poi molto per completare il normale stint. Dentro pure i Pro: Ferrari con la #52, Porsche con la #91 e Corvette. È riuscita a rientrare la #93, che viene portata nel garage, mentre tutte le altre Hypercar sfruttano il FCY, che si prolunga, per pittare. Ma subito problemi anche per l’altra Peugeot, che era appena uscita dai box. Si pianta in pista nelle prime curve, dal muretto chiedono di effettuare un power cycle e resettare tutto. Riparte mestamente la Hypercar, mentre il FCY viene mantenuto. Tolto un minuto dopo, mentre la francese sembra essere ripartita normalmente. Poco dopo torna in pista anche la 9X8 #93. Spirit of Race #71 ancora sacerdote del casino oggi, drive through per un contatto che ha danneggiato la #44, che a sua volta riceve la stessa penalità insieme alle #54 per non aver rispettato le procedure di FCY. Sorpasso duro della 488 GTE #52 sulla 911 RSR #92, che a sua volta aveva attaccato aggressivamente. Stanno risalendo le Porsche GTE, anche se l’altra Ferrari, la #51 di Pierguidi e Calado, sta controllando la corsa con 34″ di vantaggio sulla Corvette e quasi 40″ sulle Porsche. C8R che si è trovata là davanti grazie al pit sotto FCY, ma che viene attaccata dalla Ferrari #52 a 5h 18min dalla fine, con la rossa che completa la provvisoria doppietta italiana. Attardata ben 37″ la prima delle due Porsche, in leggera rimonta, con l’obbiettivo Corvette e podio a 5″ di distanza.

© Porsche

Complice il pit compiuto prima del FCY e gli stint ridotti la Alpine viene già doppiata dai giapponesi, sembra non esserci minimamente sfida per la gara e quindi per il titolo. Cinque ore e un quarto alla fine, tramonto, terzo turno di pit stop per le LMP2, che tra un giro e l’altro rientrano tutte. La WRT si trova al comando davanti alle due United Autosports. Rientra dieci minuti dopo la Alpine, purtroppo “corta” come sempre nella durata stint. Le speranze mondiali però si riaprono un attimo dopo, quando Hartley sulla GR 010 #8 lamenta problemi in scalata, con il muretto che cerca di aiutarlo. Non sembra risolversi la situazione, col neozelandese che nuovamente si apre in radio per segnalare difficoltà. In ogni caso la Toyota #8 rimane in testa, un secondo di vantaggio sull’altra Hypercar giapponese. 4h 56min alla fine, rientra la #7 seguita dalla Peugeot #94, questa volta tutte gomme nuove. Non cambia coperture l’altra GR 010, che rientra nel giro successivo e mantiene la testa della corsa, i problemi sembrano risolti anche se l’equipaggio della #7 chiede di essere lasciato passare in quanto più veloce. Protesta un po’ Hartley, che prova a forzare il ritmo per un paio di tornate per levarsi la gemella dalle spalle, ma alla fine cede la posizione al 95° giro. Meno di 4 ore e 40 alla fine, quinto valzer pit per le LMP2, rientrano in coppia le Jota, solo rifornimento e controllo gomme. Sempre WRT davanti inseguita dalle United e da Vector, quest’ultima sempre sfalsata di pit non essendosi fermata all’inizio sotto FCY. La Ferrari comanda nelle categorie GTE, doppietta provvisoria Pro e la Bovy sempre regina degli Am davanti alle Aston Martin di Dalla Lana (Northwest) e Chaves (TF Sport), con questi ultimi due che si stanno giocando la classifica GTE Am. Quasi metà gara, 4h 5min alla fine, “shifting issues and fuel cut, engine kill” per la Peugeot #94, che si ferma in pista e rimane completamente senza motore, avanza a passo d’uomo in elettrico. Dal muretto chiedono di resettare tutto, il buon Duval esegue e la macchina riparte come se non fosse successo niente. Rientra comunque in corsia box e viene portata nel garage, lasciando la terza piazza del podio alla Alpine (sotto indagine per l’ultimo pit), mentre l’altra Peugeot è attardata di due minuti e mezzo. Superata la metà gara, pit per la 9X8 #93 mentre la gemella è ancora nel garage, il problema sembra più grave del previsto. Devono ancora fermarsi le Toyota, che proseguono nel dominio, come le Ferrari in GTE Pro. Torna finalmente in pista la Peugeot, che ha accumulato 6 giri di ritardo dai giapponesi e 4 dalla Alpine. Pit stop anche per i giapponesi, prima la #7 e poi la numero 8, con Kobayashi che si riprende la prima posizione su Hirakawa.

© IronDames

L’orologio dice 3 ore e 50 minuti alla fine della gara quando viene chiamato un FCY, a causa di detriti sparsi in diversi punti della pista, in particolare in curva 1 e 10 dove entrano in pista i marshall. Cambio pilota per le due Ferrari GTE Pro, sulla #51 leader sale Pierguidi, mentre rientra anche Alpine per sfruttare la parziale paralizzazione della gara. Copiano la strategia Ferrari anche le Porsche e la Corvette, idem Prema tra le varie LMP2 che rientrano, alla fine sarà sempre Vector a essere fuori sincro, mentre tutti gli altri prototipi della categoria sono a 6 pit. Drive through per Iron Lynx #60 per aver ecceduto i track limits, mentre Pierguidi viene istruito sulla strategia: gli han montato gomme nuove, nel secondo stint gli monteranno di nuovo gomme nuove per il posteriore, anche se non c’è necessità di spingere. Pierguidi nel dubbio fa comunque il giro veloce, giusto per partire piano. Non tengono il passo le Porsche, ormai a una cinquantina di secondi dalla vetta, con la Corvette esattamente a metà strada tra i cavallini rampanti di Maranello e Stoccarda. Poco più di tre ore alla fine, Kubica su Prema #9 mantiene la seconda posizione sulle due United in LMP2, mentre WRT ancora comanda. Li insegue la Jota #38, che però si becca un drive through per contatto con la #56. Sempre comodamente davanti le Toyota e le Ferrari nelle rispettive classi, la Bovy non molla la testa delle GTE Am. Proseguono in maniera ordinata i pit stop delle varie classi, non c’è nessuna particolare strategia di incrocio stint. Rientrano prima le Peugeot e poi le Toyota, 2h 47min al termine, solo 5 pit fino ad adesso per le Hypercar, uno in più per la Alpine. Per tutte le LMP2 invece 7 passaggi in pitlane, mentre le GTE Pro e Am hanno fatti solo 4 rifornimenti e iniziano ora a intervenire per la quinta volta. Esegue il piano preventivato la Ferrari, non a caso come in F1 ma mettendo posteriori slick nuove alla #52, com’era stato comunicato in radio anche all’altra auto. Rientra quindi anche la #51 e riceve lo stesso trattamento, pieno di benzina e gomme nuove solo dietro. Box anche per la Gatting leader Am, gomme hard nuove per lei, sempre al comando dopo il cambio pilotessa, con la Bovy che ha ceduto il volante. TF Sport e Northwest AMR proseguono nella lotta per il campionato, con questi ultimi che han preso la seconda piazza provvisoria e stanno impensierendo Keating e Sorensen. Scontro tra le WRT #31 e la Inter Europol #34, con la vettura gialla che si gira. I leader della gara invece temono ora una penalizzazione, nonostante questo sia un contatto con un doppiato che non ha lasciato spazio. La APR #45 che sopraggiungeva è andata in testacoda in totale autonomia, frenando a metà curva dopo aver visto la toccata. Neopatentato. 2h 13min alla fine e la Peugeot #93 torna dentro il garage, c’è ancora qualche problema sulla 9X8, oggi non proprio l’affidabilità fatta auto da gara. “Quarta marcia completamente persa” dice Jensen, mentre la #94 che è sul tracciato supera la gemella e si prende la quarta posizione. Niente da fare probabilmente per il podio, ci sono due giri da recuperare alla Alpine.

© FIA WEC

Swap di posizioni in Ferrari, si decide di far passare in testa la #52, Calado che sta vincendo il campionato mondiale piloti GT non sembra proprio convintissimo della cosa, ma si scansa in rettilineo e lascia transitare Fuoco sull’altra 488 GTE. Probabilmente AF Corse ha preferito evitare qualsiasi possibile rischio, comandando il sorpasso per l’auto più veloce in questa fase. Porsche non riesce a recuperare neppure su Corvette, che rimane davanti. Sfida ancora più impossibile per Alpine, che si ferma per l’ennesima volta ai box mentre Toyota prosegue in stint ben più lunghi. Ormai sono un paio di giri di distanza, incolmabile. Stessa situazione per Peugeot, che è 3 giri indietro. Bella sfida Stevens (Jota #38) con Owen (United #22), con la macchina inglese che guadagna il terzo posto provvisorio e mette in ghiaccio l’Endurance Trophy di categoria. L’americana United viene invece raggiunta dal nostro Lorenzo Colombo su Prema #9, inseguito a sua volta da Nato su Realteam #41. Arriva dopo molti minuti la penalità per lo scontro WRT-Europol, alla fine viene penalizzato il doppiato con un minuto di stop and go, sorpendente. Un’ora e 45′ alla fine, si gela il sangue nelle vene degli uomini Ferrari. Calado lamenta problemi alla macchina. È da qualche giro che si sente un rumore strano, sembra che ci sia qualcosa che tocca e gratta per terra nei rettilinei, potrebbe essersi sganciato un pannello del fondo piatto. Ma da fuori non si vede assolutamente nulla, macchina perfetta esternamente, e infatti il problema è dentro. Ed è quasi certamente collegato al cambio: la quarta marcia non sta entrando, il cambio non risponde bene. Ansia. Calado usa la frizione per saltare la marcia, ma l’olio cambio è arrivato a 131° C e il cruscotto è in warning. Il pilota ufficiale chiede aiuto al muretto, che purtroppo non può fare molto, il problema non è assolutamente arginabile con qualche settaggio, c’è un grave danno meccanico. Pit stop, cambio pilota e gomme nuove a sinistra, la Ferrari non rientra nel garage, rinunciando alla corsa o per provare una lunghissima riparazione, ma tenta di continuare. Dall’onboard si sente un rumore impressionante, ma l’unica chance della rossa è arrivare al traguardo non perdendo troppi punti da entrambe le Porsche. Non può neanche essere superata dalle GTE Am. Pierguidi salta sempre la quarta marcia usando la frizione, veramente difficile guidare in questa maniera, la 488 GTE gira pianissimo, le Porsche arrivano. Passa la #91 che ha recuperato decine e decine di secondi in una ventina di minuti, arriva sotto pure la #92, che al giro successivo passa agilmente, i problemi della Ferrari stanno aumentando. Ora c’è solo la matematica a tenere il gioco la Ferrari #51, che deve sperare che le due Porsche non passino l’altra 488 GTE che è al comando e la Corvette che sta mantenendo una grandiosa seconda posizione. Solo con questa classifica e solo arrivando al traguardo davanti alle GTE Am si potrebbe sperare nel mondiale per gli italiani.

© FerrariRaces

Finisce dietro la Ferrari pure in Am, le Iron Dames con la Frey al volante vengono superate da Matteo Cairoli su Project 1 #46. Tra le LMP2 la #45 di Algarve Pro Racing riceve un drive through per non aver rispettato la procedura durante il FCY, mentre più avanti in classifica c’è una grande sfida per il podio, Realteam prova ad attaccare la #22 di United ma viene respinta. Perde subito prestazione l’auto di Stevens e abbandona la lotta. Warning per track limits per la Ferrari #51, con Pierguidi che ormai ha deciso di affrontare l’intera pista, anche i tratti lenti, in quinta marcia ed è stato spesso costretto ad allargare le curve per mantenere il controllo dell’auto, complici anche le difficoltà in staccata e in ripartenza. Sta scendendo la temperatura dell’olio, le GTE Am sono lontane, si può fare! È ancora missionaria dei disastri la #71 che si becca un drive through per FCY infringment, per fortuna la Ferrari GTE Am non perderà nessuna posizione, essendo già ultima. Penultimo valzer di pit stop per le LMP2, tutti allineati, sempre WRT a gestire Prema e le United. Seguono Realteam e le due Jota, che vincerebbero la coppa team. Gestisce là davanti Toyota, che ha doppiato di nuovo la Peugeot #94. Alpine sempre nel limbo, tre giri di ritardo su Toyota e tre di margine sugli altri francesi. GTE Pro con Ferrari e Corvette davanti, la #51 ultima sta continuando a girare lenta ma inesorabile, la matematica per ora c’è. Project 1 comanda la classifica GTE Am, le Iron Dames inseguono. È tornata all’attacco la Realteam by WRT #41, che stacca forte sulla United #22 alla prima curva e con un po’ di prepotenza si prende finalmente il podio. Gli americani battagliano poi anche con gli inglesi di Jota, con la #38 che al tornantino li accompagna poco cordialmente fuori pista e completa il sorpasso. 42 minuti alla fine, ultimo pit per la #51, che deve solo arrivare in fondo per vincere il mondiale, dovessero mantenersi tali le prime 2 posizioni. Le Porsche devono riuscire assolutamente a recuperare la Corvette, perché neppure l’inversione tra di loro sarebbe abbastanza per scambiarsi i punti e far trionfare l’altra macchina. Per non far mancare niente allo spettacolo si colpiscono la AF Corse #54 e la #35 Ultimate LMP2, la Ferrari che era terza in classifica Am arriva troppo “sotto” al prototipo nella prima curva e perde il controllo in staccata, toccando anche l’altro mezzo. Nessun grosso problema, entrambi ripartono, bandiere gialle subito rimosse. Pit stop per le Iron Dames, la Gatting al volante per l’ultimo stint, per provare a recuperare la testa della corsa, molto molto difficile. Sempre davanti la WRT in LMP2, davanti a United Autosports #23 e Realteam #41. Tra i Pro/Am comanda la #83 di AF Corse, con Rovera che ha appena ceduto il volante a Nielsen.

© FIA WEC

Venti secondi di margine per la Corvette sulla Porsche, quando manca mezz’ora alla fine e in Ferrari iniziano a crederci veramente. Pierguidi se la sta prendendo comoda, gira in 2’08” quando davanti registrano tempi sotto i 2 minuti, la macchina sembra reggere, da dietro gli Am non lo raggiungono. L’italiano sta continuando a percorrere l’intera pista in quinta marcia, sembra che il cambio stia reggendo bene senza cambiate, temperature sotto controllo, rumore infernale persistente. Splash and go per la Jota #28 a meno di venti minuti dalla fine, probabilmente una strategia che non ha funzionato perfettamente. Anche la United #22 dentro, potrebbe essere il segnale che molti altri saranno costretti a un breve rifornimento, visto che difficilmente gli americani sbagliano i conti. Va ai box infatti anche WRT a 16′ dalla fine, solo qualche litro di benzina e subito fuori, con la Prema che ha recuperato molto tempo ma resta lontana dal possibile attacco. Rientra nel giro successivo anche la Ultimate #35 Pro/Am. Ormai la #54 è regina delle sbinnate, e in staccata alla prima curva cerca di colpire questa volta la Porsche #77 di Dempsey – Proton Racing. Mancata, ci riproverà l’anno prossimo. Pit stop infringment con due minuti di penalità per la Inter Europol #34, che partecipa così anche ai pasticci finali dopo lo scontro con la WRT di poco fa. Le Iron Dames perdono anche la seconda posizione, Project 1 mette anche la seconda Porsche davanti alle ferrariste, è doppietta ora per il team tedesco. Nove minuti alla fine, 14 secondi tra Corvette e Porsche, il sorpasso porterebbe il titolo mondiale, ma non avverrà. Lietz sta girando mezzo secondo al giro più veloce di Tandy in questi ultimi passaggi, non è abbastanza. Butta la gara per la classifica Pro/Am la #83 di AF Corse, che rientra ai box a 6 minuti dalla fine, han finito la benzina. E invece no, si salva perché pure l’inseguitrice, la #45 di APR, è costretta a rientrare. Va male invece a Prema con la LMP2 #9, che rientra per uno splash and go e perde il podio cedendo la posizione a Jota #38. Tante auto arrivate agli sgoccioli del serbatoio, calcoli sbagliati o forse più facilmente la speranza di un FCY o SC. Pesta fortissimo la Ferrari GTE Pro #52, che ha ben 48″ di margine su Corvette ma continua a stampare grandi giri. Gli statunitensi a loro volta hanno 14.9″ di vantaggio sulle Porsche. Sempre intorno ai 7-8 secondi al giro il ritardo che si accumula per la #51, che se dovesse arrivare al traguardo con questa classifica vincerebbe il mondiale nonostante i diversi giri di ritardo ormai accumulati, sono lontane le GTE Am, là davanti i pianeti sono allineati. Si entra nel giro finale, clamorosamente la Porsche #91 ha sbagliato i conti ed è costretta a uno splash and go. Rallenta tantissimo in pista la Ferrari #51, sul rettilineo posteriore sta andando davvero pianissimo. Ma nessuna paura, Pierguidi sta solo aspettando la GR 010 al comando, per concludere l’incredibile impresa con un giro di anticipo. Ecco spuntare la Toyota #7, la Ferrari si accoda saggiamente.

© FIA WEC

La giapponese poco dopo taglia il traguardo, la GR 010 vince anche in Bahrain. Poco dietro c’è appunto la Ferrari #51, che completa l’epica gara ma deve aspettare le posizioni di quelli sul podio per la consacrazione. Arrivano intanto Project 1 e WRT, che vincono GTE Am e LMP2, con AF Corse che nonostante l’errore finale vince comunque la classifica Pro/Am. Ed ecco in fondo a tutti la Ferrari, la #52, passa sotto il traguardo e trionfa. Arriva anche la Corvette, è finita l’ansia per la matematica, è finita la gara, non serve neanche guardare le Porsche, termina qui la stupenda storia delle GTE Pro: Ferrari vince il titolo Piloti e il titolo Costruttori! Pierguidi e Calado sono campioni del mondo GT. Ha concluso seconda l’altra GR 010, la #8, che porta a casa il titolo Piloti con Hartley, Hirakawa e Buemi, mentre la gemella numero 7 ha portato abbastanza punti per consentire ai giapponesi di vincere con un po’ di margine il Campionato Costruttori. Vince il Trofeo LMP2 la Jota #38 di Da Costa, Gonzalez e Stevens, mentre la classifica Pro/Am prototipi va a Rovera, Perrodo e Nielsen della AF Corse #83. Trionfa in GTE Am il duo Keating e Sorensen di TF Sport #33, con la categoria che avrà un’ultimissima stagione l’anno prossimo, prima che il WEC passi alle GT3. Come detto prima non ci saranno più le GTE Pro, consegnate alla storia col mondiale di una delle più vincenti macchine di sempre, la leggendaria Ferrari 488 GTE Pro. Passeranno in Hypercar i due top team, con le 963 LMDh e 499P LMH che proprio in questi ultimi mesi si sono mostrate e stanno completando molte migliaia di km di test in vista del 2023. Arriverà anche Cadillac, dovremmo ritrovare Glickenhaus e forse finalmente pure Vanwall (ByKolles). Incertezza su Isotta Fraschini, che afferma di poter essere a Le Mans l’anno prossimo ma per ora non si è vista. Rimane ovviamente in gioco Peugeot, che a tratti ha fatto vedere buone cose quest’anno, soprattutto in questa ultima gara. Da capire anche se Toyota ci sarà con una terza auto, e quanti clienti Porsche porterà in pista nel 2023, per poi espandere ulteriormente il programma customers nel 2024. Anno in cui arriveranno anche BMW e Lamborghini e nel quale tornerà Alpine, con una Hypercar che verrà sviluppata nel corso del prossimo anno. Non potrà più competere nel 2023 la ex-LMP1, quindi il team scenderà per una stagione in LMP2. Queste ultime sono intanto state congelate fino alla fine del 2025, la scelta giusta essendo un pacchetto economico ma tremendamente efficace da fornire a team privati con risorse limitate. Appuntamento quindi al prossimo anno, che sarà sicuramente una stagione eccezionale. Intanto il focus si sposterà durante l’inverno ai test e allo studio delle differenze tra LMDh e LMH, visto che dalla prossima stagione la classe Hypercar abbraccerà anche la nuova tipologia di auto, comune tra WEC e IMSA.

© FerrariRaces

Classifica finale della 8H del Bahrain, tutte le classifiche dei vari Campionati e Trofei Mondiali della decima stagione del WEC sono disponibili cliccando qui.





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Tommaso Costa

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