Gara rocambolesca a Sakhir, dove succede davvero di tutto. Da una lotta per il titolo Piloti dove tutti i contendenti hanno fallito, fino a un mondiale Costruttori strappato a Porsche da Toyota con un recupero dalle retrovie, dopo un incidente con un doppiato. Anche in LMGT3 non è mancato lo spettacolo, con Ferrari che alla fine ha trovato il colpo vincente. Ecco la cronaca completa, con i risultati, della 8H del Bahrain che ha chiuso il WEC 2024.
Partenza lanciata con le Toyota che mantengono le prime due posizioni, dietro di loro si aprono a ventaglio gli inseguitori, con Jota e BMW ai due estremi della pista. Nel mezzo le Ferrari, con la #51 più avanzata e la #50 che cerca di impensierire la Proton. Esce benissimo dalla prima “esse” la #51, che supera la Toyota #7 in trazione, mentre la #8 mantiene agilmente la testa.
Appena dietro, Jota prova a infilarsi all’interno della #50 nella piega successiva, ma scatena un contatto a panino con la BMW #20 che aveva scelto una traiettoria più interna. La Rossa viene schiacciata tra le due avversarie, volano bandelle. Molto aggressiva anche la 963 #6, che era rimasta esterna in precedenza in curva 1, e si trova a saltare sul cordolo interno della 2. Alla staccata della 4 poi la Porsche ci prova all’esterno, dopo essersi affiancata in rettilineo, davanti a loro la BMW #20 e la Jota #12, con l’altra BMW afiancata all’interno. La 6 allunga la staccata ma sbagli completamente, complice anche un leggero contatto con la #50, che per di più appoggia il muso sul retro della Jota. Questo porterà poi molti danni alla Ferrari. La #6, perso l’assetto in staccata, finisce talmente lunga da sfiorare con le ruote esterne la sabbia all’esterno della via di fuga. Al rientro in pista è quasi ultima la 963 #6 che si sta giocando il mondiale piloti. Successivamente la Porsche resiste agli attacchi delle 4 Hypercar francesi (che chiudono lo schieramento) nella parte più guidata della pista e inizia la risalita.
Ultima curva del primo giro, aggressiva la Proton, che attacca la Toyota #7, già superata all’inizio da Ferrari #51. Perde terreno la #50, superata da BMW e Lamborghini, e attaccata poi dalla Jota #38 sul rettilineo principale, affiancata e passata alla staccata. Arriva anche la 499P privata, che per ora non aggredisce. E proprio Kubica lamenta qualche problema di temperature ai freni. In un confronto col muretto il polacco spiega che aveva spostato il bias dei freni al posteriore per la partenza.
Tra le LMGT3 hanno tenuto bene la testa le McLaren, mentre la Ferrari #55 ha mantenuto il posto davanti alla Lamborghini delle Iron Dames, quinta la Manthey #92, con TF Sport #81 a seguire da vicinissimo, partita molto forte con due sorpassi nelle prime curve.
Nelle retrovie sorpasso della Mustang #77 ai danni della Porsche#91 di Manthey EMA, che non sta veramente trovando passo in questa fase. Sesta invece l’auto gemella, superata da una TF Sport scatenata in questi primi 15 minuti. Torna poi davanti la 911, aiutata forse ai primi doppiaggi delle Hypercar sulle GT3.
Nel frattempo la Porsche #6 ha superato tutte le 9X8 e A424 e si trova in 14esima posizione, mentre viene coinvolta in un incidente la #8 leader assoluta, che viene tamponata proprio da quel Van Rompuy su Corvette #81 che bene stava figurando in questo inizio gara. Forse Buemi ha esagerato in staccata, posizionandosi nella traiettoria ideale appena dopo aver superato la GT3. Anche Van Rompuy poteva usare più giudizio, anche perché sembra che il belga manchi completamente il punto di staccata, a prescindere dall’aria sporcata dalla GR010. È settima ora la giapponese, che non sembra essersi danneggiata. Primo posto per la Ferrari #51, seguita dalle due Porsche private di Proton e Jota (#12).
20° minuto, rischia tantissimo la Ferrari #50, con Molina che per evitare due GT3 da doppiare finisce oltre il cordolo e quasi perde l’auto nell’ultimo veloce settore. Ne approfitta Kubica, che supera la ufficiale.
Tutti con gomme hard tranne Proton #99, Toyota #8 e Alpine #36 (17esima) su medium.
La Toyota #8 supera prima la BMW #15 e poi prova ad avvicinarsi alla #20 nel giro successivo, ma scappa Rene Rast, imprendibile al momento per la GR010. I giapponesi si trovano in sesta posizione dopo la prima mezz’ora di gara, dopo essere stati primi dallo start fino al contatto in doppiaggio. Risale la Manthey #92, che attacca la Lamborghini delle Iron Dames per provare a entrare nei primi 5. Invece è 11esima l’altra Porsche, davanti alla BMW #46 di Rossi e compagni. Spingono fortissimo i primi quattro in LMGT3, con Cottingham che pressa sull’altra McLaren, la #95 leader. Vicinissimi a loro Heriau (AF #55) e Van Rompuy, con quest’ultimo che alla staccata della prima curva ci prova allo scoccare dei 35 minuti. Sopravanza in staccata, resiste nella “esse” ma poi viene attaccato alla 4. Ma resiste duramente all’esterno il Bronze belga, che si tiene il podio provvisorio. Nei giri successivi l’alfiere di TF Sport riesce ad attaccare pure Cottingham, ottenendo la seconda piazza. Il ritmo indiavolato di Van Rompuy potrebbe portarlo verso il leader tra qualche giro.
45 minuti di gara, lo scatenato Andlauer, che fino a pochi giri fa sembrava poter impensierire la #51 leader assoluta, viene invece attaccato con successo da Will Stevens, che con hard forse ha in questo momento un vantaggio sull’altra 963 privata che monta gomme medie. All’inglese viene poi indicato in radio di spingere, usando anche più benzina del previsto, per i prossimi 8 giri (prima di rientrare).
Due tornate dopo precipita la Proton #99, con Mike Conway che lo supera fin troppo agilmente sulla GR010 #7. Terza la Toyota. Piomba anche la BMW #20 addosso a Proton, con Toyota #8 che appena dietro pressa invece sulla bavarese. E alle spalle della GR010 c’è l’altra M Hybrid. Attacca Buemi su Rast (#20), con pronta risposta del tedesco.
Rottura della sospensione posteriore sinistra per la Lexus #78, con conseguente ricovero nei box.
54esimo minuto, rientrano ai box le prime due LMGT3, con Van Rompuy che ormai era arrivato su Caygill. Tutti rientrano, solo Hardwick con Proton e le Iron Dames rimangono fuori per un giro in più. Dentro anche la 499P #50, che anticipa leggermente il pit e sceglie di cambiare il muso, impattato nelle prime fasi di gara. Gara sempre più negativa per la contendente al titolo mondiale Piloti.
58 minuti, rientra la BMW #20 lasciando spazio a GR010, #15 gemella e Jota #38 che inseguivano a breve distanza. Bellissimo ingresso di Buemi sulla Proton al tornantino, all’ora di gara la #8 sta davvero recuperando terreno. Si fermano Hertz #12, Toyota #7, BMW #15, Proton, Lambo, AF Corse, Cadillac, Peugeot #94 e Porsche #6, poi al giro successivo rientreranno anche tutti gli altri. Solo gomme esterne per Toyota, hard nuove per la #7. Tre gomme per la #83, tutte tranne le anteriore destra, invece sulla #51 di Giovinazzi leader c’è il cambio solo delle due gomme posteriori. Perde molto tempo la rossa, per un problema alla pistola a sinistra, e la macchina abbassata prima del tempo e rialzata per completare il fissaggio. Sull’altra Toyota, la #8, vengono sostituite le medium esterne. Incroci tra auto già in pista e chi esce dai box a gomme fredde, Campbell sulla #5 riesce a sopravanzare la BMW #15 e si prepara ad attaccare la Proton #99. Complice il pit lento di Ferrari, dopo il valzer dei box troviamo la Jota #12 in cima alla classifica, con le Toyota #7 e #8 in terza e quarta posizione. Segue la BMW #20, quindi Jota #38, Proton #99 e Porsche #5. Chiudono i punti in questo momento la BMW #15 e la Lamborghini.
In LMGT3 Manthey è riuscita a sbucare in seconda posizione dopo gli interventi in pitlane, con TF Sport sempre leader. Seguono le due McLaren, che però vengono colpite da una investigazione: “PPU limit” è il messaggio dalla direzione gara. Dopo le McLaren ci sono le due Ferrari 296. La #54 riesce nei giri successivi a scalare la classifica, arrivando fino alla seconda posizione!
1 ora e 25, Molina lamenta “misfires” dal motore. Neanche detto, la prestazione precipita, la #50 viene sverniciaa dalla Cadillac nel rettilineo principale. L’americana poi, con grande slancio, raggiunge anche la Lamborghini, che supera due giri dopo. Dietro di loro, la 499P #50 viene superata anche dalla 9X8 #94.
Un’ora e mezza, pesante penalità per la Proton #99: viene contestato ad Andlauer un sorpasso sotto bandiera gialla. Drive through, e gara sostanzialmente buttata. Il replay mostra un doppiaggio contro Heart or Racing sotto double yellow al tornantino, ingenuità pagata pesantemente. La Proton rientra in 14esima posizione dopo aver scontato la penalità.
Disastro per Ferrari, la #50 viene superata da Habsburg sulla Alpine #35 e da Porsche #6. La 499P ora è 16ª, l’auto sta girando sempre peggio.
1 ora e 37 dal via, Campbell (#5) attacca la Jota #38 sul rettilineo posteriore, e passa in quinta posizione. La sesta invece la conquista Rast, con un bellissimo ingresso al tornantino, sempre contro la povera Jota #38, che non sta mantenendo il passo della gemella, leader assoluta. Più indietro la Proton attacca Lamborghini per la 12esima posizione, con un leggero contatto in curva 1. Larga la SC63, che viene superata anche dalla Alpine #35. Nei giri successivi arrivano poi anche la Porsche #6 e l’altra Alpine, quindi la italiana viene superata pure dalla Peugeot #93. C’è sicuramente qualche problema sul prototipo creato in collaborazione con Ligier, perché la Lambo ora è in penultima posizione. Dietro c’è solo la #50, che chiude lo schieramento.
1 ora e 45 dal via, inizia il secondo valzer di pit stop per le LMGT3. Dentro United #95 (McLaren) Manthey #91 e la Lexus #78, tutti gli altri rientreranno nei giri successivi. Solo una reprimenda per le McLaren, per aver ecceduto la potenza massima nel giro 25. Si chiude così la precedente investigazione dei commissari. Van Rompuy, sempre leader sulla TF Sport #81, cede il volante a Rui Andrade.
Campbell continua la sua scatenata rimonta, e attacca la GR010 #8 di Buemi in curva 4. Bellissima finta dall’estremo esterno e attacco appiccicato alla linea interna, con un rapido movimento che ha coperto in larghezza l’intera pista. Quarta posizione per i tedeschi a 6 ore e 12 dalla fine, al momento con una posizione di copertura per il titolo mondiale contro la GR010 #7, che è terza. Va ignorata, ai fini del campionato, la prima posizione della Jota. Quindi Ferrari +38, Toyota +27 e Porsche +23 in questo momento, con titolo provvisoriamente a Stoccarda. Ma Ferrari vuole la vittoria assoluta, con Giovinazzi che in questo finale di stint sta girando 8 decimi al giro più veloce di Stevens.
1 ora e 50, Buemi out, dentro Hartley sulla #8, secondo giro di pit stop iniziato da Toyota. Nuove gomme medie per la GR010.
6 ore e 7′ alla fine, Giovinazzi in pressing sulla Jota, mentre nessun’altra Hypercar ancora rientra. La Toyota #8 ha anticipato di molto il pit stop. Nel giro successivo rientrano Ferrari #50 (sale Nielsen per Molina) e Lamborghini. L’altra Ferrari ufficiale intanto attacca dall’esterno la 963 privata di Hertz Jota, con una grande staccata in curva 4 che dà a Giovinazzi la prima posizione. Scappa fortissimo l’italiano, che trova oltre un secondo di margine nelle curve successive.
Quasi due ore di gara, ora pittano tutti. Tutte gomme hard nuove per la Porsche #5, con Campbell che lascia il volante.
Giovinazzi cede la 499P a James Calado, che riceve 4 gomme nuove. In contemporanea pit per la Jota #12, che esce in seconda posizione virtuale. Anche Toyota #7 ai box, quattro hard nuove. L’altra GR010, che aveva pittato nel giro precedente, riesce a sopravanzare la Jota #12 alla curva 4, dopo un leggero errore in curva 1, seguendo la #5 ufficiale che blocca in staccata. Risponde però Jota, che resiste. Tutte queste macchine recuperano e superano la GR010 #7 che gira lenta a gomme fredde. Dopo il secondo giro di pit c’è quindi la Ferrari #51 in testa, seguita dalla Porsche #5 e dalla Jota #12. Appena dietro le due Toyota, con la #8 davanti alla numero 7.
in LMGT3 Nicolas Costa, sulla McLaren #59, si riprende la seconda posizione contro la Ferrari #54, dov’è ora alla guida Flohr. C’è sempre TF Sport con la Corvette #81 in testa, mentre fuori dal podio ci sono Mann (AF #55) e Malykhin su Manthey #92.
5h45m alla fine, team order tra le Toyota, con la #7 che viene lasciata passare dalla #8. Kobayashi proverà a raggiungere la Jota per l’ultimo posto sul podio, dopo che gli attacchi di Hartley non sono andati a buon fine. Devastante il passo mostrato dal giapponese, che in pochi giri si avvicina e passa al primo tentativo, in maniera imperterrita. Poco dopo precipita però la prestazione della #7, con Kobayashi che perde il podio e anche la quarta posizione, in favore di Hartley. Grave problema al cambio, con l’auto che sembra non riuscire a cambiare le marce. Stanno tutti superando la GR010, la BMW #20 si prende la quinta piazza, poi arrivano anche Jota #38 e l’altra BMW, che lo sverniciano. Il lavoro tra schermate e manettini di Koba sembra poi ripristinare parzialmente la situazione, con la Gazoo Racing che pare riprendere un passo perlomeno decente. Il problema è di motore, non di cambio, anche per i giapponesi “misfires”.
In LMGT3 crolla Flohr, che cede la terza posizione del podio a Mann, suo compagno di marca, e poi la quarta piazza al veloce Bronze Malykhin. In sesta posizione Caygill, ancora al volante della #95, con Shani su Manthey #91 e Ian James sulla Aston HoR #27 a seguire. Anche questi inseguitori superano il povero Flohr, che finisce quindi in ottava posizione. “La potenza è tornata normale?” “Sì”, scambio di messaggi radio tra muretto Toyota e la #7, con Kobayashi che proverà ora a sganciarsi dall’8° posto, dopo essere stato terzo fino a pochi minuti fa.
5h 27min dalla fine, Kobayashi attacca la Jota #38 e si riprende la settima posizione. Ora il giapponese punta alle due BMW che lo precedono. Nelle retrovie Nielsen (499P #50) supera Bortolotti su Lamborghini, spedendo in ultima posizione l’altra Hypercar italiana.
Inizia il terzo giro di pit stop per le LMGT3, con AF Corse che sostituisce la portiera destra della 296 #55, mentre la #7 attacca BMW per la sesta posizione. Kobayashi sta recuperando terreno sui primi. Bussata di Manthey #91 sulla McLaren 95, con retrocamera abbattuta in diretta TV.
5 ore e 13 alla fine, la Porsche #6 supera la Cadillac e conquista la decima posizione, che vale un importante punto per la classifica del Mondiale Piloti. Bel sorpasso di Estre su Bamber nello “snake”, dopo essersi affiancato in curva 4. Attacca al tornantino Kobayashi, che supera la BMW #20 per la quinta posizione. Ci prova Frijns nel rettilineo successivo, ma senza successo. Al giro seguente Hartley lascia passare l’auto gemella, con la #8 che è quindi ora in quarta posizione. In testa sempre 499P #51, Porsche #5 e la Jota #12 a chiudere il podio.
5 secondi di penalità al prossimo pit per irregolarità durante la precedente sosta per la BMW #46. Alla fine dei pit stop la situazione non è cambiata, sempre TF Sport al comando davanti a McLaren #59 e Ferrari #55.
Rientra anticipatamente la GR010 #8, che dall’ultima posizione riprenderà la rincorsa al podio. Risale la #50, che ricomincia la rimonta, supera la Alpine #35 e si trova in 14esima posizione a 5 ore 4 minuti dal termine. Sta recuperando molto Nielsen in questa fase, forse i problemi sono finalmente sistemati. Rientra ai box la Porsche #5 mentre si sta entrando nella quarta ora di gara, è la prima tra le leader. Al giro successivo pitta anche la Jota #12, poi si ferma anche la #6 che si sta giocando il Mondiale Piloti. Addirittura 0% di virtual energy tank rimanente per la 963 ufficiale! Hard nuove solo al posteriore, perciò sarà doppio stint per le anteriori. Nel giro successivo rientra anche la Ferrari #51, che cede momentaneamente la testa della corsa alla Toyota #7, che pitterà nel giro successivo. Anche per la Rossa solo cambio delle gomme posteriori (hard), come Porsche. Toyota invece ha sostituito solo le gomme esterne in questo pit stop. Arriva lunghissima con gli stint la Alpine #36, che rimane prima per alcune tornate, rientrando infine a 3:09:20 di tempo di gara.
Immutata alla fine la situazione, Ferrari #51 con 7 secondi di margine sulla Jota #12, poi Porsche #5 praticamente negli scarichi della 963 privata. Seguono le due Toyota, con la #7 appiccicata alle Porsche a podio. Troppo veloce Kobayashi in questa fase, il giapponese in un giro e mezzo si mangia Christensen e Nato e conquista la seconda piazza provvisoria. Nei giri successivi la GR010 prende pure un gran margine, in questo momento, quando sta iniziando a calare la sera, il ritmo della giapponese è indiavolato. Potrebbe essere titolo mondiale Costruttori se la GR010 riuscisse a prendere la Ferrari leader. Non servirebbe neppure inframezzare la rossa, la semplice vittoria sarebbe garanzia di successo, indipendentemente dai risultati di Ferrari e Porsche.
TF Sport continua a gestire la gara in LMGT3, quando mancano poco più di 4 ore e mezza alla fine la Corvette è al comando davanti a McLaren #59 e Porsche #91.
Sfida podio tra le Porsche Hypercar ora, con Christensen che è sempre più vicino a Norman Nato. Il pilota ufficiale utilizza benissimo la seconda Corvette per bloccare la Jota e riuscire nel sorpasso nella prima curva. A 4 ore e 33 dalla fine la Porsche #5 è tornata sul podio, ma Toyota sembra in questo momento irraggiungibile nel passo gara.
C’è nuovamente qualcosa che non va sulla GR010 #8, che viene sverniciata dalla BMW #20 sul rettilineo principale. Hartley poi si prende oltre un secondo nel giro successivo, la Toyota ha un problema. Al passaggio seguente attacca anche Dries Vanthoor, senza nessuna fatica, sta crollando la #8. Potrebbe anche essere colpa delle anteriori medie con doppio stint, ma in generale l’auto sembra perdere molto anche sui rettilinei.
Brutta botta tra Tincknell su Proton #99 e la Lexus #87, con la anteriore destra di quest’ultima che dechappa. Akkodis costretta al pit stop, la gara nelle retrovie è perfino peggiorata ora. Pit stop anche per la 963 #99, probabilmente una slow puncture causata dal contatto.
4 ore e 25 al termine, la Porsche #6 ruba il nono posto alla 499P #83, in questo momento la vittoria del titolo Piloti sarebbe matematica, qualsiasi risultato faccia la Toyota #7. La Ferrari #50 ovviamente è fuori dai giochi, fuori dai punti.
Quarto valzer pit stop per le LMGT3, tutte molto standard nelle strategie per ora. Rientra anche la BMW #20, che viene portata nel garage! Non sembra essersi fretta nel box, ma rassegnazione. I meccanici hanno aperto il cofano e stanno controllando la zona posteriore destra, motore o sospensioni. “Lost power” dirà poi Frijns in una intervista. Non sanno esattamente quale sia il problema. “Pesante calo di potenza” e basta.
Nel frattempo Kobayashi ha quasi recuperato quei 7 secondi di ritardo sulla Ferrari leader, e potrebbe attaccare Calado a breve. Rischia di subire un altro sorpasso la Jota #12, con BMW #15 che cerca l’attacco in curva 1. Resiste Nato, che chiude lo spazio. La BMW si fa vedere in curva 4, poi disturba coi fari ma pazienta fino all’ultima curva, dove si lancia all’interno Vanthoor. Non può rispondere Nato, che finisce per cedere la quarta posizione all’Hypercar bavarese.
Dopo tutti i pit delle GT3 rimane sempre leader la TF Sport #81, seguita ora da Heart of Racing #27 e dalla McLaren numero #59 di United. Vista #54 e Manthey 91 e 92 ai piedi del podio. La #91 poi riesce a raggiungere e attaccare la AF Corse per il terzo posto, ma Castellacci chiude la porta e respinge.
Ritiro per la BMW #20 a 4h 14min dalla fine, i tecnici rinunciano alle riparazioni dopo un lungo ricovero in garage, scende il pilota e la macchina viene coperta.
Lungo di Estre con la #6 che cerca il mondiale, errore innocuo che non fa perdere l’ottava piazza, ma sembra difficile al momento per Porsche tentare un recupero delle prime posizioni.
Torna sul podio Manthey, completato l’attacco a Ferrari.
5″ di penalità per Proton #99, da aggiungere al prossimo pit, per l’impatto sulla Lexus di qualche giro fa.
Continua l’inseguimento di Toyota a Ferrari, quando siamo quasi a metà gara. Sotto il secondo il ritardo di Kobayashi da Calado. Gomme da doppio stint per Ferrari all’anteriore, mentre Toyota sta girando con doppio stint sulle gomme destre. Hard per entrambi.
L’altra GR010, la 8, rientra per il pit. Scende Hartley, Hirakawa al volante. Via le medium, montate le hard.
29°C di aria e 31° di asfalto in questo momento, sono le 18 locali e il buio è quasi completo.
Al giro successivo rientra la Porsche #5, che si sta giocando la posizione con l’altra Toyota. Christensen out, Makowiecki in. Tre hard nuove, usata sull’anteriore destra, anche se ha già 61 giri!
Prova un attacco la Alpine #36 sulla Peugeot #94 per la sesta posizione. Bloccaggio e lungo, lunghissimo. Pit per la #51 leader della gara, con Calado che lascia spazio a Pier Guidi. Tutte gomme nuove per l’italiano. Sulla #50 invece è già salito in macchina Fuoco, mentre poco dopo rientra anche la #83 privata, con Yifei Ye che sale al volante al posto di Shwartzman.
3 ore e 54′ alla fine, pit anche per la #7, con Kobayashi che cede l’auto a De Vries. 4 hard nuove anche per lui. La #7 è riuscita a sopravanzare la Ferrari #51, per la testa virtuale della gara! Ben 7 secondi di ritardo per la 499P, che prima del valzer in corsia box aveva poco meno di un secondo di margine.
Come in precedenza, dopo tutti i pit, c’è la solita Alpine #36 in testa. I francesi rientrano al giro successivo, e quindi abbiamo un nuovo leader, la GR010 #7 appunto, mentre l’altra Toyota fa a botte con la Jota #38, che dopo l’ultima curva appaiati, quasi spingendosi, ottiene la posizione. Attacco assassino di Hirakawa alla 4 poi, ma finisce molto lungo e permette alla Porsche privata di ripassare. Questo tra l’altro ha permesso a Lotterer, con la #6 che si sta giocando il mondiale Piloti, di arrivare sulla Toyota. Pressa subito il tedesco, caricato dal muretto che lo avvisa che “Toyota ha dure, Jota medium”. Hard a sinistra e medie a destra per la Ferrari #83, che al pit stop prova una strategia particolare.
Contatto tra Mustang #77 e Corvette #81, con la Mustang che ha la peggio in questo bizzarro tentativo di sdoppiarsi. Sulla muscle car infatti viene danneggiato tutto l’angolo posteriore sinistro, con un pannello che rimane svolazzante, telaio a vista. Il pezzo viene poi perso all’uscita della curva 13, con molte macchine che rischiano di impattarlo.
3 ore e 43′ al termine, perde strada Lotterer che non riesce più a trovare l’attacco sulla #8, che si allontana. Improvvisa perdita di potenza invece per l’altra GR010, che viene rimontata dalla Ferrari #51 e brutalmente superata nel rettilineo posteriore. Pier Guidi torna leader della corsa!
Viene chiamato un FCY, per rimuovere i detriti lasciati dalla Mustang. Si sfrutta l’occasione per ripulire un po’ tutto il tracciato. Il muretto chiama la Toyota #7: “Dobbiamo sopravvivere così, dobbiamo evitare qualsiasi cordolo, per le vibrazioni. Stai facendo bene con i driver default” La risposta sconsolata di De Vries ci fa capire qual è il problema “Oh no… davvero sento misfires tutto il tempo, tutto il tempo”. Laconico il muretto “Nyck, stava migliorando nello stint precedente, lasciamo le cose così e proviamo a massimizzare quello che abbiamo”.
Il FCY viene rimosso dopo circa 4 minuti, con la 499P #50 che è appiccicata alla Cadillac e prova subito l’attacco. La Ferrari conquista la decima posizione provvisoria, con Fuoco che dopo mezzo giro appiccicato a Bourdais riesce a concludere l’attacco nella prima curva, a 3 ore e 37 minuti alla fine. Poco più indietro, ma in verità quasi un giro di gara più avanti, Ilott su Jota #12 attacca la 963 ufficiale #5 all’ultima curva. Makowiecki risponde alla staccata del rettilineo principale, riprendendosi il podio.
Momento Lego invece in pitlane, con Proton che sta rimontando le varie parti che compongono il retro della Mustang. Altra penalità per la #46, che ha ignorato i 5″ precedentemente comminati, e si becca quindi un drive through! Grave ingenuità qua da parte della fortissima WRT.
Per il quattordicesimo posto attacca la 9X8 #94 sulla Porsche di Proton, che ormai è precipitata in questa gara, un po’ come d’abitudine purtroppo.
Tre ore e mezza alla fine, quando arriva un drive through per la Cadillac, colpevole di non aver rispettato il regime di FCY appena trascorso. Dopo aver pagato penalità la V8 americana rientra in 13esima posizione. Torna alla carica per il podio la Jota #12, con gomme medie che hanno una dozzina di giri, contro la #5 ufficiale, con gomme hard di pari usura, anteriore destra a parte che segna ben 75 giri!
In testa alla corsa invece la Toyota #7 si riavvicina pericolosamente alla Ferrari #51. Chiamata dal muretto rosso per Pier Guidi: “29.4 obbiettivo energia”, una comunicazione che possono comprendere solo loro. Più interessante il fatto che chiedano anche di “preservare la anteriore sinistra“, cambiando stile di guida su alcune curve. Ribadita anche l’importanza di restare davanti a Toyota.
Tre ore e 22 alla fine, in questo momento in pista tutti hanno gomme hard, tranne le due Jota, la #6 ufficiale, la Proton e le Alpine, con 4 gialle (medium). Mix invece per Ferrari #83, con hard sinistre e medie a destra, e la #50 che ha una sola gialla, davanti a destra.
Bloccaggio per Hirakawa, che stava provando a raggiungere Rasmussen (Jota #38). Il giapponese della Toyota #8 perde un po’ di terreno. Tanta fatica per l’altra GR010, con addirittura la Lamborghini che si sdoppia! Non solo, arrivano le Porsche, #5 ufficiale e #12 Jota passano nel giro successivo, non c’è niente da fare la #7 sta perdendo tantissimo terreno, sta precipitando un’altra volta. Anche in questa occasione, come in precedenza contro Pier Guidi, il peggiore buco di potenza è avvenuto dopo il tornantino, con il sorpasso subito nel rettilineo posteriore.
Nuova comunicazione da Toyota per De Vries: “Fai short shift, fino a 7500 giri, tutte le marce, e in caso passa a driver default”. Dopo un paio di giri di prova, risposta di De Vries: “Non riesco a guidare così”. Sembra che il problema stia peggiorando ancora, Toyota perde ancora più terreno, sta arrivando la BMW #15.
In LMGT3 intanto, a 3 ore e un quarto dalla fine, sempre TF Sport #81 al comando, inseguita dalla solita McLaren #59. Terza e quarta le due Manthey, 91 e 92. Poco più indietro Cressoni su Lamborghini Iron Lynx, seguito da Flohr su AF Corse #54, quindi l’altra Ferrari #55.
Altro sorpasso da lancio© per Hirakawa, che ci riprova sulla Jota #38 alla penultima curva, buttandosi all’interno ma finendo praticamente fuori pista, rischiando pure di falciare una Corvette GT3. Pasticcione.
L’errore di Hirakawa permette anche alla #6 di passare, con la 963 che ruba ai giapponesi la settima posizione con Lotterer.
Risposta all’inizio del giro seguente per Hirakawa, che con un attacco alla prima curva recupera la 7ª piazza. Il giapponese si scusa col muretto per l’errore precedente.
Intanto la GR010 #7 perde la posizione anche da BMW, con Marciello che sale in quinta posizione. Altra chiacchierata tra De Vries e muretto, con alcuni driver default consigliati. L’olandese spiega come sia impossibile percorrere un intero rettilineo senza che la macchina tagli brutalmente almeno una volta, se non più, qualsiasi settaggio gli indichino dal box.
Passa Fuoco sulla gemella privata #83, la 499P #50 è in nona posizione adesso.
Tre ore alla fine: mette la freccia, letteralmente, la Manthey #91, con Lietz che lascia passare Sturm sulla gemella #92, molto più veloce in questa fase. Intanto la Toyota #8 inaugura il quinto turno di pit stop. Benzina e gomme destre nuove per la GR010. Benzina e dure posteriori nuove per la Ferrari #50, che rientra un attimo dopo.
Dentro tutti gli altri, la #6 monta altre gomme medie, mentre restano sulle hard la gemella #5 (tre nuove, ant dx mantenuta) e le altre Hypercar che già le montavano. Posteriori nuove per le 499P #83 e #51, con quest’ultima che lascia momentaneamente la testa alla Toyota #7, che rientra nel giro successivo. Per i giapponesi gomme nuove solo dal lato sinistro, il più affaticato nel tracciato di Sakhir.
Due ore e 50 al termine, molla completamente De Vries, il motore non riesce proprio a prendere giri adesso. Gioca ancora coi driver default, ma non risolve. A tutto gas non riesce a superare i 230 km/h nel rettilineo posteriore. Dal muretto gli consigliano driver default “5-11-off” e poi di fare on e off con il “2-40” a ogni rettilineo. Incubo! Magicamente però la GR010 sembra tornare a nuova vita, almeno per il momento.
Come in precedenza è la Alpine #36 a pittare per ultima, a 2 ore e 45 minuti dal termine. Torna in P1 la Ferrari #51, inseguita da Hertz Jota #12 e Porsche Penske #6.
Sesto valzer di pit stop per le LMGT3, prima entra la Corvette, poi le Porsche, quindi la McLaren. 2 ore e 35 alla fine, fuoco dagli scarichi della Mustang #88 di Proton. Abbandona l’auto Giammarco Levorato, che si da alla fuga superando le piccole fiamme che vede uscire dallo scarico laterale.
Virtual Safety Car chiamata dalla direzione gara, mentre i commissari intervengono sulla Ford. La Toyota #7 ne approfitta per rientrare ai box. Intervento in pitlane, dentro l’abitacolo, per provare a risolvere i problemi. Lavorano sulle centraline i tecnici, che comunicano con l’interno del garage.
Pit stop per la #51, con Giovinazzi che torna in abitacolo. Tutte gomme nuove per lui. Siamo esattamente a 2 ore e 30 alla fine della gara quando la Rossa riprende la pista, seguita dalla Porsche #5. Anche la #6 torna ai box, mentre in pista si gira da sola la BMW #15 alla prima curva, gomme fredde. Perde una posizione, in favore della Toyota #8. Alla fine tutte le Hypercar sono rientrate ai box in questa fase per un pit stop lungo, tranne la Hertz Jota #12 condotta da Ilott, che ha accorciato a 40″ circa il pit, e si trova leader con 35″ di vantaggio (con VSC attiva).
Anche per molte GT3 è il momento per rientrare, sfruttando la neutralizzazione. Due ore e 23 alla fine, entra in pista la Safety Car, come da regolamento sempre chiamata alla conclusione di una VSC. Si riparte, quando mancano 2 ore e 12 alla fine. Ilott su Jota comanda su #51 (Giovinazzi) e #5. Attacca dall’esterno Dries Vanthoor, la BMW #15 supera la Toyota #8 che lo aveva passato durante il testa coda in uscita box. Anche Laurens, l’altro Vanthoor, sta mettendo pressione a Toyota, al volante della sua 963 #6. Al giro successivo torna leader la 499P #51, con Giovinazzi che alla prima curva stacca profondo, dall’esterno, sulla Jota condotta da Ilott.
Hirakawa prova a difendere più volte, ma in curva 4 Vanthoor riesce a prendere la posizione.
5″ di penalità (aggiunti al prossimo pit stop) per la McLaren #95, per un incidente in curva 8, registrato ormai un’ora fa.
Hirakawa continua a perdere terreno, superato anche dalla Ferrari #50, con Nielsen che passa agilmente nel rettilineo posteriore. Poco dopo sopraggiunge anche la Jota #38, con Rasmussen alla guida. Gomme medie nuove per lui. Sono invece 51 i giri sulle hard destre di Toyota, 21 a sinistra, la GR010 ha gomme ben più stanche degli alti e la sta pagando carissima. Situazione ancora peggiore per l’altra Hypercar giapponese, che viene ricoverata nel garage. È ritiro per la GR010 #7.
In LMGT3 è sempre in testa TF Sport, seguita ora dalle Iron Dames e dalla Aston di Heart of Racing. Seguono United #95 e le solite due Manthey, ora con la #92 davanti alla #91.
Due ore e 5 minuti al termine, attaccano le Iron Dames, con la Lamborghini rosa che prende la testa della corsa. Passa anche Heart of Racing, la Corvette #81 in un paio di curve è stata relegata alla terza posizione. Arriva anche la McLaren #95, quindi due giri dopo la Manthey Purerxcing #92, che supera in curva 8. Anche la EMA sfila durante lo stesso sorpasso, perciò Rui Andrade a poco meno di due ore dal termine si trova in sesta posizione. Una manciata di minuti fa era in testa!
Lottano appena lì dietro le due Ferrari, con Rigon (#54) e Mann (#55) che pensano più alla lotta fratricida che all’attacco alla Corvette.
Con la #51 sempre leader in Hypercar, c’è ora un trenino per la seconda posizione, con Jota #12, 963 #5 e BMW #15. Si fa vedere la V8 bavarese, con Vanthoor che scalpita. Davanti a lui ci sono Ilott e Makowiecki al volante delle due Porsche. Kubica sale in ottava posizione con la 499P #83, superando quel Rasmussen su Jota #38 che non è più riuscito ad attaccare Hirakawa.
Un’ora e 57 dal termine, rallenta la Peugeot #94, Paul di Resta al volante è costretto ad accostare alla fine del rettilineo posteriore, l’auto è completamente spenta.
Pit stop per Toyota, sulla #8 sale Buemi, che riceve gomme medie nuove su tutti e 4 gli angoli. Spinge ancora Vanthoor, che non può attaccare alla curva 11 per le gialle esposte per la 9X8 ferma. Rimane dietro, rinviando il tentativo.
Sarah Bovy viene attaccata da Riberas su Aston Martin HoR, che conquista così la prima posizione provvisoria in LMGT3.
1 ora e 53 al termine, attacca BMW in curva 1, con Vanthoor che ruba la terza posizione a Makowiecki sulla Porsche #5. Pessima uscita dalla curva per quest’ultima, con la #6 che sfrutta l’occasione e passa sulla gemella in staccata alla 4. Due posizioni perse per la #5 in un paio di curve.
La BMW sta volando in questa fase, e mette nel mirino la Jota #12 che si trova in seconda piazza. Rientra però ai box la Porsche clienti, che effettivamente aveva pittato in soli 40″ durante il pit precedente.
Chiamata un’altra VSC, causata ovviamente dalla Peugeot ancora ferma a bordo pista. Rientra in nona piazza la Jota. Tutte le auto davanti a lei hanno circa il 56-58% di virtual energy tank, chi la segue invece ha praticamente tutta l’energia disponibile. In questo momento comanda la #51, seguita da BMW, le due Porsche ufficiali, le Ferrari #50 e #83, quindi in settima la Jota #38 e ottava la Alpine #36. Chiudono i punti appunto la Jota e la Toyota #8.
Quasi tutte le auto sono passate alle media ora, Solo Giovinazzi ha le hard sul lato sinistro, mentre Vanthoor secondo su BMW le ha ancora a destra. La #50 ha solo una anteriore sinistra hard, come la #83 che però ha dure anche le due posteriori. Tutti gli altri hanno quattro gomme medie. BMW #15 rientra ai box, seguita da AF #83, Hertz #38 e Alpine #36. Tra le LMGT3 entrano la Porsche #92 e le Ferrari, oltre alla BMW WRT #31, dove Gelael va al volante al posto di Farfus. Anche le Lamborghini GT3 ai box, insieme alla Toyota #8. Poi McLaren e la Manthey EMA rientrano.
Si prolunga la VSC, sembra che ci sia un delegato FIA nei pressi della Peugeot, che forse non è sicura da toccare. Ne approfittano per pittare Porsche #5 e Ferrari #50, rimangono fuori le due gemelle ufficiali, con Giovinazzi al comando davanti a Vanthoor.
Heart of Racing al comando della LMGT3, davanti a Iron Dames e United #59. Entra la Safety Car, con il pass around che viene avviato. Superano il proprio leader le auto che si trovano tra esso e la SC, di modo da potersi accodare e non essere doppiati alla ripartenza.
A un’ora e mezza dalla fine si riparte, con Giovinazzi che scatta bene davanti ai fratelli Vanthoor, con Porsche seconda e BMW terza. Ferrari #50 e Porsche #5 a seguire.
Qualche metro indietro sbaglia Stevens, che in curva 1 finisce larghissimo con la 963 #12. È afflosciata la posteriore sinistra, c’è un problema per Hertz Jota, che deve rinunciare ai sogni di gloria.
Ultima curva del primo giro dalla ripartenza, Campbell (#5) entra su Nielsen, lo supera. Il danese però non ci sta, e dopo un intero rettilineo in scia stacca lungo all’esterno, mantiene la posizione e riesce ad avere l’interno in curva 2. Chiude la porta alla 4, sorpasso completato.
Drive through per la #87, che ha violato la procedura di VSC. Nel frattempo Rovera (AF #55) attacca con successo Costa sulla McLaren #59, con quest’ultimo che poi viene superato anche da Eastwood, sulla Corvette #81. Anche Rigon, sull’altra AF Corse, passa all’ultima curva la povera McLaren, che ha perso tre posizioni in un giro! Scatenato Rovera, che passa anche la Porsche #91 EMA.
Sul rettilineo si trovano schiacciate in 2 secondi le prime sei GT3, con Aston #27 prima, quindi Iron Dames, Ferrari #55, Porsche #91, Corvette #81 e Ferrari #54.
Ci prova Rahel Frey all’esterno in curva 1, Ribeiras su Aston resiste chiudendo la porta nella 2, la Iron Dame è costretta e mollare e viene superata di slancio da Rovera, che quindi prende la seconda posizione provvisoria. La Corvette ha superato la Porsche #91, che sportella in curva 3 cercando di riprendersi la 4ª piazza. Rovera ha uno slancio incredibile, affianca e supera in frenata la Aston, mentre poco dietro c’è un clamoroso 3-wide alla staccata della curva 4, con Rigon che dall’esterno riesce in un doppio sorpasso incredibile, saltando Iron Dames e Corvette che si trovavano all’interno, dopo aver affiancato e superato la Porsche #91 nel breve rettilineo precedente.
Ferrari 296 prima e terza, incredibile. Dopo lo “snake” Rigon riesce a trovare l’interno e bucare la Aston, quindi le due Rosse sono al momento in prima e seconda posizione, con Rovera (#55) davanti a Rigon (#54).
Corvette terza, supera la Heart of Racing #27 che continua a precipitare. Era prima nel rettilineo la AMR, e dopo neanche un giro è 10ª, perché si sono buttati dentro anche TF Sport #82 e Iron Lynx #60. Assurdo.
Un’ora e 20 alla fine, Matt Campbell al volante della 963 #5 piomba sulla BMW #15, e senza nessuna possibilità di replica ruba il gradino più basso del podio. Buemi passa all’interno della Jota #38, issando la GR010 #8 in settima posizione. Potrebbe partire una remuntada per la Toyota, che sembra avere un grande passo in questo momento. Supera gli inglesi anche la Peugeot #93, che sale in 8ª piazza.
Si ferma la Lexus #87, che accosta nel rettilineo posteriore. Problema al motore per Masson, che abbandona l’auto. Viene chiamata una FCY, e non si fa neanche in tempo a iniziare a spostare la Lexus che si ferma lungo la pista anche l’altra Mustang, ironicamente nello stesso punto dell’auto gemella che aveva preso fuoco. Spostata a spinta dietro le barriere, si riparte qualche minuto dopo, quando mancano 68 minuti alla fine della gara.
Ordine di scuderia in Porsche, la #5 viene lasciata passare dalla #6, che le cede la seconda posizione. Attenzione però alla investigazione sull’ultima FCY, che si abbatte sulle auto 6, 99 e 54, cioè Porsche ufficiale, Proton e Ferrari GT3.
Contatto tra Alpine #36 e Ferrari #50, con Buemi sulla GR010 #8 che sopraggiunge e riesce a scansare i due sfidanti per la quinta posizione. Danni importanti sulla 499P, con faro sinistro e gomma danneggiati. Puncture sulla posteriore sinistra, la #50 sta perdendo tantissimo tempo, la superano tutti. Al pit stop cambio di tutte e 4 le gomme, con medie a destra e dure a sinistra. Scende Nielsen, sale Fuoco in macchina.
Abbastanza incolpevole la Alpine, con Milesi che aveva fortuitamente perso il posteriore dell’auto dall’esterno, mentre Ferrari incrociava e transitava all’interno. Comunque 5″ di penalità da aggiungere al prossimo pit per i francesi.
Un’ora e 3 minuti al termine, Buemi scatenato supera Vanthoor (BMW #15) e sale in quarta posizione. Ora il francese punta alle due Porsche che lo precedono.
La 9X8 #93 si fa pressante sulla Alpine #36, e completa il sorpasso per la sesta posizione appena prima dell’ennesima FCY, chiamata per rimuovere resti di gomme sparsi un po’ ovunque per la pista.
Si riparte quando manca un’ora e 54 secondi allo scadere del tempo, fortissima una rinata Corvette che riesce a superare la Vista #54 per la P2 di categoria. Eastwood con la #81 attacca poi la #55 per la testa della corsa, mentre Rovera chiude tutte le porte possibili.
Un’ora, rientra la 499P #51, benzina e anche qui stessa strategia della gemella, dure a sinistra e medie a destra. Poco dopo pit stop anche per la #83, che mette tre gialle nuove, mantenendo la anteriore destra usata.
Dentro Porsche #6, Toyota #8 e BMW #15, per ora continuano gli altri. Chi ha pittato durante l’ultima sospensione, come la #5 che è attualmente leader, ha ancora oltre il 40% di virtual energy tank e forse rientrerà per uno splash and go a mezz’oretta dalla fine.
Smentisce tutti la #5, che pitta a 54′ dal termine. Tre gialle nuove, resta su solo la anteriore destra. Comunque pit stop più corto, avendo da riempire meno energy tank. Rientra in testa Matt Campbell, in pitlane ha impiegato 13 secondi in meno della Ferrari #51.
51:30 al termine, in curva 1 grande attacco di Juncadella, che con l’altra Corvette prende il terzo posto che era di Rigon.
Poco più avanti, curva 4, sempre Corvette vs Ferrari. Passa Eastwood, con Rovera che non si da per vinto, sportella nello snake, cerca di chiudere e poi si lancia all’interno al tornantino. Drag rage nel rettilineo posteriore, in staccata Rovera copre ancora all’interno. Esce meglio Eastwood però, che alla penultima curva riesce a concludere la manovra.
Buemi sta segnando dei tempi incredibili, gira sull’1:50, stampando record su record. La Porsche #5 ora è alla portata, ha ancora solo pochi secondi di margine.
Torna alla carica Rigon, che alla curva 8 riesce a riprendere il podio a Corvette #82.
Laurens Vanthoor con la Porsche supera il fratello sulla BMW, passando però all’esterno del cordolo. Pit di Cadillac, a 47′ dal termine, anche loro non sono andati lunghi come si poteva pensare.
Rientra anticipatamente Rigon, forse per portare la #54 fuori dal traffico, e cercare di uscire davanti a tutti a fine gara grazie a un buon passo. Per la GT3 italiana gomme nuove all’esterno, mezze usate all’interno.
45 minuti al termine, Buemi sta prendendo 7 decimi al giro a tutti, è incredibile il ritmo in questo finale di gara. “Se lo passi andiamo a vincere” dicono dal muretto al francese, che si avvicina sempre di più alla Porsche #5. Al momento ci sono montate 4 medie nuove per Buemi, mentre Campbell ha 54 giri sulla anteriore destra, e hard comparabili in vita. Intanto iniziano gli ultimi pit per le LMGT3, mentre tra le Hypercar rientrano prima la Peugeot leader e poi la Alpine che la seguiva. La #93 rientra in quarta posizione, molto interessante la strategia che li ha portati ai piedi del podio. Intanto purtroppo è ritiro per Lamborghini, problema irrisolvibile al motore.
Drive through per la Porsche #6 leader del campionati Piloti, oltre che per la 963 #99. Penalizzate anche la Ferrari #54 che si stava giocando il podio e la Manthey #92, tutte per irregolarità durante la procedura di FCY.
“L’energia è libera” altro messaggio positivo dal muretto Toyota, che dice a Buemi che può spingere liberamente per andarsi a prendere la testa della gara. Neanche mezzo giro dopo ecco l’attacco, alla 4 Buemi ci prova all’esterno ma deve rinunciare. Dopo aver seguito nello “snake” si lancia in staccata alla 8 lo svizzero, che con una leggera sportellata passa la #5 condotta da Campbell. Per non rischiare niente, Buemi al giro successivo lascia passare la Porsche. Completa di nuovo il sorpasso Buemi poco dopo. 37 minuti al termine, Toyota è riuscita in un recupero miracoloso. E al momento sta vincendo il mondiale Costruttori, proprio su Porsche, per soldi due punti!
In LMGT3, a 35 minuti dal termine, ha preso 6″ di margine la #55 leader, mentre completano il podio le due Corvette. La #82, terza, è però punzecchiata dalla Lamborghini #60, che segue a 3 soli decimi.
Jensen, sulla 9X8 #93, attacca Jenson Button (Jota #38) e si prende l’ultimo gradino del podio. In questo finale di gara la LMH francese sta andando molto forte, anche grazie a una ottima strategia.
28:30 alla fine, anche Giovinazzi passa Jenson Button, dopo aver perso oltre un giro alle sue spalle. Si sono avvicinati anche BMW #15 e Alpine #35, con Vanthoor e Chatin che uno dopo l’altro passano il povero Button.
Si sfidano poi BMW e Alpine, favorendo addirittura il rientro di Button, che prova a ripassare nel rettilineo del via. Respinto dalla Alpine, con Chatin che poi riprende l’inseguimento della BMW. Sfida epocale tra le due auto, che rimangono vicine per quasi due giri. Sbaglia all’ultima curva Vanthoor, che permette a Chatin di passare.
Ci ha provato Cairoli alla curva 8, per mettere la Iron Lynx sul podio. Ha sbagliato però l’italiano, che ha permesso a Corvette di rimettersi davanti.
5″ di penalità anche per la Porsche #6, da aggiungere al pit o a questo punto a fine gara. Nessun pensiero a livello di campionato Piloti per la Porsche ufficiale, perfino fuori dai punti ora (11ª), perché tanto la Ferrari #50 è 12esima e la GR010 #7 si è ritirata. Altra distrazione poi per Vanthoor, che impatta sulla Alpine di Milesi alla prima curva. Viene aggiunta un’altra penalità da 5 secondi.
18 minuti al gong, Giovinazzi si fa sotto alla Peugeot #93 per il podio, con Jensen che sta tenendo un passo del 1:55. Chatin dietro di loro, quinto con la Alpine #35, sta facendo 2″ al giro in meno!
Dopo alcuni giri di studio Giovinazzi ci prova con decisione, all’esterno della curva 4, riuscendo a forzare il sorpasso e prendendosi il podio.
Continua a precipitare Button, che viene attaccato anche da Bamber sulla Cadillac LMDh, quando mancano meno di 8 minuti al termine. Button scivola molto in uscita dalla prima “esse”, e Bamber passa in staccata nella solita curva 4.
Sempre in testa Toyota, con un ritmo impareggiabile. Buemi ha scavato ben 17 secondi di margine.
4 minuti alla fine, si gira la Aston Martin di Heart of Racing. Pessimo finale davvero per Ribeiras, incolpevole in questo caso visto che è stato speronato da Farfus, che stava provando a resistere a un sorpasso dall’esterno. Drive Through per la #31 per questo contatto.
Due minuti e mezzo al termine, Giovinazzi guadagna 3 secondi a Campbell nello scorso giro, e ora a soli 3.5″ di ritardo può pensare di andare a prendere il secondo gradino sul podio. Toyota intanto inizia il 233esimo giro, che sarà il penultimo.
Inizia l’ultimo giro, Giovinazzi in curva 1 attacca la Porsche, riesce a sopravanzarla ma perde poi in uscita da 2-3. Alla 4 niente da fare, anche a causa della Manthey EMA da doppiare. Campbell nello “snake” perde però la macchina alla 6, col retrotreno che non segue e allarga. Passa Giovinazzi all’esterno della 7, copre poi bene alla 8. Tornantino ben impostato, Porsche ormai è crollata.
Un settore più avanti c’è Toyota che sta tagliando il traguardo, con la GR010 #8 che vince la gara e porta a casa il titolo Mondiale Costruttori per i giapponesi. Arrivano Ferrari e Porsche, confermate a chiudere il podio, quindi Peugeot #93 e Alpine #35. Ci sono 8 costruttori nelle prime 8 posizioni!
Nonostante lo 0 di oggi il titoli Piloti va alla Porsche #6 di Estre, Lotterer, Vanthoor, grazie all’ampio margine delle prime 7 gare e al disastro odierno degli avversari per il campionato. A Porsche, Jota per la precisione, era già andata la Coppa del Mondo per i team privati Hypercar.
In LMGT3 trionfa Vista AF Corse #54, con la Ferrari 296. Seguono le due Corvette, con la #81 davanti alla #82. Trofei Endurance già vinti da Manthey #92, che oggi ha pasticciato molto.
In conclusione di serata, due ore dopo l’arrivo, è arrivata una pesante penalità per la Ferrari #51, che ha utilizzato più gomme del consentito. 28 Michelin con un limite di 26 per le gare di 8 ore, che ha portato alla 499P la successiva applicazione di 2 stop and go da 2 minuti, quindi 4’55” aggiunti al totale di gara, pari a 2 giri cancellati.