Josef Newgarden è il primo vincitore della NTT IndyCar Series 2019. Il pilota americano inaugura la nuova stagione della formula americana. Il #2 ha vinto grazie alla strategia, che gli ha permesso di strappare la prima piazza a Felix Rosenqvist. La corsa, molto tranquilla, è stata ravvivata da un duello a distanza con Scott Dixon nelle battute finale. Terminato con la vittoria dell’alfiere Penske.
In partenza Will Power allunga e Rosenqvist difende la seconda piazza. Ben presto lo svedese semina gli avversari, con Dixon che insidia Newgarden. Li marcano a uomo Alexander Rossi e Ryan Hunter-Reay. La prima fase di gara trascorre tranquilla, se si trascura il ritiro del povero Sebastien Bourdais per problemi tecnici. Inizia poi la prima girandola dei pit-stop, alla spicciolata, con Rossi e Rosenqvist che ritardano il rientro.
Durante la girandola dei pit-stop perfino Felix Rosenqvist si ritrova in testa alla corsa! Presto le gerarchie si ristabiliscono, con Rossi ultimo a rientrare al giro 19. Will Power ritorna davanti a tutti, inseguito da Rosenqvist, Newgarden, Dixon e Kanaan. Al giro 20 a Ryan Hunter-Reay va a fumo il motore: viene quindi chiamata la prima caution della giornata.
Quando viene data la bandiera verde, Felix Rosenqvist strappa la prima posizione a Will Power! Ma Power ha problemi: viene agganciato da Newgarden e Dixon. E però mantiene la seconda posizione grazie a staccate al limite. Così facendo però il vantaggio di Rosenqvist sale rapidamente a circa 1”6. Non finisce qui: Ed Jones si spiaccica contro il muro e Matheus Leist lo colpisce in pieno. Comincia così la seconda caution di giornata al giro 27. La ripartenza viene poi ritardata di un giro, proprio per la difficoltà di ripulire l’intera pista.
Ma alla fine la bandiera verde arriva: Rosenqvist allunga ma Dixon aggredisce Newgarden. L’attacco gli va male e così Rossi lo aggancia. È un buco nell’acqua per il kiwi di Ganassi. Dietro di loro Hinchcliffe lancia il guanto di sfida a Jack Harvey per la 6^ piazza. Anche qui, nessun sorpasso. Molto più gustoso lo scambio di posizioni tra Zack Veach e Clton Herta per l’11^ posizione. Il #26 sorpassa millimetricamente Herta alla prima curva del giro 39 ma poi il deb gli restituisce il favore immediatamente. Al giro 41 Ferrucci rientra ai box dopo 30 tornate consecutive in pista: un preannuncio della prossima seconda girandola di stops.
In questa fase di gara chi ha più giri sulle spalle accelera (Dixon, Rossi, Pagenaud). Ma chi rientra ai box indossa ancora gomme dure. La finestra continua, con i piloti di testa che ritardano il rientro – e Power che si avvicina a Rosenqvist. Dopotutto Pagenaud continua a stampare crono fucsia anche con 35 giri sulle stesse gomme.
Alla fine il giro cruciale è il 51: Power, Rossi e Pagenaud rientrano ai box, ed escono tutti con Firestone black (quelle più dure). Al giro dopo li segue Felix Rosenqvist, mentre Newgarden e Dixon stampano i giri più veloci. Rosenqvist esce dietro Will Power: perde così la leadership virtuale della corsa. La graduatoria recita Newgarden, Dixon, Andretti, Pigot, Power, Roseqnvist: ma i primi quattro non sono ancora rientrati ai box. Newgarden e Dixon ne approfittano per spingere mentre Andretti e Pigot finiscono per rallentare Power e Rosenqvist. Quando Dixon esce, è davanti a Rosenqvist: e Newgarden esce davanti ad Andretti. Il Campione 2017 si piglia la leadership provvisoria e ha anche le gomme morbide.
Segue un’altra parte di gara molto tranquilla. Josef Newgarden mantiene la testa della corsa con circa 6” di vantaggio su Dixon. Li seguono Will Power (+5” circa da Dixon), Rosenqvist, Rossi, Hinchcliffe e Pagenaud. Fino a questo momento quindi Newgarden ha perfezionato un buon capolavoro strategico, sfruttando il traffico per conquistare la testa della corsa. Il Campione 2017 non perde terreno, anzi, ne guadagna (7” di vantaggio al giro 76), mentre Power accorcia le distanze con Dixon (+3”7). E al giro 77 Ferrucci riapre le danze ai box. Mentre in testa alla corsa i piloti hanno a che fare con i doppiati.
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— NTT IndyCar Series (@IndyCar) March 10, 2019
Al giro 80 Josef Newgarden rientra ai box dopo aver stampato il miglior tempo in gara. Il #2 sbuca in 4^ posizione, indossando gomme dure. Al giro dopo rientra Dixon, a quello dopo ancora Felix Rosenqvist: al giro 82 Newgarden è di nuovo in testa. Quando Rosenqvist rientra in pista, quasi si sfiora con Power: e i due strappano un manifesto dal muretto. Ma la direzione gara preferisce non mandare in pista un’altra caution. La situazione si raffredda di nuovo.
A venti giri dalla fine, Newgarden è padrone della situazione. Con 5” di vantaggio, può concedere qualche decimo al suo inseguitore Dixon (a sua volta inseguito da Power). Dopotutto ha circa 66 secondi di push-to-pass contro i 30 di Dixon. È possibile che i piloti vogliano evitare un’ultima sosta. Problema sentito in casa Rahal, col rampollo Graham a rischio spalsh-and-go. E così il #15 decide di spingere e fare una serie di record personali per limitare i danni.
Pian piano però Dixon si avvicina. E scende sotto i 3” di distacco. Iniziano così gli ultimi dieci giri di corsa. Newgarden sembra in difficoltà: in parte rallentato dai doppiati (tra cui spicca Andretti), l’americano finisce per erodere i suoi secondi di push-to-pass senza arginare il ritorno del kiwi. Che a 7 giri dalla fine è addirittura a circa 2” di distanza. Ma poco dopo il #2 riprende il controllo e mantiene a distanza il rivale: risale il distacco, 2”2, 2”7, 3”1. E alla fine Newgarden vince il Gran premio di St. Petersburg, seguito da Scott Dixon e Will Power. Medaglia di legno a Felix Rosenqvist, autore di un esordio brillante.
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