close
4 RuoteIndycarSu pista

Indycar: Kirkwood vince a Nashville. Palou terzo e allunga in classifica





Kyle Kirkwood ha vinto il Music City GP della Indycar, a Nashville. Il pilota statunitense di Andretti ha conquistato la sua seconda vittoria stagionale e in carriera precedendo il poleman Scott McLaughlin, sopravanzato dopo la prima sosta. Terzo è Alex Palou, che allunga ancora in classifica nei confronti di Josef Newgarden, quarto.

Indycar Nashville Music City GP Kyle Kirkwood
© Penske Entertainment: Travis Hinkle

È stato un ritorno inaspettato quello di Andretti. Il team di Michael Andretti è tornato al successo per la prima volta dal Gran Premio di Long Beach, sempre con Kyle Kirkwood. Lo statunitense è tornato alla vittoria in Indycar a Nashville, in una gara decisamente più tranquilla delle precedenti e di quanto ci si aspettasse. Il #27 ha sopravanzato il poleman McLaughlin hai box grazie ad un overcut dopo la prima sosta, ed è riuscito a mantenere la prima posizione fino alla fine, senza essere particolarmente impensierito dal neozelandese. Andretti conclude così una settimana fantastica, iniziata sabato scorso a Londra, con il primo titolo conquistato in Formula E con Jake Dennis. Terzo è Alex Palou, che dopo un primo pit stop molto anticipato ha dovuto gestire parecchio il carburante nel finale di gara, ma un Newgarden molto lento dietro di lui e le due Caution nel finale gli hanno permesso di chiudere comodamente terzo, ottavo podio stagionale. Con ancora quattro gare da disputare, il suo vantaggio in classifica ammonta ad 84 punti, e oramai sembra quasi imprendibile per la testa del campionato.

Cronaca della gara

La pole a Nashville è stata ottenuta nella giornata da ieri da Scott McLaughlin, come un anno fa. Il neozelandese della Penske ha battuto di tre decimi Pato O’Ward, mentre in seconda fila partono Colton Herta e il leader del campionato Alex Palou. Terza fila per David Malukas e Romain Grosjean, mentre lo sfidante al titolo di Palou, Josef Newgarden, è solo nono, dietro anche a Power e a Kirkwood, e al fianco di Rossi. Tra i primi dieci, i primi cinque partono con le gomme morbide, mentre da Grosjean a Newgarden hanno tutti optato per le dure.

Subito colpo di scena, con la squadra di Will Power che dimentica di fornire all’australiano gli auricolari! Il pilota Penske parte ultimo, ma nel corso dei giri di formazione riesce a riprendere la sua posizione in griglia. La gara viene accorciata di un giro, poiché i piloti non si posizionano correttamente nel corso della partenza lanciata, costringendo le macchine a compiere un ulteriore giro di formazione.

Al via nessun problema, con l’unica variazione rilevante rappresentata da Alex Palou, che perde la quarta posizione a vantaggio di Malukas. Il primo pit stop arriva addirittura al giro 3, con Veekay che rientra a montare le gomme dure.

Davanti nei primi giri McLaughlin allunga leggermente nei confronti di O’Ward ed Herta, mentre sorprendentemente sembra molto veloce Grosjean con le gomme hard. Il francese preme nei confronti di Palou, il quale a sua volta è attaccato al posteriore di Malukas. Al settimo giro lo spagnolo passa il pilota di origini lituane, riprendendosi la quarta posizione conquistata in qualifica. Tre tornate dopo Malukas perde la posizione anche su Grosjean, e la tornata seguente viene superato anche da Kirkwood. Una volta passato rientra ai box al giro 12, ed è il primo dei piloti di testa a cambiare le gomme, passando alle dure.

Proprio Malukas diventa il primo protagonista negativo di giornata. Il pilota di Cohen perde l’ala posteriore, il quale cede, e si ferma in curva 9. La Direzione Gara della Indycar fa quindi uscire la prima Pace Car di giornata a Nashville, avvantaggiando i piloti che hanno già effettuato il pit stop. Una volta riaperta la pitlane rientrano Palou, Lundqvist e Harvey, mentre restano fuori tutti gli altri. Il leader del campionato scende in ventesima posizione, ma adesso ha un pit stop in meno da effettuare.

Si riparte al giro 15, e O’Ward tampona leggermente McLaughlin, che ha rallentato troppo. Alle sue spalle Herta deve scartare, perdendo slancio. Perde quindi diverse posizioni, finendo sesto, e al giro 18/80 decide di effettuare il pit stop per passare alle gomme dure, ma anche qui ha un problema alla posteriore destra, e perde altro tempo.

McLaughlin vola, ma dietro di lui Grosjean con le gomme dure sembra essere davvero in palla, e al giro 22, sfruttando un bloccaggio di O’Ward, passa in seconda posizione. Stessa cosa fa subito dopo Kirkwood, e le due Andretti si portano sui due gradini più bassi del podio. Il messicano non ha più nulla dalle sue gomme, e viene sfilato anche da Power e da VeeKay, prima di rientrare ai box al giro 24. L’unico che sembra andare ancora forte con le soft è McLaughlin, che ha circa 4 secondi di vantaggio su Grosjean, il quale però una volta sbarazzatosi di O’Ward ha iniziato a girare più forte del leader della gara.

Giro 25/80, e McLaughlin rientra ai box per la prima sosta, lasciando Grosjean al comando. Il neozelandese rientra in diciannovesima posizione. Chi nel frattempo sta riguadagnando posizione è Palou, che dopo il pit stop sta risalendo la china, e al giro 27 infila DeFrancesco per portarsi in 14esima posizione.

Giro 28/80, e Grosjean rientra ai box, montando un altro set di gomme dure. Scelta opposta per Power, che rientra insieme al francese ma passa alle soft. Incredibilmente, Grosjean è riuscito a sfruttare l’overcut, passando McLaughlin, e lo stesso fa Kirkwood, che rientra un giro dopo Grosjean per montare le morbide ed esce davanti al francese in settima posizione. Al giro 30 si sono fermati quasi tutti, e la classifica vede Ericsson davanti a Rossi, Castroneves, Palou, Lundqvist (sorprendente), Kirkwood, Grosjean e McLaughlin.

Al giro 32 rientra Castroneves per la seconda sosta, mentre nella tornata seguente rientrano anche Ericsson e Rossi, portando Palou davanti a tutti. Lo spagnolo ha cambiato però le gomme molto in anticipo, e si fa riprendere da Kirkwood, Lundqvist e da Grosjean. Il francese oggi è davvero in forma, e al giro 35 passa Lundqvist, salendo in terza piazza. Il rookie svedese, alla sua prima gara in Indycar qui a Nashville, è in difficoltà, e un giro dopo cede anche a McLaughlin. I due si portano quindi a caccia di Palou e di Kirkwood, con il francese che non solo sembra essere il più veloce, ma visto anche che monta le gomme dure potrà provare un overcut.

A metà gara Palou comanda davanti a Kirkwood, Grosjean, McLaughlin e un sorprendente Lundqvist. I primi quattro sono molto compatti, con Palou, che si è fermato al giro 14 ed è quindi più in difficoltà rispetto ai piloti che lo seguono. Al giro 43 Lundqvist rientra ai box per la seconda sosta, mentre prosegue Palou per altre due tornate, lasciando davanti Kirkwwod. Palou rientra a montare le dure, ma c’è una piccola incertezza nel corso del rifornimento, che dura più di 9 secondi.

McLaughlin prova a passare Grosjean, ma il francese chiude tutti gli spazi fino al giro 49, quando va lungo in curva 9. Riesce a tenere la macchina in pista, ma McLaughlin lo passa per prendere la seconda posizione. Diventa poi prima al giro 41, quando rientra Kirkwood per montare ancora le gomme dure. Il pilota di Andretti rientra in sesta posizione, davanti a Palou che in precedenza era il leader della gara. McLaughlin lo segue alla tornata seguente, ma la sosta non è perfetta, e rientra tra Kirkwood e Palou. Resta in pista Grosjean con le gomme dure, che ha la possibilità di sfruttare l’overcut per andare al comando. Il francese rientra al giro 53, che però ha un pessimo pit stop e rientra addirittura in ottava posizione.

Con le soste effettuate Kirkwood è primo, davanti a McLaughlin, Palou Newgarden e Dixon. Kirkwood allunga nei confronti di McLaughlin, mentre dietro si forma un bel pacchetto per la quarta posizione, con Newgarden, Dixon, Ericsson e Grosjean. I quattro possono sperare di guadagnare una posizione nei confronti di Palou, che è al limite con il carburante e potrebbe dover effettuare uno Splash and Go. Lo spagnolo deve risparmiare ogni goccia di carburante, ma dietro di lui Newgarden sembra persino più in crisi, e non riesce a richiudere il gap.

A 10 giri dalla fine arriva il colpo di scena: Lundqvist butta al vento la straordinaria prestazione che stava realizzando, finendo a muro. Ottimo debutto comunque per lui in Indycar, soprattutto in una pista difficile come Nashville, e può comunque considerarsi promosso! Anche Harvey danneggia l’ala anteriore autonomamente, e deve rientrare ai box. Entra quindi in pista ancora una volta la Pace Car, che ricompatta il gruppo, ma permette a Palou di salvarsi per quanto riguarda la gestione del carburante. Si riparte per le ultime sei tornate, ma c’è subito un incidente a catena tra Rosenqvist, Canapino e Pedersen in fondo al gruppo. Anche Herta davanti va a muro, ma la Direzione Gara della Indycar decide di mettere bandiera rossa, per permettere una ripartenza negli ultimi cinque giri del GP di Nashville.

Si riparte dopo una quindicina di minuti, con Kirkwood davanti a McLaughlin, Palou, Newgarden, Dixon, Grosjean, Ericsson (passato dal francese prima della bandiera rossa), Lundgaard, O’Ward e Power. Dopo un giro e mezzo di Caution la gara riprende per le ultime tre tornate e mezzo, e Kirkwood stacca il gruppo. Al penultimo giro lo statunitense ha però un crollo, ma riesce comunque a tenere duro, e vince la sua seconda gara in Indycar a Nashville davanti a McLaughlin e a Palou, che allunga in classifica su Newgarden, quarto, e a Dixon, quinto.

Indycar Nasvhille Music City GP
© Indycar

Palou vola a 513 punti, mentre Newgarden resta a 429. Terzo è Dixon a 387, mentre McLaughlin sale quarto a 371 lunghezze. Il prossimo appuntamento con la Indycar sarà già questo sabato, sul circuito di Indianapolis, per il Gallagher Grand Prix.





Tags : Andretti Autosportindycarkyle kirkwoodMusic City GPNashville
Alfredo Cirelli

The author Alfredo Cirelli

Classe 1999, sono cresciuto con la F1 commentata da Mazzoni, da cui ho assorbito un'enorme mole di statistiche non propriamente utili, che prima che Fuori Traiettoria mi desse la possibilità di tramutarle in articoli servivano soltanto per infastidire i miei amici non propriamente interessati. Per FT mi occupo di fornirvi aneddoti curiosi e dati statistici sul mondo della F1, ma copro anche la Formula E (categoria per cui sono accreditato FIA), la Formula 2, la Formula 3, talvolta anche la Indycar e, se ho tempo, anche tutte le varie formule minori in giro per il mondo.