Povero Power. Come al solito la sfortuna lo perseguita e gli sfila una gara in cui era sicuro di vincere. A svettare davanti a tutti, invece, è stato il suo compagno di squadra Josef Newgarden, dopo un lungo duello con Scott Dixon.
Arriva così la prima risposta della Chevrolet ai segnali molto positivi che Honda aveva lanciato al paddock a stelle e strisce. Questa vittoria è meno pesante rispetto alle affermazioni delle qualifiche, visto che Dixon è stato all’altezza dei tempi di Newgarden. Ma è un passo in avanti che rimane fondamentale per la Casa del Cravattino, a caccia di un nuovo mondiale motoristi.
Anonima la corsa di Sebastien Bourdais, arrivato ottavo. E questo significa un grande scossone alla classifica generale. A un tiro di scoppio dal francese, gli si rifanno sotto Newgarden e Power, Pagenaud e Hinchcliffe. La top 5 è racchiusa in appena 12 punti. Ma passiamo alla cronaca della gara.
Prima ancora della bandiera verde abbiamo le prime difficoltà: Marco Andretti rientra ai box per un problema tecnico e non riesce a ripartire. Che sia Alonso, presente ai box della squadra, a portare sfortuna?
Bruciante la partenza di Will Power, ma il primo sorpasso appartiene a Scott Dixon che si mangia Simon Pagenaud alla prima curva. Tra Hunter-Reay e Hinchcliffe scoppia un duello che avvantaggia Newgarden: l’americano riesce a superarli entrambi nel secondo giro. Hunter-Reay aveva rallentato perché in partenza lo aveva toccato Pagenaud.
Un contatto proprio tra il campione 2012 e Hinchcliffe manda in pista la prima pace car: un detrito (la bandella laterale dell’ala anteriore di RHR) ha reso la pista troppo pericolosa. La gara si raffredda, e Marco Andretti ne approfitta per entrare in pista. Il #27 è però già doppiato tre volte e la sua gara è più un atto di presenza che una sfida agli altri. Ai box rientra Hunter-Reay a sostituire il musetto, aprendo le danze in pit-lane assieme a Rahal, Jones e Veach (che sostituisce Hildebrand).
Bandiera verde alla tornata numero 6. Da subito Pagenaud prova a insidiare Dixon, ma i suoi assalti sono respinti. Al giro 9 Mikhail Aleshin riesce a strappare la posizione a Tony Kanaan: subito dopo però il carioca gli risponde in uscita di curva giocandosi il push-to-pass.
Al 15° giro si aprono le danze in corsia box: rientrano Alexander Rossi e Ed Jones. Sono soste anticipate rispetto ai programmi. Nel frattempo si compatta un gruppetto dietro Castroneves, che fa un po’ da tappo e sente la pressione di Scott Dixon.
Intanto perde posizioni Pagenaud: il compagno di squadra Newgarden lo sorpassa alla corda della curva e finisce per spingerlo all’esterno. Il francese va lungo e subisce il sorpasso anche di Hinchcliffe. Ai box Hunter-Reay e Aleshin, entrambi montano gomme dure: l’americano ingaggia il duello con Carlos Munoz, già stato ai box e con gomme favorevoli. È il colombiano ad affermarsi. Vanno ai box Rahal e Kanaan. Su entrambi Munoz si gioca il push-to-pass, e li passa. Adesso in pit-lane è il turno di Pagenaud e Conor Daly.
Al giro 21 anche Will Power entra ai box. Al 23° giro rientra Castroneves, al 24° Scott Dixon e quindi Power ritorna capofila. Intanto Pagenaud si riprende la sesta piazza ai danni di Hinchcliffe, e lancia il guanto di sfida a Helio Castroneves. Ma il brasiliano è in difficoltà e nel mulinello della corsa gli sbuca davanti Newgarden: il pilota a stelle e strisce riesce a recuperare Dixon e a passarlo. Al 33° giro Newgarden ha meno di 1.2 secondi da lui, e l’alfiere del Chip Ganassi scivola a 5 secondi di distacco.
43° giro: Dixon prova a passare Newgarden ma l’americano riesce a rispondere. L’americano andava più piano e infatti al 44° giro rientra ai box (fumando molto cogli pneumatici) assieme a Castroneves. Al giro di prima era rientrato anche Hunter-Reay. Al giro dopo rientrano anche Will Power e Scott Dixon. Il #9 era rientrato per ultimo alla scorsa finestra di pit, ma adesso si riallinea a tutti gli altri per marcare Newgarden. Lo statunitense rimane però davanti a lui, ma con gomme dure contro le morbide di Dixon. Si riaccende il duello e quindi il neozelandese riesce a passare.
Scoppia un duello in casa Carpenter, mentre Kanaan si impone su Bourdais. Poi al 53° giro Lucio Rizzica, alla guida del commento, esplode in invocazioni mistiche alla regia americana, chiedendo di «tornare su Will Power»: e in effetti ha ragione. Power perde terreno e Josef Newgarden si trova a un secondo di distacco. Pian piano anche Dixon s’avvicina e aggancia Newgarden. Power però riaccelera: ha fatto da elastico.
Molto aggressivo Charlie Kimball che scala Ryan Hunter-Reay e Graham Rahal, per prendersi la 14^ posizione. Prosegue il duello tra Bourdais e Kanaan, col francese che lo sfila e il brasiliano che lo riprende e lo ri-sorpassa. Dietro di loro Max Chilton prova ad approfittarne ma Bourdais lo inibisce con un po’ di push-to-pass.
E al 63° giro sventolano ancora le bandiere gialle. È andata fuori pista la #20 di Pigot. Ai box rientra subito il compagno di squadra Veach. Dopo poco rientrano tutti quanti nella pit-lane, o perlomeno tutto il trenino di testa. C’è un traffico tremendo ai box, e in questo casino Dixon riesce a scalare Newgarden.
Davanti a tutti c’è Charlie Kimball, che non è rientrato ai box, così come Andretti e Veach, quest’ultimo fortunatissimo a fare la sosta prima della chiusura della pit-lane. La bandiera gialla si protrae fino al 69° giro. Poi la corsa riprende, Scott Dixon si fa vedere negli specchietti di Will Power ma come unico risultato ottiene Josef Newgarden nei propri: e lo statunitense lo passa.
Kimball rientra al 75° giro. La sua permanenza in pista aveva dato l’impressione di voler provare ad andare in fondo. Invece è dovuto rientrare, e non per un semplice splash, bensì per una sosta completa di cambio gomme. Diventa leader Power, ma arranca: Newgarden ne ha di più e prova ad attaccarlo. Il colpo di scena rimbomba alla 77^ tornata perché Will Power è costretto a un pit-stop completo. Diventa primo Newgarden: avrà bisogno di un’altra sosta anche lui (così come gli altri) oppur no?
Ma il duo di testa sembra in grado di finire la gara. Newgarden fa da lepre e Dixon cerca di raggiungerlo. Per diversi giri Dixon rimane incollato agli scarichi del rivale, ma la bandiera a scacchi premia Josef Newgarden. Lo statunitense coglie la seconda vittoria al Barber Motorsport Park, il secondo GP d’Alabama in carriera. E così si rilancia in classifica piloti.