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Nel corso di questa stagione vi abbiamo parlato della Formula 2 e della Formula 3. Per motivi di tempo (e di mancanza del dono dell’ubiquità) non vi abbiamo però parlato (se non con qualche accenno) di tutte le altre categorie di formule minori esistenti in Europa e nel resto del mondo che hanno corso nel 2022. Siccome però meritano spazio, abbiamo deciso di riassumere qui tutte le principali categorie, dalla Formula Regional Europea alle varie Formula 4. Quindi, se siete interessati a farvi un’idea su chi tra qualche anno potrebbe dominare la scena dell’automobilismo mondiale, mettetevi comodi e preparatevi ad una full immersion nell’entusiasmante mondo delle feeder series.

Credits to: ACI Sport

Formula Regional Europea (FRECA)

Per chi se lo stesse chiedendo, no, “FRECA” non è un termine abruzzese, ma è semplicemente la vecchia Formula 3 europea, nata nel 2019 dopo la fusione di quest’ultimo campionato con la GP3. La stagione 2022, articolatasi in dieci tappe, ha visto prevalere nel corso dell’ultimo round, con una gara d’anticipo (ogni evento si compone di due gare), lo svedese Dino Beganovic, in forza alla Prema e già sotto contratto con la Ferrari Driver Academy. Il pilota nordico non è stato il più veloce in termini assoluti, avendo vinto “solo” quattro gare (a Monza, a Imola, a Monaco e a Spa), contro le sei del compagno di squadra Paul Aron (sotto contratto con Mercedes), e probabilmente nella seconda parte di stagione si è limitato a gestire: ma l’estone, velocissimo anche in qualifica con sette pole, è stato meno costante di Beganovic, e ha chiuso non secondo, ma addirittura terzo, sopravanzato di un solo punto dall’italiano Gabriele Minì. Il palermitano è riuscito a vincere tre gare nonostante il team ART fosse decisamente sottotono (tant’è che ha chiuso terza nei costruttori dietro anche la R-Ace GP, mentre il primo compagno di team di Minì, Mari Boya, ha terminato solo decimo in classifica). Per l’italiano la stagione è comunque positiva, perché al piazzamento d’onore nel campionato europeo va aggiunto anche il quarto posto ottenuto ad inizio anno nella Regional Asia (con un round in meno disputato). Ora, sia Beganovic, che Aron, che Minì sono già stati annunciati per il prossimo anno nella F3 “internazionale”, con i primi due che continueranno in Prema, mentre Minì che andrà in Hitech, con cui ha già effettuato i test post stagionali di Jerez e con cui ha già corso la serie asiatica. E, con i protagonisti della stagione 2022 della F3 diretti verso la F2, è abbastanza probabile che saranno loro i favoriti per questa categoria.

Dietro questi tre, si sono distinti anche il francese della R-Ace GP Hadrien David (quarto con tre vittorie), l’olandese della MP Kas Haverkort (quinto con due vittorie) e il brasiliano, anche lui della R-Ace, Gabriel Bortoleto, sesto con due vittorie. Infine, menzione speciale per Leonardo Fornaroli, ottavo in classifica generale con la Trident (al primo anno nella categoria), ma campione tra i rookie, che, nonostante non abbia mai fatto meglio di un quinto posto, ha fatto della costanza la sua arma, giungendo a punti quindici volte su venti e battendo per quattro punti lo svizzero Joshua Dufek. L’italiano il prossimo anno correrà in Formula 3, sempre con il team veneto.

I primi tre classificati della Formula Regional Europa, Dino Beganovic (al centro), Paul Aron (centrosinistra), Gabriele Mini (centrodestra), in mezzo al rappresentante del team Prema e a Leonardo Fornaroli, campione rookie. Credits to: Dutch Photo Agency

W Series

Ve ne abbiamo già parlato QUI dicendovi come la serie abbia dovuto chiudere con tre round d’anticipo per motivi economici. Tuttavia, è comunque il caso di parlarne per dovere di cronaca: la serie è stata vinta per la terza volta consecutiva da Jamie Chadwick, che su sette gare ne ha vinte le prime cinque e nella sesta ha fatto un secondo posto (per poi ritirarsi a Singapore), chiudendo così con 50 punti di vantaggio su Beitke Visser, seconda, e con 57 su Alice Powell, terza. Non è chiaro quale sarà il futuro della serie, ma per quanto riguarda la Chadwick, come vi abbiamo già raccontato, dopo aver effettuato alcune sessioni di test in Indy Lights (anzi, Indy NXT, come è stata rinominata giusto qualche giorno fa), la serie propedeutica alla Indycar, ha firmato per Andretti per correre in questa categoria.

Formula 4 italiana

La serie italiana è la più prestigiosa e importante al mondo tra quelle della categoria: mentre le altre stentano ad arrivare a venti iscritti per round, il campionato italiano arriva ad averne più di quaranta (al Red Bull Ring l’enorme numero di macchine ha portato a disputare quattro gare invece di tre con tre manche “a gruppi” e una finale), rendendolo il più entusiasmante e interessante. O almeno in teoria: perché il campionato 2022 è stato stradominato da Andrea Kimi Antonelli che, dopo una falsa partenza a Imola (con un solo punto conquistato in tre gare), ha vinto tredici delle successive diciassette corse disputate, chiudendone altre due al secondo posto e vincendo per ben tre volte su sette tutte e tre le gare di un weekend (Spa, Vallelunga e Mugello), vincendo il campionato con 362 punti (e aggiudicandosi anche la classifica riservata ai rookie); alle spalle dell’italiano del programma junior Mercedes ha chiuso secondo l’irlandese Alex Dunne con 258 punti (259 senza gli scarti, perché si contano solo i migliori sedici risultati), unico della top 5 a non correre con la Prema, ma con la US Racing, mentre chiude il podio il brasiliano della FDA Rafael Camara a 239. Per la cronaca, Antonelli il prossimo anno continuerà in Prema, salendo però nella serie superiore, la Regional.

Quarto ha chiuso Charlie Wurz (il figlio di Alex), davanti a James Wharton, Kacper Sztuka (US Racing) e Martinius Stenshorne (Van Amersfoort); è però necessaria una menzione d’onore per Ugo Ugochukwu, pilota del programma junior Mclaren italo-nigeriano ma che ha corso con licenza statunitense: il pilota della Prema ha corso solo due round, quello del Red Bull Ring e quello del Mugello, e nonostante ciò sarebbe comunque riuscito a chiudere decimo in classifica assoluta, se il regolamento non prevedesse che per essere inseriti in classifica bisogna disputare almeno cinque round (tra cui l’ultimo). Ugochuckwu in sei gare ha comunque chiuso due volte secondo e due terzo, e visti anche i buoni risultati conquistati nella serie inglese e in quella tedesca (ne parleremo tra un attimo), si può dire che la Mclaren c’ha visto decisamente lungo ad investire su di lui.

Andrea Kimi Antonelli (primo), Alex Dunne (secondo) e Rafael Camara (terzo), i primi tre classificati nella F4 Italia. Credits to: ACI Sport

Formula 4 tedesca

La serie tedesca si potrebbe riassumere copiando semplicemente quanto scritto per la serie italiana: anche qui Antonelli ha dominato la serie, vincendo nove delle diciotto gare in programma e chiudendo altre tre volte secondo, permettendosi anche il lusso di non partecipare al round del Lausistzring. Alle sue spalle ha chiuso l’inglese Taylor Barnard (giunto settimo nel campionato italiano), mentre terzo ha chiuso ancora Rafael Camara, autore di una buona stagione e che anche lui ha saltato il round del Lausistzring, vincendo però nella classifica rookie. Anche qui, menzione speciale per Ugo Ugochuckwu, che, nonostante non sia stato classificato per aver corso come ospite, avrebbe chiuso in dodicesima posizione assoluta con 54 punti, con due podi nelle ultime due gare.

Purtroppo, la serie non riprenderà il prossimo anno, chiudendo i battenti dopo otto stagioni. Al suo posto, l’ADAC, la Federazione tedesca, schiererà un team nella Formula 4 francese.

Euroformula Open

Per quanto riguarda l’altra serie europea per vetture di F3, a vincere è stato il germano-danese Oliver Goethe, che con undici vittorie in ventisei gare ha ampiamente dominato il campionato. Goethe quest’anno ha avuto la possibilità di correre anche nella F3 internazionale a Budapest e a Spa con il team Campos, ben impressionando e cogliendo anche un quarto posto nella Feature Race belga, e il prossimo anno tornerà nella serie internazionale con Trident. Alle sue spalle ha chiuso il franco-russo Vladislaw Lomko, che ha però colto la soddisfazione di vincere il prestigioso GP di Pau, mentre terzo ha concluso l’australiano Christian Mansell (no, nessuna parentela), il quale il prossimo anno correrà in F3 con Campos. Il primo italiano, Francesco Simonazzi, è giunto sesto in campionato, con una vittoria al Red Bull Ring.

Credits to: Euroformula Open

Formula 4 inglese

Se nella serie italiana Dunne non è riuscito a battere Antonelli, in quella inglese si è decisamente rifatto, con undici vittorie e altri sei podi al volante della Hitech. Un dominio tale per l’irlandese che si è persino potuto concedere il lusso di saltare l’ultimo round di Brands Hatch per andare a correre a Monza nella serie italiana, e comunque il secondo, Alex Gray, non è riuscito a raggiungerlo, chiudendo a 79 lunghezze di distacco. Dietro i due c’è, ancora, Ugo Ugochukwu, campione rookie, stavolta inserito in classifica in terza posizione, e che chiude così una stagione pazzesca per via della competitività messa in mostra nei tre campionati in cui ha preso parte.

Dunne non è purtroppo riuscito a trovare un posto in Regional, dovendosi accontentare di correre nella GB3, ossia la vecchia Formula 3 inglese, un campionato decisamente meno competitivo di quello europeo, a causa probabilmente di una mancanza di fondi.

Formula 4 spagnola

Il titolo iberico è andato al bulgaro Nikola Tsolov, dominatore incontrastato della serie, autore di ben 13 vittorie su 21 gare, con anche altri quattro podi; Tsolov ha vinto addirittura con un round d’anticipo, quello di Navarra, imponendosi però anche a titolo acquisito in tutte e tre le gare dell’appuntamento finale a Barcellona. Il pilota bulgaro, in forza alla Campos, fa parte del programma giovani Alpine, ma, soprattutto, è il gioiellino della cantera di Fernando Alonso: proprio il campione spagnolo starebbe spingendo per fargli fare direttamente il salto in Formula 3, evitando la Regional.

Alle spalle di Tsolov ha chiuso l’australiano Hugh Barter, che bissa il secondo posto ottenuto nella serie francese, mentre terzo è Tymoteusz Kucharczyk, polacco. Tra i nostri, Valerio Rinicella ha chiuso sesto con due terzi posti. Nella classifica rookie, dietro Tsolov e Kucharczyk ha chiuso terzo un buon Bruno del Pino, che ha anche chiuso al terzo posto nei FIA Motorsport Games. Da segnalare infine che il trofeo riservato alle donne è stato vinto dalla francese Lola Lovinfosse, anche se l’unica gara valevole per la classifica è stata quella di Spa, perché è stata l’unica in cui ci sono state almeno due ragazze (Aurelia Nobels).

Il campione della F4 spagnola, Nikola Tsolov. Credits to: F4 Spanish Championship

Formula 4 francese

La serie francese, a differenza delle altre, è più improntata all’addestramento dei piloti che alla pura competizione, e ciò ha influenzato anche le classifiche. Secondo il regolamento, infatti, se un pilota ha già corso in precedenza su una determinata pista in un’altra categoria non prende punti, a vantaggio dei suoi inseguitori: così, Hugh Barter, nonostante in teoria abbia fatto più punti di tutti, è stato costretto a scartare quelli conquistati a Spa (in cui ha ottenuto due vittorie e un sesto posto) e a Valencia (due vittorie e un quarto posto), avendoci già corso nella serie spagnola, cedendo così la vittoria del campionato al francese Alessandro Giusti, autore di due sole vittorie “vere”, ma che ha potuto colmare l’inesperienza rispetto al rivale con tale regola. Dietro al francese e all’australiano, ha chiuso il nipponico Souta Arao. La serie transalpina, a differenza delle altre, non ha team, ma tutte le vetture sono gestite dalla Federazione, e questo dovrebbe garantire più equità tra i piloti.

Indy Lights

La Indy Lights, campionato propedeutico alla Indycar (dal prossimo anno rinominata Indy NXT), non ha vissuto di particolare gloria quest’anno, con soli dieci piloti che hanno corso tutti i quattordici appuntamenti stagionali. A vincere la serie, con un discreto margine, è stato lo svedese Linus Lundqvist, già terzo nel 2021 e campione della Formula Regional America nel 2020, che ha ottenuto cinque vittorie, a Barber, a Indianapolis, nei due round di Detroit, con anche un secondo posto al Gateway e tre terzi a St Petersburg, a Mid Ohio e a Portland. Lo svedese, pilota di HMD (in partnership con Dale Coyne), dovrebbe passare alla serie principale, probabilmente proprio con Coyne per le gare stradali e cittadine, evitando almeno per la prima stagione gli ovali. Alle sue spalle è giunto l’americano Sting Ray Robb, di Andretti, che ha preceduto il compagno di squadra australiano Matthew Brabham, nipote di Jack Brabham nonché pilota più vecchio della categoria (classe 1994). Il primo dei rookie è stato il neozelandese di Andretti Hunter McElrea, vincitore a Mid Ohio e nell’ovale dell’Iowa, e che il prossimo anno continuerà nella serie cadetta americana.

Il resto

E adesso, una rapida carrellata di tutte le altre serie:

  • F4 giapponese: Syun Koide (Jap) ha vinto davanti a Yusuke Mitsui (Jap) e a Rin Arakawa (Jap);
  • F4 brasiliana: con un round ancora da disputare, ha vinto Pedro Clerot (Bra), mentre Lucas Staico (Bra) e Vinicius Tessaro (Bra) si stanno giocando il secondo posto;
  • Gran Premio di Macao: Andy Chang (Mac), ha vinto la finale davanti a Gerrard Xie (Hon) e a Charles Leong (Mac). Per quanto riguarda la F4 cinese, con un ultimo round da disputare a Pingtan, Xie conduce il campionato con cento punti di vantaggio su Lu Jinxi (Chi); con quattro gare ancora mancanti, la conquista del titolo è solo una formalità;
  • Formula Regional America: Raoul Hyman (RSA) ha vinto davanti a Dylan Tavella (USA) e a Jason Alder (USA);
  • F4 USA: Lochie Hughes (Aus) ha vinto davanti a Bryson Morris (USA) e a Noah Ping (USA);
  • F4 NACAM (Northern and Central America): Juan Felipe Pedraza (Col) ha vinto davanti a Julio Rejon (Mex) e a Manuel Roza (Mex);
  • Super Formula Lights: Kazuko Kotaka (Jap) ha vinto davanti a Kakunoshin Ohta (Jap) e a Iori Kimura (Jap);
  • FIA Motorsport Games, F4 Cup: Andrea Kimi Antonelli (Ita) ha vinto la finale davanti a Manuel Espirito Santo (Por) e a Bruno del Pino (Spa);
  • F4 danese: la serie danese presenta sia vetture di Formula 4 che di Formula 5: nell’assoluta Julius Dinesen (Dan) ha vinto davanti a Sebastian Gravlund (Dan) e a Mads Hoe (Dan), quest’ultimo il quale ha corso con una F5; nella serie F5 Hoe ha vinto davanti a Mille Hoe (Dan, decimo assoluto) e a Oliver Kratsch (Ger, undicesimo assoluto). Infine, nella classe rookie Mika Abrahams (RSA) ha vinto davanti a Victor Nielsen (Dan) e a Magnus Pedersen (Dan);
  • Formula Regional Giappone: ad un round dal termine, quello di Suzuka, Miki Koyama (Jap) ha vinto il titolo davanti a Sota Ogawa (Jap) e a Yoshiaki Katayama (Jap), che si giocano il secondo posto. La Koyama è la prima donna ad aver vinto un campionato di Formula Regional a livello globale;
  • GB3: Luke Browning (UK) ha vinto davanti a Joel Ganfors (Swe) e a Tom Lebbon (UK);
  • GB4: Nikolas Taylor (UK) ha vinto davanti a Jarrod Waberski (RSA) e a Max Marzorati (UK).




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Alfredo Cirelli

The author Alfredo Cirelli

Classe 1999, sono cresciuto con la F1 commentata da Mazzoni, da cui ho assorbito un'enorme mole di statistiche non propriamente utili, che prima che Fuori Traiettoria mi desse la possibilità di tramutarle in articoli servivano soltanto per infastidire i miei amici non propriamente interessati. Per FT mi occupo di fornirvi aneddoti curiosi e dati statistici sul mondo della F1, ma copro anche la Formula E (categoria per cui sono accreditato FIA), la Formula 2, la Formula 3, talvolta anche la Indycar e, se ho tempo, anche tutte le varie formule minori in giro per il mondo.