Mitch Evans conquista nel Sao Paulo E-Prix la sua settima vittoria in carriera in Formula E. Il neozelandese della Jaguar ha vinto al fotofinish davanti a Cassidy e a Bird, con i tre piloti, tutti motorizzati Jaguar, racchiusi in mezzo secondo alla bandiera a scacchi.
Le qualifiche
La pole è stata conquistata dal campione del mondo di Formula E in carica Stoffel Vandoorne, all’ottava in carriera, e che torna al comando delle qualifiche per la prima volta da Roma dello scorso anno. Il belga ha battuto in finale Antonio Felix Da Costa per soli sei centesimi, con il portoghese che dimostra di aver definitamente capito come funziona la Porsche. Seconda fila per Mitch Evans, davanti ad un ottimo Edoardo Mortara su Maserati, mentre seguono Cassidy, Hughes, Sette Camara (ottimo settimo a casa sua) e Nato. Nona è l’altra Maserati di Gunther, mentre è solo ventesimo il leader del campionato Pascal Wehrlein, protagonista di un contatto contro le barriere nella fase a gruppi. Leggermente meglio, ma comunque fuori dalla top 10, il suo sfidante in campionato, Dennis, solo quattordicesimo. Penalizzati Bird (da quinto a decimo) e Gunther (da sesto a nono).
1. Stoffel Vandoorne | |
2. Antonio Felix Da Costa | |
3. Mitch Evans | |
4. Edoardo Mortara | |
5. Nick Cassidy | |
6. Jake Hughes | |
7. Sergio Sette Camara | |
8. Norman Nato | |
9. Maximilian Gunther | |
10. Sam Bird | |
11. Jean Eric Vergne | |
12. Sebastian Buemi | |
13. Renè Rast | |
14. Jake Dennis | |
15. Nico Muller | |
16. Sacha Fenestraz | |
17. Dan Ticktum | |
18. Oliver Rowland | |
19. Robin Frijns | |
20. Pascal Wehrlein | |
21. André Lotterer | |
22. Lucas Di Grassi |
Cronaca della gara
Alla partenza i primi procedono regolarmente, ma Mortara si tocca con Evans e distrugge l’ala anteriore, finendo mestamente in fondo al gruppo. Nelle retrovie ci sono anche dei contatti che coinvolgono Lotterer e Nato, ma davanti nei primi giri Vandoorne procede regolarmente davanti a Da Costa e Evans. Al sesto giro il belga è il primo dei piloti di testa ad usare l’Attack Mode, perdendo la posizione sulla Porsche, ma già al passaggio seguente si riprende la posizione, con anche Evans e Cassidy che passano Da Costa. Curioso come, nel corso del sesto passaggio, proprio Cassidy sia “leggermente” decollato su un dosso in rettilineo, senza però conseguenze. Al giro otto, Fenestraz parcheggia all’uscita di curva 6, e la Direzione Gara della Formula E chiama in pista la Safety Car.
Intanto, Wehrlein si è già riportato in top 10, puntando ad un risultato utile. Al dodicesimo giro si riparte, e a quel punto iniziano quattro giri di delirio, con i primi quattro, Vandoorne, Evans, Da Costa e Cassidy che iniziano a scambiarsi le posizioni con una sequenza impressionante di sorpassi, prima che una nuova Safety Car al giro 16 venga richiamata in pista perché Dennis si è piantato in mezzo alla pista per un contatto con Ticktum.
Alla ripartenza il primo è Cassidy, seguito da Vandoorne, Da Costa e Evans. Subito, Cassidy e Vandoorne vanno a prendere l’Attack Mode, scivolando in terza e quinta posizione. Gli altri due lo fanno al giro seguente, il ventesimo, e Cassidy ritorna quindi al comando, davanti a Evans. Questi due sembrano avere qualcosa in più, e iniziano a scavare un piccolo solco, anche continuando a scambiarsi le posizioni, mentre al giro 25 Da Costa perde contatto con la leadership per un lungo in curva 1.
Bird intanto nel finale di gara risale prepotentemente, passando le due DS-Penske di Vergne e Vandoorne e inizia a girare fortissimo, recuperando sui primi due e facendo segnare anche il giro record, che in Formula E vale un punto. Al giro 32, il quart’ultimo, Evans passa al comando. È la mossa della vittoria, anche se Cassidy e Bird non mollano: nel finale il pilota della Envision prova a riprendersi la posizione, mentre Bird si lamenta in radio della strategia (a quanto pare il team l’ha tenuto troppo al risparmio), ma nulla possono contro Evans, che torna al successo per la prima volta dopo Seoul dello scorso anno. Nel postgara c’è anche un giallo, con Bird e Cassidy che si piantano in mezzo alla pista, facendo sospettare qualcuno che possano aver usato più energia di quanto consentito, ma poi ripartono tranquillamente, scongiurando ogni rischio.
Evans quindi guida la tripletta dei motorizzati Jaguar, davanti a Cassidy e Bird. Da Costa alla fine, dopo il lungo, risale al quarto posto, e guadagna altri punti importanti per la classifica, così come Vergne, quinto, il quale a sua volta che precede il suo compagno di team Vandoorne. Settimo in rimonta Wehrlein, mentre chiudono la zona punti le due McLaren di Hughes e Rast e la Envision di Buemi.
Wehrlein comunque allunga nella classifica piloti della Formula E, portandosi a 86 lunghezze, mentre, nonostante i tre zeri di fila, Dennis resta secondo a 62. Cassidy, con i tre podi di fila, si porta però zitto zitto ad un solo punto dall’inglese, a 61, seguito a stretto giro da Vergne a 60 e Da Costa a 58. Evans, nonostante la vittoria, paga l’avvio di stagione a rilento, e si trova solo nono, ma ha 39 punti, e non è detto che non possa recuperare. Tra le squadre, ovviamente la Porsche resta davanti a 144 punti, ma la Envision accorcia a 103, mentre la Jaguar sale incredibilmente terza a 83 lunghezze. Prossimo appuntamento con la Formula E il 22 e il 23 aprile, per il double header del Berlin E-Prix.