In occasione dell’E-Prix di Roma, che si terrà dal 14 al 16 luglio, abbiamo avuto l’occasione di fare una chiacchierata in una sessione media con Nick Cassidy, pilota della Envision Racing attualmente secondo nel mondiale di Formula E e vincitore dell’ultimo round di Portland. Tra le tante domande, abbiamo parlato di Attack Mode, della sua stagione finora e della lotta per il titolo, senza dimenticare il round capitolino.
Il primo argomento toccato è sicuramente quello dell’E-Prix di Roma. Cassidy ha parlato in maniera entusiasta del circuito dell’Eur “Roma è uno dei circuiti migliori del calendario, ci sono alcune sezioni davvero pazzesche, con grossi bump, un vero circuito da Formula E. Non vedo l’ora di correrci!”
“Non so cosa aspettarmi questo weekend, credo che sarà molto diverso con queste macchine rispetto alle Gen 2. La pista mi piace, ho fatto la mia prima pole in Formula E qui (nel 2021, ndr), mentre lo scorso anno ho avuto un weekend piuttosto difficile, con problemi ai freni, anche se in gara ero abbastanza veloce e sono riuscito a risalire. Poi quest’anno abbiamo il powertrain Jaguar, che lo scorso anno è andata molto forte [doppietta con Evans, ndr], anche se abbiamo visto quanto lo sviluppo dei team sia pazzesco, quindi non si può sapere cos’accadrà. Sono sicuro che sarà un weekend tosto”.
“Penso che possa fare tanti punti in un doubleheader quando ti trovi bene in uno specifico tracciato. L’abbiamo visto con Gunther a Giacarta. Ci sono stati diversi circuiti in cui quest’anno siamo andati molto bene, come Città del Capo o San Paolo, credo che se fossero stati due doppi appuntamenti avremmo potuto lottare per la vittoria in entrambe le gare. Ci vuole un po’ di fortuna con il calendario da questo punto di vista, ma sono abbastanza tranquillo per Roma e Londra, dovrebbero essere due circuiti favorevoli per noi”.
La conversazione si è poi spostata sul round di Portland. Cassidy ha detto che il circuito gli è piaciuto molto, anche se ha ammesso come probabilmente sia un po’ di parte, al contrario di altri. “Penso che il DNA della Formula E sia nei circuiti cittadini. Sono molto divertenti, e si adattano meglio alle macchine; però è vero, la gara a Portland è stata molto bella. Possono andar bene entrambe le cose. Per il resto, credo sia normale che se chiedi ad un pilota che ha avuto una brutta gara o che non è finito nei punti, questo ti dirà che la gara non gli è piaciuta”.
Non è stato risparmiato neanche il discorso dell’Attack Mode, che quest’anno, con le nuove Gen 3 sembra avere meno efficacia del solito, tanto che diversi piloti preferiscono usarlo nella prima fase di gara, quando sono ancora in gestione “Sono soddisfatto dell’Attack Mode. Il mio compagno di team, Buemi, ad esempio l’ha usato nelle fasi finali di gara a Portland, ed è riuscito a guadagnare qualche posizione. Credo che anche Dennis l’abbia usato piuttosto tardi ed è riuscito a fare qualche sorpasso. Credo che sia ancora un elemento importante, solo che adesso le macchine sono così potenti che per le tipologie di tracciato è difficile usare tutta questa potenza. In circuiti come Portland, Berlino o San Paolo, con i lunghi rettilinei, può essere un buon vantaggio avere l’Attack Mode, ma sui tracciati piccoli è difficile usare la potenza”.
Dopodiché, ci si è spostati sulla questione del mondiale. Cassidy è secondo con un solo punto di ritardo da Jake Dennis, con quattro gare al termine, le due di Roma e le due di Londra. “Essere un punto dietro il leader è decisamente meglio che essere più distante. È più rilassante sapere che comunque andasse a Roma sarei ancora in lotta per il titolo, potrei guadagnare un solo punto e Dennis potrebbe vincere entrambe le gare, ma comunque arriverei a Londra con delle possibilità di vincere. Ma ovviamente non è questo l’obiettivo, vogliamo fare quattro gare molto competitive. Sono tranquillo, abbiamo avuto buone performance quest’anno in quasi tutti i tracciati” “Ho capito di poter lottare per il titolo a Città del Capo. Lì ho sentito di essere il più veloce, nelle prove ho fatto degli ottimi giri, in qualifica è stata una delle prime della stagione in cui eravamo così tanto veloci. Ma in generale sapevo di avere una buona powertrain. In Messico e a Diriyah abbiamo finito la gara con il 4 e il 3%, quindi un sacco di energia, e questo mi faceva capire quanto eravamo forti; avevo solo bisogno di esperienza con la macchina e di fare qualche gara”. E, in merito ad eventuali ordini di scuderia, ha detto “Non so se ci saranno. Abbiamo visto nelle ultime 3-4-5 gare come Antonio [Da Costa, ndr] abbia lavorato molto bene per Pascal [Wehrlein, ndr], penso sia il miglior wingman della griglia. Ha fatto il possibile per rendere la mia vita difficile a Giacarta. Ma va bene così, sono le corse. Non so cosa Seb [Buemi, ndr] farà o potrà fare per me”.
“Se potessi dire al me del 2021 che ora sono in lotta per il titolo? Penso che il me di due anni fa ci crederebbe, ma direi gli direi anche di rilassarsi. Venivo da diverse stagioni in cui lottavo per il titolo in Giappone (in Superformula, ndr), ma visto che questo titolo non arrivava iniziavo ad innervosirmi, e le cose peggioravano. Gli direi quindi di rilassarsi, perché arriverà il suo momento”.
Infine, si è parlato del calendario per la prossima stagione, uscito pochi giorni fa. Cassidy, che ha corso in Giappone in Super Formula, si è detto entusiasta dell’ingresso di Tokyo “È fantastico tornare a Tokyo. Ho visto la mappa del circuito, si trova vicino la mia vecchia palestra, sono strade che conosco davvero bene”. E, alla domanda su quale circuito vorrebbe al posto dei tre TBD attualmente presenti, non ha avuto nessun dubbio “Sarei davvero felice di tornare a Città del Capo, è un circuito pazzesco da guidare, molto veloce e molto al limite”.