In una gara che ha visto circa 200 sorpassi e un’invasione di pista di alcuni attivisti climatici, Nick Cassidy si impone nel secondo round del Berlin E-Prix. In quella che è la sua seconda vittoria in carriera, il pilota della Envision Racing ha preceduto sul traguardo Jake Dennis e Jean Eric Vergne, riportandosi a soli quattro punti dal leader del mondiale Pascal Wehrlein, solo settimo.
Qualifiche
In una qualifica bagnata dalla pioggia, a sorpresa escono fuori le due ABT Cupra, team ultimo in classifica costruttori, che monopolizzano la prima fila. Robin Frijns, che tra l’altro ha saltato quattro gare per un infortunio occorso a Città del Messico, ha battuto in finale il compagno di team Nico Muller, conquistando la seconda pole della sua carriera, e la prima del team dal 2018. Seconda fila per Buemi e Vergne, che comunque ammortizzano i danni, mentre in terza ci sono il vincitore di ieri Evans e il leader del campionato Wehrlein. Chiudono la top ten Dennis, Cassidy, Vandoorne e Da Costa. Penalizzato di cinque posizioni Ticktum per il contatto di ieri con Vandoorne, che partirà quindi diciottesimo. Malissimo invece le Maserati, dopo il bel podio di ieri, totalmente in difficoltà sotto la pioggia, con Gunther che partirà addirittura ultimo e Mortara sedicesimo.
1 Robin Frijns | |
2 Nico Muller | |
3 Sebastien Buemi | |
4 Jean Eric Vergne | |
5 Mitch Evans | |
6 Pascal Wehrlein | |
7 Jake Dennis | |
8 Nick Cassidy | |
9 Stoffel Vandoorne | |
10 Antonio Felix Da Costa | |
11 Sam Bird | |
12 Oliver Rowland | |
13 Lucas Di Grassi | |
14 Jake Hughes | |
15 André Lotterer | |
16 Edoardo Mortara | |
17 René Rast | |
18 Dan Ticktum | |
19 Sergio Sette Camara | |
20 Sacha Fenestraz | |
21 Maximilian Gunther | |
22 Norman Nato |
Cronaca della gara
La procedura di partenza viene abortita inizialmente per un’invasione di pista di alcuni invasori, che si portano in mezzo alla griglia proprio mentre le vetture fanno il burnout di riscaldamento. Sfortunatamente, qui non c’è Rubens Barrichello, e pertanto è impossibile stabilire in anticipo chi possa vincere.
Una volta rimossi quelli che si sono rivelati essere attivisti climatici di Letzte Generation, al via le due ABT mantengono le posizioni alla prima curva, con lo schieramento che procede compatto. Anche stavolta, come ieri, i piloti cercano di sbarazzarsi subito dell’Attack Mode, e tutti i piloti di testa, a parte le due Porsche, se li usano entrambi nei primi due giri. Le due ABT, nel frattempo, arretrano in classifica, e nonostante tutti i piloti siano vicini e si scambino la posizione come se fosse una corsa ciclistica per risparmiare energia, si delinea nella prima metà di gara come ieri una lotta a otto per la vittoria, tra Wehrlein, Da Costa, Vergne, Dennis, Cassidy, Evans, Buemi e Bird. Il primo colpo di scena arriva al giro 18, con Bird che danneggia l’ala anteriore e rientra ai box, abbandonando i sogni di gloria. Stessa sorte per Buemi al ventiduesimo passaggio, che ancora una volta non riesce a salire sul podio.
Tra il giro 23 e il 24 Cassidy sale in cattedra, e realizza prima un clamoroso triplo sorpasso in curva 1, e poi passa al comando della corsa. Il gruppo continua a rimanere vicinissimo, con diciotto piloti in dieci secondi, ma ad un certo punto, al giro 34, i primi otto si staccano leggermente dagli inseguitori, con Vandoorne e Gunther che si aggiungono agli altri. Cassidy, però riesce a gestire, mentre dietro di lui Dennis sale in seconda posizione. Nel finale, il neozelandese dell’Envision è perfetto nella gestione, e conclude la gara con lo 0%, beffando Dennis, che quanto meno torna sul podio dopo quattro zeri consecutivi.
Alle loro spalle, terzo è Vergne, che comunque continua ad accumulare punti, davanti a Evans, che nel finale ha perso un pochino l’abbrivio per lottare per il podio, e Da Costa. A Punti anche Gunther, Wehrlein, Vandoorne, Muller e Ticktum.
Il vantaggio che Wehrlein aveva costruito nei primi tre round viene quasi del tutto azzerato al giro di boa del mondiale. Il tedesco resta leader a 100 punti, ma Cassidy, grazie a tre podi nelle ultime quattro gare, è salito a 96, a meno quattro dal pilota Porsche. Più staccato Vergne, terzo a 81 punti, che deve difendersi da Dennis a 80 e da Evans a 76. Tra i team, la Porsche resta davanti all’Envision a 153 e alla Jaguar a 138. Il prossimo round sarà tra due settimane, il 7 maggio, con l’attesissimo E-Prix di Monaco.