Negli ultimi giorni si è fatto gran parlare di due possibili modifiche che potrebbero essere implementate già a partire da quest’anno per migliorare il layout di Abu Dhabi. Ma se invece provassimo a peggiorarlo?
Partendo dall’immagine satellitare riportata qui sopra, abbiamo provato a peggiorare il circuito di Abu Dhabi – Yas Marina. I limiti che ci siamo imposti sono gli spazi realistici su cui lavorare e il rispetto (grossolano) delle norme FIA su lunghezza della pista e ampiezza delle vie di fuga. Il tutto rigorosamente utilizzando un software specifico chiamato Paint, per evitare il rischio di sembrare professionali. Ecco tre varianti di cui andiamo ben poco fieri:
Layout 1 – Yas Maronn
Il primo layout ideato è stato creato appositamente per rovinare la festa a Kimi Raikkonen, il quale non si fece problemi a commentare: “Le prime curve sono carine, il resto è m**da”. In ordine, abbiamo rovinato curva 1 rendendola un tornantino strettissimo anziché una curva da quarta marcia. Per evitare il rischio di avere un curvone veloce, abbiamo implementato una chicane oscena in mezzo a curva 3. Sfruttando una parte di tracciato alternativo già esistente si arriva fino al tornantino subissati dall’aria sporca della vettura davanti. Ogni possibilità di sorpasso nella chiacane di curva 8 è vanificata dall’utilizzo di due varianti sul rettilineo, anch’esse già presenti -ma inutilizzate- nella realtà. Una frustrante sequenza di tre tornantini riporta i piloti all’ultima curva per concludere il giro di Yas Maronn.
Layout 2 – Abu Dubbi
Il layout di Abu Dubbi si apre con una sola modifica nella prima sezione di pista: alla fine del rettilineo del traguardo, una curva a 90° stile Sochi sostituisce la curva a 91° che c’è ora. Prima di arrivare a curva 5, i piloti deviano verso sinistra per entrare in una sezione già presente, più simile ad una chiave inglese che ad un tracciato di Formula 1. Tornati sul backstraight si affronta nuovamente la seconda variante, con la chicane successiva che viene anticipata di un centinaio di metri per assicurarsi che le monoposto non prendano troppa velocità. Il secondo tratto del rettilineo viene utilizzato solo a metà, per ricollegarsi poi, grazie ad un paio di spigoli, alle lande del sottosterzo fino al traguardo.
Layout 3 – Jos Marina
Il nome del terzo layout prende spunto dalle temperature degli pneumatici a fine giro, incandescenti come il box Benetton a Hockenheim 1994. Per questo disegno abbiamo voluto rispolverare il secondo settore sin qui ingiustamente ignorato: perché mai in un progetto simile dovremmo sprecare la curva più inutile e avvilente dell’intero calendario? Ovviamente sto parlando di curva 14. Il primo tratto rimane invariato rispetto al tracciato canonico, ma appena fuori da curva 3 si taglia una parte del percorso attuale per lanciarsi in una serie infinita di curve a gomito. Una chicane con la sola utilità di fermare possibili sorpassi è installata a metà del secondo rettilineo. La tripla variante alla fine dello stesso è resa ancora più stretta e lenta, con una semi-curva in ingresso cosicché ogni manovra d’attacco si traduca in contatto. Un’ennesima chicane stile Bus Stop della 24h di Daytona frena le monoposto in curva 15, rovinando uno dei pochissimi tratti insidiosi di Abu Dhabi. Fino al traguardo si segue quanto già progettato da Tilke, tanto per mancanza di spazio di manovra, quanto perché -detto tra noi- l’ultimo settore è già brutto così.