Ad oltre 600 km da casa, attaccato abusivamente a wi-fi imprecisati, finendole utilizzando il cellulare mentre sono in giro, ma ce l’ho fatta. Dopo una settimana di assenza forzata, tornano con la consueta dose di cattivo gusto loro, le Pagelle Rimappate. Buona lettura signori.
LEWIS HAMILTON – 6ASSENTE. Il suo “Sono stato assente all’evento di Londra per preparare il GP” è una scusa credibile quanto la morte del 17° nonno paterno per saltare la scuola, ma d’altronde la presenza di Nico Rosberg è un deterrente per lui talmente potente che se il tedesco iniziasse ad usare Snapchat lui probabilmente tornerebbe su MSN Messanger. Nemmeno il creatore del Domino aveva però mai dominato così tanto, ma la spiegazione della sua grande prestazione pare sia da individuare in quella strana miscela che, poco prima della partenza, è stata versata nel serbatoio della W08. A tradirsi sarebbe stato un meccanico, che erano giorni che ripeteva, adattandolo al particolare contenitore della benzina, un famoso modo di dire che si usa solitamente per indicare quando si ha un trucco nascosto da qualche parte. L’ASSO NELLA TANICA
VALTTERI BOTTAS – 8,5. Ad inizio stagione in Mercedes gli avevano chiesto di provare a rifare tutto quello che faceva Lewis, e difatti anche il buon Valtteri decide con sapienza di demolecolarizzare un cambio nel corso del weekend. Si qualifica in negazionesima posizione (NoNo), dopodiché decide di colorare di giallo la banda laterale di un treno di Hard e copre 3 volte la distanza Terra-Luna senza neppure intaccare il battistrada. Voci di corridoio dicono comunque che il guasto al cambio gli sia valso un nuovo soprannome: pare infatti che Bottas abbia preferito mantenere alcuni suoi vecchi elementi della trasmissione, e da quelle parti era parecchio tempo che non si vedeva qualcuno così attaccato ad una corona. REGINA ELISABOTTAS
KIMI RAIKKONEN – 49. La pioggia del weekend contribuisce in maniera cruciale all’abbassamento del suo mammifero preferito, il tasso alcolemico, dopo che nelle FP aveva cercato di finire nella sabbia alla ricerca di un secchiello solo perché dal box gli avevano detto che dietro al volante c’erano due palette. Ruba la prima fila quasi come un politico alle cerimonie pubbliche, poi stranamente non combina macelli e non viene colpito da asteroidi fino a due giri dalla fine, quando fa scoprire nuovi santi a mezza Italia. Voleva lasciar trasparire la sua rabbia nelle interviste, ma a quanto pare non è riuscito a farsi capire: tutti i giornalisti sembra infatti abbiano capito che sia in grado di piegare oggetti con la forza del pensiero, mentre lui stava semplicemente cercando di far capire da dove venissero, vista la loro scarsa qualità, le carcasse delle Pirelli Soft. TELE CINESI
MAX VERSTAPPEN & DANIEL RICCIARDO – L’Olandese Poppante e il testimonial Mentadent più veloce del mondo finiscono in tandem una gara da ricordare per diversi aspetti. Il #33 ha il merito di far sprofondare di altri 4 metri gli interi Paesi Bassi per via di tutte le maledizioni che vengono lanciate alle sue generazioni passate, il #3 parte da Liverpool, dimentica le impostazioni di gara su “Facile” e mette a segno più sorpassi che cambi marcia. A fine GP erano talmente soddisfatti delle loro prestazioni che, per svagarsi, pare siano stati visti mentre rifilavano schiaffoni in faccia alle persone che salutavano dai finestrini dei battelli sul fiume londinese, in una remake di una scena di un famoso film italiano. TAMIGI MIEI
SEBASTIAN VETTEL – 49,5. In qualifica il suo giro è efficace quanto una RedBull utilizzata per prendere sonno, mentre in partenza ha sgommato talmente tanto da dimostrare che al mondo non solo le rose sono le cose rosse che hanno spin. Monta le Soft talmente in anticipo da metterle sulla sua SF70-H nel corso del 53° giro del GP d’Austria, e a fine gara si ritrova con una gomma talmente bucata da essere stata spedita al San Patrignano. A fine gara per provare a farlo rilassare la squadra lo ha riportato in visita a Londra, ma anche lì sembra che il povero Seb non abbia trovato pace. Si dice infatti che abbia iniziato a piangere in maniera incontrollata quando ha letto male il nome del palazzo della regina che, a suo dire, gli ricordava l’andamento del suo GP. BUCHI IN GOM PALACE
ESTEBAN OCON & SERGIO PEREZ – 1,249 €/l. I Croccanti all’amarena più veloci della galassia si esibiscono ancora una volta in una gara in saliva, nel senso che sono a distanza di sputo uno dall’altro, ottenendo ancora una volta un grande risultato. Sembra una casualità il fatto che viaggino sempre in coppia, ma la realtà è che, viste le ristrettezze economiche in cui versa il team, le due VJM10 sono in realtà legate tra di loro con dei cavi, di modo tale che la prima delle due possa trainare l’altra ottenendo così un gran risparmio di carburante. Prova di questa loro efficienza sul fronte del carburante è il fatto che a fine GP entrambi i piloti siano stati insigniti di quel particolare titolo che viene dato ai Cavalieri del regno che più si sono distinti per aver tenuto d’occhio il consumo di benzina. SIR BATOIO
DANIIL KVYAT – 3 KILL IN A ROW. Le sue recenti condotte di gara stanno generando una psicosi collettiva nel Paddock. Si dice infatti che basti far notare a qualcuno di aver respirato rumorosamente durante la notte, con un innocente “Oh, russi!”, per scatenare un fuggi fuggi generale con tanto di allarme antiaereo e punti di raccolta in bunker sotterranei. Pare sia stato scritturato per un remake di “Fuori in 60 secondi” vista la rapidità con cui riesce ad escludere dalle corse i suoi colleghi, ma quello fatto a Silverstone è stato un errore grossolano. Che pare sia stato definito, visto il nome della curva in cui è capitato, in un certo modo che in Italia viene utilizzato per indicare una scemenza clamorosa. UNA CHAPELLATA
FERNANDO ALONSO – 30. Gli spettatori del Campo Centrale di Wimbledon credevano che finalmente gli organizzatori del torneo avessero comprato un nuovo modello di tosaerba, ma alle 14:00 in punto si sono resi conto, vedendolo uscire dal campo, che si trattava solamente della MCL32 di Alonso arretrata fin lì per aver sostituito 7 motori in una sessione di FP. In gara si lamenta dell’assenza ai box del Will pilota di IndyCar (“No Power, No Power”), ma il momento più alto del suo weekend è stato la qualifica, quando sull’acqua andava più forte di tutti: un feeling che Nando ha spiegato derivare dall’aver passato parecchio tempo nella città dedicata a quel famoso mammifera acquatico che vive essenzialmente nei fiumi. LONDRA
CARLOS SAINZ – 3,14. Il clima in Toro Rosso è così disteso che pare che al posto della parete divisoria tra le due parti del box sia stata scavata una trincea con filo spinato, e si dice che così tante mine non si siano mai viste neppure negli album di Celentano. Di questo il buon Carlos se n’è accorto da tempo, ed è per questo che sta cercando in tutti i modi di far capire i suoi meccanici che si debba trovare il modo per scappare dalla Toro Rosso. Si dice infatti che sia stato lui a recidere i cavi di ritenzione di una delle sue gomme al venerdì, nel tentativo di mandare un messaggio subliminale ai suoi uomini. TAGLIAMO LA CORDA
JOLYON PALMER – √³. Probabilmente quando si sentiva dire che i suoi problemi prestazionali sarebbero stati risolti alla radice di certo non si aspettava che la radice fosse quella Kubica, ma ormai il danno è fatto. Nemmeno il tempo di chiudere bene la visiera che il suo GP di Silverstone diventa da “GP di casa” a “GP da casa”, ma la colpa pare che sia anche un po’ la sua. Forse infatti avrebbe dovuto evitare di dire, poco prima della partenza, una certa frase facilmente fraintendibile che lui riferiva al suo stato d’animo ma che invece i meccanici hanno pensato si riferisse all’impianto idraulico della sua R.S. 17. “NON METTETEMI PRESSIONE!”