A che pro fare un’introduzione di qualche riga che nessuno leggerà? E’ abbastanza inutile, quindi ho deciso che non la scriverò perché in fondo rappresenta una perdita di tempo. La cosa fantastica è che per dirvi che non l’avrei fatta alla fine l’ho fatta lo stesso, quindi torniamo al punto di partenza. Comunque, ciancio alle bande e via con le Pagelle Rimappate del GP del Canada.
LEWIS HAMILTON – 65. Non come le sue Pole, bensì come i centesimi di secondo in cui è stato inquadrato dalle telecamere della regia, visto che dal ritiro di Verstappen in poi lo si vede guidare con un braccio di fuori mentre intona Despacito. Merito comunque di questa sua prestazione monstre è l’aver sottratto, con un semplice bacio sulla visiera, il talento ancora incastonato nel casco di Ayrton che gli è stato regalato. Un gesto che pare gli sia valso un nuovo soprannome nel Paddock, che ha immediatamente adattato all’occasione il nome di un personaggio nero della saga di Harry Potter, anche lui famoso per sottrarre cose con un solo bacio. DISENNATORE
VALTTERI BOTTAS – ORDINE 66. Offre talmente tanta protezione a Lewis Hamilton da meritarsi non solo il titolo di Scudiero, ma anche quello di Scudisono e di Scudisarò. Si comporta così bene che pare che Niki Lauda, ancora calato nella parte dell’imperatore Palpatine dopo aver visto l’intro di Sky a tema Star Wars, abbia deciso di nominarlo suo nuovo apprendista, affibbiandogli una denominazione che spiega come in Mercedes siano sempre più convinti del fatto che possa meritare il rinnovo del contratto. DARTH FIDUCIA
DANIEL RICCIARDO – 3K. E’ da quando lo si vede circolare nel box con delle strane bamboline tra le mani che ai piloti davanti a lui succede sempre qualcosa: a Verstappen va in crash la RB13, a Vettel la RedBull più che mettere le ali le toglie ed il risultato è che lui non deve far altro che tenersi dietro i confetti più veloci del mondo per prendersi un altro podio. Sul quale peraltro diventa il pupillo di Sir Patrick Stewart, che lo prende a tal punto nelle sue grazie da voler addirittura provare il suo shoey. Daniel Pensava che questo affetto fosse dovuto alla stima per la gran gara fatta, ma la verità è che Stewart l’ha fatto soltanto per trasformarlo nella stella della cerimonia e fare così un po’ di pubblicità occulta, visto il numero dell’australiano, a quella serie TV stellare di cui è stato per anni protagonista. STAR TRE
SEBASTIAN VETTEL – BUONAN8. Il duello ravvicinato con Hamilton lo sta provando psicologicamente, è innegabile. La prova è il fatto che la sua brutta partenza pare sia causata dal fatto che non riesca più a dormire bene, visto che si dice vada vaneggiando per tutta la notte su un fantomatico uomo nero che infesterebbe la sua stanza. Ma al povero Bastiano nessuno crede, ed ecco la causa dell’incidente alla partenza: ha dichiarato infatti che non gli restava altro da fare che rompere un determinato pezzo della sua SF70-H per far capire l’unico posto dove, assieme ai suoi genitori, tornerebbe a dormire tranquillo. ALETTONE
SERGIO PEREZ & ESTEBAN OCON – L8 CONTRO DI TE. Equipaggiate con i nuovi motori Mercedes, le Penelope Pitstop del 2000 fanno concorrenza agli F-18 canadesi per velocità raggiunte alla fine del rettilineo, che altro non è se non un accumulo di melanina sui serpenti. Stavano correndo bene, poi però decidono di bisticciare tra loro con così tanta foga che per l’ansia che accadesse qualcosa VJ Mallya pare abbia sudato talmente tanto da diventare a fine gara VJ Canottyera. Dopo il GP comunque non si guardavano nemmeno negli occhi, e ciascuno parlava di un’amicizia con l’altro ormai logorata. Peccato però che, visto il termine utilizzato da entrambi, il team non abbia ben compreso la situazione ed abbia semplicemente pensato che la loro amicizia fosse ispirata al colore della carrozzeria della VJM10. AMICIZIA EROSA
KIMI RAIKKONEN – 1,5 G. Tutta quella vegetazione attorno alla pista non fa altro che risvegliare in lui la voglia di darsi nuovamente al WRC, ed è per questo che si esibisce nella PS “Scomunica di Maurizio – Infarto di Marchionne” uscendo da Curva 5 con un drift che nemmeno Ken Block al quarto giro di acidi. Da lì in poi la sua gara è un apostrofo rosa tra le parole “M’addormento”, fino a quando le UltraSoft non lo riportano sotto alle due Gazzette dello Sport a quattro ruote, prima che un problema ai freni non ne spenga le velleità. Sembra tra l’altro che non abbia preso benissimo il guasto: nessuno ha capito infatti che, quando invocava una certa conseguenza per i tecnici dei freni, utilizzando un certo termine non si riferiva ad un incontro in un piccolo paese in provincia di Bergamo, ma al fatto che avrebbe voluto picchiarli con le loro stesse pinze freno. “VI PRENDO A BREMBATE”
LANCE STROLL – 0. Delusione totale. Poteva continuare a puntare a diventare una leggenda come solo Pastor prima di lui e invece ha deciso di rovinare tutto portando a termine un intero weekend senza rompere nulla, nemmeno le balle al suo ingegnere di pista perché qualcosa non andava. Certo, magari il “Muro dei Campioni” spostato a Vancouver ha aiutato un po’, ma tant’è. La zona punti sarebbe stata terra di Massa, ma approfittando delle peripezie dell’anziano #19 il giovane canadese ha finito per fregarsela lui, meritandosi dal paddock un nuovo appellativo, ispirato a quella famosa storia di un giovane cavaliere che, in assenza del vecchio Re, gli si fregò la moglie. LANCELLOTTO
FERNANDO ALONSO – 9. Grazie a Sainz, che lo costringe a passare in Curva 2 sull’erba, per un secondo capisce la vera utilità della sua MCL32, salvo poi tornare sull’asfalto e ritrovarsi ancora una volta a sfidare in velocità i kayak che navigano sul fiume San Lorenzo. In maniera più inaspettata di un team radio rilassato di Grosjean si ritrovava in zona punti, prima che la sua PU diventasse di nuovo una PUM esplodendo. A fine gara, salendo sulla tribuna attorniato da tutta quella gente, cerca di far capire in maniera velata al proprio team che si sia abbastanza stufato di trovarsi così spesso costretto a mettere il cambio in “N” dopo aver spento la macchina. BAGNO DI FOLLE
MAX VERSTAPPEN – 666. Parte talmente veloce che dopo 25 metri contati ha già raggiunto una velocità più elevata di quella fatta segnare dalle McLaren-Honda in fondo al rettilineo con il DRS spalancato, poi però la sua RedBull decide di piantarsi più di un bonsai e lo costringe al ritiro con contestuale scomunica. Sembra comunque che il guasto sia stato causato da un fraintendimento, visto che il motivo della rottura pare sia stata la lacerazione di un cavo elettrico, sfilacciato nel pre-gara da un meccanico che, quando Horner ha chiesto un weekend “solido come l’albero simbolo del Canada”, non ha ben capito la dizione del suddetto alberello, immaginando altro e combinando il patatrac. LACERO
CARLOS SAINZ – 7. La vicinanza con Kvyat lo sta fortemente cambiando, soprattutto nell’approccio da siluro all’altezza delle prime curve del GP, ma è la concomitanza del GP del Canada con l’E3 che lo influenza clamorosamente. Appassionato da sempre della saga con Ezio Auditore, non appena vede il trailer del nuovo episodio si fomenta a tal punto da circolare per tutto il weekend con un cappuccio calcato sulla testa, saltando dal tetto di un Motorhome all’altro e vaneggiando di lame celate. E l’attacco con cui elimina il povero Felipe, colpendolo alle spalle, non è altro che un modo per ribadire la sua appartenenza alla setta del videogioco, visto il cognome del brasiliano. MASSASSIN’S CREED