La squadra che partirà da favorita in questo 2020 si è presentata nel giorno di San Valentino con rendering da varie angolazioni ed un primo filming day a Silverstone, come accade da qualche tempo per le frecce d’argento. Vediamo nei dettagli la loro vettura, la Mercedes W11.
Nella prima immagine ho evidenziato alcuni dei concetti chiave: piccoli cambiamenti sulla paratia laterale (con un nuovo deviatore di flusso e una curvatura più evidente ad accentuare l’outwash), nuovi sidepods leggermente mutati nella loro forma, bargeboard alla specifica della parte finale di stagione post GP del Giappone e nuovi cerchi OZ a raggi più larghi ma sempre ventilati con una piccola apertura alla base di ogni raggio.
Fin ora questi non sono concetti estremizzati nella loro soluzione rispetto allo scorso anno e ciò ci fa presupporre che la Mercedes W11 che vedremo ai test sarà di gran lunga diversa da questa, specialmente tra la prima e la seconda sessione.
Alcune soluzioni più radicali però possiamo vederle nella loro macro-essenza, come il triangolo posteriore molto innalzato per pulire i flussi in prossimità del diffusore (Red Bull ha utilizzato la stessa chiave di sviluppo), i pivot della sospensione anteriore ancora più alti sempre per migliorare la pulizia dell’aria che arriva alle pance, l’evoluzione e il ritorno dei mantelli ai lati del muso (anche quì le similitudini con Red Bull sono notevoli), ma soprattutto – come vi avevamo anticipato in questo articolo – il cambio di concezione delle pance, questa volta con l’aria che passa al di sopra del cono anti intrusione che per regolamento FIA deve stare al di sopra di una certa quota. In questo concetto fa e ha fatto scuola un po’ per tutti nel corso degli anni la soluzione che la Ferrari ha introdotto e adottato a partire dalla SF70-H.
Si nota anche un importante cambio nel disegno delle prese d’aria dei dischi anteriori, che passa da una forma quasi semi-circolare a un disegno più squadrato e allungato.
Il cambio di rotta di Mercedes sull’ala anteriore è inoltre giunto ad una soluzione chiara: si è passati dall’inizio della scorsa stagione con una filosofia upwash (aria che viene indirizzata sopra la ruota anteriore) ad una filosofia outwash (indirizzamento verso l’esterno della ruota anteriore), argomento su cui si basava la grande differenza di pensiero tra Mercedes e Ferrari (clienti annessi), nonostante la soluzione non sia così estrema come quella portata ad esempio da Alfa Romeo.
Un altro pilastro importante è il disegno del profilo delle pance della Mercedes W11, questa volta ancora più magre ma con un concetto di downwash molto importante, utile a indirizzare l’aria meglio sulla parte superiore del diffusore posteriore. Questa è una soluzione possibile anche grazie al nuovo disegno del telaio nella parte retrostante il sedile, che ha permesso un nuovo disegno del serbatoio minimizzandone gli ingombri e migliorandone il baricentro.
Sempre evoluzione quindi la parola chiave per la casa della stella a tre punte, ma vedremo un vero e proprio cambio di rotta durante i test, proprio come avvenne lo scorso anno con la W10.