Non ci sono dubbi: gli uomini Red Bull, una volta vista sventolare la bandiera a scacchi del Gran Premio di Abu Dhabi, non si sarebbero mai aspettati di dovere attendere così tanto per stappare con convinzione e serenità il meritato champagne. Il team di Milton Keynes, per lasciarsi andare totalmente alla gioia della celebrazione, ha dovuto attendere che la FIA si pronunciasse sulle due proteste presentate al termine della gara da Mercedes. Proteste che, dopo diverse ore di confronti e consultazioni, non hanno sortito l’effetto che gli uomini di Brackley speravano potessero avere.
Dopo avere giudicato “inammissibile” il primo ricorso proposto dalla Stella a Tre Punte, infatti, la Direzione Gara si è pronunciata in maniera favorevole a Red Bull anche in merito alla seconda protesta. Mercedes, lo ricordo, contestava agli Steward una – a loro dire – errata applicazione dell’articolo 48.12 del Regolamento Sportivo, dedicato alla procedura di Safety Car. Secondo il team di Brackley ci sarebbero state violazioni della norma sia per quanto riguarda il numero di auto alle quali era stato consentito sdoppiarsi, sia per quanto riguarda il momento di rientro ai box della Safety Car, che sarebbe dovuto avvenire nel corso del giro successivo a quello in cui effettivamente le monoposto che si trovavano tra Hamilton e Verstappen si sono sdoppiate.
“Gli steward considerano la protesta ammissibile” – si legge nel documento ufficiale pubblicato poco fa sul sito della FIA – “Dopo avere ascoltato entrambe le parti coinvolte, gli steward hanno deciso quanto segue: che l’articolo 15.3 consente al Direttore di Gara di controllare l’utilizzo della Safety Car, utilizzo che comprende il suo ingresso in pista e il suo rientro ai box; che sebbene l’articolo 48.12 non sia stato applicato in toto, soprattutto in relazione al fatto che la Safety Car non sia rientrata ai box al termine del giro successivo, l’articolo 48.13 sovrascrive questa disposizione stabilendo che una volta che il messaggio ‘La Safety Car rientrerà in questo giro’ è stato esposto, è obbligatorio per la Safety Car rientrare in pit lane alla fine di quello stesso passaggio. La richiesta, fatta da Mercedes, di rimediare all’accaduto modificando la classifica in modo tale che rispecchi le posizioni avute dai piloti al termine del penultimo giro viene reputata dagli Stewards un modo per accorciare la durata della gara in maniera retroattiva, e dunque è considerata inappropriata. La protesta è respinta”.
Ed è con queste quattro laconiche parole che Red Bull può definitivamente iniziare a festeggiare: Max Verstappen è ufficialmente Campione del Mondo 2021 di Formula 1.