L’ennesimo Gran Premio da fanalino di coda per la Haas ha spinto Nikita Mazepin a chiedere un regalo anticipato a Babbo Natale: “Finire nello stesso giro degli altri”, mentre descriveva le difficoltà derivanti dall’aver passato l’intera gara in Stiria assediato dalle bandiere blu.
Il Gran Premio di Stiria si è rivelato essere uno dei più difficoltosi per Haas in una stagione sicuramente dimenticabile. La competizione con Williams e -più raramente- Alfa Romeo che ha sin qui caratterizzato alcune delle gare del team americano non è pervenuta lo scorso fine settimana, con Nikita Mazepin che ha concluso la corsa in ultima posizione a tre giri dal vincitore Max Verstappen.
“È stata una gara molto solitaria”, ha commentato il rookie, “mi sentivo come una carota che sta per essere mangiata da un coniglio!” Tralasciando questa peculiare metafora, Mazepin è tornato immediatamente serio: “Alla fine sono stato raggiunto [dai leader]. Poi mi hanno raggiunto anche le altre macchine doppiate e, ca**o, quando devi lasciar strada perdi temperatura nelle gomme, finisci sullo sporco e diventa frustrante“. Con venti monoposto schierate su un giro di appena 70 secondi, per il Russo la gara in solitaria si è trasformata in un assedio di bandiere blu: “Purtroppo quando vieni doppiato in un circuito così corto è pieno di marble fuori traiettoria, quindi, dopo che ti sei spostato, arrivi alla staccata che ti sembra di frenare sul ghiaccio. Mentre guidavo ho pensato che se c’è una cosa che voglio chiedere per Natale è di finire una gara nello stesso giro degli altri perché quando ti raggiunge il treno [del centro gruppo] è una spirale negativa infinita e per un pilota è veramente frustrante.”
L’unica battaglia avuta in pista nella domenica di Stiria è avvenuta in curva 3 con il compagno di squadra Mick Schumacher. Il Tedesco ha avuto la meglio, finendo il GP doppiato ‘solamente’ due volte. Così Mazepin ha commentato questo confronto ad armi pari: “È stata una battaglia pulita. Penso che entrambi stiamo facendo un buon lavoro per il team: ci spingiamo a vicenda, ci rispettiamo e indubbiamente rispettiamo anche la squadra e i loro sforzi. Come dico sempre, non do mai vita facile a chi prova a superarmi, ma sto sempre nei limiti del regolamento. Alla fine questa volta il più veloce dei due è finito davanti.”
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