In 17 anni di Formula 1 non ti può andare tutto bene. Anche se sei uno dei piloti più forti dell’era moderna. Anche se ti chiami Fernando Alonso. Soprattutto se ti chiami Fernando Alonso.
In occasione del suo 40° compleanno, abbiamo deciso di riproporvi i momenti più sfortunati e le decisioni – con il senno di poi – più deleterie vissute dal pilota asturiano.
5 – Interlagos 2012
Giunti all’ultima gara della stagione 2012, il titolo è conteso tra Fernando Alonso su Ferrari e Sebastian Vettel su Red Bull, con il tedesco che conduce di 13 lunghezze sul diretto rivale.
La qualifica pesa come un macigno sulle speranze di Alonso, che si ritrova a partire ottavo con Vettel in quarta posizione.
Ma al via succede l’impensabile: la Red Bull parte male e in curva quattro entra in contatto con Bruno Senna andando in testa coda. Il brasiliano colpisce nuovamente la monoposto del tedesco, rompendo la sospensione anteriore mentre il resto del gruppo riesce a sfilarlo senza conseguenze quasi per miracolo.
La gara di Vettel sembra terminare lì dopo poche centinaia di metri, e il mondiale sembra, ora più che mai, nelle tasche di Alonso. Ma la Red Bull ha riportato solo danni al fondo, si rigira e rimonta fino alla sesta piazza. Sebastian Vettel è campione del mondo per la terza volta consecutiva, con soli tre punti di vantaggio sullo spagnolo.
4 – Spa 2012
Se la posizione numero #5 era una sfortuna “indiretta”, passiamo alla jella che colpisce (e che botto!) Alonso in prima persona. Restiamo nel 2012: mondiale perennemente in bilico sempre tra Sebastian Vettel e lo stesso Fernando. Al Gran Premio del Belgio è lo spagnolo a partire in una posizione avvantaggiata, dopo essersi qualificato sesto con il tedesco relegato in undicesima posizione.
Ma al via succede il disastro: a La Source Romain Grosjean stringe sull’erba la McLaren di Lewis Hamilton innescando una carambola paurosa. La vettura dello svizzero decolla e passa pochi centimetri sopra la testa di Alonso, che comunque viene coinvolto nel botto dovendo ritirarsi dalla gara. Sarà uno degli episodi cruciali che segneranno l’esito di quel campionato del mondo.
3 – 500 Miglia di Indianapolis 2017
Non è facile correre negli ovali con una macchina che non conosci, ma Fernando Alonso non lo sa e sin dai primi test vola. Il sogno dell’asturiano, frustrato dalla sua situazione in Formula 1, è la famigerata Triple Crown: vittoria alla 24 ore di Le Mans, vittoria alla 500 miglia di Indianapolis e vittoria del mondiale di F1 (o in alternativa del GP di Monaco). Per questo motivo il Matador nel 2017 decide di disertare l’appuntamento nel principato per lanciarsi alla rincorsa della bottiglia di latte più bramata al mondo. E sembra pure riuscirci!
Lo spagnolo, all’esordio assoluto in Indycar, conduce una gara magistrale costantemente nelle posizioni di vertice quando, dopo aver percorso 179 tornate su 200, a soli 21 giri dal traguardo, il suo motore esplode costringendolo al ritiro.
Che motore era? Honda, ovviamente.
2 – Abu Dhabi 2010
Negli appuntamenti finali della stagione 2010 tutto sembrava giocare in favore di Fernando Alonso che, all’ultima gara ad Abu Dhabi, si trovava saldamente in testa al campionato del mondo. Le Red Bull con il doppio “zero” in Corea e Lewis Hamilton a 24 lunghezze di distacco sembravano ormai fuori dai giochi.
“Alonso parte terzo […] il quinto posto sarebbe quello che metterebbe un po’ in crisi il pilota. Difficile comunque che la situazione si ribalti così” sentenziava Franco Bortuzzo nel pre-gara. E invece, una strategia sbagliata del muretto a coprire Webber, il rivale più vicino in classifica, e un invalicabile Petrov relegano l’asturiano in sesta posizione con Sebastian Vettel, fino a quel momento mai in testa al campionato in tutta la stagione, vincitore mondiale di Formula 1 2010.
HONORABLE MENTIONS:
– Test Barcellona 2015: pronti via, neanche tempo della prima gara in McLaren che lo spagnolo perde conoscenza, vittima di una scossa provocata da un malfunzionamento sulla sua monoposto.
– Contratto con Ferrari: a fine 2009 Alonso si trovava sul tavolo delle trattative due possibilità: un sedile nella scuderia più famosa, rinomata e vincente della storia, la Ferrari, o un posto in Red Bull. Lui optò per Maranello. E Red Bull vinse i quattro mondiali successivi.
1 – Firma con McLaren
La F14T, vettura per la stagione 2014 della casa di Maranello, era una macchina inguidabile sotto ogni punto di vista. Alonso decise così di rompere aspramente i rapporti con il Cavallino Rampante e di annunciare un clamoroso ritorno a Woking. Ferrari vinse tre gare l’anno successivo e lottò per il mondiale sia nel 2017 che nella stagione attualmente in corso. McLaren, beh… c’è proprio bisogno che ve lo dica?