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Incidente Grosjean, la FIA pubblica l’esito dell’indagine e pianifica modifiche al circuito del Bahrain





A poco più di tre mesi dal terrificante incidente di Romain Grosjean, la FIA ha redatto e pubblicato l’indagine condotta sulla dinamica del botto. Sessantasette i G registrati nell’impatto, ERS sotto accusa per l’esplosione.

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Il 29 Novembre 2020, appena tre curve dopo il via del Gran Premio del Bahrain, la Formula 1 assiste impotente ad un incidente d’altri tempi. Romain Grosjean fugge incredibilmente sui suoi piedi dai rottami in fiamme della propria Haas. La FIA apre immediatamente un’indagine per ricostruire la dinamica dell’accaduto, analizzando i video, interrogando i presenti e ispezionando tanto la scena del botto quanto i dati rilevati dalla telemetria.

Stando all’analisi della Federazione, Romain Grosjean esce da curva 3 ad una velocità di 240 km/h. Per evitare una mischia creatasi poco più avanti, il pilota franco-elvetico scarta verso destra, ignaro della presenza dell’Alpha Tauri di Daniil Kvyat. La posteriore destra della Haas urta l’anteriore sinistra del Russo, con la monoposto che si solleva momentaneamente da terra. A definire il limite della via di fuga è presente un guard rail a triplo strato contro cui l’impatto è inevitabile. La velocità registrata al momento dell’incidente è di 192 km/h, con la vettura che sfonda il livello centrale della barriera. La cellula di sopravvivenza fa perno contro le protezioni, ruotando da 22° fino a 29° in senso opposto. La forza registrata nell’urto tocca i 67 G, con la Haas che rimane incastrata e la zona del rollbar a contatto con la parte superiore del rail.

L’esplosione, avvenuta nella fase finale dell’incidente, è causata dalla torsione che spezza a metà la monoposto. L’origine delle fiamme sarebbe infatti da attribuire alla fuoriuscita di carburante a seguito della rottura dei tubi interni e al tappo del serbatoio staccatosi dalla Haas. Con ogni probabilità la scintilla che ha scatenato il rogo sarebbe partita dall’ERS, rimasto per metà attaccato alla cellula di sopravvivenza e metà al power train. Il fuoco sarebbe quindi scaturito nell’area posteriore della cellula di sopravvivenza per poi espandersi verso il pilota. Ineccepibile invece il lavoro svolto dai sistemi di sicurezza Halo, Hans, casco, headrest, cellula di sopravvivenza e sedile.

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Grosjean, rimasto inizialmente con il piede sinistro incastrato nella zona della pedaliera, riesce a liberarsi sfilandosi lo stivaletto ed esce autonomamente dalle fiamme dopo ventisette secondi. La bandiera rossa era intanto calata sulla gara, 5.5 secondi dopo l’impatto. Grazie ad una ‘scorciatoia’ a tagliare curva 1 e 2, la Medical Car giunge sul posto in appena undici secondi. A bordo sono presenti il pilota Alan Van der Merwe che recupera velocemente un estintore dal bagagliaio, il Dottor Ian Roberts che indica ai marshall dove spruzzare la polvere anti-incendio mentre prova a raggiungere Grosjean, e un medico locale che prepara prontamente il kit di soccorso.

Una tragedia è stata così evitata, con Romain Grosjean che ha riportato unicamente ustioni alle mani e al piede sinistro. Tuttavia la FIA ha deciso di farsi carico di contromisure per ridurre ulteriormente il rischio per i piloti. Le più significative saranno: revisione dell’attuale disposizione del guard rail incriminato, regolazioni alla geometria della cellula di sicurezza, allo sterzo e all’headrest, revisione degli attacchi della power unit, aggiornamenti sugli standard dei condotti per la benzina, corsi di addestramento più stringenti per i commissari e implementazione di diverse tipologie di estintori a disposizione del personale di soccorso.
La Federazione si impegna inoltre a condurre ricerche per migliorare la resistenza ignifuga dei guanti, per studiare sistemi di rilevazione di prossimità per le vetture, per aumentare la resistenza dei guard rail esistenti e per adottare un meccanismo di chiusura di sicurezza per la visiera del casco.


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Carlo Ferraro

The author Carlo Ferraro

Classe tanta e '96, comincio a seguire la Formula 1 all'età di sette anni. Da lì la passione per le corse non smette di crescere, fino a far diventare il motorsport parte integrante della mia quotidianità. Ad oggi, tramite FuoriTraiettoria, sono accreditato Formula 1 e Formula 2.