Lewis Hamilton commenta positivamente la relazione che lega se stesso a Sebastian Vettel, i due piloti che hanno scritto per la maggiore la storia della Formula 1 dal 2007 a oggi.
In due raggiungono dieci campionati del mondo, centotrentasette vittorie e un numero incalcolabile di screzi, rivalità e controversie a danni di -o subite da- compagni di squadra e contendenti all’iride.
I contrasti, dentro e fuori la pista, sono colonna portante della vita di coloro che scrivono la storia di questo sport, tanto che pure tra gli stessi Hamilton e Vettel non sempre è corso buon sangue.
Ma la maturità di entrambi, una volta placate le pulsazioni, ha portato i due non solo a sostituire episodi come Baku 2017 e Canada 2019 con un intenso e reciproco rispetto, ma ad instaurare un rapporto ancora migliore.
Lo conferma in prima persona il pilota Mercedes: “Le battaglie che abbiamo avuto negli scorsi anni -commenta in merito il sei volte iridato- ci hanno fatto avvicinare. E il rispetto da parte di altri piloti significa sempre molto“.
Ne abbiamo avuta chiara riprova al termine dello scorso Gran Premio nel sincero abbraccio di Sebastian, andato a congratularsi per il sesto mondiale con il #44. Ma riaffiorano nella mente anche episodi come la difesa di Hamilton nei confronti del Tedesco, bombardato da critiche per i diversi errori in pista, così come quando in conferenza stampa Vettel mise a tacere un giornalista olandese che accusò l’Inglese di aver insultato Verstappen a fine gara.
Una rivalità, la loro, che ricorda gli anni di Schumacher e Hakkinen, in cui gli accesi duelli in pista non oscuravano l’enorme stima reciproca a macchine spente, come racconta lo stesso Lewis: “Il rispetto tra me e Seb è cresciuto nel tempo. [La chiave è stata] essere costantemente ai vertici dello sport e rendersi conto di quanto difficile sia per entrambi.”
Un secondo ragguaglio con Schumacher e Hakkinen è identificabile nelle personalità polarmente opposte dei rivali in questione: “Seb fa le cose a modo suo, io a modo mio -continua infatti Hamilton- Ma non ci giudichiamo vicendevolmente. Anzi, entrambi rispettiamo il modus operandi dell’altro.”