close
Formula 1

La GPDA contro le multe per le parolacce: “I piloti sono adulti, non vanno istruiti”





L’Associazione dei Piloti di F1, la GPDA, ha diramato un comunicato stampa contro le recenti sanzioni comminate ad alcuni piloti di Formula 1 per aver usato del turpiloquio in conferenza stampa.

GPDA
SAO PAULO, BRAZIL – NOVEMBER 03: Race winner Max Verstappen of the Netherlands and Getty Images / Red Bull Content Pool

La Grand Prix Driver Association, nata nel 1961, è l’unione dei piloti di Formula 1, ed è lo strumento con cui questi fanno fronte comune per avanzare le proprie richieste davanti ai team, alla Federazione e al promoter, Liberty Media, soprattutto in materia di sicurezza. Presidente dell’associazione è Alex Wurz, ex pilota di Benetton, McLaren e Williams in F1 e vincitore della 24 ore di Le Mans, mentre i Direttori sono George Russell, Sebastian Vettel e la consulente legale Anastasia Fowle.

Un paio di giorni fa la GPDA ha creato un profilo su Instagram, immediatamente seguito da tutti i venti piloti attualmente in attività e da quelli che esordiranno il prossimo anno (Antonelli, Doohan e Bearman, ad eccezione di Bortoleto). Nella giornata di oggi è arrivato il primo comunicato, riguardante la questione extra pista più inutile della storia della F1, e che sta tenendo banco da un paio di mesi: le parolacce dei piloti.

Vi avevamo parlato di come il Presidente della FIA Mohammed Ben Sulayem si fosse espresso negativamente nei confronti delle parolacce usate dai piloti in radio o in conferenza stampa, auspicando sia che la FOM, detentrice dei diritti televisivi, smettesse di riprodurre i team radio volgari, sia che i piloti limitassero i toni. Il primo pilota che è andato contro questa decisione è stato il campione del mondo in carica Max Verstappen, che nella conferenza stampa del GP di Singapore disse che in tutti gli sport si dicono parolacce, ma in nessuno di questi gli atleti hanno un microfono attaccato alla bocca, chiosando poi con un “Non posso dire ‘Cazzo’, cos’abbiamo, cinque anni?”. Verstappen venne poi sanzionato con una “condanna” ai lavori socialmente utili da scontare a fine anno, a risposta della quale si è rifiutato praticamente di proferire parola nella conferenza stampa dopo le qualifiche. Un altro pilota multato è stato anche Charles Leclerc, che dopo la conferenza stampa post gara del GP del Messico ha ricevuto una sanzione di 10000 euro (di cui 5000 sospesi con la condizionale) per aver detto un’altra parolaccia. A seguito di questo, il Presidente George Russell aveva detto che sarebbe seguito un comunicato congiunto, che è riportato qui sotto:

Come in ogni sport, gli atleti devono attenersi alle decisioni dei giudici di gara, anche se non piacciono e non siano d’accordo. È così che funziona lo sport. I piloti (i nostri membri) non sono diversi, e comprendono pienamente questo.

I nostri membri sono piloti professionisti, che corrono in Formula 1, il pinnacolo del motorsport internazionale. Sono gladiatori, e ogni weekend mettono in scena un grande show per i fan.

Per quanto riguarda l’imprecare, c’è una differenza tra le imprecazioni usate per insultare qualcun altro e quelle usate in maniera casuale, magari a causa del cattivo meteo, o rivolte ad oggetti inanimati come una vettura di Formula 1, o a situazioni di guida.

Esortiamo il Presidente della FIA a considerare anche il suo tono e il suo linguaggio quando si rivolge ai nostri piloti membri, o quando parla di loro, in un forum pubblico o in altro modo. Inoltre, i nostri membri sono adulti, non hanno bisogno di ricevere istruzioni attraverso i media su questioni così banali come l’uso di gioielli e mutande.

La GPDA, in innumerevoli occasioni, ha espresso il suo punto di vista su come le sanzioni monetarie ai piloti non siano appropriate per il nostro sport. Negli ultimi tre anni abbiamo chiesto al Presidente della FIA di condividere dettagli e strategie su dove i soldi delle multe vengano allocati e come vengano spesi. Abbiamo inoltre trasmesso le nostre lamentele riguardo all’immagine negativa che le multe finanziarie portano allo sport. Chiediamo ancora una volta che il Presidente della FIA sia trasparente e diretto, che che sia aperto al dialogo con noi.

La GPDA si augura di poter collaborare in maniera costruttiva con tutte le parti interessate, compreso il Presidente della FIA, così da poter promuovere il nostro grande sport a beneficio di chi vi lavora, di chi paga per questo, di chi lo guarda e di chi lo ama. Noi stiamo facendo la nostra parte.

Distinti saluti,

I Direttori e il Presidente della GPDA insieme ai piloti

Il comunicato completo della GPDA

In attesa di una risposta, c’è però da evidenziare una questione messa in luce da Karun Chandock: quasi tutti i piloti parlano l’inglese come seconda lingua, e alcuni oltre alla propria e all’inglese ne parlano anche una terza o una quarta: cosa succederebbe se questi piloti iniziassero ad imprecare in francese, in italiano, in tedesco o in giapponese? La FIA dovrebbe assumere dei traduttori per ogni lingua parlata dai piloti per sgamarli, o la sanzione varrebbe solo se le parolacce fossero dette in inglese? Ai posteri l’ardua sentenza: certo è che in questo momento ci risulta difficile biasimare i piloti per questa questione che, dal nostro punto di vista, è assolutamente inutile.





Tags : f1gpdagrand prix driver associationMohammed Ben Sulayem
Alfredo Cirelli

The author Alfredo Cirelli

Classe 1999, sono cresciuto con la F1 commentata da Mazzoni, da cui ho assorbito un'enorme mole di statistiche non propriamente utili, che prima che Fuori Traiettoria mi desse la possibilità di tramutarle in articoli servivano soltanto per infastidire i miei amici non propriamente interessati. Per FT mi occupo di fornirvi aneddoti curiosi e dati statistici sul mondo della F1, ma copro anche la Formula E (categoria per cui sono accreditato FIA), la Formula 2, la Formula 3, talvolta anche la Indycar e, se ho tempo, anche tutte le varie formule minori in giro per il mondo.