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4 RuoteFormula 1Su pista

Max Verstappen si è incaz*ato come una biscia durante e dopo il GP d’Ungheria





Una furia. In macchina, davanti ai microfoni e, a questo punto, immaginiamo anche nei debriefing post gara con squadra e ingegneri. Max Verstappen ne ha avuto per tutti durante e al termine del Gran Premio d’Ungheria chiuso al 5° posto.

verstappen ungheria
© Mark Thompson / Getty Images

L’olandese, che per la prima volta dopo tanto tempo ha dato l’impressione di essere davvero tornato ad avere la visione della propria gara accecata dalla sua stessa rabbia, ha sbraitato in radio sin dalle primissime fasi della corsa. Dalla restituzione della posizione guadagnata nella via di fuga ai danni di Norris al via, passando per le due chiamate strategiche oggettivamente sbagliate del suo muretto e finendo alle concitate fasi della poco lucida lotta contro Lewis Hamilton, il #1 ha continuamente avuto qualcuno con cui prendersela con un certo furore.

L’agitazione, ancora prima che dei risultati ottenuti in pista tra sabato e domenica, è figlia legittima di una supremazia tecnica che vacilla ogni giorno di più. Verstappen, d’altro canto, lo sostiene da diversi Gran Premi: il vantaggio prestazionale avuto dalla Red Bull nel 2023 è “completamente scomparso”, ha ripetuto infatti a più riprese l’olandese alla vigilia – e anche a seguito – di weekend di gara disputati su circuiti dalle caratteristiche molto diverse. Ciò che ha acuito la preoccupazione dell’olandese nel fine settimana magiaro è il fatto che, forse per la prima volta dall’introduzione dell’attuale regolamento tecnico, un corposo pacchetto di aggiornamenti introdotto dalla Red Bull non abbia prodotto i risultati attesi e sperati. Dietro la McLaren si era e dietro la McLaren si è rimasti, al netto del fatto che l’Hungaroring fosse una pista particolarmente favorevole alle MCL38 e che quindi – senza gli upgrade – magari il distacco accumulato avrebbe potuto essere persino superiore.

A tutto ciò si è poi andata ad aggiungere una gestione della strategia di gara non ottimale (per una volta) da parte del muretto box Red Bull. L’Hungaroring ha la straordinaria capacità di addormentare le gare perché rende molto difficile effettuare i sorpassi, non per chissà quale altro arcano motivo. Su un circuito del genere, rimettere per ben due volte il proprio pilota alle spalle dei suoi diretti avversari – in un fine settimana caratterizzato oltretutto da temperature elevate e da un consumo piuttosto pronunciato degli pneumatici – non è parsa la migliore delle decisioni.

“Non sono felice, è ovvio” – ha detto l’olandese a fine gara – “In una giornata in cui eravamo più lenti delle McLaren speri almeno che le cose possano funzionare bene sul fronte della strategia, ma non è andata così. Subisci l’undercut nel primo pit stop, non è il massimo ma sai, ti dici che effettivamente potrebbero averci preso in contropiede. Dopodiché però mi hanno lasciato fuori più a lungo anche nel momento della seconda sosta, e sono tornato in pista nel traffico in mezzo ad auto più lente. In una giornata in cui non si ha la macchina migliore bisogna cercare di capitalizzare con gli undercut, non si può fare affidamento su un vantaggio così piccolo in termini di passo”.

Che il #1 non fosse particolarmente felice delle scelte effettuate dai suoi strateghi lo si era intuito dalla risposta data a Giampiero Lambiase, suo fedele ingegnere di pista, che dopo avere fatto notare all’olandese come il giro più veloce in gara non rappresentasse il prototipo della perfetta introduzione delle gomme è stato sovrastato da un furioso “sto cercando di salvare il salvabile dopo la strategia di merda che mi avete fatto”. “Delle chiamate ai box simili avrebbero potuto funzionare nel 2023, quando la macchina era nettamente più veloce delle altre” – ha proseguito Verstappen – “Ora però non possiamo più permetterci di farlo, e questo ha reso la gara di oggi molto complicata per noi. Trovo la cosa molto frustrante, perché voglio che le cose vengano fatte meglio: sono realistico, oggi non avremmo battuto le McLaren, ma credo che la terza posizione avrebbe potuto essere alla nostra portata se fossimo stati più sul pezzo”. 

“Dobbiamo lavorare” – ha aggiunto il #1, un vero e proprio fiume in piena nel media pen post gara – “Non potremo avere nuovi aggiornamenti già a Spa, quindi c’è un problema. Sappiamo che siamo più lenti di McLaren e la cosa ovviamente non ci fa piacere, ma dobbiamo analizzare i dati, capire come valorizzare il pacchetto che abbiamo adesso. Non credo però che sia una cosa facile da fare, sapete? Vedremo la prossima settimana come evolveranno le cose, ma al momento credo che siamo alle spalle delle McLaren sia sul giro secco che sul passo gara”.

A mettere la ciliegina sulla torta del risentimento provato dall’olandese quest’oggi ha provveduto il suo grande rivale Lewis Hamilton, che in un accesso duello dal retrogusto di 2021 ha fatto sì che il #1 si esibisse in uno scenografico stoppie in Curva 1. “Ho attaccato all’interno” – ha proseguito ancora Verstappen – “Dopodiché però in fase di frenata, quando io non potevo più tornare indietro, lui ha continuato a muoversi verso destra. Se non avessi sterzato mentre frenavo ci saremmo toccati, e a quel punto sono finito in aria”. “Le persone parlano ancora tantissimo di ciò che è successo in Austria, dicendo che ‘Non è stato corretto’ e simili, ma in quel caso si trattava di battezzare una direzione all’inizio, frenare in linea retta e tenere il volante dritto – ha detto l’olandese, che è stato investigato ma non penalizzato dalla FIA per il tentato sorpasso su Hamilton – “A me è sembrato che lo spostamento sia avvenuto non all’inizio ma in una seconda fase, in fase di frenata: non puoi farlo quando qualcuno ti sta attaccando all’interno”.

“Le comunicazioni radio tra me e il team? Non penso che avremo bisogno di scusarci, abbiamo solamente bisogno di fare un lavoro migliore. Non so per quale motivo la gente crede che non si possa dire ciò che si pensa in radio. È uno sport, sapete? Se ad alcune persone non piace, che stiano a casa”, ha concluso la propria intervista Max Verstappen. Che probabilmente, visto il clima che si respira tra le mura di Oracle Red Bull Racing, il prossimo Virtual Lap con Giampiero Lambiase chiederà di farlo su Call Of Duty: Warzone e non più su F1 2024.





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Stefano Nicoli

The author Stefano Nicoli

Giornalista pubblicista, innamorato dal 1993 di tutto quello che è veloce e che fa rumore. Admin e fondatore di "Andare a pesca con una LMP1", sono EXT Channel Coordinator e Motorsport Chief Editor di Red Bull Italia, voce nel podcast "Terruzzi racconta", EXT Social Media Manager dell'Autodromo Nazionale Monza e Digital Manager di VT8 Agency. Sono accreditato FIA per F1, WRC, WEC e Formula E e ho collaborato con team e piloti del Porsche Carrera Cup Italia e del Lamborghini SuperTrofeo, con Honda HRC e con il Sahara Force India F1 Team. Ho fondato Fuori Traiettoria mentre ero impegnato a laurearmi in giurisprudenza e su Instagram sono @natalishow