C’è Lewis Hamilton in vetta alla classifica delle FP2. Il #44 della Mercedes ha conquistato la prima posizione in virtù dell’1’38″773 fatto segnare al termine della simulazione di qualifica, riuscendo così a staccare per 184 millesimi la Red Bull RB15 di Max Verstappen.
L’olandese è stato l’unico pilota a sembrare in grado di impensierire il #44 sul giro secco, dato che già a partire dalla terza posizione i distacchi si rivelano quasi abissali. Sebastian Vettel – che, come Leclerc, ha la scusante di aver completato la propria simulazione di qualifica con delle gomme Soft che avevano alle spalle due tentativi abortiti – ha infatti chiuso la seconda sessione di prove libere in 1’39″591, buscandosi così oltre 8 decimi dal crono dell’inglese pur riuscendo a precedere per poco più di 30 centesimi la seconda delle Mercedes, quella di Valtteri Bottas. Il #77 – tornato regolarmente in pista dopo l’incidente di cui si era reso protagonista nel corso delle FP1 – non è andato oltre un 1’39″894 di poco più rapido rispetto all’1’39″943 messo a segno da un Alexander Albon autore di un fuoripista costato a Red Bull Racing un’ala anteriore, mentre si è accontentato della 5^ piazza Charles Leclerc. Il #16 della Ferrari, così come Vettel, non ha avuto la più lineare delle simulazioni di qualifica a causa del traffico incontrato, e dunque è lecito pensare che l’1’40″018 con cui ha concluso la sessione non sia totalmente veritiero del suo stato di forma.
7° è un ottimo Carlos Sainz, che grazie al suo 1’40″145 si tiene dietro un positivo Nico Hulkenberg – apparso finora particolarmente voglioso di ben figurare – ed il compagno di team Lando Norris, 9° in 1’40″361. A completare la top ten virtuale provvede invece Pierre Gasly, che porta la sua STR14 in 10^ posizione grazie all’1’40″637 messo a segno durante la simulazione di qualifica.
Appena fuori dai primi dieci c’è l’altra Toro Rosso, quella di Daniil Kvyat, mentre 12° in 1’40″811 è Daniel Ricciardo, riuscito in queste FP2 a mettersi dietro la Racing Point di Perez, protagonista assieme a Kevin Magnussen di un’incomprensione che per poco non spediva a muro la VF-19 del danese.
Not a lot of room, and not much love lost here between K-Mag and Checo Perez ????
Stewards have "noted" the incident#F1 #SingaporeGP pic.twitter.com/O5jANZ97rd
— Formula 1 (@F1) September 20, 2019
14° posto poi per Antonio Giovinazzi, capace di mettersi alle spalle Lance Stroll e soprattutto – con l’obiettivo di ben figurare in ottica mercato – il compagno di squadra Kimi Raikkonen, 16° in 1’41″232. Solamente 17° è invece Romain Grosjean (autore di un testacoda privo di conseguenze), mentre George Russell è bravo nel togliersi dalla prima fila virtuale grazie alla sua 18^ piazza che gli consente di mettersi dietro Kevin Magnussen e Robert Kubica, ultimo in 1’42″117 ed unico pilota ad accusare oltre 3″ di ritardo dalla vetta.
Per quanto riguarda il passo gara, a spaventare è Lewis Hamilton. Il #44 è infatti apparso velocissimo e costante durante i suoi long run (a prescindere oltretutto dalla mescola utilizzata), e solamente Max Verstappen prima e Charles Leclerc poi hanno dato l’impressione – per pochi giri – di poter pensare di arginare in qualche modo la furia dell’inglese, unico a scendere sotto il muro dell’1’44” nella simulazione gara. A parità di mescola per ora soffrono di più Valtteri Bottas e Sebastian Vettel, mentre Albon paga lo scotto dell’esordio su questa pista e vede avvicinarsi pericolosamente delle positive McLaren.
Ecco la classifica completa al termine delle FP2: