Era un Sebastian Vettel piuttosto scuro in volto, quello che si è presentato davanti alle telecamere per parlare del proprio GP di Russia. Viene da pensare che non avrebbe potuto essere altrimenti, dato l’infelice esito della sua corsa e le incomprensioni avute con il muretto box circa lo scambio di posizioni con Charles Leclerc.
Il tedesco della Ferrari infatti, scattato dalla terza casella dello schieramento, dopo aver sfruttato la scia del #16 nell’allungo verso Curva 2 ed aver conquistato il primo posto è stato invitato a più riprese da Riccardo Adami a restituire la posizione a Charles Leclerc, ma non ha mai davvero dato l’impressione di voler far passare il proprio compagno di team. Effettivamente, la vicinanza di Lewis Hamilton alla coppia delle Ferrari avrebbe fatto sembrare quantomeno rischioso uno scambio di posizioni nella fase iniziale della gara, e dunque il #5 si è ritrovato alle spalle del monegasco solamente dopo aver effettuato il proprio pit stop, ritardato di pochi passaggi rispetto a quello effettuato dal compagno di team.
Tra il primo invito a lasciar passare Leclerc ed il momento in cui la SF90 #16 è effettivamente tornata con le proprie ruote davanti a quella #5, tuttavia, è trascorso un certo lasso di tempo, costellato da team radio – piovuti sia da un lato che dall’altro del box Ferrari – nei quali ciascun pilota, com’è ovvio che sia, tentava di portare più acqua possibile al proprio mulino. Una situazione di tensione latente che è parsa di non facile gestione per gli uomini del Cavallino Rampante, e che a giudicare dalle espressioni e dalle dichiarazioni dei piloti non è stata vissuta con troppa tranquillità neppure all’interno degli abitacoli.
“Non so spiegare esattamente cosa sia successo” – ha esordito Vettel – “Avevamo un accordo, avevo parlato con Charles prima del GP e mi sembrava che fosse tutto abbastanza chiaro. Non so, forse mi sono perso qualcosa. Sicuramente avremo occasione di riparlarne, ma resta il fatto che oggi (ieri, ndr) siamo molto amareggiati. Volevamo conquistare un’altra doppietta ed invece siamo riusciti a conquistare solamente il terzo posto: non è assolutamente il risultato che volevamo”. “Cosa riguardava nello specifico l’accordo con Leclerc? Non voglio dirvelo“ – ha proseguito il tedesco rispondendo a chi gli chiedeva di descrivere più nel dettaglio gli accordi pre gara avuti con il #16 – “Non si è trattato di chissà quale accordo, ma non è mia intenzione mettere la squadra in una situazione complicata per via di qualcosa che qualcuno ha detto qua e là“. “So che non è giusto tenervi all’oscuro, perché penso che le persone abbiano il diritto di sapere” – incalza il #5 – “Ma non si è trattato di un grande accordo. Io partivo terzo, Charles primo, e abbiamo cercato una strategia che permettesse ad entrambi di finire davanti a Lewis. Ho avuto un’ottima partenza e ci siamo ritrovati a dover gestire un paio di posizioni, ma più di questo non voglio dirvi“.
La chiusura della propria intervista il tedesco la dedica invece agli aspetti più puramente tecnici del GP di Russia, parlando anche di cosa sia successo alla sua SF90 subito dopo il pit stop. “Ho avuto una partenza davvero buona“ – ha detto Vettel – “Il mio primo stint è stato veloce quel tanto che bastava per aprire un gap piuttosto ampio su chi inseguiva. Dopo il pit stop, tuttavia, la squadra mi ha chiesto di fermare l’auto: nel giro di uscita ci siamo resi conto del fatto di non avere più l’energia della batteria“. “Non è stata di certo la nostra giornata, siamo davvero delusi. Volevamo centrare una doppietta qui a Sochi e invece non ci siamo riusciti. Spero solo che il motore non abbia problemi per le prossime gare…“, conclude infine Vettel.