Dopo neanche sette giorni dalla vittoria ottenuta da Max Verstappen sull’asfalto del Circuit of The Americas, la Formula 1 è di nuovo pronta ad accendere i motori. Il Circus più veloce del mondo rotola verso sud, in direzione Messico, per fare tappa tra i cordoli del circuito intitolato ai compianti fratelli Rodriguez.
Sarà lungo i 4,304 km del circuito che sorge nei pressi di Città del Messico che i venti piloti del Circus si sfideranno in occasione del 20° round di questa stagione 2023. 71 saranno i giri da percorrere, con le monoposto che al termine della corsa avranno dunque complessivamente coperto una distanza di 305,354 km. Composto da 10 curve a destra e 7 a sinistra, l’impianto – che sorge all’inusuale altitudine di 2.000 metri – pur vantando un infinito rettilineo non mette troppo sotto sforzo i propulsori: il pedale dell’acceleratore resta infatti completamente pigiato solamente per il 43% del tempo sul giro.
Brembo classifica il circuito messicano come impegnativo per i propri impianti frenanti, messi a dura prova non dall’altitudine ma dalle elevate temperature che solitamente vengono raggiunte nel corso del weekend anche a causa della scarsa densità dell’aria. I freni della ditta italiana verranno utilizzati in media per 16″5 ogni giro, vale a dire per il 21% del tempo complessivo di gara. La frenata più impegnativa dell’Hermanos Rodriguez è quella di Curva 1: lì le monoposto passeranno da oltre 343 a 113 km/h, percorrendo 147 m in 2”68, esercitando 128 kg di carico sul pedale del freno e subendo una decelerazione di 4,1 G. Non troppo sollecitato sarà il cambio, con l’edizione 2022 del GP che ha fatto registrare mediamente 50 cambiate nel corso di ogni giro, mentre la forza G più elevata in curva la si registra in percorrenza di Curva 10, dove i piloti subiranno 3,2 G laterali.
Saranno di nuovo tre le zone di attivazione del DRS: la prima sarà posizionata sul lunghissimo rettifilo di partenza/arrivo, la seconda verrà messa sul rettilineo che collega Curva 3 a Curva 4 e la terza troverà invece posto sull’allungo che da Curva 11 conduce a Curva 12. Doppio sarà invece il Detection Point, con quello dedicato alle prime due aree di utilizzo dell’ala mobile che sarà piazzato in uscita dalla strettissima sezione dello Stadio, e con quello pensato per la terza e ultima zona DRS che verrà posizionato invece appena dopo Curva 9. Il poleman scatterà dal lato sinistro della griglia, mentre per percorrere a 80 km/h i 379 m di pit lane occorreranno circa 17”. Nel 2021 sono andati in scena 24 sorpassi, e nelle ultime 5 edizioni la probabilità di veder scendere in pista la Safety Car si è attestata al 20%.
Il giro più veloce, per quel che riguarda il layout attuale della pista, lo ha fatto registrare nel 2021 Valtteri Bottas: il #77, al volante della Mercedes W12, ha fermato il cronometro sull’1’17″774. La scorsa edizione del GP del Messico ha visto vincere – adottando una strategia a una sola sosta – Max Verstappen, capace di tagliare il traguardo davanti a Lewis Hamilton e a Sergio Perez.
Per quanto riguarda le gomme, Pirelli per il GP del Messico ha deciso di mettere a disposizione di team e piloti la Hard C3, la Medium C4 e la Soft C5, vale a dire le mescole più morbide della gamma. “Il secondo appuntamento consecutivo di questa tournée americana della Formula 1 si svolgerà a Città del Messico, sul circuito intitolato alla memoria dei fratelli Pedro e Ricardo Rodriguez” – ha dichiarato Mario Isola, Direttore Motorsport di Pirelli – “Lungo poco più di quattro chilometri e caratterizzato da 17 curve, il circuito è situato nella zona orientale della capitale messicana, che si trova a oltre duemila metri di altitudine. Ciò ha un effetto rilevante sulla prestazione delle vetture, in quanto l’aria rarefatta riduce la resistenza all’avanzamento e il carico aerodinamico generato dalle monoposto: infatti, se la configurazione è solitamente quella usata sui circuiti che richiedono un livello di carico elevato, l’effetto sulle gomme è molto più basso. Anche il livello di aderenza prodotto dall’asfalto è nettamente inferiore alla media, visto che la rugosità è fra le più basse di tutto il calendario. Quest’anno abbiamo deciso di portare in Messico il tris di mescole da asciutto più morbido (C3, C4 e C5) a disposizione. È stata una scelta ben ponderata, sia sulla base dell’esperienza dello scorso anno sia sulle simulazioni che ci hanno fornito come sempre le squadre. Ciò dovrebbe portare ad una maggior varietà nelle scelte strategiche in gara, aprendo alla possibilità di effettuare due soste: nel 2022, quando le mescole scelte erano state C2, C3 e C4, quasi tutti i piloti effettuarono solamente un pit-stop, privilegiando una combinazione fra Soft e Medium. L’appuntamento di Città del Messico ci offrirà anche la possibilità di far valutare a tutte le squadre una variante della C4. Nelle due ore di prove libere del venerdì tutti i piloti avranno infatti a disposizione due set di prototipi di questa nuova mescola da utilizzare a loro piacimento. Una volta analizzati i dati, decideremo se omologare questa versione per un suo utilizzo nel 2024”. A disposizione dei team ci saranno ovviamente anche Intermedie e Full Wet, che stando alle attuali previsioni meteo (che parlano di temperature nell’ordine dei 22°) dovrebbero però poter dormire sonni tranquilli: la probabilità di precipitazioni è pari al 10% nelle giornate di venerdì e domenica, mentre il rischio di pioggia parrebbe essere totalmente scongiurato nella giornata di sabato.
Il GP del Messico sarà trasmesso in diretta non solo da Sky Sport F1 (canale 207) ma anche da TV8, che proporrà live qualifiche e gara. Ecco tutti gli orari del weekend:
Venerdì 27 ottobre
- 20:30 – 21:30 -> FP1 | diretta Sky
- 00:00 – 01:00 -> FP2 | diretta Sky
Sabato 28 ottobre
- 19:30 – 20:30 -> FP3 | diretta Sky
- 23:00 -> Qualifiche | diretta Sky / TV8
Domenica 29 ottobre
- 21:00 -> GP del Messico | diretta Sky / TV8
Lunedì 30 ottobre
- 21:30 -> FuoriTraiettalking GP Messico | diretta sul canale Twitch di Fuori Traiettoria