Il GP del Giappone di Max Verstappen, concretamente, è durato poche centinaia di metri. Tanto infatti è bastato al giovane olandese per ritrovarsi tra le mani una RB15 pesantemente danneggiata per via del contatto con Charles Leclerc, ed i successivi giri percorsi ad un ritmo decisamente elevato e con evidenti difficoltà di guida non sono stati altro che un preludio all’inevitabile ritiro a cui il #33 è stato costretto durante il 15° passaggio.
L’eccessivamente breve durata della gara in quel di Suzuka, ovviamente, non è stata troppo gradita dall’olandese, che una volta presentatosi davanti alle telecamere per le canoniche interviste di rito non ha usato troppi giri di parole per dare la sua opinione circa quanto accaduto in Curva 2. “Mi piace quando si corre lottando duramente, ma non credo che questo sia stato il caso“ – ha esordito Verstappen – “Questo, semplicemente, è stato guidare in maniera irresponsabile in Curva 2“. “Per una volta eravamo riusciti ad avere una buona partenza quindi eravamo ottimisti, e in quel punto ho deciso di rimanere all’esterno” – ha proseguito il #33 – “Credo che in quel momento fossi in terza posizione, ma improvvisamente in Curva 2 Charles è finito con la sua macchina nella fiancata della mia. Per quel che mi riguarda, penso che non avrei potuto fare nulla di diverso“.
LAP 15/53
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— Formula 1 (@F1) October 13, 2019
Il monegasco, dal canto suo, ha provato a giustificarsi per l’accaduto denunciando un improvviso sottosterzo della sua SF90 nel mentre si trovava in percorrenza di Curva 2. “Sappiamo tutti che si perde carico aerodinamico quando si è alle spalle di un’altra auto” – ha però risposto il #33 – “Non credo quindi che questa possa essere una scusa. Voglio dire, credo che abbia abbastanza esperienza per sapere che una cosa simile può succedere. Penso che lui stesse cercando di riguadagnare posizioni dopo la partenza, ma avevamo di fronte una gara molto lunga e quindi non c’era motivo di rischiare così in quel momento“. “La gara di entrambi è stata rovinata, anche se lui è riuscito ad avere un buon ritmo dopo aver semplicemente cambiato l’ala mentre io ho accusato danni troppo gravi” – ha proseguito l’olandese – “E’ frustrante, perché credo davvero che dopo una simile partenza avremmo potuto giocarci il podio”.
A lasciare perplesso Verstappen, oltre ovviamente alla condotta a suo dire irruenta di Leclerc, è il fatto che inizialmente la direzione gara avesse deciso di non comminare penalità al #16. “Per me, la cosa davvero strana è che all’inizio i giudici non hanno praticamente neppure investigato sull’accaduto“ – ha dichiarato infatti il #33 – “Voglio dire, la mia macchina è completamente distrutta, c’erano solo buchi nella mia fiancata, e loro hanno deciso di investigare solamente dopo che la gara è finita. Cosa avrebbe dovuto fare di più per prendersi una penalità?“. Le uniche note positive di questo weekend nipponico Verstappen le trova nella ritrovata performance della Red Bull, tornata apparentemente a poter dire la propria dopo un paio di weekend in cui il gap da Mercedes e Ferrari pareva essersi improvvisamente ampliato. “A Suzuka credo che avremmo potuto chiudere terzi, un risultato che sarebbe stato fantastico per tutti i tifosi Honda che sono venuti qui a supportarci. Credo comunque che abbiamo ripreso a migliorare: il gap sta tornando a chiudersi, ma sappiamo che avremo ancora molto lavoro da fare in vista del Messico“, ha concluso infatti il #33.