“Siamo piuttosto distanti dal passo che avremmo sperato di avere”. Il venerdì di prove libere del Paul Ricard, in Casa Mercedes, va in archivio con questa frase. Le W13, a detta degli uomini di Brackley, sono ancora troppo lente per pensare di potere in qualche modo impensierire Red Bull e Ferrari.
La Stella a Tre Punte, sull’onda dell’entusiasmo delle ultime – positive – prestazioni, è sbarcata in Francia con aspettative piuttosto elevate. La solida costanza di Russell, un Hamilton che pare avere già dimenticato gli inciampi di inizio stagione, una W13 sembrata finalmente meno bizzosa tanto in Gran Bretagna quanto in Austria e un pacchetto di aggiornamenti pronto per debuttare nel fine settimana del Paul Ricard avevano infatti fornito a Mercedes più di un motivo per potere essere ottimisti. I risultati delle FP1 e delle FP2, tuttavia, parrebbero avere parzialmente smorzato la positività che giovedì si respirava nei garage del #63 e del #44.
“C’è ancora molto da fare” – ha esordito George Russell nelle interviste di fine giornata – “Credo che la nostra simulazione di gara sia stata migliore rispetto a quella di qualifica, quindi dovremo porci l’obiettivo di qualificarci subito dietro ai primi per evitare che domenica ci siano altre macchine tra noi e loro. Credo che la Ferrari nei long run abbia faticato più di noi, mentre Max è parso molto veloce come sempre: dovremo lavorare per far sì che si possa restare a contatto con loro”. “Devo ancora analizzare i dati” – ha risposto il #63 a chi gli chiedeva se gli aggiornamenti portati da Mercedes avessero o meno avvicinato le W13 alle F1-75 e alle RB18 – “Credo che siamo riusciti a rosicchiare qualcosa, ma è l’intera griglia a portare continuamente sviluppi e a spostare quindi l’asticella sempre più in alto: noi miglioriamo, ma lo stesso fanno letteralmente tutti i nostri rivali e quindi non è così semplice capire quanto si è progrediti se si osserva solamente la classifica. Per lottare per la vittoria credo ci sia bisogno di un colpo di scena improvviso: purtroppo siamo leggermente più lenti di quanto sperassimo. Lavoreremo ancora sia qui che in fabbrica, quindi… mai dire mai”.
Alle parole di Russell hanno fatto eco quelle di Lewis Hamilton, che nella giornata di venerdì ha ceduto il volante della sua W13 a Nyck De Vries nel corso delle FP1. Il #44 non ha mancato di far notare come il chilometraggio inferiore abbia influenzato negativamente le sue FP2, spiegando che “La seconda non è stata la nostra sessione migliore, perché ovviamente avendo saltato la prima avevamo meno dati su cui poter lavorare. Ho cercato di trovare il giusto ritmo il più rapidamente possibile”. “Questo weekend fa davvero caldo” – ha poi proseguito il sette volte Campione del Mondo – “Quindi c’è anche la necessità di raffreddare le gomme spesso per evitare di surriscaldarle in prova. Credo di essere riuscito a mettere insieme i pezzi in modo decente, ma nel complesso è stata una giornata nella media”. “Sappiamo comunque di avere ancora molto lavoro da fare: la nostra auto non è eccezionale da guidare qui e non abbiamo ancora chiaro il perché. Tra il venerdì e il sabato ultimamente riusciamo sempre a fare dei piccoli passi in avanti, speriamo sia così anche stavolta”, ha infine concluso Hamilton, che spera di poter festeggiare con qualcosa di meglio di un semplice piazzamento il suo 300° GP in carriera.