Si sono rivelate decisamente profetiche le parole pronunciate da Max Verstappen al termine del convulso GP dell’Azerbaijan. Il #33 della Red Bull, costretto al ritiro per via del cedimento improvviso della gomma posteriore sinistra lungo il rettifilo di Baku, aveva infatti pronosticato che, per dare una spiegazione all’accaduto, Pirelli avrebbe puntato il dito contro dei non meglio precisati detriti.
Il fornitore di gomme milanese, effettivamente, ha fornito proprio questa spiegazione al mondo dei Media, che si interrogava sulle possibili cause degli incidenti che hanno visto coinvolti il poco più sopra citato Verstappen e Lance Stroll. “Credo di potere escludere che i guasti siano stati provocati dal tipo di mescola utilizzata, perché in questi casi la mescola non c’entra nulla“ – ha dichiarato Mario Isola una volta terminato il GP dell’Azerbaijan – “In più, la posteriore sinistra non è la gomma più stressata a Baku: le forze maggiori deve gestirle infatti la posteriore destra, che invece non ha causato problemi”. “Non voglio trarre delle conclusioni affrettate” – ha proseguito Isola – “Ma sembra che i cedimenti siano derivati da tagli causati da detriti. Abbiamo avuto altre auto che hanno utilizzato quello stesso tipo di mescola per lo stesso numero di giri senza avere problemi, quindi le prime indagini ci inducono a pensare che probabilmente il guasto sia stato dovuto a un fattore esterno: un detrito, un cordolo, un qualcosa di simile”.
“Un altro elemento che ci porta verso questa direzione è il fatto che, a detta dei team, i guasti si siano verificati senza alcun tipo di preavviso“ – ha spiegato ancora il Responsabile F1 di Pirelli – “Dobbiamo ancora ricevere le varie telemetrie, ma ci hanno assicurato che non ci sono stati avvertimenti di alcun tipo, neppure delle vibrazioni che avrebbero potuto segnalare la presenza di qualcosa di strano nella gomma. A causare l’incidente di Max possiamo ipotizzare che sia stato un detrito rimasto in pista dopo l’incidente di Stroll, mentre a provocare quello di Stroll non so sinceramente cosa possa essere stato: non ci sono stati impatti prima del suo, quindi non mi sento di escludere che il taglio derivi dal contatto con un elemento del tracciato“.
“Oltretutto, abbiamo trovato un taglio sulla spalle interna della ruota posteriore utilizzata da Lewis Hamilton nello stesso stint in cui Verstappen è finito a muro. Il taglio era piuttosto profondo, grande circa 6 o 7 cm, ma non avendo intaccato la carcassa interna non ha provocato il cedimento. Ci siamo resi conto di questo nel momento in cui è stata sventolata la bandiera rossa: una volta che Lewis è tornato ai box e gli sono state cambiate le gomme abbiamo notato il taglio”, ha infine concluso un Mario Isola che, da qui al Paul Ricard, avrà il suo bel daffare per fornire adeguate spiegazioni ad Aston Martin e – soprattutto – a Red Bull.