Ed anche questa stagione volge al termine. Il Circus della F1 si appresta ad accendere i motori per l’ultima volta nel corso di questo 2020, illuminato dalla sanguinosa luce del tramonto prima e dagli abbacinanti fari dell’impianto di illuminazione di Yas Marina poi. Sarà infatti ancora una volta il circuito di Abu Dhabi a fare da scenario glamour all’epilogo di un’annata emozionante, che ha consegnato tra le mani di Lewis Hamilton e della Mercedes i titoli Piloti e Costruttori.
I 20 piloti del Circus si sfideranno stavolta lungo i 5,554 km del tracciato di Yas Marina, disegnato dallo studio di progettazione che fa capo all’ormai celeberrimo Hermann Tilke. Saranno 55 i giri da completare, ed al termine del GP i piloti avranno percorso complessivamente 305,355 km danzando tra i cordoli delle 21 curve che compongono il circuito, 12 delle quali a sinistra e 9 a destra. Per il 61% del tempo sul giro i piloti saranno con il pedale dell’acceleratore completamente pigiato, e ciò comporterà un consumo medio pari ad 2,00 kg/giro, uno dei più elevati dell’intero Mondiale. Particolarmente sotto sforzo, sotto le luci di Yas Marina, saranno poi i freni: Brembo ha assegnato al circuito degli Emirati Arabi Uniti un coefficiente di difficoltà pari a 5, il più alto dell’intera stagione 2020. I piloti utilizzeranno i freni in 11 curve su 21, schiacciando il pedale per 18″6 nel corso di ogni giro: a fine gara gli impianti frenanti saranno stati impiegati per 17′, vale a dire per il 20% del tempo occorso ai piloti per completare il GP, e ciascun pilota avrà esercitato sul pedale del freno un carico complessivo pari a 54 tonnellate.
Il valore di decelerazione medio si attesta sui 3,7 G, ma è merito delle frenate dalle basse velocità che caratterizzano il terzo settore: nelle prime 11 curve del circuito, infatti, lo stesso valore supera facilmente i 4,6 G. La frenata più impegnativa è quella di Curva 8, al termine del lunghissimo rettilineo: lì si passa da 344 km/h ad 84 km/h in 2″52, percorrendo 125 m e raggiungendo picchi di decelerazione pari a 5,6 G. Ugualmente impegnative sono però anche altre due frenate, quella di Curva 5 e quella di Curva 17: nella prima si decelera da 311 a 146 km/h, percorrendo 102 m in 1″77 con una decelerazione pari a 5,2 G, mentre nella seconda si passa da 333 km/h a 104 km/h, impiegandoci 2″48, coprendo 130 m e registrando un picco di decelerazione pari a 5,1 G. Piuttosto stressato sarà anche il cambio, viste le 61 cambiate registrate mediamente nel corso del GP del 2018, mentre la più elevata forza G i piloti la subiranno durante la percorrenza di Curva 3, dove per 1″3 si raggiunge una valore di 4,3 G.
Due saranno poi le zone di utilizzo del DRS, con annesso doppio Detection Point. La prima sarà posizionata sul lunghissimo rettifilo che da Curva 7 porta a Curva 8, con il Detection Point piazzato in ingresso di Curva 7, mentre la seconda troverà posto sul rettilineo immediatamente successivo, quello che da Curva 9 conduce a Curva 11, con il Detection Point messo stavolta in uscita di Curva 9. Questa disposizione delle zone DRS, che consente a chi ha subito il sorpasso nel primo rettilineo di restituirlo lungo il secondo, ha fatto sì che nel corso dell’edizione 2018 siano stati portati a termine 28 sorpassi, con le velocità massime di questo GP che dovrebbero essere nell’ordine dei 340 km/h. Per 6 volte nel corso della sua storia Abu Dhabi ha visto trionfare il pilota che partiva dalla Pole, mentre data l’ampiezza delle vie di fuga è piuttosto bassa (27%) la probabilità di veder scendere in pista la Safety Car. Visti i 315 m di lunghezza della Pit Lane, infine, si prevede che un Pit Stop ottimale possa costare attorno ai 21″.
Per quanto riguarda i record, il giro più veloce in quel di Yas Marina lo ha fatto registrare Lewis Hamilton nel corso della passata edizione del GP: l’inglese a bordo della sua Mercedes W10 è riuscito a fermare il cronometro sull’1’39″283. Il #44 nel 2019 ha tagliato il traguardo davanti a Max Verstappen e Charles Leclerc, andando a conquistare la vittoria nel giorno del suo 250° Gran Premio in Formula 1.
La Pirelli, per l’epilogo di questo 2020, ha messo a disposizione di team e piloti le mescole più morbide della sua gamma, vale a dire le Hard C3, le Medium C4 e le Soft C5. Non si prevede una particolare usura della gomma, visto l’asfalto liscio e poco abrasivo, e neppure le elevate velocità che si raggiungeranno in curva sembrano preoccupare gli uomini Pirelli. “I Team conoscono molto bene il tracciato di Yas Marina, e ciò dovrebbe consentire loro di trarre il massimo delle prestazioni nella sfida finale” – ha dichiarato Mario Isola nel consueto commento pre gara – “Lo scorso anno, Hamilton ha demolito il precedente record del tracciato che durava dieci anni: sarà interessante vedere se anche questo fine settimana vedremo un nuovo primato. Una particolare attenzione sarà quella dedicata ai test: in FP2, tutti i Team proveranno le specifiche 2021 in mescola C4, così come già avvenuto due settimane fa in Bahrain, mentre i post-season test si disputeranno martedì 15. Il test sui pneumatici 2021 dovrebbe consentire ai Team di ottenere dati molto utili, mentre quello post-season potrebbe aiutare i piloti a familiarizzare con le monoposto in vista di una stagione 2021 che speriamo possa svolgersi regolarmente”. Anche a Yas Marina saranno poi ovviamente presenti le Intermedie e le FullWet, che date le previsioni meteo potranno però rimanere tranquillamente sotto le termocoperte: il sole splenderà per tutto il weekend sull’asfalto di Yas Marina, con temperature che oscilleranno attorno ai 27°.
L’ultimo GP dell’anno sarà trasmesso in diretta non solo dal solito Sky Sport F1 (canale 207), ma anche da TV8, che come di consueto farà vedere qualifiche e gara. Ecco tutti gli orari del weekend:
Venerdì 11 dicembre
- 10:00 – 11:30 -› FP1 | diretta Sky
- 14:00 – 15:30 -› FP2 | diretta Sky
Sabato 12 dicembre
- 11:00 – 12:00 -› FP3 | diretta Sky
- 14:00 – 15:00 -› Qualifiche | diretta Sky / TV8
Domenica 13 dicembre
- 14:10 -› GP Abu Dhabi | diretta Sky / TV8