E’ stato il CEO dell’autodromo di Spa-Francorchamsp, Nathalie Maillet, a dare la notizia nella giornata di ieri: in cima al Raidillon, lì dove le F2 di Anthoine Hubert e Juan Manuel Correa sono mortalmente entrate in collisione, a partire dalla prossima stagione tornerà la ghiaia al posto dell’attuale chiacchierato e criticato asfalto.
A seguito infatti dell’incidente che è costato la vita al 22enne francese del team Arden, in molti hanno puntato il dito contro la via di fuga che si apre sullo scollinamento dell’iconica piega in salita che caratterizza il circuito belga, finita sotto accusa per la sua inadeguatezza sia nello smorzare il rimbalzo di Hubert verso il centro della pista, sia nell’impedire che la Dallara di Correa – alla quale già mancava l’ala anteriore e che pare avesse forata la gomma posteriore destra – decelerasse di più una volta terminata al di fuori della pista.
La decisione di modificare la superficie – e non, almeno sembra, l’ampiezza – della via di fuga, tuttavia, non è stata presa a seguito di quanto accaduto durante il 2° giro di Gara 1 della Formula 2, bensì dopo una specifica richiesta della FIM (Federazione Internazionale di Motociclismo, ndr) che per il circuito di Spa-Francorchamps vorrebbe chiedere l’omologazione per la MotoGP. “Al Raidillon non verranno apportate modifiche alla pista“ – ha dichiarato Nathalie Maillet, sovracitata CEO del tracciato belga – “Ciò che invece è certo è che in quella via di fuga verrà messa della ghiaia, perché gli standard di sicurezza richiesti dalle moto sono più severi. Si tratta dunque di un aggiornamento pensato per le moto ma che potrà sicuramente sortire effetti positivi anche per le auto“. “Attualmente siamo ancora in fase di discussione per quel che riguarda il posizionamento della ghiaia ed il suo livello di profondità” – ha proseguito la Maillet – “Ma stiamo anche confrontandoci sulla necessità o meno di coprire l’intera lunghezza della curva”.
Il CEO dell’autodromo, prima di addossare le responsabilità dell’incidente dello scorso sabato a questa o a quella parte del circuito, attende infatti l’esito dell’indagine che la FIA ha immediatamente avviato per analizzare a fondo cosa successo nei fatidici istanti che sono costati la vita ad Hubert. “Quello che è successo è stato un qualcosa di davvero molto sfortunato, e ci ricorda che non si può azzerare il fattore di rischio“ – continua ancora la Maillet – “Il circuito ha sempre lavorato a stretto contatto con la FIA per garantire la sicurezza, dunque ora attendiamo i risultati della loro indagine per capire quali siano state le cause esatte dell’incidente”. “Quanto accaduto, comunque, non mette in discussione la futura presenza della F1 a Spa. Quello che è successo è un incidente. Siamo stati tutti colpiti da questo evento, ed è proprio per questo che continueremo a sviluppare la pista“, ha concluso il CEO del circuito delle Ardenne.