Le FP3 del GP del Messico si sono concluse con un 1-2 McLaren. La Ferrari è sembrata una monoposto ben bilanciata, ma non a livello della McLaren, mentre in casa Red Bull solo Verstappen è riuscito a domare la sua vettura. In difficoltà le Mercedes, che però almeno questa volta non sono andate a muro.
L’ultima ora di prove libere ha permesso ai team di raccogliere gli ultimi dati sulla monoposto e ai piloti di prendere le misure prima della qualifica. Alcuni team, ovvero Ferrari, Red Bull, Mercedes, McLaren e Aston Martin, si sono concentrati sull’utilizzo delle gomme soft mentre gli altri hanno usato prevalentemente le medie. C’è stato poi chi, come Verstappen e Russell, ha effettuato qualche long run per rimediare al tempo perso ieri nelle FP2. Venerdì infatti il campione del mondo olandese era riuscito a fare solo qualche giro per via di problemi al motore mentre Russell era andato a muro pochi minuti dopo l’inizio della seconda sessione di prove libere.
Al termine della sessione le due McLaren di Piastri e Norris sono state le più veloci. Piastri ha concluso la sessione con un 1:16.462, cioè 59 millesimi più veloce del compagno di squadra. La McLaren è parsa una vettura ben bilanciata e molto veloce nel secondo e nel terzo settore, quindi sia nelle curve veloci che in quelle lente. In McLaren è anche proseguito il lavoro di validazione aerodinamica del nuovo pacchetto tramite l’utilizzo della flow-viz. La Ferrari è sembrata poco più indietro rispetto ai rivali color papaya nel giro veloce: una situazione non così penalizzante visto il lungo rettilineo che porta in curva 1 e le partenze non perfette di Norris finora. Le due Monoposto di Maranello sono state anche tra le più veloci in rettilineo. Sainz e Leclerc hanno chiuso in terza e sesta posizione staccati rispettivamente di 340 e 740 millesimi da Piastri. In Red Bull i due piloti sono stati ancora una volta molto staccati tra loro: Verstappen ha chiuso quarto a mezzo secondo dalle McLaren mentre Perez quattordicesimo a 7 decimi dal compagno di squadra. Il messicano non è riuscito a completare un giro veloce senza errori mentre l’olandese, nonostante la buona posizione finale, si è lamentato della sua vettura.
Nessuna Mercedes è andata in testacoda in questa sessione e già questa è una notizia visto l’andamento delle ultime sessioni. La monoposto del team di Stoccarda è tuttavia sembrata molto in difficoltà sui cordoli e in generale alle variazioni delle altezze da terra. Nelle curve veloci il fondo strisciava pesantemente anche sui cordoli più bassi e i piloti sono stati costretti a evitare di salire su quelli più alti nelle curve veloci. Hamilton e Russell hanno chiuso in quinta e ottava posizioni staccati di cinque e otto decimi dalla vetta. In top ten, oltre ai piloti già citati, hanno chiuso anche le due Racing Bulls di Tsunoda e Lawson, settimo e decimo, e la Haas di Magnussen. Racing Bulls che potrebbe andare bene in questa pista visti gli aggiornamenti portati sulla vettura di Tsunoda e le caratteristiche del motore Honda che ben si adatta alle altitudini di Città del Messico.
Le due Williams di Albon e Colapinto hanno chiuso in undicesima e tredicesima posizione a oltre un secondo da Piastri. Tra di loro si è inserito Bottas, che tuttavia difficilmente sarà in lotta per i punti viste le prestazione della Sauber nelle ultime gare. Le posizioni di fondo sono state occupate delle Aston Martin di Alonso e Stroll, quindicesimo e diciassettesimo, le Alpine di Ocon e Gasly, diciottesimo e ventesimo, la Haas di Hulkenberg, sedicesimo, e la Sauber di Zhou, diciannovesimo.
In basso la classifica finale delle FP3 del GP del Messico di F1.