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Formula 1

Le due Ferrari sono state le più veloci nell’unica sessione di prove libere del GP degli USA





La F1 è tornata in pista dopo un mese di pausa per le FP1 del GP degli USA di F1, ovvero l’unica sessione di prove libere del weekend. Ferrari e Red Bull sembrano partite molto bene mentre McLaren e Mercedes, che hanno portato importanti aggiornamenti sulle rispettive monoposto, sono apparse più in difficoltà.

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© Ferrari Media Gallery

Nonostante l’unica sessione di prove libere a disposizione molti team hanno portato diverse novità. Una delle squadre più attive su questo fronte è stata proprio la leader del Mondiale Costruttori McLaren, che ha portato una nuova ala anteriore, una nuova sospensione anteriore adattata alla nuova ala, delle nuove prese dei freni anteriori, delle nuove prese per il raffreddamento dei freni posteriori e una nuova beam wing. I rivali per il titolo della Red Bull hanno risposto con un nuovo bordo del fondo e un nuovo cofano motore. Tra i top team anche Mercedes ha portato importanti novità come una nuova ala anteriore, una nuova sospensione, un fondo modificato, una nuova copertura motore e un nuovo inlet delle pance. Ferrari invece non ha portato niente.

Per quanto riguarda il resto della griglia invece anche Aston Martin, Haas, Alpine, Sauber e Visa Cash App F1 Team si sono presentate ad Austin con monoposto aggiornate mentre Williams no.

Oltre alle novità sulle vetture ci sono anche novità sulla pista, che è stata riasfaltata tra curva 16 e curva 3 e tra curva 9 e curva 12. L’obiettivo dichiarato era quello di rendere la superficie stradale più liscia per evitare fastidiosi saltellamenti, ma a giudicare dal testacoda di Hamilton in curva 5 indotto da una pesante toccata sull’asfalto viene da pensare che si sarebbe potuto fare di più nel resto della pista.

Vista la natura del weekend, le squadre sono state costrette a condensare il lavoro delle tre sessioni di prove libere tradizionali in una sola. Tutti sono partiti con gomme dure per avere una variabile in meno da considerare nella messa a punto delle macchine. Tra i top team Verstappen e le Ferrari sembrano partiti bene mentre le due McLaren hanno avuto qualche difficoltà a rispettare i limiti della pista in varie curve. Le due Mercedes sono partite ancora peggio, tanto che sia Hamilton che Russell hanno fatto testacoda e si sono lamentati del comportamento delle rispettive monoposto per tutta la sessione.

Al termine della sessione le due Ferrari sono state le più veloci: Sainz ha girato in 1:33.602, ovvero 21 millesimi più veloce del compagno di squadra Leclerc che però ha fatto il tempo al terzo tentativo dopo un errore al primo e una Virtual Safety Car nel secondo. Verstappen ha ottenuto il terzo tempo nonostante abbia effettuato il giro nella prima metà della sessione, quindi con pista meno gommata. Le due McLaren di Norris e Piastri si sono classificate in quarta e quinta posizione staccate rispettivamente di 266 e 306 millesimi dalla testa. Il team di Woking dovrà lavorare perché le due vetture sembrano avere diverse difficoltà a rimanere entro i limiti della pista in uscita di curva a causa del sottosterzo. Sesta e settima posizione per Hamilton e Russell. Il comportamento della Mercedes con gomme soft non è stato terribile, ma con le hard i piloti hanno avuto diverse difficoltà. La Haas sembra partita bene piazzando Magnussen in ottava e Hulkenberg in undicesima posizione a 4 e 7 decimi dalle Ferrari. La top ten è stata completata da Alonso, nono, e Tsunoda, decimo. La parte centrale del gruppo è sembrata compatta come al solito, tanto che Gasly, Lawson, Albon, Stroll e Perez hanno occupato le posizioni dalla dodicesima alla sedicesima racchiusi in poco più di due decimi. Gli unici fuori dalla partita sembrano i due piloti della Sauber, che hanno chiuso in diciottesima e ventesima posizione a oltre 1.4 dalle Ferrari. In basso la classifica finale delle FP1 del GP degli USA di F1.

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Risultati FP1 GP USA F1 | © F1




Tags : austinf1f1 2024fp1 usaGP USA
Fabio Catalano

The author Fabio Catalano

Appassionato di motorsport e dinosauri, motivo per cui provo a inserire riferimenti a questi ultimi negli articoli di Formula 1. D’altronde se lo fa AO Racing posso farlo anche io