Lando Norris ha chiuso le FP2 del GP di Ungheria di F1 davanti a tutti. L’inglese ha mostrato un buon passo sia durante le simulazioni di qualifica che quelle di gara. Red Bull pare seconda forza, ma nella simulazione di gara Perez con la vecchia configurazione è stato più veloce di Verstappen, quindi verosimilmente ci sarà ancora qualcosa da mettere a punto sulla RB20 dell’olandese. Male invece Leclerc, a muro dopo 16 minuti.
Durante il primo run delle FP2 del GP di Ungheria di F1 tutti i piloti ad eccezione di Norris e Piastri sono scesi in pista con gomme medie. Le McLaren infatti sono state le uniche due monoposto a girare con gomme dure nei primi giri della sessione. I primi tempi hanno subito fatto intuire che le condizioni della pista fossero migliori rispetto a quelle della mattina, sia grazie alla pista più gommata dopo le FP1 di F1, le qualifiche di F2 e quelle di F3, sia grazie alla temperatura dell’asfalto più bassa che evitava surriscaldamenti estremi degli pneumatici nell’ultimo settore del tortuoso tracciato ungherese.
Appena sedici minuti dopo l’inizio della sessione la direzione gara è stata costretta a esporre la bandiera rossa per permettere ai commissari di rimuovere la monoposto di Charles Leclerc ferma a bordo pista. Il monegasco è andato largo in curva 4 passando sui codoli alti posti nella parte più esterna e ha perso il posteriore andando in testacoda e finendo la sua corsa contro il guard-rail sulla sinistra della pista. La monoposto ha sbattuto sia con la ruota posteriore che con quella anteriore, quindi i meccanici avranno molto lavoro da fare per sostituire tutti i pezzi danneggiati. Oltre a questo inconveniente Ferrari ha anche dovuto effettuare sia la simulazione di qualifica che quella di gara con una sola vettura raccogliendo quindi meno dati per preparare la gara di domenica. Come si dice in questi casi? I problemi sono come gli gnu: si muovono in branchi. La sessione è ripartita quando mancavano 28 minuti al termine.
I problemi sono come gli gnu: si muovono in branchi
Un proverbio che entrerà a far parte della cultura mondiale nel prossimo futuro
Una volta tornati in pista tutti i piloti rimasti hanno effettuato le loro simulazioni di qualifica. Curiosamente Zhou si è reso protagonista di un errore molto simile a quello di Leclerc ma, al contrario del #16 il pilota cinese non è finito contro il muro. La Sauber ha rischiato di finire contro la Red Bull di Perez che in quel momento si trovava nel suo giro di lancio, ma il messicano è stato abile nello spostarsi dopo aver visto negli specchietti una Sauber fuori controllo avvolta nel fumo che si dirigeva verso di lui. Al termine delle simulazioni di qualifica Lando Norris è stato il più veloce girando in 1:17.788, più di due decimi più veloce rispetto al primo degli inseguitori Max Verstappen e quasi 4 rispetto alla terza posizione occupata da Carlos Sainz. Perez è riuscito a issarsi in quarta posizione a 467 millesimi dalla vetta. Quinta e settima posizione per le due Mercedes di Russell e Hamilton che hanno concluso a circa 5 decimi da Norris: tra loro si è inserito anche Magnussen con la Haas. La top ten è stata completata da Ricciardo (8°, +0.583 s), Albon (9°, +0.726 s) e Alonso (10°, +0.731 s). Bottas, Sargeant, Piastri e Ocon sono riusciti a contenere il distacco da Norris sotto il secondo classificandosi subito fuori dai primi 10 mentre Hulkenberg, Gasly e Stroll hanno chiuso rispettivamente a 1.003 s, 1.100 s e 1.391 s dalla vetta. Le ultime 3 posizioni sono state occupate dai 3 piloti che non sono riusciti a completare le rispettive simulazioni di qualifica con le soft: Leclerc perché si è schiantato prima, Tsunoda perché è andato largo all’ultima curva e Zhou perché ha fatto testacoda durante il suo tentativo.
Passiamo infine alle simulazioni di gara alle quali sono stati dedicati gli ultimi 15 minuti della sessione: le due McLaren di Norris e Piastri hanno usato le gomme dure, sulle Red Bull di Verstappen e Perez, sulla Ferrari di Sainz e sulla Mercedes di Russell sono state montate le medie mentre Hamilton ha usato gomme morbide. Norris ha mostrato un buon passo girando con costanza sul 24.0. Le due Mercedes hanno girato su tempi leggermente più alti rispetto alla McLaren, ma seguendo due andamenti diversi: paradossalmente Hamilton con le soft è andato migliorando con il passare dei giri mentre Russell ha visto salire i suoi tempi. Questo perché al sette volte campione del mondo è stato chiesto di effettuare dei giri iniziali molto lenti, intorno all’1:25, per non “cuocere” subito le gomme. Il #44 è poi sceso fino al 24.6. Russell invece ha iniziato sul 23.8 per poi salire fino al 25.2. La Ferrari superstite, quella di Sainz, ha girato costantemente sull’1:24 alto. Magnussen sulla Haas invece è partito dall’1:24 basso per poi salire velocemente sull’1:25 basso. In casa Red Bull invece Perez, con la monoposto con meno aggiornamenti, è stato incredibilmente più veloce di Verstappen che usava una RB20 rivoluzionata. Il messicano ha girato 2-3 decimi al giro più veloce del compagno di squadra con la stessa gomma: difficile dire se stava simulando una diversa fase di gara, opzione che sembra piuttosto inverosimile avendo montato due pacchetti differenti sulle due monoposto, oppure se effettivamente parte dei nuovi aggiornamenti sulla vettura di Verstappen devono ancora essere messi a punto. Certamente non sarebbe una novità avere degli aggiornamenti che non funzionano a dovere, come abbiamo già avuto modo di vedere a Silverstone con il nuovo pacchetto aerodinamico di Ferrari. L’ultima ipotesi è che la monoposto con gli aggiornamenti debba ancora essere messa a punto. In questo caso potremmo vedere un netto miglioramento già nella giornata di domani. In basso la classifica finale al termine delle FP2 del GP di Ungheria di F1.