Con il passare delle sessioni a Monaco i muri diventano più vicini e i rischi diventano più grandi. In quei pochi centimetri si racchiude la differenza tra fare la pole e fare il pollo ed è proprio nelle FP3 che si cerca di capire dov’è quel limite senza arrivarci, in modo da sfruttarlo al massimo qualche ora dopo nel corso delle qualifiche più importanti dell’anno: le qualifiche del GP di Monaco.
Nel circuito di Montecarlo le simulazioni di qualifica si prendono la quasi totalità del tempo messo a disposizione nel corso delle FP1, FP2 e FP3. Nella giornata odierna il programma di lavoro dei team era composto da due run su gomme soft in cui venivano alternati giri veloci e giri di raffreddamento. Nella prima parte della sessione ha fatto impressione la tradizionale capacità di Verstappen di adattarsi immediatamente alle condizioni del circuito, tanto da essere cinque decimi più veloce di tutti gli altri al primo tentativo lanciato. Con il passare dei giri gli altri si sono avvicinati, ma nel finale una bandiera gialla e una VSC causate da Magnussen e una bandiera rossa causata da Hamilton hanno impedito a quasi tutti di sfruttare il secondo tentativo.
La classifica finale ha visto Verstappen precedere di 73 millesimi il compagno di squadra Sergio Perez. Rispetto a ieri la Ferrari è sembrata più in difficoltà, specialmente nelle curve 13 e 14 dove i due piloti hanno dovuto alzare il piede ancora di più di quanto fatto nel corso delle FP2 di venerdì: per la casa italiana ci sarà ancora qualche ora a disposizione per risolvere i problemi in vista delle qualifiche. I due piloti della rossa hanno chiuso in quarta e settima posizione staccati rispettivamente di 485 e 699 millesimi da Verstappen. Davanti a loro Lance Stroll, terzo a 166 millesimi dalla vetta, ad indicare che forse Alonso avrebbe potuto puntare più in alto del quattordicesimo posto a 921 millesimi dalla vetta se avesse avuto a disposizione un giro pulito.
In casa Mercedes Hamilton ha chiuso ottavo a 710 millesimi dal primo e Russell undicesimo a 814 millesimi. Il campione del mondo inglese stava facendo un ottimo giro prima di andare a muro in curva 5 probabilmente a causa delle gomme ancora troppo fredde. Alpine, nonostante i problemi elettrici iniziali che hanno obbligato Ocon a fermarsi in pista e ripartire, è riuscita a portare sia Gasly (6°, +0.677 s) che lo stesso Ocon (9°, +0.720 s) in top ten. Dietro di loro un buon Valtteri Bottas decimo con la sua Alfa Romeo, monoposto tra le più veloci al Loews.
Le due Haas hanno chiuso in dodicesima e tredicesima posizione con Magnussen e Hulkenberg. Il danese, autore di un lungo alla Santa Devota che ha causato una lunga bandiera gialla, è stato poi costretto a fermarsi a bordo pista un chilometro dopo per aver surriscaldato la macchina nel tentativo di tornare in pista. Questa interruzione ha causato la VSC che a sua volta ha fatto raffreddare le gomme di Hamilton che a sua volta si è schiantato nel finale. Il fondo della classifica è stato invece occupato da Tsunoda (15°, +0.962 s), Zhou (16°, +0.996 s), Sargeant (17°, +1.075 s), Albon (18°, +1.154 s), Piastri (19°, +1.222 s) e De Vries (20°, +1.411 s). Le due Williams sono sembrate in grado di puntare un po’ più in alto durante la sessione mentre Piastri è rimasto, come ieri, molto lontano dal compagno di squadra Lando Norris.
In basso la classifica finale delle FP3 di Monaco.