Una gara durata poco più di un giro quella del pilota spagnolo, che tra varie difficoltà ha dovuto spegnere le proprie speranze di rimonta nella ghiaia. Ma vediamo bene cosa ha causato la brutta partenza dello spagnolo.
Iniziamo da sabato. Sainz è stato spesso più veloce di Charles nelle sessioni di libere precedenti.
Si entra quindi in Q3, esce prima Leclerc di Sainz, quindi il monegasco completa il giro e nel frattempo Fernando Alonso finisce nella ghiaia.
Viene esposta bandiera rossa appena qualche decimo prima che Sainz riesca a chiudere il proprio giro – peraltro molto buono – e il #55 si trova a dover rientrare senza nessun tempo segnato.
Nelle Q3 i piloti hanno tempo per due tentativi, ciò fa sì quindi che Sainz possa avere la possibilità di far segnare comunque un buon tempo.
Quando però viene il momento di ripartire, nel box Ferrari viene riscontrato un problema al sistema d’accensione – poi ricondotto al volante – , con un conseguente ritardo nell’avvio della vettura. Quindi Carlos viene costretto ad uscire in ritardo ed ha un solo giro per scaldare le gomme.
Normalmente ne è necessario uno solo, ma all’Albert Park l’asfalto è completamente nuovo (quindi molto bituminoso) e ciò fa sì che ogni pilota abbia bisogno di due giri di lancio per portare in temperatura ottimalmente le coperture.
Quindi Carlos inizia il proprio giro cronometrato con gomme fredde, e arrivato alla veloce chicane di curva 11 e 12 perde il posteriore e rischia di sbattere. Sainz riesce a tenere la vettura, ma ha perso almeno un secondo.
Un altro errore in curva 13 e il dado è tratto: il figlio d’arte è costretto a partire dalla nona piazza, davanti al solo Fernando Alonso che non ha completato nemmeno un giro.
Veniamo quindi alla domenica.
Prima della partenza, l’ingegnere Riccardo Adami si apre in radio per comunicare la scelta di gomme dure da parte di Alonso. Sainz, che nel frattempo stava preparando i settaggi sul volante per il giro di ricognizione, si accorge che non funziona il pulsante per la regolazione del brake balance, e si apre in radio “Brake balance button is not working”
Ecco la conversazione completa tra Sainz ed il suo ingegnere Adami:
Sainz non ha quindi voluto cambiare il volante. Lo spagnolo era restio perchè ogni volante ha una frizione che reagisce in modo diverso. Non conoscendo quindi la frizione del secondo volante ed avendo provato tutte le partenze con quello vecchio, dice all’ingegnere che non se la sente. Nel frattempo però il meccanico ha già provveduto a togliere il volante vecchio e a portarne uno sostitutivo.
Non sappiamo se Carlos abbia capito che il volante che gli è stato montato successivamente non era lo stesso. Ma sicuramente lo ha capito durante il giro di ricognizione, quando prima di curva 1 ha provato uno stacco frizione ed entra l’anti-stallo.
Terminato il giro di schieramento, tutte le monoposto si chierano in griglia e si procede alla partenza. A Carlos entra nuovamente l’anti-stallo e perde tra le 5 e le 6 posizioni.
Carlos si apre quindi in radio e segnala: “Fu**ing anti-stall already in the formation lap”
Si arriva dopo un giro alla curva 11 e Carlos la perde andando a finire nella ghiaia e piantandosi come tutti abbiamo visto.
Lo spagnolo chiede se può essere spinto, ma l’ingegnere risponde di provare con la retromarcia, che però non conta nulla.
Sainz dice quindi di spegnere l’auto per evitare che si surriscaldi e di aspettare l’arrivo dei commissari per provare a richiedere una spinta.
I commissari di percorso arrivano abbastanza tardivamente (un minuto e mezzo abbondante) e Carlos inizia una conversazione abbastanza lunga.
Ad un certo punto supplica a mani giunte i commissari di spingerlo fuori, ma il regolamento lo vieta.
Entra successivamente in radio Adami, dicendo a Sainz di spegnere la macchina (P0 è la funzione che spegne totalmente anche l’elettronica) e scendere dalla vettura, ponendo fine alle speranze dello spagnolo.
Si conclude così un weekend nero per il #55, ma che ha avuto la sola colpa di esser stato costretto ad una rimonta che non sarebbe stato chiamato a compiere se la squadra avesse avuto un pizzico di fortuna in più ed una buona dose di problemi tecnici in meno.