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Una cordiale intervista a Gianfranco Mazzoni, parte 1: “Perplesso dalle scelte di Abu Dhabi”





Abbiamo raggiunto ai nostri microfoni, in esclusiva per Fuori Traiettoria, Gianfranco Mazzoni, giornalista RAI e telecronista della Formula 1 dal 1997 al 2018. Con lui abbiamo parlato del presente, del futuro e anche del passato, tra considerazioni personali e aneddoti, in questa intervista divisa in tre parti.

FUORI TRAIETTORIA: Salve Gianfranco e grazie per la disponibilità. Vorrei iniziare chiedendole del Mondiale 2021, innanzitutto chiedendo se secondo lei Verstappen meritasse il titolo, dopodiché chi tifasse tra i due sfidanti.

Gianfranco Mazzoni: Mah, innanzitutto io non ho preferenze, sono stato spettatore come tanti di uno splendido duello che è durato tutta la stagione tra due grandi piloti. I numeri dicono che Verstappen ha meritato, per le vittorie, le pole position e perché ha avuto una vettura al di sotto delle prestazioni della Mercedes. Però anche Hamilton è stato autore di un grande recupero, quindi ci hanno dato un grande spettacolo, che è stata anche una sfida generazionale tra un pilota affermato di trentasei anni che ha vinto tanto e un giovane emergente che però, ricordiamo, ha già diverse stagioni alle spalle, avendo esordito prima che avesse la patente di guida. Anche questa è una bella storia.

FT: Per quanto riguarda invece gli ultimi cinque giri del GP di Abu Dhabi, cosa ne pensa?

GM: Sono rimasto un po’ perplesso dalle decisioni che sono state prese. Forse a posteriori la scelta migliore sarebbe stata quella di mettere la bandiera rossa come avvenne a Baku e far disputare gli ultimi giri. Secondo me sono stati presi un po’ alla sprovvista, non calcolando bene quello che avrebbe potuto essere il finale. Non si voleva chiudere la stagione dietro la Safety Car, ma così sono state infrante delle regole; adesso c’è un’inchiesta in corso, vedremo quelli che saranno gli esiti. Secondo me la Direzione Gara ha pagato anche un po’ di inesperienza, perché il Direttore (Masi ndr) è lì da tre stagioni e magari non ha avuto l’esperienza e il sangue freddo per gestire questo finale. Poi ha già creato problemi a Spa, con una gara che non c’è stata ma in cui sono stati assegnati punti, o anche le vicende del Brasile (squalifica di Hamilton ndr) e del Qatar (ritardo nelle penalità di Bottas e Verstappen ndr). Purtroppo, è il vuoto che ha lasciato Charlie Whiting, che sicuramente era una persona più esperta. Però non si può dare tutta la responsabilità a lui, perché se adesso si decidesse di cambiare un altro si troverebbe nelle stesse difficoltà. Bisogna che la Federazione affronti meglio questa problematica, che ci sia anche una valutazione coerente tra un GP e l’altro. Non è il caso di avere un collegio fisso, perché si potrebbero avere altre polemiche, magari si direbbe che potrebbero essere soggetti a pressioni, quindi è giusto cambiare i commissari, purché si abbiano scelte omogenee tra una gara e l’altra, che spesso non ci sono state. Quindi la FIA deve affrontare questo problema, avendo una Direzione Corsa composta da più elementi, in modo che ci si possa confrontare, e dei commissari più preparati, quasi dei professionisti, scelti in maniera logica e che abbiano poi un’unità di vedute e di valutazioni, perché a volte siamo rimasti un po’ perplessi quando ci sono state decisioni in una gara e decisioni diverse in un’altra. Ma ovviamente non lo so, non sono io che devo dare una risposta del genere (ride ndr). Adesso c’è un’inchiesta e risolveranno loro questo problema, anche perché uno spettacolo così importante non deve finire come il wrestling, anche se ci sono tanti interessi. Ci sono delle regole e vanno rispettate. La Mercedes urla e strepita, ma ha ragione, perché sono state cambiate le regole sulla decisione di un Direttore di Gara. Questo vuol dire che il regolamento va riscritto dopo ogni gara? Questo non è possibile.

FT: Anche perché, se la Mercedes avesse saputo che c’era questa possibilità, avrebbe cambiato le gomme ad Hamilton e avrebbero vinto comunque.

GM: Ma la Mercedes non ha sbagliato niente, se sei in testa non rientri ai box e perdi la prima posizione. Così come ha fatto bene a fare la Red Bull, perso per perso, a fare il contrario di ciò che faceva la Mercedes. Le squadre hanno fatto quello che dovevano fare, ma ciò che dice il regolamento è stato cambiato. Poi qualcuno a quel punto ha detto che la Mercedes avrebbe potuto far fermare Bottas in mezzo alla strada e la Safety Car non sarebbe uscita (ride ndr), ma se dobbiamo andare avanti per scorrettezze e furbate non è più sport. Bisogna fare chiarezza, scrivere le regole prima del campionato e poi vanno rispettate, avendo però anche la forza di farle rispettare. Se si cede alla logica dello show a tutti i costi lo sport non esiste più.

FT: Giusto. Volevo poi chiederle un parere anche sulla stagione Ferrari, in netto miglioramento rispetto al 2020.

GM: Eh, meno male! Peggio di due anni fa non si poteva fare, perché è stato il peggior risultato della storia della Ferrari degli ultimi quarant’anni. Però è sempre sotto gli standard della Ferrari, non ci si può accontentare di finire le gare a cinquanta secondi o doppiati, e non si può gioire per un terzo posto finale quando sei a centinaia di punti di distacco. Ha fatto meglio del 2020, ma sarebbe stato drammatico se così non fosse stato. Era il minimo che potesse fare, ci si aspetta molto di più, per il potenziale, per la storia, per tutto.

FT: Positiva anche la stagione di Sainz che, stupendo probabilmente tutti, è riuscito a finire davanti a Leclerc, considerato uno dei principali talenti al momento in F1.

GM: Un talento che però deve ancora dimostrare a pieno le sue potenzialità. Ha vinto delle gare quando c’era anche il dubbio del motore. Ha i numeri, però, ha fatto anche degli errori. Bisogna essere bravi, ma anche regolari, e in questo Sainz è forte: un pilota solido, arrivato sempre al traguardo e venti volte a punti. Deve migliorare in qualifica, ma era il primo anno, aveva delle responsabilità maggiori, doveva integrarsi nella squadra e fronteggiarsi con un pilota con già un’esperienza in Ferrari alle spalle, quindi è andato bene. Però sarebbe anche bello se venisse fuori un talento affermato. Voglio raccontare un aneddoto di cui sono stato testimone: anni fa in America c’erano le classiche Winter Series, e a capo di queste serie c’era l’ingegner Baldisserri della Ferrari. Io ero lì per vedere chi sarebbero stati i talenti emergenti, e in queste serie c’era anche Verstappen, che si vedeva essere una spanna sopra gli altri, tra cui Stroll e Latifi. E lì magari si doveva intervenire e cercare di prenderlo. Quindi sì, sono buoni piloti quelli attuali, ma mi auguro che venga trovato un nuovo diamante, uno come Verstappen, che in pochi anni sia in grado di lottare per il mondiale.

FT: Quale pilota tra quelli degli ultimi anni considera più promettente?

GM: Russell.

russell
© Steve Etherington

FT: Anche per la macchina?

GM: Sì, avrà una buona macchina, ma anche quando ha avuto delle possibilità ha fatto vedere belle cose. Ha corso con una vettura che non aveva grandi potenzialità e ha ottenuto il massimo. Poi quando è salito sulla Mercedes è andato forte, quindi credo abbia buoni numeri. Lo vedremo, anche perché si confronterà con Hamilton e il compagno di squadra è il primo metro di paragone. Non deve stargli necessariamente davanti, però se è un ragazzo intelligente deve cercare di maturare, di crescere accanto ad Hamilton, perché il futuro è suo. Non deve pensare di batterlo l’anno prossimo, ma deve seguire una strada di crescita graduale che lo porti nel giro di poco tempo a lottare per grandi obiettivi.

FT: Però va detto che non è neanche sicuro che sia Hamilton il suo compagno di squadra, viste le voci sul possibile ritiro dell’inglese. Lei cosa ne pensa?

GM: Questo lo sa solo lui, ma io credo che resterà, anche perché lui ha una vita intensa anche fuori dalle piste, è diventato un leader per le battaglie che porta avanti, e se dovesse lasciare la Formula 1 perderebbe anche la visibilità che gli viene dalle gare. Poi bisogna anche vedere cosa scatta nella testa del pilota, io credo che questo silenzio serve a ricaricarlo e a premere sulla FIA affinché ci siano dei cambiamenti sulla Direzione Gara. È una strategia probabilmente della Mercedes. Chiaramente lui sarà rimasto deluso, ma è un campione, un uomo di sport, è andato a stringere la mano a Verstappen dopo l’ultima gara. Quindi io credo che continuerà, anche per cercare un riscatto immediato. Poi però la decisione finale spetta a lui, ma io mi auguro resti, così avremo un sequel della battaglia dell’anno scorso.

FT: Effettivamente perdere un Hamilton come visto nelle ultime gare sarebbe terribile per la F1.

GM: Sì, però i personaggi vanno e vengono. Indubbiamente sarebbe una perdita, ma magari ci saranno altri duelli. Purtroppo, la F1 è crudele. Quanti campioni sono tramontati e altri ne sono arrivati? Come si dice, “the show must go on”.

FT: E per quanto riguarda invece il cambio regolamentare del prossimo anno? Non le chiedo un pronostico perché sarebbe troppo avventato, ma lei cosa ne pensa?

GM: Bisogna vedere le vetture in pista, vedere se questi correttivi serviranno davvero per aumentare lo spettacolo e i sorpassi. Bisogna anche vedere chi interpreterà al meglio le regole: ricordiamo quando la Brawn GP vinse il campionato azzeccando una soluzione in anticipo su tutti gli altri. Quando c’è un cambio di regolamento è tutto possibile, e bisogna aspettare di vedere le vetture in pista.





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Alfredo Cirelli

The author Alfredo Cirelli

Classe 1999, sono cresciuto con la F1 commentata da Mazzoni, da cui ho assorbito un'enorme mole di statistiche non propriamente utili, che prima che Fuori Traiettoria mi desse la possibilità di tramutarle in articoli servivano soltanto per infastidire i miei amici non propriamente interessati. Per FT mi occupo di fornirvi aneddoti curiosi e dati statistici sul mondo della F1, ma copro anche la Formula E (categoria per cui sono accreditato FIA), la Formula 2, la Formula 3, talvolta anche la Indycar e, se ho tempo, anche tutte le varie formule minori in giro per il mondo.